“Le sue dichiarazioni in genere generano sempre reazioni nella comunità scientifica. Ilaria Capua, direttrice del One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, è tornata a parlare dell’emergenza coronavirus in occasione di un’intervista pubblicata sul sito dell’Università Bocconi.
In uno dei passaggi ha detto: “Il Covid è un grandissimo campanello d’allarme perché ci dice che non siamo in grado di gestire un imprevisto di questo tipo. È la prova provata che questa emergenza va affrontata con punti di vista diversi perché le città sono colpite in maniera diversa. Il virus fa il virus, è tutto ciò che c’è intorno che fa la differenza”.
e ancora: “Se avessimo già avuto in anticipo una rete organizzata il vaccino sarebbe stato pronto in sei mesi“.
Coronavirus, Ilaria Capua: “in un contesto meglio organizzato il vaccino sarebbe stato pronto in sei mesi“
Coronavirus, Zangrillo contesta lo stato di emergenza
E’ stata considerata sempre la voce fuori dal coro; adesso Alberto Zangrillo torna a infiammare il dibattito scientifico con le sue dichiarazioni.
Ai microfoni del Tempo, infatti, il primario dell’ospedale San Raffaele di Milano ha detto che il coronavirus non è più quello di tre mesi fa, non causa gli stessi problemi.
“Se dire la verità significa essere irresponsabile, me ne assumo la responsabilità”.
Inoltre ha espresso la sua contrarietà per la proroga dello stato di emergenza deciso dal governo Conte.
Per il primario, infatti, evocare l’emergenza “porta al panico e alla morte sociale“.
Un vino, un territorio- Emilia Romagna- Lambrusco Frizzante Vecchio Moro Rinaldini
Di Pietro Colagiovanni*

Il territorio: siamo in Emilia Romagna, nella provincia di Reggio Emilia, lungo l’omonima via consolare a Sant’Ilario d’Enza, comune di 11.000 abitanti in piena Pianura Padana. L’azienda Rinaldini produttrice di questo bel Lambrusco ha sede in una frazione di Sant’Ilario d’Enza, Calerno. Siamo a mezza strada tra Reggio Emilia e Parma e il torrente Enza, che scorre a due chilometri dall’abitato, è quello che dà il nome al paese. Abitata sin dai tempi dell’impero romano, vide la presenza di longobardi franchi e ungari. Nel XII secolo con l’aumento dei traffici sulla via Emilia sorgono diversi hospitali tra cui quello di Sant’Ilario (originariamente Sant’Eulalia) che diede il nome al comune. Da visitare in paese la Chiesa settecentesca di Sant’Eulalia. L’azienda Rinaldini nasce alla fine degli anni 60, con 15 ettari vitati ai piedi delle colline Matildiche e mantiene una gestione familiare molto attenta all’ambiente, con sforzi costanti per dare valore ad una viticoltura spesso maltrattata da produttori tesi solo alla massimizzazioni delle quantità produttive.
Il vitigno: il Lambrusco Vecchio Moro è prodotto con un blend di tre vitigni. L’85% è Lambrusco Grasparossa, vitigno a bacca rossa presente fin dall’antichità e tra i più diffusi in provincia di Reggio Emilia. I vini da Lambrusco Grasparossa hanno colori rubino intenso con riflessi violacei ed un inconfondibile sentore di mandorla di pesco. Il 10% è Ancellotta, vitigno a bacca rossa originario della provincia di Reggio Emilia la cui coltivazione è diffusa praticamente in tutta Italia. E’ vitigno molto ricco di pigmenti colorati e conferisce anche tenore zuccherino ai vini in cui è utilizzato. L’ultimo 5% è Marzemino, vitigno a bacca rossa molto coltivato in Trentino Alto Adige. L’uva ha acini piccoli dolcissimi e la sua coltivazione richiede molte attenzioni. I suoi vini hanno tipici profumi di frutta rossa, specie di bosco.
Il vino: in premessa una nota sul Lambrusco. Durante il corso per diventare sommellier ricordo ancora una risposta che mi diede un docente (peraltro bravo) quando suggerii di abbinare ad un piatto un Lambrusco. “Io col Lambrusco al massimo mi ci lavo i piedi”. E invece il Lambrusco è un ottimo vino, di qualità, come la bottiglia di cui ci occupiamo questa settimana ma porta ancora sul groppone il peso di un passato non propriamente felice. Quello della produzione di quantità, venduta in modo massiccio ad esempio negli Stati Uniti, quella di un vinello frizzante dolciastro di circa 8 gradi alcolici. Forse quello era la bevanda cui si riferiva il docente ma fortunatamente grazie a produttori coscienziosi e legati ad una grande tradizione vitivinicola il Lambrusco sta recuperando la sua dignità. La dignità di un vino espressione di una storia e di un territorio importante come l’Emilia Romagna.
