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Fiumicino/ ‘Fai bei suoni II’: dal 26 giugno la rassegna estiva del Museo del Saxofono

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Un ciclo di 10 eventi che vedrà protagonisti oltre 40 artisti tra i più rinomati del jazz e della classica: questo il programma della seconda edizione della rassegna estiva “Fai bei suoni” che vede il ritorno costante ai concerti live del Museo del Saxofono di Fiumicino. Molti i nomi che si alterneranno sui palcoscenici del museo: dalla tromba di Michael Supnick al clarinetto di Luca Velotti, dai ruggenti sax di Fabiano Pellini e Giorgio Cuscito a quello fascinoso di Alessandro Miceli, vincitore del Concorso Nazionale R30 SaxContest, dal duo dei fratelli Camilletti a quello di Alberto Laurenti e Nadia Natali. Un programma che spazia dagli esperti del jazz ai giovani talentuosi della classica, con una sortita anche nella tradizione musicale romana. Spettacoli sempre ricchi di suggestioni e di qualità, per un’estate di rinascita sotto le stelle, anche gustando un’ottima apericena in piacevole compagnia…

 Il nome della rassegna parafrasa il titolo del famoso libro “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini, “un libro dedicato a chi nella vita ha perso qualcosa, un amore, un lavoro, un tesoro e si è smarrito…” ma che poi, dopo una lotta incessante, ha saputo riconquistare la serenità. Nello stesso modo tutti noi, nel periodo del lockdown, abbiamo perduto abitudini, tranquillità, lavoro ed addirittura amici cari. Svuotati ed impotenti, sopraffatti da ansia, depressione, sconcerto e paura per l’incertezza del nostro futuro ci siamo profondamente smarriti. Ma la musica ci ha aiutato a mantenere il filo dei nostri contatti, con gli altri e con le nostre emozioni. Musica e bellezza condividono lo stesso segreto, parlano vibrando al nostro corpo, non solo alla nostra mente. Tutto in natura è vibrante, come uno strumento musicale, e le vibrazioni allentano tensioni, rilassano ed energizzano. Il nostro corpo è una cassa di risonanza che crea armonie e dissonanze ed intreccia note, emozioni, memoria ed identità.

“Fai Bei Suoni” intende quindi celebrare, ancora una volta, il “riavvio” alla normalità anche attraverso la potenza e l’importanza delle arti, perché una vita senza musica è solo una vita sbiadita… Gli spettacoli, gestiti ed organizzati nel pieno rispetto di tutte le normative anti-covid, prevedono un ingresso con prenotazione obbligatoria. La prevendita è sul sito liveticket o chiamando i numeri 06 61697862 – 347 5374953. I concerti del sabato, nel giardino esterno, saranno dedicati al jazz, la domenica, nella sala interna, destinati alla classica. Alle ore 20.00, prima dell’inizio degli eventi, è prevista un’apericena d’intrattenimento facoltativa.

Il Museo del Saxofono è un’eccellenza del territorio di Fiumicino e l’unico, nel panorama internazionale, dedicato a questo strumento. Un’esposizione di stupefacenti strumenti per districarsi nelle innumerevoli trasformazioni del saxofono ed incontrare i grandi capolavori delle fabbriche Conn, Selmer, King, Buescher, Martin, Buffet, Rampone, Borgani, ecc… seguendo un connubio tra arte ed artigianalità, creatività e tradizione che dalla bottega dell’inventore Adolphe Sax giunge fino ad oggi. Questo e molto altro ancora in un autentico spazio della cultura musicale “saxy”.  Dal piccolissimo soprillo di 32cm al gigantesco contrabasso di 2mt, dal Grafton Plastic agli strumenti dell’inventore Adolphe Sax, dal mitico Conn O-Sax al Selmer CMelody di Rudy Wiedoeft, dal Jazzophone ai grandiosi Conn Artist, dai sax a coulisse ai saxorusofoni, dal tenore Selmer di Sonny Rollins all’Ophicleide e molti altri ancora…..

