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Con il brano “Sing Sing Sing” l’Epic Music Orchestra augura una pronta ripresa dall’emergenza Covid 19 (Video)

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L’Epic Music Orchestra con il brano jazzistico “Sing Sing Sing”, ringrazia il direttore e la redazione di negozioterminus.com ed augura a tutti i nostri lettori una pronta ripresa. Con la speranza di uscire di finalmente da questa drammatica emergenza sanitaria legata al Covid 19.

Il brano dedicato è l’esecuzione dal vivo di “Sing, Sing, Sing” eseguito dalla “Epic Music Orchestra” il 25 gennaio 2020 sul Palco dell’Auditorium “Unità d’Italia” di Isernia in occasione della Conferenza di lancio di “UNESCO EDU 2020”, il Programma nazionale per l’Educazione dell’UNESCO in collaborazione con il MIUR.Pubblicità

Sing, Sing, Sing (With a Swing) è un brano musicale del 1936, scritto da Louis Prima ed originariamente registrato da Prima con la New Orleans Gang che lo pubblicò nel 1936 attraverso l’etichetta Brunswick Records . Considerato una delle canzoni jazz più belle, uno dei brani più rappresentativi del genere big band e swing, è stato interpretato in celebri cover da Fletcher Henderson e da Benny Goodman. Originariamente il brano era intitolato Sing, Bing, Sing, in riferimento a Bing Crosby, benché poi si preferì utilizzare il titolo Sing, Sing, Sing per poter utilizzare il brano in un contesto più ampio.

LINK BRANO Sing Sing Sing

L’organico della Epic Music Orchestra:

Claudio Luongo (pianoforte, direzione e arrangiamenti)

Pio Cavalluzzo (sint, programmazione e arrangiamenti)

Nicola Graziano (chitarra elettrica, direzione e arrangiamenti)

Alessio Lalli (tromba)

Cinzia Romano (violino)

Matteo Iannaccio (violino e arrangiamenti)

Francesca Cimino (violino)

Marta Paoliello (violoncello)

Enzo Cimino (flauto)

Giuseppe Lanese (clarinetto)

Gioacchino Granada (clarinetto)

Addolorato Valentino (sassofono contralto, soprano, tenore)

Enrico Verrecchia (basso elettrico)

Oreste Sbarra (batteria)

Luca Mainella (percussioni)

La Epic Music Orchestra è una formazione di 15 elementi molisani, tutti docenti di Strumento musicale nelle scuole e musicisti professionisti che hanno deciso di creare un gruppo inedito ed originale. La Epic Music Orchestra è un progetto culturale (nato in collaborazione con l’associazione Musicsart) che mira a promuovere la cultura e la musica in Italia e nel mondo.

E’ già attiva la partnership con il Tetracordo International Music Festival e con l’associazione culturale Digital Media. La Epic Music Orchestra ha collaborato con l’Associazione italiana Giovani per l’Unesco per l’evento di lancio del programma UNESCO EDU 2020 esibendosi durante l’evento di lancio del 25 gennaio 2020.

Nel repertorio figura la musica epica, ma non solo. Il programma spazia dalla classica, al pop al jazz. Musica epica è un termine per definire la musica di commento musicale per film e/o fiction televisive dove si evocano suggestioni di gesta eroiche, leggendarie o di fantasia. È un genere di recente conio e dal grande impatto emotivo. Musiche “epiche” evocative tratte da film e colonne sonore come “Il Gladiatore”, “I Pirati dei Caraibi” (Hans Zimmer), “Trono di Spade” (Ramin Djawadi), “Superman – Predatori dell’Arca perduta” (John Williams), “Prince of Persia” (H. Gregson) e tanti altri ancora.