La cantina Rinaldini ne è un esempio. Il Vecchio Moro Emilia Igt Frizzante, ideato nel 1996 in onore del fondatore dell’azienda, è prodotto con metodologie tradizionali ma utilizzando tecnologie moderne. Dopo la prima fermentazione rifermenta in autoclave. Ha un colore rosso rubino compatto e profumi inconfondibili di prugna e more. Al sorso è equilibrato e di gradevole bevibilità, con un tannino giusto e persistenza adeguata. E’ un vino intelligente e piacevole ideale in abbinamento con alcuni piatti. Oltre alla pressoché scontata piadina con la mortadella (la mortazza emiliana) a mio avviso è ottimo anche con la pizza, specie quella cotta con forno elettrico.
Valutazione: 3,75/5
Prezzo medio: 9 euro
Rapporto qualità/prezzo: favorevole
*fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais
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Banche, operazione: CODACONS scrive a Unicredit
E’ possibile che Unicredit non consenta ai suoi clienti di avere informazioni ovvero di scegliere se aderire o meno all’OPS Ubi-Intesa SanPaolo?
Il Codacons lo ha chiesto direttamente alla banca milanese dopo aver ricevuto una precisa segnalazione di un piccolo risparmiatore il quale, nell’attivare la procedura formale di Reclamo, ha chiesto anche l’intervento di Consob, dell’Antitrust e dello stesso Codacons a seguito di presunte condotte illecite.
Di seguito il testo della lettera inviata a Unicredit in data odierna e in relazione alla quale attendiamo un sollecito riscontro.
“Spettabile Unicredit, abbiamo ricevuto una segnalazione da parte di un Vostro correntista il quale lamenta che codesta banca sta ostacolando o addirittura impedendo al predetto, titolare di azioni Ubi, di aderire, come vorrebbe, all’Offerta Pubblica di Scambio Ubi-Intesa SanPaolo.
Di fatti, il cliente segnala:
– di aver cercato informazioni sul vostro sito internet e di non averle trovate;
– di aver consultato l’apposita area riservata destinata ai clienti senza aver trovato alcun tipo di informazione circa la procedura da seguire per aderire;
– di aver chiesto informazioni tramite l’apposito form avendo, come risposta, l’indicazione di rivolgersi, tra l’altro, alla propria filiale;
– di avere chiesto, infine, informazioni alla propria filiale apprendendo che il personale sarebbe ancora in attesa di ricevere disposizioni dalla direzione.
La predetto situazione, se fosse confermata, sarebbe gravissima in quanto priverebbe decine di migliaia di correntisti Unicredit del diritto a ricevere informazioni obiettive sull’operazione al fine di valutare, liberamente, se aderire.
Senza contare che, sempre secondo quanto riferito, l’assenza di una procedura per l’adesione rappresenterebbe un ostacolo al libero esercizio di un proprio diritto da parte dei consumatori piccoli risparmiatori.
In virtù di quanto sopra, chiediamo un urgente riscontro sulla fondatezza del reclamo del consumatore unitamente alla più ampia rassicurazione circa la possibilità che tutti i clienti Unicredit possano avere libero accesso a informazioni e a procedure di adesione che possano consentire agli stessi di valutare e decidere liberamente quale scelta assumere riguardo all’operazione Ubi-Intesa SanPaolo”.
Il coronavirus adesso colpisce anche i giovani
Nuovi studi rivelano novità nel contagio da Covid. Il coronavirus non colpisce più principalmente gli anziani, a risultare infetti ci sono sempre più giovani. Lo riporta l’Ansa citando i dati di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità , relativi agli ultimi 30 giorni. Rispetto alla media registrata dall’inizio dell’epidemia, pari a 61 anni, scende e di molto l’età mediana dei casi di contagi, arrivando a 47 anni.
Ma non solo. Se in un primo momento sembravano essere gli uomini quelli più colpiti dal virus, con un divario percentuale significativo, le statistiche aggiornate al 13 luglio rivelano che il 50,5% dei casi nell’ultimo mese ha riguardato persone di sesso maschile e il 49,5% femminile mentre, se si guarda ai dati cumulativi di tutta la pandemia, gli uomini rappresentano il 46,5% a fronte del 53,5% delle donne.