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

Cultura/ Iscrizioni aperte al nuovo corso per parolieri organizzato da Fondazione Bottega Finzioni

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Fondazione Bottega Finzioni non si ferma e amplia la già ricca proposta formativa con un nuovo corso a mercato, innovativo nel suo genere, per diventare paroliere ed autore di testi musicali. Questo corso vuole affiancare agli aspiranti autori di canzoni, alcuni dei nomi più rappresentativi della canzone italiana, come ad esempio Alberto Cazzola, Federico Poggipollini, Massimo Zamboni, Cimini, Emidio Clementi e il Maestro d’Area Pierfrancesco Pacoda, per imparare insieme a fare di una successione di parole un racconto in musica. I partecipanti vivranno immersi nel mondo della musica raccontato attraverso i suoi principali aspetti professionali e impareranno a scrivere canzoni, giocare con le parole, creare un testo che sposi perfettamente la musica. Il corso per parolieri e autori di testi musicali conferma l’elevata qualità dei progetti formativi che Bottega Finzioni, con sede a Bologna, propone da oltre 10 anni. I docenti:

 Alberto Cazzola, uno dei componenti del noto gruppo Lo Stato Sociale, la band che, partita dall’underground bolognese, ha conquistato Sanremo ed è una delle realtà indipendenti di maggior successo in Italia;

Federico Poggipollini, autore, cantante e uno dei chitarristi di maggior talento della scena rock italiana, noto per aver legato il suo nome con alcuni dei personaggi più importanti della musica nazionale come Ligabue, Piero Pelù, Morgan e Max Gazzè;

Massimo Zamboni, cantautore italiano e fondatore insieme a Giovanni Lindo Ferretti dei CCCP, band storica della musica italiana. È considerato uno dei padri del punk rock e del rock alternativo italiani.

Cimini, artista tra i più amati della nuova canzone d’autore italiana, prodotto dall’etichetta Garrincha Dischi de Lo Stato sociale.

Emidio Clementi, musicista e scrittore, leader dei Massimo Volume, è uno degli artisti più rappresentativi del rock underground esploso in Italia negli anni Novanta.

Pierfrancesco Pacoda, Maestro d’Area del corso, è giornalista, critico musicale e saggista. Ha curato la comunicazione di artisti come Extraliscio e Canzoniere Grecanico Salentino ed è co-curatore del Master dell’Università di Bologna in produzione e promozione musicale.

 Saranno inoltre organizzati alcuni incontri con alcuni esperti del settore come Massimo Benini (consulente di diritti musicali – Edizioni Music Market), Janna Carioli (cantautrice, scrittrice e autrice televisiva), Alessandro Ceccarelli (Senior Agent di BPM Concerti), Giacomo Fiorenza (Label Manager di 42 Records), Raffaella Pellegrino (Avvocato). Tra i temi affrontati dal corso: la canzone tra consumo di massa e messaggio, critica sociale e leggerezza nella canzone pop, l’esaltazione della parola tra pop e letteratura, scrivere rock – la melodia e la cultura pop elettrica inglese, la melodia e il paesaggio nella canzone pop, la professione dell’autore di canzoni. Le iscrizioni del corso sono aperte dal 14 giugno al 14 luglio 2021. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni si rimanda al seguente link: https://www.bottegafinzioni.it/it/?id=corso_per_parolieri

 Rispetto alle altre scuole di scrittura, Bottega Finzioni si distingue per il metodo di insegnamento che permette agli allievi di imparare non solo a narrare ma anche a servirsi delle parole per creare narrazioni sempre nuove, coinvolgenti ed efficaci. Il modello estero – nello specifico quello anglosassone della writers’ room – è un esempio importante di come raccontare possa significare raggiungere uno scopo che giovi ad entrambe la parti, quella narrante e quella protagonista. La classe, infatti, diventa laboratorio in cui i docenti e gli allievi sviluppano insieme idee e spunti che, lungo il percorso didattico, si concretizzano, si perfezionano, si ottimizzano. Ed è proprio questa la forza di Bottega Finzioni: le idee, le storie, i progetti che nascono assieme ai corsisti diventano prodotti di successo. Bottega Finzioni mette al centro la meritocrazia: i partecipanti del corso saranno, infatti, selezionati in base al loro talento e alle reali capacità.

