(Adnkronos) – "Mi sono quasi addormentato sul palco. Colpa dei viaggi". Il presidente Joe Biden parla della sua performance durante il dibattito presidenziale con Donald Trump di giovedì scorso, ammettendo che non è stata delle migliori e attribuendo la colpa al jet lag accumulato a causa di due missioni in Europa a giugno, tra cui quella in Puglia per il G7. "Non sono stato molto intelligente – ha detto il presidente, parlando a una raccolta fondi – Ho deciso di fare il giro del mondo un paio di volte, attraversando non so quanti fusi orari, credo almeno 15, prima del dibattito. Non ho ascoltato il mio staff, sono tornato e quasi mi sono addormentato sul palco". "Non è una scusa, ma una spiegazione", ha precisato Biden.
Biden ha subito forti critiche per le condizioni in cui si è mostrato al dibattito. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha dovuto smentire che soffra di Alzheimer o demenza senile o di una malattia degenerativa, mentre l'ex Speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, ha affermato che è "legittimo" sollevare domande sulle capacità di Biden si svolgere il lavoro da presidente. Biden si è recato in Francia e in Italia nell'arco di due settimane il mese scorso, volando poi dalla Puglia a Los Angeles per partecipare a una raccolta fondi con l'ex presidente Barack Obama prima di tornare a Washington il giorno successivo. Ha poi trascorso sei giorni a Camp David preparandosi per il dibattito del 27 giugno.
I funzionari della Casa Bianca hanno attribuito la performance incerta di Biden durante il faccia a faccia con Trump
al raffreddore. E non è chiaro fino a che punto Biden stesse scherzando sul fatto di essersi quasi addormentato. Le telecamere non sono ammesse alle sue raccolte fondi e i media si affidano a resoconti scritti. Biden ha una comprovata esperienza nel fare commenti schietti o inaspettati alle raccolte fondi. Nel scusarsi per la sua prestazione mediocre, ha anche sottolineato che era "fondamentale" sconfiggere l'ex presidente Donald Trump a novembre. Ma il pressing sul presidente affinché abbandoni la corsa cresce. Come scrive il 'Guardian', ci sono 25 deputati della Camera dei rappresentanti che starebbero preparando un documento per chiedere a Biden di farsi da parte preoccupati circa le sue possibilità di continuare la campagna elettorale in vista delle elezioni di novembre. Biden questa sera incontrerà i governatori Democratici per rassicurarli sulle sue possibilità e competenza.
Il primo messaggio esplicito e diretto da parte dei suoi arriva dal deputato Lloyd Doggett, del Texas, che esce allo scoperto e chiede formalmente il passo indietro. "Il presidente Biden dovrebbe ritirarsi", ha detto Doggett, aggiungendo che ''rappresento il cuore di un distretto congressuale un tempo rappresentato da Lyndon Johnson. In circostanze molto diverse, Johnson ha preso la dolorosa decisione di ritirarsi. Il presidente Biden dovrebbe fare lo stesso". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Biden spiega il flop con Trump: “Ero quasi addormentato per colpa dei viaggi”
Putin in Kazakistan, al vertice di Astana incontro con Xi e Erdogan
(Adnkronos) – E' iniziata la visita in Kazakistan del presidente russo, Vladimir Putin, atteso da una serie di bilaterali a margine del vertice Sco. Secondo l'agenzia Tass, il leader russo è arrivato ad Astana accompagnato da una nutrita delegazione di cui fanno parte, tra gli altri, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, il consigliere Yuri Ushakov, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, i vice primi ministri Alexander Novak e Alexey Overchuk ed il rappresentante della Russia presso la Sco Bakhtiyor Khakimov. Oltre all'assemblea generale dell'organizzazione, che si terrà domani, ad Astana Putin incontrerà i capi di almeno sette Stati. Tra loro c'è il leader turco, Recep Tayyip Erdogan. Come ha annunciato Ushakov, si potrebbe parlare anche della possibile visita del presidente