Coronavirus, ‘fase 2’,Paolo Capone (Ugl): “Le regioni del Sud meno colpite devono ripartire da subito”

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“La Fase 2 prevista dal Governo è deludente e priva di coraggio, il Sud è stato dimenticato. Comprendiamo i rischi che potrebbero derivare dal diffondersi della pandemia, tuttavia si potrebbe riaprire il Paese a seconda delle zone di contagio. In particolare, nelle regioni meridionali la curva epidemiologica è praticamente pari a zero. Riaprire bar e ristoranti dal primo giugno significherebbe far saltare la stagione estiva con un danno incalcolabile e irreversibile per l’economia meridionale. Nessuna parola dal Governo neppure sulla riapertura degli hotel e degli stabilimenti balneari. È quindi lampante che manca un piano strategico per il rilancio del turismo.”
Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’annuncio del Governo sulla ‘Fase 2’. “Diciamo da sempre che abbiamo un’Italia a due velocità, questo è il momento di offrire al Mezzogiorno l’occasione di ripartire con condizioni più favorevoli. È forse l’unica possibilità per non lasciare il Sud in balia delle mafie che approfitterebbero per insediarsi nelle sane economie del turismo meridionale. Al netto di tutte le misure di sicurezza e le distanze sociali per evitare il rischio di nuovi contagi, il 4 maggio le regioni del Sud devono avere la possibilità di ripartire prima del resto d’Italia”.

Carabinieri NAS: controlli presso le farmacie, tre persone deferite in stato di libertà.

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Nonostante l’emergenza epidemiologica, i Carabinieri del NAS continuano ad effettuare i controlli finalizzati ad assicurare la sicurezza dei prodotti commercializzati presso le farmacie.
In tale ambito, i NAS di Bari, Foggia, Taranto e Lecce, in una serie di servizi coordinati dal Gruppo per la Tutela della Salute di Napoli, hanno ispezionato 26 farmacie pugliesi.
Nel corso delle operazioni, i militari hanno segnalato quattro persone per aver commercializzato mascherine chirurgiche prive delle indicazioni in lingua italiana e sottoposto a sequestro 622 dispositivi per la protezione individuale del viso.

Il NAS di Brescia ha invece deferito due persone all’Autorità Giudiziaria: gli indagati sono i titolari di due diverse farmacie, accusati di essersi venduti reciprocamente dei medicinali senza essere in possesso della specifica autorizzazione di commercio all’ingrosso.

Il NAS di Bologna, infine, ha denunciato la responsabile di una parafarmacia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini. L’indagata infatti, nonostante fosse priva dei titoli di studio previsti dalla legge, utilizzava dei test diagnostici ad uso esclusivo di personale medico e/o infermieristico per la rilevazione rapida degli anticorpi al virus SARS COV-2.

Test diagnostici, la Commissione Ue fa chiarezza su contesto normativo e altre variabili

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La Commissione Ue fa chiarezza sui test diagnostici spiegando il contesto normativo; il possibile utilizzo dei diversi test; il livello di prestazioni di tali test, vale a dire in che misura sono in grado di essere utilizzati per lo scopo che ci si prefigge e le azioni future.
La Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, faciliterà l’immissione sul mercato di dispositivi di test sicuri e affidabili.
Le Autorità nazionali competenti hanno individuato una serie di dispositivi contraffatti che sono stati immessi sul mercato illegalmente, ad esempio con prove falsificate relative alla registrazione nazionale, con un certificato falsificato dell’organismo notificato o senza la documentazione regolamentare. La Commissione raccomanda alle Autorità competenti di cooperare con importatori e distributori, in quanto possono contribuire a individuare gli scambi di dispositivi contraffatti.
Per garantire che un numero sufficiente di test efficienti e i relativi reagenti siano disponibili dove ce n’è bisogno, l’industria e gli Stati membri dovrebbero avvalersi di strumenti a livello dell’Unione per coordinare l’offerta e la domanda, quali la clearing house (ovvero facilitare l’incontro tra domanda e offerta ndr), rescEU (la protezione civile europea ndr) e l’aggiudicazione congiunta.
La produzione di volumi sufficienti di test richiederà una cooperazione rafforzata tra le imprese, che dovrebbe essere realizzata in conformità alle disposizioni recentemente approvate, ovvero quelle che ammorbidiscono temporaneamente la vigente normativa antitrust in materia di cartelli tra imprese.