 FONDAZIONE BOTTEGA FINZIONI: LA PRIMA FONDAZIONE NARRATIVA ITALIANA

 Dopo un’attività decennale nell’ambito della scrittura narrativa, televisiva, radiofonica e cinematografica, Bottega Finzioni (con sede a Bologna) è diventata Fondazione Bottega Finzioni, la prima fondazione narrativa italiana. Ad oggi rappresenta un polo culturale di rilievo a livello nazionale: oltre ad essere una scuola di scrittura (è ente di formazione accreditato presso la Regione Emilia-Romagna) è anche una casa di produzione cinematografica e televisiva e uno studio professionale. Può vantare collaborazioni con importanti case editrici come Mondadori, La Feltrinelli, Rizzoli, Castelvecchi e noti broadcaster come Sky Arte, Rai Fiction, IBC Movie e molti altri.

 Fondazione Bottega Finzioni, che si avvale del Patrocinio della Regione Emilia-Romagna, vanta tra i soci fondatori il Comune di Bologna, l’Università di BolognaFondazione Finanza Etica di Banca Etica, l’attrice Matilda De Angelis oltre a due grandi società di produzione italiane quali IBC Movie ed Indigo Film, solo per citarne alcuni. Sostengono il progetto della Fondazione: Banca di BolognaFAACCER GAS e Fondazione Unipolis che sostiene Bottega Finzioni dal 2014.

CULTURALIA DI NORMA WALTMANN Agenzia di comunicazione e ufficio stampa

Padova/ Aereo in fase d’atterraggio si schianta contro un albero, il pilota muore carbonizzato

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Tragedia del volo che purtroppo registra anche una vittima. Un uomo è morto carbonizzato nell’incendio dell’aereo da turismo precipitato all’esterno dell’aeroporto «G.Allegri» di Padova. Si tratta del pilota del velivolo.
L’areo sarebbe stato in fase d’atterraggio, e forse per un errore nell’avvicinamento o un problema tecnico, sarebbe andato lungo, picchiando contro un albero e schiantandosi a terra.

Marghera/ Il cane sfugge e va sui binari, 33enne muore travolto dal treno nel tentativo di riprenderlo

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FOTO DI REPERTORIO

Una disattenzione, che purtroppo ha causato la morte di una persona.
Un 33enne è morto nella notte mentre stava portando a passeggio il proprio cane a Marghera, vicino alla linea ferroviaria.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe attraversato i binari per recuperare l’animale, sfuggito al suo controllo. Purtroppo però sia lui che il cane sono stati travolti dal regionale diretto a Porta Nuova.
Sul posto sono intervenuti Polizia ferroviaria, Vigili del fuoco e operatori del Suem.
La notizia è riportata dall’Ansa.

foto di rpertorio

Cucina e dintorni/Mangiare leggero o è leggero il mangiare?

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di Stefano Manocchio*

L’approssimarsi del periodo estivo e la forte ondata di caldo che si sta registrando ovunque in questi giorni ripropone l’annosa questione gastronomica: in estate bisogna mangiare leggero e quanto? Frutta fresca e verdure dovrebbero farla da padrona, ma non dovrebbero mancare sulla tavola neanche durante il resto dell’anno e certamente una parmigiana con 40 gradi all’ombra non è esattamente la soluzione migliore; la calura inoltre ci incita all’inattività e troppe calorie sarebbero difficili da smaltire. In estate forse riprenderanno le sagre di piazza, durante le quali la popolazione si abbandona volentieri a libagioni tutt’altro che contenute: troneggiano le carni grasse, salsiccia in testa, i sughi densi, le portate di pasta abbondanti. E’ tutto sbagliato?

Molti invece sostengono che il problema sia più psicologico che reale, atteso che appesantirsi certo non fa bene e dicono che mangiare anche qualcosa di più pesante, casomai raramente, può non fare male e che, per dirla in maniera breve deve essere leggera la forma mentis e non la parte gastronomica. La verità, forse è nel mezzo.

LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Nasello ‘terra e mare’ (Ricetta e foto di Stefano Manocchio). Il nasello viene marinato in aceto (dolce di mele) e cotto in acqua e sale, con scalogno, olio, e carota; a parte realizzare un’insalata mista di lattuga, mais dolce, noci, condita con olio, aceto (dolce di mele) e succo di limone. In impiattamento adagiare il nasello su spinaci lessi conditi con olio, e sopra aggiungere l’insalata mista, alcune sfoglie di radice di zenzero, sale (rosa dell’Himalaya) e una foglia di basilico.

* giornalista appassionato di cucina

Roma/Ennesimo autobus in fiamme, tutti salvi i passeggeri

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Sembra ormai una storia senza fine. Ennesimo bus in fiamme per le strade di Roma.