russo in Turchia, prevista da tempo. Oggi Putin vedrà il presidente cinese, Xi Jinping, a una mese e mezzo dal loro ultimo faccia a faccia a Pechino, e con i leader di Azerbaigian, Kazakistan, Mongolia e Pakistan. Domani, invece, è previsto un colloquio con il presidente ad interim dell'Iran, Mohammad Mokhber, che guida il Paese dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero. La "partnership strategica" tra Cina e Russia alla prova delle ambizioni di influenza in Asia Centrale al vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) che si apre oggi. Un blocco che, istituito nel 2001 a Shanghai, è stato descritto come "l'anti-Nato". E va verso un ulteriore allargamento, questa volta con le porte spalancate alla Bielorussia. A margine dei lavori è atteso un bilaterale tra Xi Jinping e Vladimir Putin – dopo la visita del leader russo nel gigante asiatico dello scorso maggio, seguita poi però da quella in Corea del Nord con il patto di mutua difesa con Kim Jong Un – mentre da oltre due anni prosegue il conflitto in Ucraina, iniziato con l'invasione russa del 24 febbraio 2022. Che la Bielorussia ha 'agevolato'. Il summit, scrive il Guardian, rientra nel 'lavoro' cinese per stabilire quello che chiamano ordine mondiale "multilaterale", senza il dominio Usa. Per Zhou Rogn, ricercatore della Renmin University di Pechino citato dai media ufficiali della Repubblica Popolare, il "messaggio" della Sco "al mondo occidentale è che ci sono molte voci diverse dalle economie emergenti che devono essere ascoltate e rappresentate". Ma, avverte la Cnn, l'attesa ammissione alla Sco della Bielorussia è un'altra mossa di Pechino e Mosca per trasformare il gruppo – che nacque come Shanghai Five – da un blocco di sicurezza regionale a un contrappeso geopolitico per le istituzioni occidentali guidate da Usa e alleati. Per Eva Seiwert, esperta di politica estera cinese al Mercator Institute for China Studies (Merics) di Berlino citata dalla rete americana, l'atteso ingresso della Bielorussia nella Sco "mette realmente in luce come la missione del gruppo sia cambiata negli ultimi anni", convinta che si tratti di fondo di una "mossa geopolitica" più che di cooperazione. E, dice Bates Gill del National Bureau of Asian Research, l'allargamento alla Bielorussia "pone nuovi interrogativi sulla reputazione, sulla legittimità e sul mandato dell'organizzazione, data la natura del regime bielorusso e il suo sostegno alla palese violazione da parte della Russia del diritto internazionale e all'invasione dell'Ucraina". "Chiaramente – afferma – la Sco tollera regimi autoritari, ma rispetto al mandato dell'organizzazione diversifica e diluisce il focus originale che era sull'Asia centrale". E, secondo la Cnn, l'orientamento sempre più antioccidentale del blocco starebbe motivo di disagio tra i Paesi membri che vogliono mantenere buoni rapporti con l'Occidentale. "Mette – secondo Bates Gill – i Paesi dell'Asia centrale in una posizione molto imbarazzante". Il conflitto in Ucraina "ha dimostrato ai Paesi dell'Asia centrale che la diversificazione dei loro rapporti con il mondo è la chiave per il loro successo nella regione", commenta Temur Umarov, del Carnegie Russia Eurasia Center citato dal Guardian. E il conflitto "ha fatto sì che il processo di sostituzione della Russia" con la Repubblica Popolare "sia avvenuto più rapidamente". Tutto mentre il gigante asiatico appare in cerca di un modo più diretto, senza il coinvolgimento russo, per impegnarsi con l'Asia centrale (l'anno scorso si è tenuto a Xi'an il primo summit Cina-Asia centrale). Xi è arrivato ieri ad Astana per un viaggio di cinque giorni che include una tappa anche in Tagikistan. Più di dieci anni fa, nella seconda metà del 2013, era stato dal Kazakistan che Xi aveva lanciato la Belt and Road Initiative, la nuova Via della Seta. Stamani è arrivato Putin, per il quale la Sco è diventata una piattaforma per dimostrare che non è isolato a livello