Vino: dalla Conferenza Stato Regioni via libera alla vendemmia verde. Risorse pari a 100 milioni.
La Conferenza Stato-Regioni ha sancito l’intesa sul decreto Mipaaf, da adottare di concerto con il Mef, che attiva per la campagna 2020/2021 la misura della riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica, con un investimento pari a 100 milioni di euro.Con l’intervento, molto atteso dalla filiera vitivinicola, e che si aggiunge alla misura distillazione di crisi del vino comune già attivata a fine giugno, si punta a dare risposte concrete ad un settore duramente colpito dall’emergenza Covid, soprattutto per il blocco del canale ho.re.ca.La riduzione volontaria delle uve di vini DO e IG, oltre ad avere come obiettivo il riequilibrio di un mercato in difficoltà, evidenzia la Ministra Bellanova, “punta a migliorare la qualità del nostro vino, per renderlo più competitivo su di un mercato che purtroppo sarà in sofferenza anche il prossimo anno. Con le risorse messe a disposizione”, prosegue Bellanova, “puntiamo a coinvolgere una superficie di circa 140 mila ettari, vale a dire il 40% della superficie viticola italiana destinata a vini di qualità e a ridurre mediamente di 3 milioni di quintali l’uva destinata alla vinificazione della prossima campagna, cui corrispondono circa 2 milioni di quintali di vino”.I produttori che decideranno di aderire alla misura avranno a disposizione un modello di domanda estremamente semplificato e pre-compilato, nel quale saranno quantificati gli obiettivi produttivi che ogni azienda dovrà raggiungere per ottenere il premio previsto.Dopo la distillazione di crisi, prosegue quindi con grande determinazione l’impegno del Ministero per garantire risposte concrete alla filiera vitivinicola; questo provvedimento attuativo arriva infatti ancora prima della conversione in legge del DL 34/2020 che ha stanziato le risorse destinate alla misura.
Filiere: intesa con le Regioni per fondo da 90 milioni di euro per la zootecnia.
90 milioni di euro per le filiere zootecniche in crisi. Sancita oggi l’intesa in Conferenza Stato regioni sul decreto Mipaaf che interviene su alcuni dei settori maggiormente colpiti dalla chiusura dell’Horeca durante il lockdown. Le filiere interessate da sovvenzioni dirette sono quelle suinicola, ovicaprina, cunicola, del latte bufalino e del vitello da carne per un totale di 65 milioni di euro di intervento. 25 milioni di euro sono destinati al sostegno degli ammassi privati della carne di vitello (15 milioni di euro) e dei prosciutti Dop (10 milioni di euro). Gli aiuti vengono concessi nel rispetto dei massimali di aiuto previsti dal “Quadro temporaneo” di aiuti della Commissione europea, che equivale a 100mila euro per singola impresa agricola.”Sosteniamo gli allevatori – dice la Ministra Teresa Bellanova – e le filiere zootecniche in una fase molto delicata. I settori sono stati individuati tra quelli più danneggiati e che hanno meno aiuti strutturali, in modo da poter dare un sostegno e una tutela reale al reddito delle imprese. Abbiamo previsto che le domande siano predisposte da Agea in forma precompilata, dando la massima semplificazione possibile alle aziende nell’accesso agli aiuti. Sugli ammassi privati andiamo a intervenire su due prodotti dove l’Unione europea non aveva attivato il sostegno. Ora è necessario che tutte le filiere interessate facciano un passo in più e già dalla prossima settimana convocheremo tavoli specifici, a partire da quello suinicolo per sancire dei patti di filiera nazionali. Dobbiamo utilizzare queste risorse per progettare il rilancio, oltre a dare respiro in questa fase. I nostri interventi non si fermano qui, e credo sia doveroso ricordare che per tutti gli allevatori abbiamo anche previsto l’esonero contributivo straordinario per i mesi da gennaio a giugno 2020″.