Questa volta è toccato a un mezzo di Atac che ha preso fuoco mentre era in servizio sulla linea 774 su via Portuense. Tutti illesi fortunatamente i passeggeri, mentre sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hanno spenti l’incendio.

Completamente distrutto l’autobus.

Solidarietà/ Giornata mondiale del rifugiato, Cisom: “noi in mare ogni giorno perché ogni vita in pericolo merita impegno, speranza, umanità”

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I rifugiati sono tra le persone più vulnerabili al mondo: lo ricorda un messaggio delle Nazioni Unite, a cui si deve l’istituzione, nel 1951, della Giornata Mondiale loro dedicata (20 giugno). Alla vigilia del 70° anniversario della ricorrenza, il CISOM riafferma il suo impegno quotidiano, sin dal 2008, per la salvaguardia di tutte le vite umane in pericolo in mare, in particolare nel Canale di Sicilia. In base ai dati ONU, ogni minuto 20 persone lasciano tutto per sfuggire a un destino di dolore e miseria e in tutto il mondo sono 70,8 milioni le persone costrette ad abbandonare la propria terra, la casa e gli affetti a causa di conflitti e persecuzioni. Tra questi vi sono quasi 30 milioni di rifugiati, di cui più della metà ha meno di 18 anni. Il CISOM si occupa di primissima assistenza sanitaria in mare sin dal 2008, avendo partecipato attivamente ai progetti europei che si sono susseguiti nel corso di oltre un decennio, da Mare Nostrum a Triton, fino all’Operazione Sophia. Oggi l’impegno quotidiano del CISOM si dispiega nel contesto del Progetto Passim 3 (Primissima Assistenza Sanitaria in Mare), a bordo delle unità navali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, con team sanitari formati da un medico ed un infermiere. Nel solo 2020 il CISOM ha effettuato 570 interventi in mare e ha messo in salvo 9.196 esseri umani. E il primo semestre del 2021 non ha visto diminuire l’impegno: 4.914 i migranti recuperati in 83 operazioni di soccorso, effettuate tutte nel Canale di Sicilia

Dinanzi a una vita in pericolo, il CISOM non si volterà mai dall’altra parte. – spiega il Presidente del CISOM, Gerardo Solaro del Borgo – Quando un essere umano, indebolito da un viaggio di settimane, in condizioni al limite della sopravvivenza, rischia di rimanere inghiottito dalle acque, non vi sono considerazioni da fare se non quelle dettate dai nove secoli di tradizione umanitaria dell’Ordine di Malta, da cui il nostro Corpo di Soccorso discende. Il Canale di Sicilia non può essere il mare della disperazione, vogliamo che sia mare di speranza, futuro, vita e umanità”.

Ogni mese il CISOM impiega 5 medici e 5 infermieri nelle operazioni di salvataggio e prima accoglienza, team dislocati sull’Isola di Lampedusa poiché è da qui che le motovedette partono per i soccorsi in emergenza. Inoltre un medico del CISOM è presente 24 ore su 24 a bordo degli aeromobili presso la base volo della Guardia Costiera di Catania, pronto per effettuare soccorsi in emergenza (MEDEVAC). Come racconta il dottor Danilo Tolomeo, medico in pensione e volontario del CISOM di stanza a Catania, con all’attivo decine di missioni di soccorso in mare: “Quello che non puoi dimenticare è l’espressione di terrore nei loro occhi. Il nostro intervento a bordo di un elicottero arriva nella fase più drammatica, quella dove si decide tra la vita e la morte, e leggere il terrore nei loro occhi ti può bloccare, riesci a vedere tutta la loro storia, quella che li ha portati ad abbandonare la propria casa e a intraprendere un viaggio pieno di pericoli. Una mamma che affronta il deserto, la prigione, eventuali torture, angherie e poi il viaggio in mare con condizioni meteo particolarmente avverse per dare un futuro migliore al proprio figlio o figli, ti porta a vedere le cose da una prospettiva diversa.