internazionale per la sua "operazione militare speciale" in Ucraina. Salta il summit il premier indiano Narendra Modi. Dopo il vertice di Astana la Cina assumerà la presidenza di turno del blocco. Nata nel 2001 come evoluzione dello Shanghai Five, istituito nel 1996, l'Organizzazione era inizialmente un forum che riuniva i Paesi fondatori del gruppo 'originale' – Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan – più l'Uzbekistan. Nel tempo il blocco, che rappresenta circa il 40% della popolazione mondiale, ha aperto le porte a India e Pakistan (2017) e, lo scorso anno, all'Iran. Afghanistan e Mongolia sono parte del gruppo come "osservatori", insieme alla Bielorussia di Alexander Lukashenko che dal 2022 è nel processo per l'adesione a pieno titolo al blocco. Ci sono inoltre 14 "partner di dialogo": Arabia Saudita, Azerbaigian, Armenia, Bahrein, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Cambogia, Kuwait, Maldive, Myanmar, Nepal, Qatar, Sri Lanka e Turchia. Alla fondazione gli obiettivi del blocco erano la lotta al terrorismo e la promozione della sicurezza ai confini. Ma negli anni l'organizzazione è 'cresciuta' nel nome dell'ambizione condivisa di Mosca e Pechino di contrastare l'"egemonia" Usa. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Bimbo morto nel pozzo, oggi i funerali a Palazzolo Acreide
(Adnkronos) – Saranno celebrati oggi a Palazzolo Acreide, nel Siracusano, i funerali di Vincenzo Lantieri, il bimbo di 10 anni morto giovedì scorso dopo essere precipitato in un pozzo mentre stava giocando. Le esequie si terranno, alle 16.30, nella Basilica di San Sebastiano e la messa sarà celebrata dall'arcivescovo di Siracusa, monsignore Francesco Lomanto.
Il sindaco Salvatore Gallo ha disposto il lutto cittadino "in segno di cordoglio, vicinanza e riflessione" e interpretando "il sentimento dell'intera comunità, profondamente colpita da questo drammatico evento" e che "ha manifestato unanime desiderio di partecipazione al dolore dei familiari".
L'autopsia ha confermato che Vincenzo è morto per annegamento. Sono al momento nove le persone indagate per omicidio colposo, tra cui il proprietario del terreno in cui si trova il pozzo e l'educatrice che ha provato a salvare il bimbo lanciandosi nel pozzo. —[email protected] (Web Info)
Tumori, dieta mediterranea ‘alleata’ anche dopo la diagnosi: cala del 32% il rischio di mortalità
(Adnkronos) –
La dieta mediterranea è un potente alleato per la salute anche dopo una diagnosi di cancro. I pazienti che mangiano secondo i dettami della nostra tradizione alimentare, vivono più a lungo e hanno un rischio ridotto di mortalità cardiovascolare, -60%. In generale la mortalità si abbassa del 32%. Lo rivela uno studio italiano realizzato all'interno del Progetto Umberto, condotto dalla Piattaforma comune di ricerca Fondazione Umberto Veronesi – Dipartimento di epidemiologia e prevenzione dell'Irccs Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con l'Università Lum 'Giuseppe Degennaro' di Casamassima nel barese. La ricerca, pubblicata su Jacc CardioOncology, ha esaminato i dati di 800 adulti italiani, sia uomini che donne, a cui era già stato diagnosticato un cancro al momento dell'arruolamento nello studio Moli-sani, tra il 2005 e il 2010. I partecipanti sono stati seguiti per oltre 13 anni, e per tutti erano disponibili informazioni dettagliate sul consumo alimentare durante l'anno precedente l'iscrizione. "Il ruolo benefico della dieta mediterranea nella prevenzione primaria di alcuni tumori è ben noto in letteratura – afferma Marialaura Bonaccio, prima autrice dello studio e Co-Principal Investigator della Joint Research Platform all’Irccs Neuromed -. Si sa però poco sui potenziali benefici che questo modello alimentare può avere per chi ha già ricevuto una diagnosi di cancro". I ricercatori hanno dunque analizzato il ruolo della dieta mediterranea in relazione alla mortalità nelle persone che avevano già una storia di cancro al