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Coronavirus/ Diminuisce il contagio nel mondo

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus
a) Buone notizie sulla lotta alla pandemia.
Nell’ultima settimana i nuovi casi di coronavirus a livello globale sono diminuiti del 17%. Lo fa sapere l’OMS.
Intanto da giovedì la Regione Puglia passa in zona gialla.
Lo comunica il Ministero della Salute dopo la rettifica dei dati sull’occupazione delle terapie intensive;
b) Il Parlamento Europeo approva il Dispositivo per la ripresa e la resilienza del Recovery fund: stanziati 672,5 miliardi di euro per superare la crisi economica.

Empoli/ Esplosione in una falegnameria, muore il titolare

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E’ una scia di sangue purtroppo in crescita. Ennesima morte sul lavoro: è accaduto in Toscana. Un’esplosione, avvenuta all’interno di una falegnameria di Empoli (Firenze), ha ucciso il titolare e ferito un’altra persona, che si trovava nei pressi del laboratorio interno. La vittima, aveva 68 anni.

Sul posto sono intervenuti subito i vigili del fuoco e il personale del 118, poi sono andati i carabinieri insieme all’Ispettorato del Lavoro dell’Asl Toscana Centro. Per il titolare, non c’è stato nulla da fare.

foto di repertorio

Vino/I migliori vigneti: il dominio del Chianti

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C’è una preziosa eccezione nella classifica dei migliori vigneti d’Italia, dominata dalle tenute nei posti ‘classici, della tradizione vitivinicola, ad esempio il Chianti in Toscana; spicca, proprio perché unico esponente insulare e nell’assenza di quelli meridionali, la Sardegna. Il vigneto Nebbiolo San Lorenzo di Gaja e il vigneto Barbera Barturot di Ca’ Viola in Piemonte, il vigneto Refosco Buttrio di Vigne di Zamò, il vigneto Tocai Bert dell’azienda agricola Sturm e il vigneto Sauvignon Lungo Strada di Russiz Superiore in Friuli Venezia Giulia, il vigneto Merlot Forra Alta di Tenuta Nozzole, nel Chianti Classico e il vigneto Sangiovese Oliveto di Tenuta La Fuga, a Montalcino, in Toscana, ed il vigneto Pardoniga Mandrolisai dell’azienda Bentu Luna, in Sardegna.
Sono questi i vigneti d’eccellenza giudicati sopra i 90 punti (su 100) dall’Indice Bigot, per valutare il potenziale qualitativo di un vigneto, guardando fattori come produzione, superficie fogliare, sanità delle uve, stress idrico, vigore, biodiversità, età del vigneto e non solo.

Gran Bretagna/ Scoperta una nuova variante inglese, ancora più pericolosa

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Non è un termine elegante ed evoca pensieri e paure. Potrebbe essere definita, la ‘variante della variante’. Cresce l’allerta degli scienziati britannici per un’ulteriore mutazione emergente della cosiddetta variante inglese del coronavirus, identificata in questi giorni per la prima volta a Bristol, quindi a Manchester.

I consulenti governativi del New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (Nervtag) l’hanno definita oggi formalmente come una mutazione «preoccupante».

Secondo gli esperti potrebbe essere potenzialmente ancor più contagiosa del già aggressivo ceppo originario della variante inglese tracciata nel Kent nei mesi scorsi e divenuta poi dominante nella diffusione del Covid nel Regno.

Non è inoltre escluso che possa rivelarsi più resistente ai vaccini della normale variante del Kent.

(foto di repertorio)

Un vino,un territorio/ Sardegna-Vermentino di Gallura Superiore “Cucaione” Piero Mancini

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Pietro Colagiovanni*

Il territorio: per la prima volta facciamo tappa in Sardegna, regione anch’essa vocata alla produzione di vini di grande qualità espressione di un territorio e di una natura dai sapori e dai colori unici. La cantina Piero Mancini, una delle interpreti classiche nella vinificazione sarda è situata ad Olbia, nel nord dell’isola, nella Gallura, nota internazionalmente per la sua attrattività turistica (Golfo degli Aranci, Costa Smeralda, isola della Maddalena, Porto Cervo tra le località turistiche più conosciute al mondo ) Olbia, capoluogo sino al 2005 oggi zona omogenea insieme a alla vicina Tempio Pausania della provincia di sassari è indubbiamente il centro più importante, dal punto di vista storico ed economico della Gallura. Con oltre 60.000 abitanti ha una storia antichissima.

