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Lavoro / CIG: i dati INPS aggiornati al 3 dicembre 2020

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Nuovo aggiornamento INPS al 3 dicembre 2020 sulle prestazioni di Cassa Integrazione (CIG) erogate direttamente dall’Istituto nel periodo di emergenza Covid.

Si conferma l’accelerazione sui pagamenti, che raggiungono il 99,5% del totale delle domande (SR41) pervenute, per un totale di 15.017.701 pagamenti effettuati a fronte di 15.098.773, rispettivamente corrispondenti a 3.521.701 lavoratori su 3.526.605 interessati. In 15 giorni, tra il 18 novembre e il 4 dicembre, sono state erogate direttamente 819.107 integrazioni salariali.

Per quanto riguarda i trattamenti da pagare, sul totale delle domande pervenute, un residuo in giacenza pari allo 0,4% è relativo a domande recenti, giunte a partire da ottobre, ed è pari a 67.707 trattamenti, mentre l’ulteriore 0,1% in lavorazione si riferisce a richieste relative al periodo antecedente (fino al 30 settembre) che riguardano 13.365 domande di pagamento per 1.870 lavoratori, che risultano avere elevate criticità.

Da inizio emergenza Covid, la Cassa Integrazione (ordinaria, in deroga, fondi di solidarietà) ha coperto oltre 6,7 milioni di lavoratori, di cui circa 3,5 con pagamenti diretti e 3,2 a conguaglio su anticipo delle aziende per quasi 25 milioni di integrazioni mensili.

Si rammenta, infine, che le prestazioni gestite dall’INPS non riguardano gli artigiani e i cosiddetti lavoratori “somministrati”, la cui platea potenziale è di circa 1,4-1,5 milioni di lavoratori in Italia.

A seguire le tabelle e grafici relativi ai pagamenti diretti CIG aggiornati al 3 dicembre.

SR41 pervenuti per esito

SR41 pervenuti per esito

SR41 pervenuti per mese di presentazione ed esito

SR41 pervenuti per mese di presentazione ed esito

Spagna/Trentenne incinta muore di coronavirus

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FOTO DI REPERTORIO

Oramai è chiaro che il coronavirus attacca tutti ed è mortale anche per i giovani.
Una donna incinta, alla sua prima gravidanza, è morta per conseguenze derivate dal coronavirus: non aveva ancora compiuto 30 anni.

L’identità della donna, residente a Granada, in Spagna, non è stata rivelata, così come non è stato chiarito se soffrisse o meno di patologie pregresse.

foto di repertorio

Inail/Bando Isi 2020: più di 211 milioni a fondo perduto alle imprese che investono in prevenzione

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Con il bando Isi 2020, pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale, l’Inail rinnova il proprio impegno a sostegno del miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo a disposizione delle imprese che scelgono di investire in prevenzione 211.226.450 euro di contributi a fondo perduto.  

Bettoni: “In una fase incerta come quella attuale è importante non abbassare la guardia”. “In una fase complicata e incerta come quella che stiamo vivendo ormai da molti mesi – spiega il presidente dell’Istituto, Franco Bettoni – è ancora più importante non abbassare la guardia sul tema della salute e sicurezza sul lavoro. Oltre al nostro contributo per l’attuazione di misure adeguate per fronteggiare la pandemia, abbiamo quindi ritenuto opportuno dare continuità a questa iniziativa, unica nel suo genere in Europa, che a partire dal 2010 ha consentito la realizzazione di quasi 32mila progetti, presentati soprattutto da micro e piccole imprese, finalizzati al rafforzamento della prevenzione e al contrasto del fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali”.

Catalfo: “È un tassello decisivo della strategia nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro”. Come sottolineato dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, “un investimento in sicurezza è un investimento per il Paese, per i nostri cittadini e per le imprese. In questo momento così difficile è dunque fondamentale garantire alle nostre aziende tutto il sostegno possibile, per fare in modo che l’emergenza Covid-19 non faccia perdere di vista l’obiettivo della tutela di lavoratrici e lavoratori. In questo senso il bando Isi dell’Inail è un’iniziativa di provata efficacia che, insieme alla formazione, alla sensibilizzazione, all’attività ispettiva e alle sinergie tra istituzioni e parti sociali, rappresenta un tassello decisivo della strategia nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro”.

I quattro assi di finanziamento. I fondi del bando Isi 2020 sono ripartiti in budget regionali/provinciali e suddivisi in quattro assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti che saranno realizzati. All’Asse 1 (Isi Generalista) sono assegnati 96.226.450 euro, suddivisi in 94.226.450 euro per i progetti di investimento e due milioni per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Per l’Asse 2 (Isi Tematica) sono a disposizione 45 milioni di euro, destinati a sostenere la realizzazione di progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi, mentre lo stanziamento dell’Asse 3 (Isi Amianto), per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, è pari a 60 milioni di euro. L’Asse 4 (Isi Micro e Piccole Imprese) riguarda invece i progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza realizzati nelle micro e piccole imprese operanti nei settori della fabbricazione mobili e della pesca, per le quali sono disponibili 10 milioni.