momento dell'arruolamento nello studio Moli-sani, una delle più grandi coorti di popolazione in Europa. Con l'obiettivo di verificare in che misura una dieta sana può prolungare la sopravvivenza. "I risultati del nostro studio – spiega Bonaccio – indicano che le persone che avevano un tumore e riferivano un'elevata aderenza a uno stile alimentare mediterraneo avevano un rischio di mortalità inferiore del 32% rispetto ai partecipanti che non seguivano la dieta mediterranea. Il beneficio è stato particolarmente evidente per la mortalità cardiovascolare, che si è ridotta del 60%". "La dieta mediterranea – ricorda Chiara Tonelli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Umberto Veronesi – è composta prevalentemente da alimenti come frutta, verdura e olio d'oliva, che sono fonti naturali di composti antiossidanti, il che potrebbe spiegare il vantaggio osservato in termini di mortalità non solo per il cancro, ma anche per le malattie cardiovascolari, che possono essere ridotte da diete particolarmente ricche di questi composti bioattivi". —[email protected] (Web Info)
Con l’estate il sonno peggiora, l’esperta: “Il caldo è nemico, sì ad aria condizionata ma moderata, “
(Adnkronos) – Il sonno in estate può essere un continuo girarsi nel letto, magari sudati e alla fine alzarsi in piena notte per trovare qualche rimedio. Colpa del caldo, ma non solo. "D'estate si dorme sempre peggio rispetto all'inverno e il caldo non va d'accordo con il sonno. Mentre il freddo 'concilia' il riposo notturno, infatti quando si fa molto tardi ad un certo punto iniziamo a sentire un po' di freddo e questo è il segnale con cui il corpo ci dice di andare a dormire. Di solito accade alle 5 del mattino, ma lo stesso meccanismo si innesca intorno alle 15, la famosa 'pennichella' che vorremmo tanto fare ma non possiamo Questi sono i due momenti di maggior sonnolenza, nel secondo caso si è convinti che la causa sia l'aver mangiato e l'inizio della digestione ma non è così. Poi c'è anche una igiene del sonno che va rispettata e spesso non lo facciamo, al di là di chi soffre di insonnia". Lo spiega all'Adnkronos Salute Loreta Di Michele, pneumologa ed esperta di medicina del sonno dell'Ao San Camillo-Forlanini di Roma.
Come si può 'aiutare' a migliorare la qualità del sonno anche in estate? L'aria condizionata può essere una svolta o meglio lasciare le finestre aperte? "La tecnologia ci aiuta ma dobbiamo usarla in modo intelligente – risponde Di Michele – L'aria condizionata sì – personalmente meglio la deumidificazione – ma attenzione per chi ha un apparato respiratorio labile, gli ex fumatori con enfisema o gli asmatici. La climatizzazione deve essere usata con criterio, perché una camera da letto bollente non va bene, ma lo sbalzo termico tra esterno e interno è peggio: la regola è che si può scendere di 6 punti ma non si deve andare oltre. Ma spesso si abusa dell'aria condizionata e infatti d'estate come pneumologa vedo molte più tracheobronchiti che l'inverno. Recenti studi – ricorda – hanno evidenziato come il riscaldamento globale danneggi la struttura della mucosa respiratoria, le ciglia vibratili non funzionano più, e infatti l'asma bronchiale prenderà il sopravvento su altre patologie".
Ci sono alcune abitudini, come dormire con il proprio animale domestico, o fare sport in tarda serata, che possono agevolare o danneggiare la dolce 'discesa' verso il sonno? "L'uomo è sempre un animale – risponde l'esperta di medicina del sonno – e quindi soggetto a riflessi sempre cadenzati. Quindi il rispetto degli orari, nel prepararsi alla notte, dei rituali insomma. Mettersi il pigiama, lavarsi i denti, ad esempio. Si inizia a percepire che la palpebra sta 'calando' e quindi ci si prepara al sonno. E' chiaro che il cellulare a letto non va bene, come l'esercizio fisico troppo intenso, eviterei di andare in palestra alle 21. Il sonno è deattivazione, l'isolamento da quello che accade intorno, ristabilisce un equilibrio".