Le prime testimonianze della presenza umana datano al 4000 avanti cristo. E’ stato un centro rilevante della civiltà nuragica, la civiltà autoctona della Sardegna che nacque in piena età del bronzo (1800 a.C.) e sopravvisse, in alcune zone dell’isola, sino all’Alto Medioevo. Di essa ad Olbia restano numerose testimonianze come il complesso nuragico di Cabu Abbas e il pozzo sacro di Sa Testa. Dopo breve frequentazioni fenice e greche (che didero il nome alla città, olbios in greco vuol dire felice, prospero) tra il V e IV secolo divenne un dominio cartaginese di cui si possono ancora oggi trovare resti in pieno centro città. Città romana a partire dal 238 a.C. Divenne un’importante base navale militare oltre che un rilevante centro commerciale.

Del florido periodo romano rilevanti sono i resti dell’acquedotto romano in località Tillibas. Con la caduta dell’impero romano Olbia conosce un lungo periodo di decadenza con un consistente ridimensionamento della popolazione e della sua economia. Il suo nome medievale da Olbia diventa Civita. Parte formalmente dell’impero bizantino se ne separa nel XII secolo e si divide in quattro giudicati, uno dei quali quello di Gallura ha proprio sede ad Olbia. A questo periodo risale la basilica di San Simplicio. Nel 1296 l’esperienza del giudicato ha termine con la conquista di Olbia da parte della Repubblica di Pisa, che ne limitò fortemente l’autonomia. Il Castello di Pedres è un fortilizio realizzato da maestranze pisane e sempre per iniziativa dei pisani viene realizzato un nuovo porto, Terranova.

Nel 1324 Olbia entra a far parte dei domini Catalano Aragonese con l’istituzione di un rigido sistema feudale e con una ulteriore decadenza della città, dovuta sia al mutamento delle rotte marittime sia alla presenza della malaria. Successivamente parte del regno Sabaudo Olbia conobbe una prima inversione di tendenza e cominciò a ripopolarsi con la riqualificazione del porto di Terranova e l’arrivo della ferrovia. Fu il fascismo nel 1939 a ripristinare l’antico nome romano di Olbia. Con la definitiva sconfitta della malaria e con la bonifica del territorio Olbia ha conosciuto nella seconda metà del XX secolo un grande sviluppo, grazie allo sviluppo turistico che, come abbiamo detto, ha portato Olbia e le sue bellezze naturalistiche e marine alla ribalta mondiale.

Il vitigno: il Cuciaione di Piero Mancini è realizzato in purezza con un vitigno a bacca bianca che identifica la produzione vinicola di qualità della Sardegna, il Vermentino. Importato dalla Spagna sul finire del XIV secolo in Italia è coltivato anche in Toscana e Liguria, così come lo si ritrova anche nella vicina Corsica ma in Sardegna questa coltivazione tradizionale ha trovato uno dei suoi habitat migliori. Dal Vermentino si ottengono vini dai profumi fruttati e floreali con un inconfondibile nota sapido minerale.

Il vino: il Vermentino di Gallura Superiore Docg (l’unica denominazione controllata e garantita della Sardegna) “Cucaione” 2019 è un vino perfetto come interpretazione di un territorio e di una storia. E’ prodotto da una cantina che nasce nel 1989 da Piero Mancini, un dentista di successo ma, soprattutto, un uomo innamorato della sua terra che ha costituito il suo sogno di dare voce e sostanza alla Gallura. Oggi l’azienda, diretta dalla moglie e dai figli, è una realtà solida e conosciuta anche internazionalmente, con 120 ettari di proprietà Fermenta a 18 gradi in acciaio e poi affina sempre in acciaio per alcuni mesi.