SOVVENZIONI
Il decreto prevede che per quanto riguarda le sovvenzioni dirette gli animali debbano essere nati, allevati e macellati in Italia. Per i suini è concesso un aiuto fino a 20 euro per ogni capo di suino macellato nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020 nei limiti di spesa di 23 milioni di euro e fino a 18 euro per ogni scrofa allevata nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020 nei limiti di spesa di 7 milioni di euro. Alle imprese agricole di allevamento di conigli è concesso un aiuto fino a 1 euro per ogni capo macellato nel periodo dal 1° aprile al 30 giugno 2020. Alle imprese agricole di allevamento di caprini è concesso un aiuto fino a 6 euro per ogni capo di capretto macellato nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, mentre per gli ovicaprini è concesso un aiuto fino a 3 euro per ogni pecora e/o capra allevata nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020. Alle imprese agricole di allevamento di vitelli da carne è concesso un aiuto fino a 110 euro per ogni capo di età inferiore agli 8 mesi macellato nel periodo dal 1° marzo al 30 giugno 2020. In tutti i settori, in caso di rapporto di soccida gli aiuti del presente articolo sono concessi per il 25% al soccidario e per il 75% al soccidante. Ulteriori 2 milioni di euro filiera sono destinati alla filiera del latte bufalino, come incremento delle risorse previste dal decreto del Fondo per la competitività delle filiere di aprile.
AMMASSI PRIVATI
Sono previsti aiuti anche per l’ammasso privato di carne di vitello e di prosciutti Dop. Per questi ultimi è previsto un contributo da 3 milioni di euro pari a 3 euro al pezzo per i Prosciutti DOP stagionati di età di almeno 18 mesi, per un periodo di stoccaggio pari a 90 giorni; mentre il contributo sale a 7 euro al pezzo per Prosciutti DOP stagionati di età di almeno 15 mesi, per un periodo di stoccaggio pari a 90 giorni e destinati al congelamento al momento dell’inizio delle operazioni di stoccaggio, con conseguente declassamento ed esclusione dalle DOP nel limite massimo di spesa di 7 milioni di euro. Il target è di 2 milioni di prosciutti dop inclusi nell’intervento. Per l’ammasso della carne di vitello il periodo di stoccaggio è fissato in 90 giorni, con un importo complessivo dell’aiuto pari a 1.785 euro per tonnellata di prodotto, con un minimo di 10 tonnellate.
Agricoltura, dall’Inail 65 milioni di euro per la salute e la sicurezza nelle micro e piccole imprese
l’Inail mette a disposizione 65 milioni di euro a fondo perduto – 20 dei quali finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nelle micro e piccole imprese del settore agricolo. L’avviso è stato predisposto dall’Istituto dopo l’emanazione del decreto Rilancio dello scorso 19 maggio, che all’articolo 95 ha previsto la revoca del bando Isi 2019, destinando i fondi stanziati per i primi quattro dei suoi cinque assi di finanziamento alla promozione di interventi straordinari per il contrasto del nuovo Coronavirus nei luoghi di lavoro.
Bettoni: “Assicurata la continuità di un’iniziativa che dal 2016 ha permesso di realizzare 3.300 progetti”. “Dopo la revoca della decima edizione del bando Isi – spiega il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – ci siamo subito attivati per predisporre un nuovo avviso che consentisse l’assegnazione delle risorse stanziate per il quinto asse di finanziamento, provenienti dal fondo agricoltura istituito con la legge 208/2015 e destinate a sostenere l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori e macchinari moderni, sicuri e meno inquinanti. Il nuovo bando integra i 40 milioni già previsti dal bando Isi 2019 con altri 25 milioni di euro del bilancio di previsione 2020 dell’Istituto, assicurando la continuità di un’iniziativa di prevenzione che tra il 2016 e il 2018 ha stanziato 115 milioni di euro per la realizzazione di circa 3.300 progetti presentati da micro e piccole imprese agricole”.
Catalfo: “È una leva importante per aumentare l’efficacia delle strategie di prevenzione”. “In questi anni – sottolinea la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo – gli incentivi erogati alle aziende agricole si sono rivelati una leva importante per aumentare l’efficacia delle strategie di prevenzione in un settore di attività caratterizzato da rischi elevati per i lavoratori, contribuendo a ridurre i pericoli che derivano da un parco macchine obsoleto, che non garantisce standard adeguati di sicurezza ed efficienza”.
La perdita di controllo di una macchina è la causa principale del 25% degli infortuni. Come emerge dai dati Inail relativi al quinquennio 2014-2018, la “perdita di controllo totale o parziale di una macchina” è la causa principale di circa un quarto degli infortuni accertati in occasione di lavoro nel settore agricolo. Rispetto alle altre gestioni assicurative, inoltre, l’agricoltura negli ultimi anni si è contraddistinta per una crescita più consistente delle malattie professionali denunciate all’Istituto, che interessano soprattutto il sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, come dorsopatie e tendiniti.
