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Milano/ Auto prende fuoco dopo l’incidente: un 19enne è in coma

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Grave incidente stradale a Milano. Per motivi ancora da accertare un’auto è andata a sbattere e ha preso fuoco.

Due i giovani feriti: un ragazzo di 19 anni è in coma all’ospedale Niguarda, mentre un 27enne è stato trasportato in codice giallo al San Raffaele.
Sul posto sono intervenute due ambulanze, un’automedica, la Polizia locale e i vigili del fuoco.

foto di repertorio

Coronavirus/ Contagio in aumento, si alleggeriscono le terapie intensive

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Contagio in aumento, ma calano i ricoveri nelle terapie intensive; questa una prima analisi all’epidemia da Covid, leggendo il bollettino odierno. Si registrano 3.127 nuovi casi e tre morti.
Il tasso di positività all’1,9% (ieri era pari all’1,3%). Aumentano i ricoverati in ospedale che sono 1.136, (+ 25) ma, come detto, calano i pazienti più gravi in terapia intensiva, che sono 156 (-6).

Coronavirus/ Locatelli: “Si iniziano a osservare gli effetti degli Europei di calcio”

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.

a) Era stata preventivata un’impennata dei contagi e ora s’iniziano a vedere i primi effetti di assembramenti senza freno.

“I dati indicano una ripresa netta della circolazione del coronavirus in Italia e si iniziano a osservare gli effetti degli Europei di calcio”.

La dichiarazione è del presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Locatelli;

b) “La COVID-19 potrebbe essere declassata a un’influenza se tutta la popolazione si vaccinasse in fretta”. Lo afferma l’immunologo del Comitato Tecnico Scientifico, Abrignani;

c) Il Regno Unito registra 54.674 nuovi casi di COVID-19 in un giorno: non erano così tanti dal 15 gennaio scorso.

Vacanze, in valigia non dimentichiamo i probiotici: sono gli alleati della salute dell’intestino

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el igienizzante, spray anti-insetti, protezione solare, i nostri farmaci abituali. Senza dimenticare probiotici di qualità, dal dosaggio elevato di batteri vivi e vitali appartenenti a specifici ceppi benefici (come Lactobacillus acidophilus e Bifidobacterium lactis). È ciò che non dovrebbe mancare in valigia se vogliamo garantirci vacanze serene. I probiotici, in particolare, si rivelano preziosi quando si verificano disturbi del transito intestinale: un fastidio molto frequente quando si cambiano abitudini, cibi e stili di vita, cosa che succede regolarmente quando si viaggia e a maggior ragione quest’anno, dopo un periodo di stallo durato molti mesi.

«L’equilibrio della flora batterica intestinale è fondamentale per il benessere dell’organismo – spiega Maurizio Salamone, direttore scientifico di Metagenics Academy –. I cambi di abitudini alimentari e di clima, uniti alle tensioni emotive causate dai viaggi, possono portare ad alterazioni di questo delicato sistema. E questo accade sempre, non solo quando si visitano luoghi esotici. Possiamo aiutare il nostro organismo proprio con i probiotici, cioè batteri benefici che arrivano vivi nell’intestino e contrastano i disturbi gastrointestinali».

Il consiglio è di metterli in valigia per prepararsi a contrastare eventuali disturbi acuti e programmare un’integrazione a base di probiotici già prima di partire per le vacanze, come prevenzione, per due settimane in modo da rinforzare la salute gastrointestinale e partire con una flora batterica equilibrata.

Occorre ricordare, inoltre, che i probiotici possono avere un ruolo molto importante nel contrastare gli effetti indesiderati delle terapie antibiotiche: eventualità, questa, da non scartare quando si è in vacanza, perché, ricorda sempre Salamone, «In estate siamo molto più esposti alle infezioni alimentari, dato che le contaminazioni batteriche sono più frequenti quando il clima è caldo-umido e si consumano molti pasti all’aperto». Le terapie antibiotiche necessarie in questi casi hanno spesso, come fastidioso corollario, i disturbi intestinali ed è qui che entrano in gioco, ancora una volta, i probiotici. «Studi scientifici – spiega il direttore scientifico di Metagenics Academy – dimostrano che l’assunzione di probiotici specifici (miscela HOWARU®) in combinazione con Saccharomyces boulardii, dall’inizio del trattamento antibiotico e fino a due settimane dopo la sua conclusione, porta a una normalizzazione del transito intestinale».