Dal colore giallo paglierino con qualche riflesso verdogno ha gli odori classici della macchia mediterranea: su una base di frutta bianca arriva delicata come la brezza marina il sentore di erbe aromatiche, di timo e di rosmarino con sullo sfondo un sentore minerale, quello della roccia dura e severa della Gallura. Questo mix perfetto si traspone al sorso con eleganza ed equilibrio donando un esperienza non solo di palato ma oserei dire di cultura, di storia e di geografia. Un vino di grande qualità e di grande spessore con un rapporto qualità prezzo assolutamente favorevole. Con una gradazione di 13 gradi è perfetto con antipasti di pesce, anche caldi e con primi in umido di pesce

Valutazione: 4,5/5

Prezzo medio: 9 euro

Rapporto qualità/prezzo: molto favorevole

* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais

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Lavoro/ I cambiamenti per aiutare il lavoro: Licenziamenti, Rdc e Quota 100

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Draghi, se riuscirà a formare il governo non avrà vita facile per quel che riguarda il mercato del lavoro, vista la situazione che eredita anche se ha, da prime dichiarazioni, riscontrato l’apprezzamento pressoché unanime delle parti politiche e sociali, consapevoli che questo tentativo rappresenta l’ultima spiaggia per evitare un pericoloso vuoto di potere nella fase più acuta dell’emergenza economica. Lavoro e sanità rappresentano la priorità assoluta, la scadenza del blocco dei licenziamenti, il 31 marzo, con la consapevolezza di dover gestire una transizione dolorosa che, nella migliore delle ipotesi, comporterà una mobilità lavorativa di milioni di lavoratori verso nuove opportunità occupazionali, ammesso che il piano delle vaccinazioni e i provvedimenti anti-ciclici per sostenere gli investimenti, producano i loro effetti. Le condizioni politiche, mentre scriviamo, dopo il primo giro di consultazioni, sembra consentano al Presidente incaricato di sciogliere positivamente la riserva e ottenere il voto di fiducia dal Parlamento. Le politiche del lavoro del Governo Draghi potrebbero essere già state anticipate nei suoi interventi fatti nella veste di Presidente della Bce, riguardo all’importanza di integrare le politiche monetarie e finanziarie con quelle economiche e del lavoro, di adeguare i sistemi formativi per migliorare le competenze dei lavoratori e la loro occupazione.

Nel marzo 2020, in un lungo articolo pubblicato sul Financial Times, a seguito dei primi interventi adottati dai governi per contrastare la diffusione del Covid richiamava l’urgenza di ampliare il debito pubblico per sostenere; apparati produttivi e posti di lavoro colpiti dagli effetti della pandemia, il suo parere ha influenzato il cambiamento delle politiche economiche promosse dai governi nazionali e dalle istituzioni europee dei mesi successivi. La sua posizione  viene aggiornata in un documento elaborato da un gruppo di esperti ed economisti del G30, presentato da Draghi e da Raghuram Rajan, ex governatore della Bank of India, nel mese di dicembre 2020, nel quale si evidenziano i rischi di un utilizzo prolungato di risorse disponibili verso imprese a rischio insolvenza, con effetti perversi sull’utilizzo di risorse e sostenibilità degli indebitamenti pubblici, che invita a destinare progressivamente verso quelle economicamente efficienti. Mario Draghi al Meeting di Rimini nell’agosto 2020, sottolineava gli effetti distorsivi di interventi rivolti a difendere apparati produttivi inefficienti e sussidi al reddito a oltranza, e di come questi interventi, necessari in condizioni di emergenza per creare ricadute positive su produzione e sicurezza formazione “debito buono”, rischiano di generare conseguenze negative per le giovani generazioni “debito cattivo”

Il Neo Presidente incaricato se parte da queste riflessioni, si può già intuire quale sarà il suo programma: forte investimento su ricambio generazionale, istruzione e ricerca, con il Recovery plan coerente con gli obiettivi del programma Next Generation varato dalle istituzioni dell’Ue. Svincolato dalla pressione elettorali, con la possibilità di costruire una compagine di governo con elevati profili di competenza,forsi si possono rimediare le lacune ereditate nella proposta di Recovery plan approvata dal Governo uscente, e coinvolgere con più efficacia la partecipazione di regioni e parti sociali, ma non mancano difficoltà e trappole che potrebbero spargere convertiti dell’ultima ora all’europeismo.  