Bellanova: “La sostituzione dei mezzi più vecchi produce crescita e sviluppo in un settore cruciale della nostra economia”. Per la ministra delle Politiche agricole e forestali, Teresa Bellanova, “la scelta di incentivare la sostituzione dei mezzi più vecchi con macchine e trattori di ultima generazione, caratterizzati da soluzioni innovative che assicurano la massima protezione dei lavoratori e la riduzione del rumore e delle emissioni inquinanti, ha una duplice valenza. Oltre a migliorare i livelli di salute e sicurezza, infatti, aumenta il rendimento e la sostenibilità globale delle aziende in un settore cruciale della nostra economia, producendo crescita e sviluppo”.
Lo stanziamento suddiviso in budget regionali e ripartito in due assi di finanziamento. I criteri del nuovo avviso, approvati il 25 giugno dal Consiglio di amministrazione dell’Istituto, ricalcano quelli previsti dal bando Isi 2019, con riferimento alle iniziative dedicate all’agricoltura. Lo stanziamento di 65 milioni di euro, in particolare, è suddiviso in budget regionali e ripartito in due assi di finanziamento. Il primo, pari a 53 milioni di euro, è destinato alla generalità delle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli. I 12 milioni del secondo, invece, sono riservati ai giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria.
Il contributo può arrivare fino a 60mila euro. Il contributo in conto capitale per ogni progetto ammesso al finanziamento, calcolato sulle spese sostenute al netto dell’Iva, è pari al 40% per la generalità delle imprese agricole e al 50% per i giovani agricoltori, tra un minimo di mille e un massimo di 60mila euro, ed è cumulabile con i benefici concessi per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica da Covid-19. Ciascun intervento può prevedere al massimo l’acquisto di due mezzi agricoli e/o forestali in una delle seguenti combinazioni: un trattore e una macchina dotata o meno di motore proprio, due macchine, di cui una sola dotata di motore, o due macchine senza motore.
Requisiti e fattori di rischio. Per essere finanziabile, ogni mezzo deve soddisfare i requisiti di una delle due misure previste dal bando, che puntano rispettivamente al miglioramento del rendimento e della sostenibilità dell’azienda e all’abbattimento delle emissioni inquinanti, e assicurare il miglioramento rispetto a uno dei tre fattori di rischio: quello infortunistico legato all’utilizzo di mezzi obsoleti, il rischio rumore e quello legato allo svolgimento di operazioni manuali. Il punteggio attribuito è determinato dal tipo di intervento previsto, dalle soluzioni tecniche adottate e dal livello di condivisione con le parti sociali.
Confermata la possibilità di caricare la documentazione tecnica in formato digitale. Tra le misure introdotte nelle ultime edizioni del bando Isi per aumentare la partecipazioni delle imprese, definire in modo sempre più puntuale gli interventi finanziabili e rendere più celeri le procedure di erogazione dei fondi, nella fase di invio della documentazione per il perfezionamento delle domande ammesse al contributo il nuovo bando conferma la possibilità di caricare sul portale dell’Istituto la perizia del tecnico incaricato della progettazione nel formato di documento informatico firmato digitalmente (Pades o Cades).
Lucibello: “Per la prima volta sperimentata la compilazione online del modulo di perizia asseverata”. “Questa modalità digitale, che permette di abbandonare la redazione cartacea della perizia e il giuramento del perito presso la cancelleria del tribunale locale – precisa il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello – non è soltanto confermata, ma viene riproposta insieme alla procedura di compilazione online del modulo di perizia asseverata, che sarà sperimentata per la prima volta con questo nuovo bando. Oltre a semplificare gli adempimenti richiesti alle aziende partecipanti, queste innovazioni procedurali, una volta a regime, ci consentiranno di avere a disposizione le informazioni tecniche, anche di dettaglio, sui progetti finanziati in formato strutturato e riusabile, a vantaggio delle analisi che riguardano la prevenzione e l’efficacia dei contributi erogati alle imprese”.
Azzerati i residui dovuti alla differenza tra risorse stanziate e assegnate. Il nuovo avviso pubblico ripropone, inoltre, la soluzione, adottata a partire dall’edizione 2017 del bando Isi, che prevede la redistribuzione delle risorse economiche rimaste inutilizzate nella fase di assegnazione, azzerando quasi totalmente i residui dovuti alla differenza tra i fondi stanziati e quelli effettivamente assegnati alle aziende.
La prima fase si concluderà il 24 settembre. La presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti avverrà in modalità telematica, attraverso una procedura “valutativa a sportello” articolata in tre fasi. La prima, dedicata all’inserimento online dei progetti, prenderà il via il 15 luglio e si concluderà il 24 settembre.