Intanto, Confindustria Dispositivi Medici fa sapere che ritiene “un errore l’ipotesi di un test unico nazionale per organizzare e pianificare in modo strategico la ripartenza del Paese.  La fase 2 dell’emergenza è delicata tanto quanto la prima, gestire in  modo appropriato e consapevole la tanto sospirata ripresa è fondamentale per non ritrovarci nel giro di pochi giorni nelle stesse drammatiche condizioni di un mese fa. E i test diagnostici sulla popolazione – si legge in una nota – sono senz’altro la via maestra per la ripresa, ma bisogna considerare con attenzione i rischi a cui ci esporremmo affidandoci a un unico fornitore”.
“Innanzitutto – ammonisce Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria dispositivi medici – la scelta di un unico test espone il nostro Paese al rischio che il fornitore di quel test possa non avere sufficiente capacità produttiva sul medio lungo periodo o nel caso di cambiamenti repentini del fabbisogno”. E ancora: “la procedura negoziata semplificata d’urgenza per i kit diagnostici, i reagenti e i consumabili, bandita lo scorso 17 aprile, per 150.000 indagini diagnostiche si è resa necessaria per rispondere alle tempistiche concitate di questa fase, ma non è una gara vera e propria – denuncia – e rischia di sacrificare sia la più ampia partecipazione delle imprese sia un’accurata e approfondita valutazione qualitativa dei prodotti”.

Tragedia di Capodichino, De Lieto (Lisipo): “Profondo cordoglio ai familiari del collega caduto in servizio”

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Napoli, in località Capodichino, la volante di Zona interviene per sventare un furto in banca e, durante l’inseguimento dei malviventi in fuga a bordo di un’autovettura, l’auto della Polizia di Stato viene speronata. Nel tragico impatto, il poliziotto di Anni 37 che era alla guida della Volante perde la vita mentre l’altro collega resta lievemente ferito. Il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto – ha dichiarato – “Gli uomini e le donne della Polizia di Stato, impegnati in particolari servizi, tutti i giorni rischiano la propria incolumità per assicurare sicurezza ai cittadini. Il caso di questa notte ne è la prova. Il LI.SI.PO., addolorato per la dipartita del collega, esprime profondo cordoglio ai familiari del congiunto caduto in servizio. Ci troviamo di fronte all’ennesimo lutto che ci ferisce in modo indelebile – ha rimarcato il leader del LI.SI.PO. – il tributo di sangue versato dagli uomini e le donne delle Forze di Polizia, durante il servizio di istituto, è a dir poco elevato ed in ragione della pericolosità che comporta questo tipo di servizio, a giudizio del LI.SI.PO., sarebbe più che opportuno fare attuare tutti gli sforzi necessari al fine di fare operare gli appartenenti alle Forze di Polizia in massima sicurezza. Il LI.SI.PO. – ha concluso de Lieto – auspica che questi criminali, una volta arrestati, scontino per intero la pena senza usufruire di sconti, premio e quant’altro che, a giudizio del LI.SI.PO. “è uno schiaffo ai cittadini onesti”. Mentre gli operatori di Polizia perdono la vita per garantire la sicurezza ai cittadini, i criminali al 41bis lasciano il carcere per essere messi agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Strano Paese il nosto!!!”

L’addetto stampa Antonio Curci

Coronavirus, diminuiscono ricoverati in terapia intensiva e malati

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Quotidiano aggiornamento dei dati sull’epidemia di Covid in Italia, fornito dalla Protezione Civile. I casi totali sono 199.414, i positivi nelle ultime 24 ore 1.739 (ieri erano stati 2.324). Sono salite a 26.977 le vittime, con un incremento di 333 in un giorno (ieri l’aumento era stato di 260).
Tornano a calare i malati per coronavirus. Sono complessivamente 105.813, 290 meno di ieri, di questi, 20.353 sono ricoverati con sintomi, (-1.019) e 83.504 sono quelli in isolamento domiciliare, (+782) . Diminuisce ancora il numero dei ricoveri in terapia intensiva che per la prima volta dal 16 marzo scende sotto i duemila. Ad oggi sono 1.956 (- 53). Sono 66.624 i guariti dal coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.696. L’aumento ieri era stato di 1.808.