Nell’assicurarsi una vacanza senza fastidi di natura intestinale, anche se quest’anno probabilmente non si frequenteranno destinazioni esotiche, vanno poi applicate le consuete attenzioni: ricordare di bere molto, ma solo acqua in bottiglia o purificata, e utilizzarla anche per lavare frutta e verdura; evitare il consumo di cibi crudi o che sono stati esposti a lungo all’aria; e infine mantenere la sana abitudine di lavare le mani bene e spesso, soprattutto prima di consumare del cibo.

etagenics, produttore e distributore leader di micronutrizione di livello scientifico, è un gruppo attivo a livello globale. Metagenics Europe serve e coordina l’intero mercato europeo dalla sua sede centrale a Ostenda (Belgio). Questa è anche la sede dell’azienda di produzione. Metagenics Europe impiega 300 persone in Belgio, Paesi Bassi, Germania, Francia e Italia e ha registrato un fatturato totale di 68 milioni di euro nel 2019. La sede di Metagenics Italia è a Milano. Metagenics Academy si occupa della formazione di professionisti della salute e della divulgazione di contenuti e studi scientifici.

www.metagenics.it

Ufficio stampa Metagenics Italia:

L’iniziativa/ Il Moige lancia ‘MOBILItiamoci’: integrazione e opportunità per i minori di tutte le nazionalità

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È partito MOBILItiamoci, l’iniziativa promossa MOIGE – Movimento Italiano Genitori, sostenuto dal Ministero degli Interni e co-finanziato dall’Unione Europea, per garantire una maggiore e migliore integrazione e pari opportunità per i minori di tutte le nazionalità. A seguito di un’approfondita analisi sul territorio nazionale, l’Associazione aveva riscontrato l’assenza di un quadro istituzionale chiaro e condiviso, volto a contrastare gli episodi di discriminazione e bullismo ai danni di minori stranieri, così come la mancanza di procedure e di standard operativi ai quali far riferimento, che consentano un accesso paritario alle misure di tutela.

MOBILItiamoci nasce con l’obiettivo di colmare questo gap, per una reale integrazione culturale e sociale che inizi già dall’infanzia, creando una società del domani più tollerante e rispettosa delle differenze. Il progetto prevede un percorso formativo mirato per gli operatori del settore, la creazione di una rete territoriale, la stesura di un vademecum di buone prassi e standard da rispettare e un monitoraggio attento e continuo del fenomeno e dei risultati raggiunti. A tale scopo, saranno costituiti gruppi di coordinamento locali che vedranno protagonisti insieme al MOIGE operatori di servizi sociosanitari, le forze dell’ordine e mediatori, invitandoli a stipulare patti di adesione al vademecum. Verrà, inoltre, sviluppata una piattaforma online di coordinamento, sempre sotto la supervisione dell’Associazione, per il coinvolgimento degli operatori pubblici degli enti locali e per la raccolta di dati. In questo modo, l’obiettivo è quello di individuare i reali bisogni dei minori di diversa nazionalità, anche grazie alla promozione di incontri, in presenza o virtuali, e al supporto di personale specializzato in ambito multiculturale (psicologi, mediatori culturali), e fornire risposte concrete e adeguate.

Si tratta di un progetto socialmente alla luce di quanto emerso dalla nostra analisi, assolutamente necessario. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – La nostra società sta diventando sempre più multietnica e multiculturale, ed occorre valorizzare le differenze, comprenderle, capire le diverse necessità che possono avere, e quali ostacoli si presentino sul percorso di integrazioni special modo per i minori stranieri. MOBILItiamoci è ascolto e osservazione, ma anche azioni concrete in risposta alle esigenze dei minori, creando una rete locale e nazionale di persone che sappiano interfacciarsi con le criticità che affrontano i bambini stranieri nel nostro paese, ponendosi come un supporto, trovando la soluzione migliore e imparando a prevenire e contrastare episodi di discriminazione e bullismo”.

Ufficio Stampa MOIGE

Mozambico/ Cabo Delgado, Save the Children: “dopo le violenze a cui hanno assistito, i bambini hanno perso il desiderio di mangiare e di giocare”

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In Mozambico, i minori sfollati a causa del conflitto a Cabo Delgado, mostrano gravi segni di stress mentale e angoscia, tra cui crisi di pianto costanti e perdita del desiderio di mangiare e giocare, secondo nuove testimonianze raccolte da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Alcuni di questi bambini hanno meno di 10 anni e sono stati testimoni di orribili violenze, tra cui l’uccisione dei genitori. Questi minori potrebbero non riprendersi se non ricevano urgentemente servizi di salute mentale e supporto psicosociale, avverte l’Organizzazione.