Con l’insorgere dell’emergenza COVID-19, l’impegno del CISOM si è sviluppato anche oltre la primissima assistenza sanitaria in mare, e i medici presenti presso l’Hotspot di Lampedusa si sono messi a disposizione per effettuare i tamponi a tutti i migranti sbarcati sull’isola. Da settembre a dicembre 2020, in soli tre mesi di attività, i sanitari del CISOM hanno effettuato oltre 7.700 tamponi per il rilevamento del virus Sars-Cov2, rilevando 419 casi di positività. Quest’attività è tuttora in corso, per fronteggiare l’emergenza sanitaria COVID all’interno di una più ampia emergenza rappresentata dai numerosi migranti che sbarcano sulle coste della nostra penisola.

Fondazione Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta – CISOM

Coronavirus, diminuiscono i deceduti nelle 24 ore

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Numeri bassi, quelli registrati in 24 ore sull’epidemia da coronavirus in Italia; ma, soprattutto, diminuiscono anche i deceduti in un giorno.

Sono 1.197 i contagi da coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore su 249.988 test, tra tamponi molecolari e antigenici, effettuati. Il tasso di positività è a 0,5% (-0,1%).

Si registrano nell’ultima giornata 28 vittime, in calo i pazienti ricoverati in area medica e in terapia intensiva.

I dati sono quelli del bollettino di oggi, diffusi dal Ministero della Salute.

Agricoltura/ Analisi della strategia europea ‘Farm to fork’, Compag: “ascoltare le parti coinvolte”

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Ultimamente si fa un gran parlare della strategia europea Farm to Fork (dall’azienda agricola alla tavola), il cui principale obiettivo è coinvolgere l’intera popolazione per raggiungere un sistema produttivo maggiormente sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico-sociale. Come già segnalato da Compag (la federazione nazionale delle rivendite agrarie) in più occasioni, la strategia si ispira a principi assolutamente condivisibili ed è oltremodo apprezzabile il desiderio della Commissione di soddisfare la sempre crescente sensibilità dei cittadini nei confronti delle tematiche ambientali. Sarebbe, tuttavia, un atteggiamento imperdonabilmente miope trascurare le opinioni e considerazioni espresse dai portatori di interesse i quali, lungi dal bocciarne a priori le proposte, cercano di fornire critiche costruttive, evidenziandone limiti, incoerenze e astrattezze, al fine di evitare inutili dispendi in termini sia economici che di energie. Le sfide e le difficoltà che si presentano, infatti, sono numerose, ma non certo sufficienti a scoraggiare perché, come è noto, da esse potranno scaturire nuove opportunità se si riuscirà a mantenere una mentalità aperta e una giusta dose di spirito critico. Una sfida di particolare importanza, per esempio, è rappresentata dalla necessità di garantire un equilibrio tra la redditività necessaria a mantenere la produttività agricola, dignitose condizioni di vita nelle zone rurali e tutela ambientale. Inoltre l’analisi sulle possibili soluzioni non può prescindere dall’attenzione che deve essere posta ai rapporti commerciali con i paesi terzi affinché questi non siano di detrimento al modello europeo di agricoltura familiare che è ritenuto l’elemento di salvaguardia degli attuali standard di sicurezza e qualità agroalimentare. La capacità di influenzare la domanda e le richieste alimentari dei cittadini è un’ulteriore sfida che dovrebbe essere approfondita poiché di norma è proprio la domanda a orientare l’evoluzione futura delle agro-produzioni.

Una delle principali critiche sollevate dai portatori di interesse nei confronti della strategia ambientale europea riguarda l’aver stabilito degli obiettivi a priori (quali la riduzione dell’impiego di fitosanitari, fertilizzanti e prodotti veterinari o ancora la crescita della produzione biologica al 25% di quella totale entro il 2030) senza procedere prima a un’analisi della fattibilità in termini di tecnologie disponibili e di costi (per la pubblica amministrazione e quindi per i singoli cittadini) e nemmeno delle conseguenze sulla disponibilità di derrate alimentari. Risultano particolarmente indicativi e degni di nota i risultati di un sondaggio condotto dalla Commissione europea (riportato nella relazione informativa NAT/805 sulla “Valutazione della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi” e consultabile alla pagina https://www.eesc.europa.eu/it/sections-other-bodies/sections-commission/agriculture-rural-development-and-environment-nat/information-reports) presso i diversi portatori di interesse relativamente alle loro aspettative e timori nei confronti della strategia Farm to Fork. Oltre il 71% dei partecipanti all’indagine ritiene che le misure introdotte dall’European Green Deal e dalla Strategia Farm to Fork in relazione ai prodotti per la difesa delle colture (PPP) potrebbero avere un impatto negativo sulla redditività dei produttori quando già molti fitosanitari sono stati estromessi dal mercato. Alcuni dei PPP revocati negli ultimi anni, infatti, erano relativamente a economici. Essi sono stati sostituiti da prodotti più costosi e spesso meno efficaci. Questo orientamento risulta in forte contrasto rispetto agli obiettivi dei sostegni previsti dalla PAC allo scopo di favorire la produttività e la maggior parte degli intervistati non ha mancato di rilevarlo. I partecipanti all’indagine, inoltre, ritengono che le strategie ambientali possano seriamente (45.63%) o almeno moderatamente (31.55%)compromettere o inficiare il risultato degli obiettivi stabiliti inizialmente dalla PAC, particolarmente in riferimento alla produttività, mentre il 66,5% ritiene che l’applicazione del Green Deal porterà ad una decisa perdita di competitività del sistema agroalimentare, e un ulteriore 19.4% crede in una perdita seppur moderata.