Sicurezza/ Giornata mondiale vittime dell’amianto, i geologi indispensabili per la mappatura e la bonifica delle aree

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FOTO DI REPERTORIO

A distanza di quasi 30 anni dalla legge 257/1992 che ha vietato l’utilizzo di questo materiale nel nostro Paese, sono ancora 6000 le persone che muoiono ogni anno di amianto in Italia e sono migliaia gli italiani che si ammalano di mesotelioma pleurico e di altri tumori polmonari. Tantissime le persone che hanno perso la vita e che vogliamo ricordare in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebra il 28 aprile. L’amianto è presente in una grande varietà di materiali da costruzione, rappresentando quindi un’emergenza per la tutela della salute della popolazione. È una minaccia sia per gli adulti che per i bambini visto che la fibra killer si nasconde ovunque intorno a noi: nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche e persino negli edifici culturali.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico, dal momento che si tratta di minerali fibrosi presenti naturalmente nell’ambiente. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto ci sono circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, di cui 33 milioni compatto e 8 milioni friabile. “I geologi sono esperti conoscitori del territorio in cui operano e in tal senso la conoscenza geologica può essere fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere. Tali siti, utilizzati come zone di produzione in passato, costituiscono, tuttora, un potenziale pericolo per la diffusione delle fibre. Il geologo può quindi contribuire in maniera sensibile al processo di bonifica e di messa in sicurezza di tali aree” afferma Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. “In Italia sono ancora molti i materiali contenenti amianto che attendono di essere smaltiti o inertizzati e ci sono molti siti in cui devono ancora essere effettuate le bonifiche. C’è poi il problema della mancanza di discariche regionali in cui smaltire i rifiuti – continua Giovine – che contengono questo minerale. Per porre l’attenzione ai rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per definire un quadro della situazione in Italia e suggerire eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema, il Consiglio Nazionale dei Geologi e l’Ordine Regionale Geologi del Piemonte in collaborazione con la Fondazione Centro Studi CNG e la Società Italiana di Medicina Ambientale avevano organizzato un convegno a Torino che avrebbe dovuto tenersi proprio questo mese e che si terrà una volta superata l’emergenza sanitaria del coronavirus” sottolinea il geologo. 

L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto per l’assenza di un quadro conoscitivo omogeneo. “A livello nazionale il quadro è fortemente diversificato non essendoci ancora un Piano nazionale amianto uniforme – spiega Giovine – alcune regioni risultano più virtuose con uno stato di conoscenze più avanzate rispetto ad altre. Il Piemonte, ad esempio, è la prima Regione italiana ad adottare un protocollo per eseguire la mappatura dell’amianto presente in natura. Questo metodo permette di individuare le aree dove è più probabile trovare la presenza del minerale all’interno delle rocce con un margine di errore molto basso. L’Abruzzo, invece, si sta dotando di un Piano regionale per la difesa dai pericoli dell’amianto per lo smaltimento, la bonifica dell’amianto, la tutela della salute e dell’ambiente. Altri obiettivi del Piano sono il consolidamento della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della conoscenza sulle attuali esposizioni all’amianto e il miglioramento della tutela della salute e della qualità degli ambienti di vita e di lavoro in relazione al rischio” conclude il Vice Presidente del CNG.

Domenico ANGELONE – Responsabile Comunicazione del Consiglio Nazionale dei Geologi

Sicurezza/ Falsa mail Amazon: “il tuo account è stato bloccato”. E’ una truffa

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“Il tuo account è stato bloccato!!!”: E’ il messaggio contenuto in una falsa email Amazon, che informa l’utente di un inesistente blocco avvenuto sul proprio account.
Abili truffatori, utilizzando il logo della famosa azienda di vendita online, e simulando l’indirizzo e-mail del Servizio clienti, informano l’utente che, a seguito di (inesistenti) tentativi di accesso non autorizzato, l’account sarebbe stato bloccato, e che per ottenerne lo sblocco occorrerebbe cliccare sul link indicato.
Quel link, però, conduce l’utente all’interno di un sito di phishing, che riporta il logo contraffatto di Amazon ed un pulsante “crea un nuovo account” o “avvia sessione”.
Una volta cliccato su tale pulsante, l’utente viene indotto ad inserire le proprie credenziali di accesso, dati personali ed i codici bancari, che finiscono così nelle mani dei cyber-criminali.  
La Polizia Postale invita, ancora una volta, a verificare con la massima attenzione l’autenticità di tutti gli spazi web, prima di inserire qualsiasi dato personale e riservato.