“Gli autori delle violenze a Cabo Delgado usano tattiche ripugnanti che terrorizzano i bambini. Da genitore, è terribile pensare a come questi bambini e bambine possano elaborare l’impensabile. In qualità di Organizzazione che lavora per proteggere i bambini, Save the Children è estremamente preoccupata per il loro benessere e le loro prospettive di guarigione. Ci sono almeno 364.000 bambini sfollati a causa di questo conflitto, che nella migliore delle ipotesi, sono stati costretti a fuggire dalle loro case e non si sentono sicuri, nel peggiore dei casi, hanno assistito a orrori che nessun bambino dovrebbe vedere” ha dichiarato Chance Briggs, Direttore di Save the Children in Mozambico. 

In alcuni casi documentati da Save the Children, i bambini hanno comportamenti altalenanti, da aggressività a introversione, fino ad avere crisi di pianto incontrollabili. Il padre di Clara*, una bambina di 6 anni, è stato ucciso durante un attacco al suo villaggio, a Cabo Delgado. Clara, sua madre Mariana*, di 25 anni, e il fratellino Pedro*, 3 anni, sono rimasti nascosti nella boscaglia per quattro giorni fin quando non sono riusciti a fuggire. “Il giorno dopo gli attacchi sono tornata a casa per fare le valigie ma era già troppo tardi. Mio marito era stato ucciso e la casa era completamente bruciata. Mi è crollato il mondo addosso, piangevo, non avevo più niente, nemmeno qualcosa per coprire mio figlio. Lui non sa bene cosa sia successo ma continua a chiedere di suo padre; mia figlia invece ha capito che il padre è morto. Quando ha capito che era stato ucciso è diventata molto triste: si è ammalata, non giocava più con gli altri bambini e non mangiava. Per molto tempo ha provato rabbia e tristezza” ha raccontato Mariana a Save the Children.

La madre e il padre di Emerson*, un bambino di 8 anni, sono stati decapitati nel conflitto, mentre sua sorella è ancora dispersa. Emerson e suo fratello maggiore sono fuggiti in un campo di transito e grazie a Save the Children si sono ricongiunti con la nonna Sofia* (46 anni). Sofia ha detto a Save the Children: “È stato un vero shock quando gli uomini armati ci hanno attaccato: era mattina presto e siamo fuggiti nel bosco per nasconderci.  Quando ci siamo sentiti al sicuro, siamo tornati alle nostre case e ho scoperto che la mia famiglia era stata uccisa. I genitori di Emerson, mia figlia e il marito, erano stati decapitati. È stato tremendo e ricordo ancora quel giorno. Gli uomini del villaggio si sono fatti coraggio e hanno seppellito i corpi, anche se abbiamo scavato le tombe solo a un metro di profondità perché avevamo paura e dovevamo sbrigarci”.

La madre di Celina*, 8 anni, e di Milton*, 9 anni, è stata decapitata durante un attacco e il padre è ancora disperso. Sono fuggiti e sono arrivati in un campo di transito, dove Save the Children li ha aiutati a rincontrare la nonna Adelia*, 55 anni. “Milton ha pianto per due giorni interi mentre lo tenevo in braccio cercando di farlo smettere. Alla fine ha smesso ma a volte passa il tempo a pensare ai suoi genitori perché è abbastanza grande per capire cosa è successo e sa che non li vedrà più… Ha problemi di salute mentale perché non può vedere sua madre, ha solo me” ha raccontato Adelia.

Save the Children ha fornito a bambini come Celina, Milton, Emerson e Clara primo soccorso psicologico e supporto alla salute mentale, aiutandoli a ristabilire la loro routine e a ricominciare attività adeguate alla loro età per aiutarli a ritrovare una nuova normalità ora che sono al sicuro e vicini ai loro familiari. “Molti bambini sono profondamente tristi perché non hanno alcuna speranza di ritrovare la madre o il padre. Hanno paura, non vogliono mangiare né giocare perché pensano al passato, ai loro genitori, ai loro fratelli e sorelle e a tutta la famiglia. Sono distrutti e questo sta avendo un impatto sulla loro salute mentale e sul loro benessere” dice Clementina, un’operatrice responsabile della protezione dei bambini per Save the Children a Cabo Delgado, che ha fornito sostegno specifico a 35 bambini sfollati da giugno 2020.