Tutti i portatori di interesse sono a favore della riduzione dei fitosanitari più pericolosi e di modalità di coltivazione maggiormente indirizzate al biologico, ma non possono non ritenere irrealistiche le strategie EU che si pongono l’obiettivo di ridurre del -50% l’uso dei fitosanitari e di portare l’agricoltura biologica al 25% della superficie agricola totale entro il 2030. Tali obiettivi, infatti, risultano arbitrari poiché non è stato condotto alcuno studio di impatto sull’applicazione degli stessi, studio che invece avrebbe dovuto essere condotto sulla base di evidenze scientifiche verificate e tenendo conto delle possibili conseguenze sulla redditività delle aziende agricole. Andrebbe anche considerata l’effettiva capienza dei fondi PAC in funzione della riduzione della redditività delle aziende agricole determinata dalle misure ambientali (fondi che andrebbero incrementati in funzione della minore redditività per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole stesse). Secondo studio irlandese, per esempio, il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei fertilizzanti costerebbe alle aziende lattiero-casearie nazionali una perdita di redditività del 10%. Inoltre i portatori di interesse ritengono che gli obiettivi sui fitosanitari andrebbero modulati in base alle caratteristiche agronomico-ambientali dei diversi paesi. Ad esempio la riduzione dell’impiego di fungicidi in ambienti o annate particolarmente piovose potrebbe lasciare le colture esposte all’attacco di malattie fungine, così come in ambienti caldi potrebbero proliferare eccessivamente gli insetti. Un’ulteriore annotazione riguarda la cattiva luce in cui le disposizioni ambientali europee mettono l’impiego dei fitosanitari e, di conseguenza, l’agricoltura rispetto alle attese del consumatore. Infine i portatori di interesse sottolineano il rischio di una crisi di approvvigionamento alimentare, mentre la Commissione ipotizza che anche in presenza di un’eventuale perdita di produttività il sistema delle aziende agricole continuerebbe a garantire quantità sufficienti di cibo per tutti i cittadini. Meglio! ma dov’è la valutazione?

www.compag.org

Solisarietà/ Iniziative del CNDDU per la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti 2021

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza Sessuale nei Conflitti (International Day for the Elimination of Sexual Violence in Conflict) 2021, 19 giugno, proclamata dall’Assemblea generale dell’ONU con risoluzione (A/RES/71/246) il 19 giugno 2015, intende sottolineare l’emergenza planetaria del fenomeno che veramente non conosce confini e non accenna minimamente a declinare. Da sempre lo stupro è stato considerato non solo come un “premio” per i vincitori e un’ulteriore umiliazione per i vinti, ma è sempre stato caratterizzato da diverse connotazioni: una barbara forma di pulizia etnica tesa a cancellare la progenie dei propri nemici; oppure un’arma terribile di ricatto per quanti avessero palesato opinioni politiche differenti da quella imposta; oppure un mero esercizio di crudeltà per neofiti che dovessero dimostrare la loro spietatezza e crudeltà davanti ai propri superiori. Lo stupro nasce come punizione, con l’intento di mortificare e annientare la psiche dell’abusato; non deriva dall’istinto sessuale come erroneamente si potrebbe pensare. Proprio per tale ragione spesso sotto regimi antidemocratici i liberi pensatori e le libere pensatrici vengono mortificati con tali atti per ricordare loro brutalmente che anche dietro alla più nobile e lucida mente si cela un misero corpo vulnerabile. Eppure in tantissime occasioni anche quando il corpo viene profanato e angariato, la psiche reagisce e non rinuncia a ritrovare sé stessa e le proprie prerogative.