Il Governo uscente lascia in eredità interventi di; sostegno a imprese, reddito per lavoratori e famiglie, destinato a ipotecare una notevole quota di nuove risorse, e accrescere il debito pubblico, per l’anno in corso parte di investimenti infrastrutturali pubblici e incentivazioni privati, rimangono in sofferenza, a causa di incapacità dell’amministrazione pubblica di spendere risorse in modo efficiente.

Il vero ostacolo si porrà su; blocco dei licenziamenti, come investire risorse per migliorare competenze e servizi di incontro tra domanda e offerta di lavoro e come rendere sostenibile la mobilità del lavoro per milioni di occupati coinvolti nelle riorganizzazioni della produzione e dei servizi. Il bilancio 2020 del mercato del lavoro è drammatico ed eloquente; diminuzione del numero di occupati,- 440 mila, aumento di inattivi, mancate assunzioni di giovani e donne con contratti a termine e calo di apertura di nuove partite Iva. Il crollo del comparto servizi e il crollo di nuove assunzioni, causa blocco dei licenziamenti, hanno penalizzato le persone in cerca di lavoro e generato esodi di personale dalle aziende (stima 500 mila unità) e le tensioni sociali.

Per Draghi sarà un compito difficile riportare all’interno di un programma strutturale di riforme i provvedimenti adottati per il sostegno al reddito e incentivi per l’occupazione, ma non dovrebbe impedire a un Governo autorevole di renderli coerenti con il perseguimento di obiettivi generali perché svincolato da esigenze contrastanti di difendere i provvedimenti perché collegati a promesse elettorali. L’introduzione dell’assegno unico previsto dalla Legge di bilancio 2021, a sostegno di minori e nuclei familiari fiscalmente incapienti e il ricondurre le politiche attive nell’ambito di una nuova governance condivisa con le regioni che preveda un potenziamento dei servizi per il complesso delle persone in cerca di lavoro, offrono lo spunto per una ragionevole riforma del reddito di cittadinanza.

Quota 100, per i pensionamenti anticipati, in scadenza a fine anno potrebbe essere sostituita con un sistema flessibile di età pensionabile agevolato per i lavoratori anziani che perdono involontariamente il lavoro in prossimità dell’età pensionabile. Coinvolgere tutto il mondo del lavoro, (senza rendite di posizioni), per rafforzare gli interventi di politica attiva e contrattuali finalizzati alla crescita della produttività. Il compito di Draghi non è impossibile ma è arduo, spero per lui si possano attuare le parole della “preghiera per la serenita” citate nell’ intervento al Meeting: “Signore, dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, la saggezza di capire la differenza”. Auguri Presidente Draghi.

Alfredo Magnifico

Coronavirus/ Burioni: “Attenzione ai casi di variante nelle scuole”

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E’ un problema serio che va monitorato e trattato con la massima attenzione per scongiurare un’impennata nel contagio.

“Attenzione alle scuole con questa nuova variante molto più contagiosa”: a scriverlo su Twitter il virologo Roberto Burioni, docente dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, commentando un articolo pubblicato online su “The British Medical Journal”.

Nel testo si evidenzia un aumento dei contagi tra i bambini in Italia e in Israele, forse – ma è ancora da dimostrare – legato alla diffusione della variante inglese di Sars-CoV-2.

Coronavirus, il vaccino Pfeizer efficace contro le varianti Covid in laboratorio

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Buone notizie sul fronte della lotta al coronavirus. Il vaccino della Pfizer sarebbe efficace contro le varianti Covid in laboratorio. Lo indicherebbero i risultati di uno studio pubblicato su Nature Medicine che ha mostrato l’efficacia del siero sanguigno dei vaccinati nel neutralizzare virus ingegnerizzati con alcune delle mutazioni presenti nella variante inglese e in quella sudafricana.
Le autorità sanitarie internazionali non hanno per il momento commentato la notizia.