“Questo conflitto è passato inosservato per troppo tempo. Chiediamo alla comunità dei donatori di garantire che i finanziamenti dedicati ai minori abbiano la priorità. Il piano di risposta umanitaria della comunità internazionale per Cabo Delgado è finora finanziato solo per il 13% e servono urgentemente fondi per la loro protezione, salute, istruzione, salute mentale e per il supporto psicosociale. Tutte le parti in conflitto devono garantire che i bambini non siano bersagli e devono fare tutto il possibile per ridurre al minimo i danni nei confronti dei civili e cessare attacchi indiscriminati e sproporzionati contro i bambini. Serve un maggiore monitoraggio di queste violazioni anche attraverso il meccanismo dell’Ufficio del Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per i bambini nei conflitti armati, cosicché i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni” ha continuato Chance Briggs.

Da settembre 2020, il conflitto a Cabo Delgado si è intensificato con un aumento delle violazioni contro i civili, tra cui violenze sessuali, decapitazioni e rapimenti. Almeno 700.000 persone, tra cui almeno 364.000 bambini, sono ora sfollate a causa del conflitto a Cabo Delgado. Secondo quanto riferito, almeno 2.909 persone sono morte nel conflitto, inclusi 1.437 civili, anche se probabilmente è una stima di molto inferiore alla realtà. Almeno 51 bambini, la maggior parte dei quali bambine, sono stati rapiti negli ultimi 12 mesi, anche se si stima che il numero sia sottostimato.

Save the Children e i suoi partner stanno rispondendo alle esigenze dei bambini sfollati e delle loro famiglie a Cabo Delgado.  La risposta ha raggiunto oltre 148.000 persone, tra cui più di 86.000 bambini sfollati a causa del conflitto e del ciclone Kenneth del 2019, con programmi di educazione, salute, sicurezza alimentare, mezzi di sussistenza e programmi per l’acqua e i servizi igienico-sanitari. Save the Children ha inoltre fornito programmi di protezione dell’infanzia, compreso il tracciamento e il ricongiungimento familiare (per i minori non accompagnati e separati dalle famiglie), e supporto psicologico e psicosociale per i minori non accompagnati e separati dalle famiglie, i minori vittime di abusi e coloro con traumi visibili causati dal conflitto.

 *Nomi modificati per proteggere l’identità

Save the Children Italia Onlus 

Vino, la pandemia accelera il processo di aggregazioni nel settore

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Le grandi operazioni di aggregazione e acquisizioni che hanno caratterizzato la prima metà di 2021 molto diverse tra loro per la tipologia di player coinvolti , tuttavia raccontano un percorso che la pandemia ha accelerato ulteriormente, in quello che sembra solo un nuovo inizio di un fenomeno ineluttabile.

Naturalmente si tratta di operazioni già pianificate nel tempo ed è razionale pensare che continueranno almeno fino al 2022.

L’impressione è che sia solo un inizio e che ci saranno accorpamenti di realtà simili che non hanno grandi asset tangibili, come vigneti o cantine, ma che sono “best in class”; realtà di grande prestigio che cercano di diversificare e integrare i territori e l’offerta mantenendo un posizionamento coerente. Un ragionamento di miglioramento organizzativo, gestionale, distributivo, per la valorizzazione dei propri asset.

Roma/ Scooter impatta un’auto, muore un 34enne

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Ancora un incidente stradale che vede coinvolto un giovane con lo scooter, purtroppo deceduto sul colpo.
E’ accaduto in via di Centocelle a Roma. Nello scontro sono stati coinvolti uno scooter e un’auto. Il conducente dello scooter, 34 anni, è morto sul colpo.
Sul posto per i rilievi la polizia locale.
foto di repertorio

Cronaca nazionale/ Incidente stradale a Villa Estense, muore un 28enne

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E’ una striscia di sangue senza fine quella degli incidenti stradali mortali, che vedono spesso purtroppo giovani vittime.
Incidente mortale nel Padovano: deceduto un ragazzo di 28 anni. L’incidente a Villa Estense. Il giovane stava rientrando dopo l’inaugurazione del suo locale a Carceri, l’Osteria Tre Scalini.
Il ventottenne, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo dell’auto, schiantandosi contro un palo dell’illuminazione.
Inutili i soccorsi: è morto durante il trasporto all’ospedale di Monselice.
Sul posto i vigili del fuoco, il Suem, i militari del Norm e il personale dell’Enel.

foto di repertorio

Cronaca nazionale/ Sbanda con l’auto e si schianta contro un albero, muore un 23enne

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Sbanda con l’auto e centra un platano, muore poco dopo l’arrivo dei sanitari. Tragedia oggi pomeriggio sulla “Jesolana” per un incidente nel territorio comunale di Concordia Sagittaria.

La vittima è un giovane di 23 anni, di La Salute di Livenza alla guida di una utilitaria di cortesia di una officina della zona.
L’auto è stata sottoposta a sequestro.