E gli integratori? "La pasticca di melatonina non è un ormone, si può prendere e non fa male", risponde Di Michele che sull'animale domestico sdraiato accanto a noi nel letto, "può fare compagnia e dare sicurezza a chi ha deficit affettivi o negli anziani". Una doccia fredda in una notte afosa può aiutarci a rilassarci e a prendere sonno? "A chi soffre di insonnia non è consigliata – conclude – mentre un tazza di latte che contiene triptofano può farci rilassare. In sintesi dobbiamo anche ricordarci di assecondare il nostro metabolismo, se siamo 'allodole' (mattinieri) o 'gufi' (tira tardi). Non dobbiamo perdere la ciclicità anche se un minimo di spostamento degli orari è tollerato, magari in vacanza facciamo degli strappi ma i ritmi biologici vanno rispettati. Capita – conclude Di Michele – spesso di curare gli insonni con una chiacchierata e non con i farmaci". —[email protected] (Web Info)
Bertolaso parla di ‘razza italica’, poi, si scusa: “Era una battuta”
(Adnkronos) –
La "razza italica" che l'inverno demografico rischia di cancellare e le scuse di Guido Bertolaso per quella che era "una battuta, fatta davanti ai pediatri" questa mattina in Regione Lombardia, durante il convegno 'Alimentazione del bambino e dimensione sociale: la politica del fare'. Parole usate per dare l'idea "dell'inverno demografico che rischia di farci scomparire come italiani". Il senso era questo, "che abbia usato" il termine "razza italica piuttosto che italiani", ha poi spiegato l'assessore lombardo al Welfare in Consiglio regionale, replicando alle critiche dell'opposizione. "Davvero sono basito – ha osservato – da questo attacco così violento nei confronti di un funzionario servitore del Paese, che sta cercando solo di affrontare e risolvere tutta una serie di problemi", fra cui "questo drammatico crollo delle nascite in Italia", un "problema riconosciuto urbi et orbi. Ho fatto una battuta", ha ripetuto. "Ne prendo atto", ha aggiunto in riferimento alle reazioni ricevute. "Mi spiace – ha concluso – per questa interpretazione così sbagliata delle mie affermazioni". —[email protected] (Web Info)
Giochi, Tor Vergata: estendere il Rue a tutte le tipologie di gioco
(Adnkronos) – Prosegue il lavoro di ricerca condotto dall’ Università di Roma Tor Vergata sul settore del gioco pubblico in Italia. Dopo il significativo studio presentato l’8 giugno 2023, il dipartimento di Scienze Cliniche e Medicina Traslazionale ha realizzato un ulteriore approfondimento volto ad analizzare e proporre strategie di autoesclusione anche nel gioco fisico. Questo progetto rappresenta un passo avanti rispetto al precedente studio, che aveva già delineato la necessità di un Registro Unico delle Esclusioni (R.U.E.) per tutte le forme di gioco, non limitandosi a quello online. La ricerca, intitolata "Per il settore del gioco pubblico in Italia: l'autoesclusione nel gioco fisico", conferma l'importanza di estendere il R.U.E. a tutte le tipologie di gioco anche in forza della delega parlamentare al Governo in materia con la Legge 111 del 2023. La prima fase dello studio aveva evidenziato come il R.U.E., già implementato con successo in vari Paesi europei, fosse attivo in Italia solo per il gioco online, con un aumento degli autoesclusi del 32% in tre anni. La nuova indagine amplia questa prospettiva, analizzando le modalità operative per l'attuazione di una strategia di autoesclusione estesa anche al gioco fisico. L'implementazione dell'autoesclusione per il gioco fisico è una misura preventiva mirata a proteggere i giocatori a rischio di sviluppare problemi legati al gioco patologico. La ricerca approfondisce le modalità operative e tecnologiche per attuare efficacemente questa strategia, evidenziando i benefici attesi e gli impatti potenziali. La rete fisica di gioco in Italia è stata analizzata in dettaglio per comprendere le dinamiche di accesso al gioco e le specifiche necessità di regolamentazione. L’analisi del “customer journey” ha permesso di identificare i principali punti di contatto tra il giocatore e l’ambiente di gioco, cruciali per l’attuazione delle misure di autoesclusione. Il processo di autoesclusione è stato studiato in tutte le sue fasi: dalla registrazione al servizio centralizzato di autoesclusione al controllo e blocco all’accesso al gioco. Un aspetto centrale della ricerca è l’importanza della scelta volontaria di autoesclusione da parte del giocatore. Questa misura non solo protegge i giocatori vulnerabili, ma consente anche l’utilizzo dei loro dati personali per il monitoraggio e l’invio di avvisi. Le