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Coronavirus, risale leggermente la curva del contagio ma diminuiscono i ricoveri

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Coronavirus, oggi torna a salire leggermente la curva epidemica in Italia. È quanto emerge dal bollettino quotidiano della Protezione Civile. Il totale delle persone che hanno contratto il virus in Italia, compresi guariti e deceduti, è di 226.699, con un incremento rispetto a ieri di 813 nuovi casi (ieri erano stati 451). Il numero totale di attualmente positivi è di 65.129 ( – 1.424). Tra gli attualmente positivi, 716 sono in cura presso le terapie intensive, ( – 33), 9.991 persone sono ricoverate con sintomi ( – 216). 54.422 persone sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 162 e portano il totale a 32.169. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 129.401, con un incremento di 2.075 persone rispetto a ieri.

Report Efsa sul multiresiduo

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Le scorse settimane è stato pubblicato un rapporto di EFSA (l’agenzia europea che si occupa della sicurezza alimentare) dal titolo “Cumulative dietary risk characterisation of pesticides that have chronic effects on the thyroid”.

Il report, riguardante i risultati di due studi pilota retrospettivi su rischi per la salute umana da esposizione cumulativa a multiresiduo di pesticidi per via alimentare, è giunto alla rassicurante conclusione che da tale esposizione non vi sarebbero conseguenze negative per alcuni effetti cronici sulla tiroide e per due effetti acuti sul Sistema Nervoso Centrale (gli unici indagati).

Lo studio affronta un problema di cruciale importanza per la salute pubblica, data la presenza di residui di uno o più pesticidi nel 40.6% degli alimenti, come riportato da EFSA in un  report del 2018,  in cui però non si faceva distinzione  fra multiresiduo e singolo residuo. Dagli ultimi controlli eseguiti in Italia il multiresiduo è in aumento, sono presenti più di un pesticida nel 40% dei campioni di frutta e nel 15% delle verdure, con un massimo di 9 diversi pesticidi nelle fragole e 6 nell’uva da tavola.

Franco Bettoni: “Nei Documenti tecnici non linee guida per le imprese ma raccomandazioni per le valutazioni delle autorità”

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Alcune precisazioni sulla responsabilità del datore di lavoro per i contagi da Covid-19 da parte dei lavoratori, ma anche una riflessione sull’efficacia non vincolante, ma di mera raccomandazione, delle indicazioni contenute nei documenti tecnici, elaborati da Inail e Istituto superiore di sanità e approvati dal Comitato tecnico scientifico ai fini delle valutazioni delle autorità politiche e delle parti sociali nella gestione della fase 2 dell’emergenza sanitaria. Questi gli aspetti principali del dibattito in corso toccati dall’intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino” dal presidente dell’Istituto, Franco Bettoni.

“La denuncia di infortunio da infezione di nuovo coronavirus non determina alcun automatismo nel riconoscimento da parte dell’Inail”. Con riferimento alla disposizione del decreto legge Cura Italia che qualifica come infortunio sul lavoro “i casi accertati di infezione da coronavirus in occasione di lavoro”, il Presidente ha tenuto a precisare che “la denuncia di infortunio da infezione di nuovo coronavirus non determina alcun automatismo nel riconoscimento da parte dell’Inail. L’Istituto, ai fini della tutela infortunistica, deve comunque valutare le circostanze e le modalità dell’attività lavorativa, da cui sia possibile trarre elementi gravi per giungere ad una diagnosi di alta probabilità, se non di certezza, dell’origine lavorativa della infezione”.

“Non si possono confondere i presupposti per l’erogazione di un indennizzo Inail con quelli per la responsabilità penale e civile”. In merito ai profili della responsabilità civile o penale del datore di lavoro, Franco Bettoni ha precisato che “il riconoscimento come infortunio sul lavoro dell’evento del contagio per motivi professionali non costituisce presupposto per l’accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro”, sottolineando che “non si possono confondere i presupposti per l’erogazione di un indennizzo Inail con quelli per la responsabilità penale e civile, che devono essere rigorosamente accertate con criteri diversi da quelli previsti per il riconoscimento del diritto alle prestazioni assicurative”.