Bando Isi Agricoltura 2019-2020
Modalità di partecipazione, avvisi pubblici e graduatorie relative al finanziamento.
Il coronavirus, colpisce anche il midollo spinale
Nuove scoperte, continue, sull’infezione da Covid.
Il coronavirus colpisce anche il midollo e il sistema nervoso centrale: lo hanno dichiarato i medici dell’ospedale Niguarda di Milano dopo aver seguito il caso di un paziente ricoverato al Cardiocenter. All’uomo infatti, è stata diagnosticata una mieloradicolopatia parainfettiva associata a SarsCoV2. Il malato, quando si è presentato a marzo al pronto soccorso dell’ospedale milanese, non aveva altri precedenti di rilievo e lamentava sintomi quali debolezza agli arti inferiori e dolore lombare. Il primo tampone nasofaringeo era risultato negativo.
In seguito, il tampone eseguito al Niguarda è risultato positivo, mentre da una seconda tac al torace è emersa una polmonite interstiziale bilaterale. I risultati dell’esame neurologico, inoltre, hanno confermato la presenza di debolezza degli arti inferiori, una iporeflessia diffusa (calo dei riflessi) e parestesie degli arti inferiori.
Il sospetto dei medici in base ai danni al sistema nervoso era una possibile sindrome di Guillain-Barré e così l’uomo è stato così sottoposto a risonanza magnetica spinale ed elettromiografia, con la diagnosi finale di mieloradicolopatia parainfettiva associata a SarsCoV2.
Riabilitazione post traumatica e ortopedica, gli esercizi del Centro protesi Inail
Una serie completa di esercizi da eseguire in casa, con strumenti facilmente reperibili, alla fine del percorso svolto con il fisioterapista. I professionisti del Centro protesi di Vigorso di Budrio hanno realizzato una guida per accompagnare il paziente riabilitato durante la fase di ripresa delle attività lavorative, con esercizi e movimenti che lo aiutano a migliorare e mantenere una condizione fisica adeguata e a prevenire complicanze e recidive. Gli esercizi sono spiegati con un linguaggio semplice e chiaro e sono corredati da immagini e indicazioni precise che consentono di effettuare i movimenti in sicurezza.
Dal rachide cervicale al piede. La raccolta comprende esercizi che riguardano i vari distretti articolari del corpo, ed è suddivisa in cinque sezioni: rachide cervicale, spalla, gomito e polso, tratto lombare, anca e ginocchio e infine caviglia e piede. Nella prima sezione una serie di 11 esercizi, tra i quali l’estensione e la rotazione del collo, lo stretching profondo, l’allungamento e l’estensione del rachide cervicale.
La presa di coscienza della respirazione diaframmatica. Se il secondo capitolo del volume contiene 25 esercizi dedicati alla spalla, al gomito e al polso e si conclude con un richiamo alla cautela nell’esecuzione di programmi e movimenti, il terzo è composto da 11 esercizi studiati per il tratto lombare, a partire dalla presa di coscienza della respirazione diaframmatica. La sequenza prosegue con il rinforzo dei muscoli addominali trasversali e con i movimenti per l’allungamento dei flessori del ginocchio, dell’ileopsoas (il muscolo che sorregge il rachide lombare insieme ai paravertebrali) e del muscolo piramidale.
I consigli per gli esercizi relativi ad anca e ginocchio. Una serie di raccomandazioni apre la quarta sezione, con l’invito a iniziare gradualmente ogni esercizio, senza sforzi eccessivi, e a interrompere l’allenamento in caso di dolore. Altre indicazioni riguardano una corretta respirazione durante l’esecuzione di qualsiasi movimento e il rispetto dei tempi di pausa tra ogni esercizio e ogni serie. Seguono otto movimenti indicati per la mobilità articolare delle anche, quattro per l’allungamento e cinque per il rinforzo muscolare. Nove, infine, gli esercizi dedicati al ginocchio.
Allenarsi in un ambiente calmo, confortevole e rilassante. Anche l’ultimo capitolo, che propone una sequenza di movimenti per piede e caviglia, inizia con delle raccomandazioni precise, a partire dall’ambiente da scegliere per eseguire l’allenamento che deve essere calmo, confortevole e rilassante. Fondamentale seguire sempre le indicazioni del medico specialista e non effettuare mai gli esercizi in una condizione infiammatoria o acuta.