Nel mondo si verificano molti episodi di violenza sessuale nelle aree di conflitto o politicamente instabili; casi eclatanti e recenti sono per esempio i fatti avvenuti in Monzabico e in Etiopia. In Monzabico le giovanissime reclute hanno subito aggressioni sessuali nel centro di formazione della polizia di Matalane (appena fuori la capitale Maputo) dai propri istruttori (Instruendas grávidas de Matalane: Transferência não é punição; https://www.dw.com/pt-002/instruendas-gr%C3%A1vidas-de-matalane-transfer%C3%AAncia-n%C3%A3o-%C3%A9-puni%C3%A7%C3%A3o/a-57887818); nello stesso Stato anche le detenute sono state costrette a prostituirsi dal personale penitenziario nella capitale Maputo (Mozambique’s female inmates forced into prostitution by prison staff; https://africafeeds.com/2021/06/16/mozambiques-female-inmates-forced-into-prostitution-by-prison-staff/) .

Nella regione del Tigray in Etiopia, ancora, in relazione ai gravi eventi in violazione delle norme umanitarie, Mark Lowcock, sottosegretario delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, proprio all’inizio del mese di giugno, ha dichiarato “”Fame e stupri usati come armi di guerra nel Tigray. A rischio centinaia di migliaia di persone. È ora che la comunità internazionale si svegli. Imminente un disastro umanitario come nel 1984” (https://www.repubblica.it/esteri/2021/06/05/news/conflitto_etiopia_onu_centinaia_di_migliaia_di_persone_a_rischio_carestia_stanno_gia_morendo_-304295415/). In Sud Sudan, altro territorio martoriato dalla violenza e dalla povertà, suor Elena Balatti, missionaria comboniana a Malakal, ha segnalato come “In diverse aree del paese ci sono moltissimi episodi di violenza locale e la maggior parte dei quali resta per lo più sconosciuta mentre solo alcuni più eclatanti finiscono sui racconti in rete” (Sud Sudan: nel nome di Abraham e Moses; https://www.nigrizia.it/notizia/sud-sudan-nel-nome-di-abraham-e-moses). Infine evidenziamo come preoccupante sia la situazione in alcune aree dell’Afghanistan e nell’est della Repubblica Democratica del Congo, in cui si registrano un aumento della violenza sessuale nei confronti dei civili (Violenza sulle donne e scontri armati, viaggio nella Repubblica Democratica del Congo; https://www.intersos.org/violenza-donne-scontri-repubblica-democratica-congo/)

Il CNDDU propone un percorso di approfondimento per gli studenti maggiorenni delle scuole superiori dell’ultimo anno incentrato su tali emergenze umanitarie: si suggerisce di visitare la mostra virtuale patrocinata da Pramila Patten, Rappresentante speciale del segretario generale contro le violenze sessuali nelle zone di conflitto, e realizzata dagli allievi della Frank Sinatra School of the Arts di New York (Sexual Violence in Conflict: Youth Speak Out Through the Arts, https://www.un.org/en/exhibits/page/sexual-violence-conflict). Il CNDDU precisa che, in considerazione del notevole impatto emotivo correlato alla potenza delle immagini, è preferibile indirizzare alla fruizione della mostra solo i discenti che sia autenticamente motivati e consapevoli. Tra i giovani visitatori chi volesse proporre una recensione o un commento può inoltrarlo con l’autorizzazione alla pubblicazione all’indirizzo mail: coordinamentodirittiumani@gmail.com. I migliori elaborati saranno pubblicati sui canali social del CNDDU.

“Nonostante numerosi sforzi la violenza sessuale continua a essere una caratteristica orribile dei conflitti in tutto il mondo ed è usata deliberatamente come arma di guerra. Dobbiamo riconoscere che lo stupro in guerra colpisce in larga misura le donne perché è collegato alla questione della discriminazione di genere” (António Guterres, segretario generale ONU, 2019)

prof. Romano Pesavento Presidente CNDDU