“I documenti tecnici dell’Inail e dell’Iss contengono raccomandazioni non vincolanti”. Nella sua riflessione, il presidente dell’Inail, con riferimento al dibattito in corso, ha sottolineato come i documenti tecnici elaborati dall’Inail e dall’Istituto superiore di sanità e approvati dal Comitato tecnico scientifico presso la Protezione civile ai fini delle valutazioni delle autorità politiche o delle parti sociali, non debbano essere viste dalle imprese come norme precettive, ma come “mere raccomandazioni sulle misure da adottare per il contenimento del virus”. Quindi non regole vincolanti, non linee guida impartite alle imprese, che né Inail né l’Iss sono titolati ad emanare. “Saranno le autorità politiche – spiega Bettoni – e le parti sociali a operare la sintesi tra i vari interessi in gioco per fare in modo che le attività produttive ripartano nel rispetto della salute dei lavoratori e della popolazione tutta”.

Coronavirus, in Russia i contagiati sfiorano i 300mila

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Sono alti i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Russia. Si sono registrati 9.263 nuovi casi nelle ultime 24 ore, scendendo per il quarto giorno consecutivo sotto quota 10mila. Lo riporta la task force contro il coronavirus.
Buona anche la dinamica di Mosca, epicentro dell’epidemia, dove i nuovi contagi sono nuovamente scesi sotto i 4mila. Il numero totale dei casi sale però a 299.941, a un soffio dai 300mila

Coronavirus, sono 118 i vaccini allo studio

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Proliferano le ipotesi di vaccini anti Covid-19. Sono otto le aziende che, secondo la lista stilata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), hanno già cominciato i test sull’uomo. Moderna è una. La precede nello stato di avanzamento della sperimentazione soltanto la cinese CanSino Biological, che con l’istituto di Biotecnologia di Pechino ha cominciato i test di fase 2. Sono nella sperimentazione di fase 1 i vaccini dell’Istituto dei Prodotti Biologici di Whuan e Sinopharm, di Sinovac, quello dell’Università di Oxford le cui dosi vengono prodotte in Italia dalla Irbm, e inoltre i vaccini di BioNTech, Fosun, Pharma e Pfizer e quello della Inovio Pharmaceuticals.
Seguono altri 110 candidati vaccini, basati su almeno nove strategie diverse. La più comune, seguita in almeno 40 candidati vaccini, si basa sulla struttura genetica di frammenti della proteina Spike, utilizzata dal nuovo coronavirus per aggredire le cellule.

Ludoteche e parchi gioco, il 50% a rischio chiusura La proposta della categoria: riapriamo per garantire i centri estivi in sicurezza

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La crisi economica portata dal Coronavirus colpisce duramente anche ludoteche e parchi gioco: chiuse ormai da oltre due mesi, queste strutture – che offrono a bambini e genitori intrattenimento, giochi, animazione, baby parking e in molti casi anche laboratori e attività educative – rischiano di non risollevarsi dopo l’emergenza. Eppure potrebbero essere sfruttate proprio per aumentare l’offerta di servizi alle famiglie che, durante l’estate, dovranno fare i conti con le limitazioni ai centri estivi, mentre i genitori riprenderanno a lavorare.

A lanciare questa proposta è il gruppo nazionale Parchi Gioco e Ludoteche Italia, costituitosi nelle ultime settimane per dare voce a una categoria frammentata e dimenticata. «Quando è iniziato il lockdown in tutta Italia ludoteche e parchi gioco hanno chiuso senza sapere quando avrebbero potuto riprendere l’attività, e l’incertezza permane» spiega Cinzia Castellazzi, la titolare di una ludoteca di Trezzano sul Naviglio che all’inizio di marzo ha dato il via con alcuni colleghi alla creazione del gruppo. «Molti di noi hanno già deciso di cessare l’attività perché è impossibile sostenere affitti e costi fissi –continua Castellazzi–. Se non potremo riaprire ancora per mesi, è realistico pensare che metà delle ludoteche e dei parchi gioco italiani non esisterà più dopo la pandemia. In tutta Italia stimiamo ci siano oltre 2.500 realtà in grande sofferenza, che muovono una forza lavoro di 20.000 persone. Tutte, al momento, senza prospettive e senza tutele».