“Per aumentare la partecipazione semplificati gli adempimenti”. Destinatarie dei finanziamenti sono le aziende, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, a esclusione delle micro e piccole imprese dell’agricoltura primaria, alle quali è riservato il bando Isi Agricoltura 2019-2020, pubblicato lo scorso 6 luglio. È stata confermata, inoltre, la possibilità per gli enti del terzo settore di accedere ai fondi del secondo asse, dedicato ai progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. “In linea con il lavoro portato avanti negli ultimi anni – precisa Bettoni – per ottimizzare l’utilizzo dei fondi stanziati, aumentare il coinvolgimento delle aziende e rendere più rapida l’erogazione dei finanziamenti, nella fase di predisposizione del bando abbiamo puntato alla semplificazione degli adempimenti richiesti alle imprese partecipanti e alla definizione più dettagliata degli interventi che possono essere sostenuti”.

Le date della procedura saranno pubblicate entro il 26 febbraio. La presentazione delle domande di accesso agli incentivi Inail avverrà, come per i bandi precedenti, in modalità telematica, attraverso una procedura articolata in diverse fasi, le cui date saranno pubblicate nella sezione del portale dell’Istituto dedicata al bando Isi entro il 26 febbraio 2021. Il contributo erogato in conto capitale, calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’Iva, può coprire fino al 65% delle spese sostenute, con un tetto massimo di 130mila euro per i progetti ammessi che rientrano nei primi tre assi di finanziamento e di 50mila euro per quelli del quarto asse. Per informazioni e assistenza è possibile rivolgersi al contact center Inail al numero 06.6001, disponibile da rete fissa e mobile secondo il piano tariffario del proprio gestore telefonico.

Genova/ E’ morto il neonato rimasto schiacciato sull’autobus

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L'ospedale Gaslini

Una notizia dolorosissima e terribile. È morto il neonato che era rimasto schiacciato su un bus lo scorso 28 ottobre a San Teodoro, a Genova. Il piccolo era nel marsupio della mamma all’interno dell’autobus; l’autista aveva frenato bruscamente e la giovane madre aveva perso l’equilibrio ed era caduta in avanti schiacciando il figlio contro il sostegno di metallo.
Il neonato era stato trasportato in condizioni gravissime all’ospedale Gaslini, dove però è morto ieri sera.

Mondo del calcio a lutto, per la scomparsa di “Pablito” Paolo Rossi

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E’ morto Paolo Rossi, grande attaccante della Juventus e della Nazionale italiana che guidata da Bearzot fu decisivo nella conquista del Mundial di Spagna con sei gol nelle fasi finali, leggendari i tre gol al Brasile grazie ai quali conquistò i cuori degli italiani diventando per sempre Pablito. Il Pallone d’Oro del 1982 aveva un male incurabile, è morto a 64 anni.

La notizia della scomparsa causa rapida malattia è stata diffusa su Twitter nella notte da Enrico Varriale, vice direttore di Raisport e grande amico di Rossi con cui aveva lavorato insieme in Rai al seguito della Nazionale.

Conclusa la carriera di calciatore è stato a lungo opinionista per Mediaset, Sky e Rai. Lascia la moglie, Federica, e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro.

Cronaca nazionale/Uccisi a colpi di fucile mentre raccoglievano le olive

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FOTO DI REPERTORIO

Mistero intorno ad un duiplice omicidio.

Due coniugi, un 58ene e una 51enne, sono stati uccisi a colpi di fucile mentre raccoglievano le olive a Calanna, in provincia di Reggio Calabria.

A trovare i cadaveri è stato uno dei due figli della coppia: ha sentito l’esplosione dei colpi e ha dato l’allarme e chiamato i soccorsi, che si sono rivelati inutili.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno eseguendo i rilievi e cercando di ricostruire la dinamica delitto. Al momento non si esclude alcuna ipotesi. (foto di repertorio)

Brescia/ Revenge porn, tra gli indagati anche un ex-calciatore

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FOTO DI REPERTORIO

Un fenomeno purtroppo dilagante, con grande danno per le vittime. Alcuni video hard di una dottoressa bresciana 40enne erano diventati pubblici e virali finendo sui telefonini di migliaia di persone prima in città, poi in Italia e anche all’estero: dopo la sua denuncia per il caso di revenge porn, la Procura di Brescia ha iniziato ad indagare.
E le indagini si sono concluse nei giorni scorsi, con l’iscrizione nel registro degli indagati di ben 10 persone, come riporta il Giornale di Brescia.
Si tratta di otto uomini e due donne: tra essi un ex calciatore del Brescia. (foto di repertorio)

La riflessione/ Superare il Reddito di cittadinanza con le politiche attive del lavoro

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I dati relativi al mercato del lavoro pubblicati da Istat relativi al mese di ottobre, confermano che non si è fermata la crisi della pandemia, rispetto a un’anno fa sono stati persi circa 500.000 posti di lavoro. I nuovi occupati sono frutto di contratti non tutelati, blocchi dei licenziamenti e lavoratori autonomi. La disoccupazione aumenta fra i più giovani e tra quanti si ritirano dal mercato del lavoro in attesa della ripresa economica.