tecnologie mobili, come smartphone e tablet o accessi web, giocano un ruolo chiave, permettendo un monitoraggio continuo e discreto, con l’obiettivo di garantire un ambiente di gioco più sicuro e consapevole. Questi servizi possono gestire i dati personali in modo sicuro, stabilendo lo stato di autoesclusione dei giocatori in tempo reale. La seconda fase della ricerca evidenzia come il rafforzamento dei meccanismi di autoesclusione, già introdotti per il gioco a distanza, è essenziale per limitare più efficacemente fenomeni di disturbo da gioco con vincite in denaro. I dati del gioco a distanza mostrano un aumento significativo dei giocatori autoesclusi negli ultimi anni, confermando l’utilità di queste misure. In sintesi, lo studio propone un quadro normativo-regolatorio che definisca i principali aspetti funzionali della strategia di esclusione, sottolineando l'importanza della comunicazione e dell'informazione al consumatore. Il progetto sottolinea l’importanza di un’infrastruttura tecnologica avanzata per supportare l’autoesclusione e garantire la protezione dei giocatori vulnerabili. La creazione di un Registro Unico degli Esclusi (R.U.E.) che comprenda sia il gioco online che quello fisico rappresenta un passo cruciale per una prevenzione efficace del gioco patologico in Italia, promuovendo pratiche di gioco consapevoli e contribuendo al benessere della comunità. —[email protected] (Web Info)
Digitale, Asis migra i propri servizi su Polo strategico nazionale
(Adnkronos) – Il progetto sviluppato da Asis spa gestioni idriche con Polo Strategico Nazionale ha l’obiettivo di migliorare i propri servizi secondo le direttrici di affidabilità, resilienza e indipendenza. Il piano dell’intervento, ideato e progettato da Polo Strategico Nazionale, per rispondere ai bisogni ed alle necessità di sviluppo innovativo di Asis s.p.a, prevede l’applicazione del security end to end by design e interventi di re-architect e re-platform degli attuali sistemi informatici, rendendoli così più robusti, sicuri e interoperabili. Le soluzioni di Polo Strategico Nazionale verranno impiegate per la digitalizzazione e la distrettualizzazione delle reti idriche dei Comuni in gestione memorizzando da un lato tutti i dati relativi al sistema di telecontrollo, telelettura ed al monitoraggio avanzato degli impianti e della qualità della risorsa idrica e dall’altro per archiviare in modo sicuro (backup) informazioni e dati relativi al funzionamento del sistema idrico sul territorio. Asis s.p.a, con un totale di 55 Comuni soci e delle oltre 100 mila utenze servite, rappresenta un esempio di innovazione sul proprio territorio che intende offrire il massimo della trasparenza a tutti i Comuni e cittadini coinvolti. In questo modo Asis s.p.a garantirà sempre di più modernità ed efficienza nel proteggere i dati personali dei suoi utenti, nel rispetto delle norme vigenti europee. Asis s.p.a, come molte altre amministrazioni locali che hanno già aderito a Polo Strategico Nazionale, dimostra la volontà di costruire iniziative innovative e concrete, avvalendosi delle competenze e delle infrastrutture ai massimi livelli di Psn. Il cambio di passo del sistema Paese si raggiungerà grazie alla cooperazione e al lavoro in sinergia di tutti gli attori coinvolti, con il supporto di Polo Strategico Nazionale nel presidio di tutti gli aspetti della complessa filiera della trasformazione digitale. —[email protected] (Web Info)
Pnrr, via libera Ue a quinta rata da 11 miliardi
(Adnkronos) – "Sono molto contenta di annunciare che la Commissione Europea ha approvato oggi il pagamento della quinta rata del PNRR. Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti per questa rata, abbiamo fatto anche qualcosa di più: a dicembre avevamo inviato la richiesta per 10 miliardi 600 milioni, ma a maggio 2024 abbiamo raggiunto due ulteriori obiettivi e questo ci consentirà di ricevere 400 milioni in più e arrivare a 11 miliardi con il pagamento di questa quinta rata". Lo annuncia in un video la premier Giorgia Meloni. "E' un'ottima notizia per l'Italia, è un'ottima notizia per i cittadini, ed è una notizia – rimarca – che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l'Italia potesse perdere i soldi dell'Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale mentre lo dicevano, ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti. Questo ci ha permesso anche di raggiungere dei record che sono stati riconosciuti dalla Commissione europea. L'Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del PNRR – rivendica la presidente