Parchi Gioco e Ludoteche Italia è il gruppo nazionale che si è costituito per dare voce a un settore relativamente giovane, ma in continua crescita, che fino a oggi non aveva una rappresentanza. In poche settimane il gruppo, partito dalla Lombardia con un’ottantina di adesioni, è arrivato a contare 620 membri in tutta Italia, organizzati in rappresentanze regionali. Subito è partita la campagna di sensibilizzazione sulle difficoltà del settore, insieme alle lettere indirizzate prima al governatore della Lombardia Fontana e poi al premier Conte e alla ministra Bonetti. «Abbiamo scritto per chiedere innanzitutto regole certe, protocolli per la riapertura e interventi di sostegno economico, ma non solo –spiega Castellazzi –. Abbiamo lanciato la proposta di assumere un ruolo fondamentale nella realizzazione dei centri estivi: le nostre strutture, da sempre destinate ad accogliere in sicurezza i bambini, possono essere messe a disposizione per questo servizio. Le scuole e gli spazi tradizionali non saranno sicuramente sufficienti per ottemperare alla necessità di distanziamento sociale, quindi possiamo affittare i nostri spazi, oppure possiamo organizzare noi direttamente le attività, grazie alle professionalità che sappiamo mettere in campo».

Se, infatti, la “Fase 2” prosegue con sempre più italiani che rientrano nei luoghi di lavoro, rimane la questione della chiusura di scuole, asili e spazi che dovrebbero accogliere i bambini, da oltre due mesi chiusi in casa. «Servono soluzioni condivise per dare una risposta alle famiglie e per ripartire tutti insieme –conclude Castellazzi–. Riteniamo che le ludoteche e i parchi gioco rappresentino una risorsa fondamentale, e che la collaborazione tra pubblico e privato in questo ambito potrà portare un contributo a un graduale ritorno al gioco, alla socialità, in una parola alla normalità, di cui i bambini hanno estremo bisogno».

Coronavirus, Brasile terzo paese al mondo per numero di contagi

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Il contagio da coronavirus nel tempo si sposta:adesso è l’America latina il nuovo fronte da tenere sotto osservazione nella diffusione di Sars Cov 2. Una nuova forte progressione della pandemia in Brasile preoccupa per numeri di contagiati e deceduti.
L’analisi dell’Ansa riguarda 34 nazioni e territori latinoamericani. Il Brasile continua a bruciare le tappe superando la Gran Bretagna ed attestandosi, con 254.200 contagi e 16.792 morti, al terzo posto nella classifica mondiale dei contagi, dopo Stati Uniti (1.504.244) e Russia (290.678).

Taranto/ Corruzione in atti giudiziari, arresti domiciliari per il procuratore della Repubblica

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Terremoto giudiziario in Puglia. Il procuratore della Repubblica di Taranto, Carlo Maria Capristo, è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Lo stesso provvedimento è stato eseguito a carico di un ispettore della polizia in servizio nella Procura tarantina e di tre imprenditori della provincia di Bari. L’inchiesta, cominciata un anno fa, è portata avanti dalla Procura della Repubblica di Potenza.
Le accuse fanno riferimento al periodo in cui Capristo era procuratore a Trani. Oltre al magistrato, sono agli arresti domiciliari l’ispettore Michele Scivittaro, in servizio presso la Procura di Taranto, e gli imprenditori pugliesi Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo.

Coronavirus, la sperimentazione del vaccino americano sta dando risultati positivi

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FOTO DI REPERTORIO

La ricerca di un vaccino al Covid-19 sta facendo passi da gigante. Dagli Stati Uniti arrivano notizie incoraggianti per quanto riguarda la sperimentazione. Moderna, azienda di biotecnologie con sede nel Massachusetts, ha definito attraverso un comunicato apparso sul proprio sito “positivi” i primi risultati derivanti dai test sul vaccino a cui sta lavorando.
“La fase 1 dei test clinici ha mostrato che le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione hanno sviluppato anticorpi in modo del tutto simile ai pazienti di Covid-19 che sono guariti”.
Inoltre il potenziale vaccino su cui sta lavorando Moderna avrebbe finora dimostrato di essere “sicuro e ben tollerato”, non presentando gravi effetti collaterali. FOTO DI REPERTORIO

Coronavirus, il Gemelli: “non lascia danni nel microcircolo sanguigno e neanche sulla vista”

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Il Policlinico Gemelli

Coronavirus, continuano le ricerche sui danni che può provocare. Una buona notizia arriva per chi è guarito dal Covid 19. La malattia non lascia danni a livello del microcircolo sanguigno, elemento sotto osservazione dei ricercatori per il coinvolgimento del virus in fenomeni di microtrombi; e non ha strascichi neanche sulla vista.
A confermarlo Stanislao Rizzo, docente di ordinario di Oftalmologia presso l’università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’unità di Oculistica, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, che anticipa all’Adnkronos Salute il risultato emerso dai dati preliminari, raccolti sui pazienti guariti nell’ambulatorio post Covid del Gemelli, diretto da Francesco Landi.