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Coronavirus/ Sale ancora il numero dei deceduti nelle 24 ore, in Sicilia scoperti casi di variante

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Tornano a salire i numeri dell’epidemia da coronavirus nelle 24 ore.
Sono 10.630 i nuovi contagi Covid registrati nelle ultime 24 ore in Italia. È quanto emerge dal bollettino diffuso dal ministero della Salute. I morti sono 422 nell’ultima giornata. I guariti sono 15.827.
Intanto sono state scoperte in Sicilia due varianti del Covid: quella inglese e nel secondo caso,  più recente, il sospetto è che si tratti di variante sudafricana. Un uomo tornato dall’Africa la settimana scorsa è risultato positivo ed è stato ricoverato all’ospedale di Partinico.
L’uomo è stato isolato e sono stati rintracciati i contatti stretti.

Agricoltura/ Riso italiano: la certificazione delle sementi per un’agricoltura sana e di qualità

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Sono stati oltre 444.000 i quintali certificati di sementi di riso nel 2020. Valore mai così elevato registrato negli ultimi 7 anni, con un ottimo coefficiente di utilizzo di semente certificata pari a 1,62, in linea con quello del 2019. Si può ipotizzare, infatti, che il seme aziendale sia riutilizzato nel 20/25% dei casi. Questo è quanto emerge oggi, in occasione della consueta riunione annuale sulla Certificazione delle sementi di riso e attività sperimentale – Campagna 2020-21, che il CREA, Difesa e Certificazione, organizza da oltre 40 anni in collaborazione con l’Ente Nazionale Risi.  Il dato da sottolineare riguarda le superfici certificate, che ammontano a 9.800 ettari, circa 200 ettari in meno rispetto all’anno precedente, elemento che non comprometterà però i quantitativi certificabili nell’attuale campagna di semina. Analisi dei diversi gruppi varietali: il gruppo tondo rappresenta circa il 30% delle superfici approvate e le principali varietà sono Selenio, Centauro, Sole CL e Terra CL, mentre il gruppo medio costituisce il 3,5% con Vialone nano. Per quanto riguarda le varietà del gruppo Lungo A, quelle da  parboiled sono poco meno del 20% , Ronaldo, Leonardo, Dardo e Luna CL come principali varietà, mentre quelle da interno rappresentano il 32% e tra le varietà si osserva l’ascesa di Cammeo, CL388 e Barone CL, e il calo Volano, Baldo e Carnaroli. Il gruppo Lungo B, infine, segna un drastico calo, circa 800 ettari in meno rispetto allo scorso anno.

«Esaminando i dati della campagna di certificazione mi preme segnalare – ha dichiarato Luigi Tamborini, ricercatore del CREA Difesa e Certificazione – l’aumento delle superfici, e di conseguenza della produzione di sementi, di varietà con tecnologia Clearfield, (ovvero con resistenza ad uno specifico diserbante totale, oltre il 40 % del totale delle superfici certificate nel 2020), la riduzione delle varietà a pericarpo colorato (da consumarsi come integrali) e la riduzione delle varietà con superfici importanti (oltre i 200 ettari) certificate: il 70 % della produzione è rappresentato da solo 20 varietà (a fronte delle oltre 130 certificate)».

Molteplici ed interessanti, inoltre, le attività di ricerca – presentate durante l’incontro – sviluppate dal CREA Difesa e Certificazione. In particolar modo, si tratta principalmente della caratterizzazione delle varietà di riso italiane, con specifica attenzione alla produttività e alla resistenza alla principale fitopatologia della coltura, il brusone del riso. Infine, si è discusso della verifica, in agricoltura biologica, dell’efficacia di alcuni composti derivati da oli essenziali utilizzati per la concia delle sementi (applicazione sulla semente di prodotti autorizzati per contrastare patogeni e parassiti durante la germinazione e i primi stadi di sviluppo della pianta). Un significativo passo avanti nell’individuare nuove sostanze utili al risanamento delle sementi, ammissibili in conformità al disciplinare di produzione biologica.