del Consiglio -, siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l'importo maggiore, 113 miliardi e mezzo di euro a fronte dei 194 miliardi quasi e mezzo previsti, ovvero il 58,4% del totale del nostro PNRR". "Ovviamente il nostro lavoro non si ferma qui, va avanti senza sosta. Solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo di euro e anche su questo siamo i primi in Europa. Abbiamo convocato per domani un'altra cabina di regia per verificare lo stato d'attuazione degli obiettivi previsti per chiedere il versamento della settima rata da 18,2 miliardi di euro. La messa a terra del PNRR rimarrà una priorità assoluta dell'intero governo perché ogni obiettivo raggiunto è un passo avanti per rendere la nostra nazione più forte, più moderna, più attenta ai bisogni delle famiglie e delle imprese. Lo avevamo promesso ai cittadini e stiamo mantenendo fede anche a quest'impegno", conclude. —[email protected] (Web Info)
Salute: 30 mln italiani hanno assunto integratori, boom probiotici
(Adnkronos) – Dalle vitamine e i minerali con l'arrivo della bella stagione, agli Omega-3 fino al boom dei probiotici. Nell’ultimo anno, secondo una recente ricerca del Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti (73% degli intervistati) hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (83%) li hanno usati nel corso della vita. Questi i dati illustrati alla presentazione dell’ultima edizione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”, promossa da Integratori & Salute – che rappresenta le principali aziende italiane di integratori alimentari ed è parte di Unione italiana Food – con il contributo di Passoni Editore. Non è un consumo 'fai da te'. Prima di comprare un integratore alimentare, gli italiani si affidano infatti al consiglio dei professionisti della salute: in primis al medico (48,4%), poi il farmacista (36,3%). Il nostro Paese è leader europeo nel mercato degli integratori, anche per innovazione e know how. Secondo un’elaborazione di Unione italiana food su dati New Line, nel 2023 il fatturato del settore ha raggiunto i 4 mld 545 milioni di euro e le vendite in quantità hanno superato le 299 mila tonnellate. L’Italia è il primo mercato europeo con una quota del 26% del fatturato totale, seguito da Germania (19%) e Francia (15%). Il canale di vendita di gran lunga prevalente rimane quello delle farmacie, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguito a grande distanza da Gdo (7,7%), parafarmacie (7,6%), canale online (6,9%). In farmacia, i più acquistati si confermano i "probiotici": con 537,3 milioni di euro, rappresentano una fetta del 15,2% del mercato. Al secondo posto si classificano i “sali minerali”, con 335,2 milioni di euro (9,2%, +2,7% sul 2022). Al terzo e quarto posto si trovano “vitamine” e “tonici”, con quote superiori al 6%. La review, frutto della collaborazione di un pool di esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute, ha approfondito le scoperte più significative della ricerca sperimentale e clinica sul ruolo degli integratori alimentari, dagli effetti benefici associati al consumo di un apporto adeguato di vitamine e minerali al supporto dato dagli Omega-3 per la salute delle donne in gravidanza e delle persone anziane, fino al ruolo dell’integrazione con probiotici per il benessere nelle varie fasi della vita e la prestazione degli sportivi. “Ci auguriamo che questa nuova Review possa rappresentare uno strumento valido per una divulgazione scientifica seria, corretta e sostenuta da evidenze condivise – commenta Germano Scarpa, presidente di Integratori & Salute – Come siamo soliti ribadire ormai da anni, sosteniamo che la principale funzione degli integratori alimentari sia quella di avere un effetto metabolico per mantenere in efficienza il nostro sistema fisiologico. "In Italia, il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo – sostiene Arrigo Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica (Sinut), che ha curato l'introduzione della rieview – e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua. Questo mercato è sostenuto anche dal fatto che le principali aziende del settore investono in informazione medico-scientifica sui propri prodotti con reti di professionisti dedicate ad aggiornare gli operatori sanitari potenzialmente interessati a questo campo. Il consumo di integratori non è una moda consumistica senza controllo, ma è un percorso guidato da esperti: farmacista e medico sono infatti le principali fonti informative a cui i consumatori si rivolgono”. —[email protected] (Web Info)