Interventi tampone su occupazione, cassa integrazione e blocco dei licenziamenti, fanno prevedere che a primavera avremo un grande numero di persone che si aggiungeranno ai disoccupati attuali per cercare un posto di lavoro, all’annuncio di una possibile ripresa economica, saranno circa 2,5 milioni le persone che chiederanno di essere assistiti dai servizi al lavoro. Non si conosce quanto si sta elaborando per utilizzare i fondi europei, disponibili nel 2021. Iniziano le riflessioni sugli strumenti da utilizzare per rispondere alla crisi occupazionale che emergerà in tutta la sua evidenza con la fine delle norme emergenziali anti-licenziamento.

La revisione del reddito di cittadinanza sta coinvolgendo tutti i principali esponenti politici compresi i pentastellati, che fortemente l’hanno voluto ed è chiaro che lo strumento non risponde ai due obiettivi necessari; dare sostegno economico a quei nuclei famigliari che sono sotto le soglia di povertà e avviare alle politiche di inserimento occupazionale quanti hanno goduto del riconoscimento economico. Il reddito di cittadinanza, si è rivelato una bufala rispetto agli obiettivi, infatti; per quanto riguarda l’efficacia della risposta alla povertà ha funzionato solo parzialmente, sull’emergenza Covid è riuscito a rispondere assicurando la copertura di un reddito minimo garantito a circa un milione e duecentomila nuclei famigliari, circa tre milioni di persone, senza assicurare la copertura del bisogno di reddito minimo, tanto è che si è aggiunto il reddito di emergenza esteso a 550 mila persone e con Cig e misure una tantum per i lavoratori autonomi si sono estese le spese per assicurare un sostegno al reddito contro il nuovo rischio povertà.

La farsa dei navigator con i compiti assegnati ad Anpal Servizi, hano affossato le prime esperienze significative di politiche attive del lavoro che erano state avviate con l’assegno di ricollocazione. Oggi torna, al centro della riflessione quanto contenuto nel Jobs Act, ritornando a dividere politiche di sostegno al reddito contro le povertà dalle politiche attive del lavoro. Occorre riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, ripristinare le tutele dei lavoratori sul posto di lavoro, estendere a tutti i lavoratori un sistema di tutele sul mercato del lavoro, rivedere gli strumenti di tutela del reddito, slegare dal rapporto di lavoro aziendale, quale la cassa integrazione, per passare a un reddito di ricollocazione che sia sostegno nelle fasi di transizione ad adeguare le competenze professionali.

Per avviare, in tempi brevi, un sistema di servizi di questo tipo, c’è bisogno di volontà politica e di condivisione di quanto già in vigore in tutti i Paesi europei ed introdotto già in alcune regioni, ovvero, che alcuni Centri per l’impiego del sistema pubblico così come la rete di operatori privati (Agenzie per il lavoro ed enti accreditati su base nazionale e regionale) siano in grado di assicurare servizi necessari per avviare una rete di politiche attive del lavoro. La disoccupazione creata dalla crisi della pandemia richiederà politiche del lavoro personalizzate, capaci di rispondere alla domanda di lavoro spezzettata e innovativa che verrà dai diversi settori economici, servirà molta formazione, ma dovrà essere collegata a percorsi di ricollocazione lavorativa e a una rete di servizi al lavoro di grande efficacia.

Alfredo Magnifico

Inghilterra/ Gara di schiaffi, il figlio stende il padre, che muore

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Un gioco sfociato in tragedia. Stavano giocando a chi sferrava lo schiaffo più forte e il figlio ha ucciso suo papà. Un 48enne inglese, veterano dell’esercito, ha schiaffeggiato suo figlio di 19 anni, chiedendogli poi di fare la stessa cosa.
Inizialmente il giovane avrebbe rifiutato ma dopo l’insistenza del padre ha sferrato un colpo che lo ha lasciato a terra.
I fatti accaduti a Birmingham, risalgono al 12 aprile 2019 ma è ancora in corso un’inchiesta.
Ora il 19enne è in carcere con l’accusa di omicidio.

Vieste/ Manomettono l’audio, per le vie del paese diffusi i gemiti di un porno

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Immaginiamo lo stupore dei passanti. Doveva partire il classico Jingle Bells per accompagnare i cittadini di Vieste, paese del litorale del Gargano in Puglia. Ma qualcosa è andato storto. O meglio, qualcuno ha pensato di divertirsi e ha manomesso la filodiffusione.
Al posto della canzoncina di Natale è stato trasmesso un audio a luci rosse di due persone alle prese con un rapporto sessuale.

Un vero e proprio porno che è stato ascoltato da famiglie che passeggiavano per le vie del centro.