Emergenza Covid-19: pubblicata una guida pratica per chi si prende cura degli anziani

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 Istituto superiore di sanità, Inail e Cepsag, Centro di promozione e sviluppo dell’assistenza Geriatria, hanno realizzato una guida rivolta a chi si prende cura delle persone anziane in questo periodo di emergenza da Covid-19. Scritto con linguaggio semplice e immediato, l’opuscolo offre informazioni su trasmissione e sintomi del nuovo coronavirus, e fornisce indicazioni sui comportamenti da seguire, in casa e fuori, per proteggere la salute degli anziani e di chi li assiste. È già disponibile in italiano, inglese, spagnolo e francese e a breve anche in rumeno, polacco, russo, portoghese e tamil.

Mantenere le distanze e lavarsi spesso le mani. L’opuscolo ricorda a chi si occupa della cura degli anziani che il virus si trasmette principalmente attraverso le goccioline di saliva che si diffondono nell’aria quando parliamo, starnutiamo o tossiamo, i cd droplet. Ci si infetta quando le goccioline contenenti il virus vengono a contatto con le mucose di bocca, naso e occhi. Il virus si può trasmettere anche toccando oggetti o superfici sui cui si sono depositati i droplet.

I comportamenti da seguire fuori dall’ambiente domestico. Come già noto e ampiamente diffuso attraverso i media, nel periodo della pandemia si consiglia di uscire di casa il meno possibile anche per le ipotesi in cui i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri lo autorizzano; alcuni prodotti indispensabili, come gli alimenti, le medicine, i prodotti per le pulizie possono essere ordinati online o telefonicamente.

Consigli per quando si è in casaLa guida rammenta, inoltre, la necessità di usare la mascherina chirurgica ogni volta che si è a contatto con la persona anziana che si sta assistendo. Le mani vanno sempre lavate prima e dopo la preparazione dei cibi, prima e dopo aver aiutato l’anziano a prendere le medicine, a mangiare e a bere, a lavarsi e ad usare i servizi igienici. Viene ricordato inoltre di disinfettare con cura i bagni di casa prima e dopo ogni utilizzo; gli asciugamani vanno cambiati quando sono bagnati e, comunque, almeno una volta al giorno. Nella preparazione dei cibi, occorre ricordarsi di lavare accuratamente sotto l’acqua corrente gli alimenti da mangiare crudi e cuocere bene i cibi che derivano dagli animali. In casa è consigliato aprire spesso le finestre per far cambiare l’aria e pulire quotidianamente i pavimenti e le superfici.

Supporto e risposte ai quesiti quotidiani. La guida offre infine le risposte alle domande più ricorrenti per dare un supporto a chi assiste quotidianamente le persone più fragili. Vi sono, inoltre, alcuni approfondimenti sull’utilizzo della mascherina, su come lavare correttamente le mani, su come usare i guanti monouso e consigli sull’igiene domestica. L’opuscolo si chiude con un elenco di numeri utili e siti web che è possibile chiamare e consultare per informazioni e in caso di emergenza.

Coronavirus: Riduzione di oltre un terzo dei ricoveri per Infarto Miocardico

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Domani, martedì 28 aprile, sul New England Journal of Medicine, la più prestigiosa rivista al mondo in campo medico, sarà pubblicato lo studio dal titolo “Reduced Rate of Hospital Admissions for ACS during Covid-19 Outbreak in Northern Italy”. La ricerca, che ha coinvolto 15 ospedali del nord Italia e oltre 30 cardiologi, è stata coordinata dai dottori Ovidio De Filippo, Fabrizio D’Ascenzo e dal Prof. Gaetano M. De Ferrari del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino e della Cardiologia della Citta della Salute – Molinette. Dall’inizio della quarantena, estesa a livello nazionale dall’8 marzo 2020, i ricercatori hanno osservato una riduzione dei ricoveri per Sindrome Coronarica Acuta (SCA, ACS in inglese) e in particolare per infarto. Lo studio dimostra una significativa diminuzione del tasso di ricoveri relativi alla SCA in molti centri cardiovascolari del nord Italia.
Per fronteggiare la pandemia da coronavirus, infatti, in tutto il mondo sono state adottate forti misure di contenimento e i sistemi sanitari nazionali sono stati riorganizzati per far fronte all’enorme crescita del numero di pazienti gravemente malati. Tuttavia, durante questo periodo, ci sono stati alcuni cambiamenti rispetto ai ricoveri ospedalieri per altre patologie. L’analisi dello studio si è focalizzata sul tasso di ricoveri ospedalieri causati da sindrome coronarica acuta durante i primi giorni dell’emergenza Covid-19. È stata elaborata un’analisi retrospettiva delle caratteristiche cliniche e angiografiche dei pazienti ricoverati per SCA in 15 ospedali del nord Italia, tutte strutture attrezzate per eseguire operazioni come l’intervento coronarico percutaneo. Il periodo in cui si è svolto lo studio è compreso tra il primo caso accertato di Covid-19 in Italia (20 febbraio 2020) e il 31 marzo 2020. Sono stati paragonati i tassi di ricovero tra il periodo di studio appena citato e altri due periodi: quello corrispondente all’anno precedente (20 febbraio – 31 marzo 2019) e un periodo immediatamente precedente a quello oggetto della ricerca (primo gennaio – 19 febbraio 2020).
Il principale risultato ottenuto è relativo al tasso globale di ricoveri per SCA. Tale risultato è stato ottenuto dividendo il numero complessivo dei ricoveri con il numero di giorni di ogni periodo di tempo. I rapporti di incidenza sono stati calcolati usando la Regressione di Poisson. Dei 547 pazienti ricoverati per SCA durante il periodo di studio, 420 (76,8%) erano uomini, con un’età media tra i 56 e gli 80 anni. Di questi pazienti 248 (45,3%) presentavano un infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST. Il tasso di ricoveri per SCA durante il periodo di studio è stato di 13,1 ricoveri al giorno. Questo valore era notevolmente più basso, circa un terzo, sia rispetto al periodo precedente (dal primo gennaio al 19 febbraio 2020: 18 ricoveri al giorno) sia rispetto allo stesso periodo ma dell’anno precedente (dal 20 febbraio al 31 marzo 2019: 18,9 ricoveri al giorno). La riduzione era ancora più marcata considerando il solo periodo del lock-down di marzo o considerando solo gli infarti e non l’angina instabile. Poiché sappiamo che l’eccesso di decessi osservato in questo periodo di pandemia eccede molto il numero di morti attribuite ufficialmente al coronavirus, è possibile che una parte di queste morti in eccesso sia riferibile al “danno collaterale” di una cura meno efficace delle malattie gravi, come l’infarto, malattie che non scompaiono solo perché c’è una pandemia.
“Oltre al numero ridotto di infarti che vengono ricoverati – afferma De Ferrari – molti giungono in ritardo al ricovero e non possono perciò trarre il beneficio di un trattamento precoce che riduce molto l’entità del danno cardiaco”. “È essenziale dunque – aggiunge il Prof. De Ferrari – che i pazienti che hanno sintomi sospetti allertino immediatamente il sistema di soccorso pubblico (112) e che si organizzi il loro trasferimento rapido in centri idonei. Gli Ospedali sono pronti a curare in sicurezza questi pazienti con percorsi separati tra pazienti Covid e non Covid. Alle Molinette sono state addirittura organizzate sale di angiografia coronarica situate in piani diversi (Covid al piano terra, non Covid al terzo piano) per minimizzare ogni rischio di contagio”.

Università di Torino – Ufficio Stampa