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Regole inapplicabili e confuse, a rischio 1,2 milioni di posti lavoro

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Le imprese della somministrazione bocciano le linee guida sulla ristorazione diffuse dall’Inail ritenendo le regole del tutto inapplicabili, che ridurrebbero la capacità dei ristoranti ad un terzo di quella attuale, obbligandone migliaia alla chiusura definitiva.

Norme eccessivamente rigide, spesso confuse, ed elaborate senza la partecipazione degli addetti del comparto, la cui applicazione metterebbe a serio rischio il settore, che dà lavoro a 300 mila imprese e 1,2 milioni di dipendenti.

La dimensione media di un ristorante, in Italia, è di 80 metri quadrati, secondo le linee guida, una capienza sufficiente per appena 20 persone,si tratta chiaramente di una condizione antieconomica, che impedisce di riavviare l’attività a meno di non raddoppiare i prezzi attuali: ma anche questo ci porterebbe alla chiusura.

 Al danno si aggiunge la beffa: non ci sono le condizioni per riaprire, ma non si può licenziare.

Una situazione insostenibile Troppi punti fondamentali, poi, sono ancora da chiarire ,come si calcola la distanza minima per le persone sedute allo stesso tavolo? Le regole di distanziamento valgono anche per l’esterno del locale? Chi certifica o comunque dà un’indicazione su quali dispositivi di schermatura è possibile installare? Se questi nodi non verranno sciolti e le regole non cambieranno moltissime imprese sceglieranno di non aprire piuttosto che lavorare in perdita. Occorrerà introdurre subito nuovi sostanziosi sostegni economici a fondo perduto per gli operatori, o i ristoranti rimarranno chiusi. Non basteranno certo i bonus da 600 o 800 euro a salvare la ristorazione italiana. Occorrerebbe concordare con le categorie interessate protocolli alternativi che riescano a contemperare le esigenze di sicurezza con quelle di natura imprenditoriale.

Alfredo Magnifico

Coronavirus, situazione stabile e sotto controllo

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La situazione sembra essere sotto controllo. I dati relativi alla diffusione del Covid-19 in Italia forniti dalla Protezione civile presentano un quadro stabile e certo ben differente rispetto ad alcune settimane addietro.
Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 233.836, compresi guariti e deceduti, con un incremento rispetto a ieri di 321 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 39.297 ( – 596) . Tra gli attualmente positivi, 353 sono in cura presso le terapie intensive, ( – 55), mentre 5.742 persone sono ricoverate con sintomi ( – 174), 33.202 persone, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 71 e portano il totale a 33.601. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 160.938 ( + 846).

Pubblicato il Report sui controlli nella filiera agroalimentare nei 4 mesi dell’emergenza Covid-19.

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29.169 controlli antifrode sulla filiera agroalimentare, di cui 3.285 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione, con particolare attenzione ai prodotti di qualità DOP, IGP, biologico, settore oleario e vitivinicolo.
Intensa l’attività ispettiva sui canali eCommerce, visto l’incremento delle vendite online a seguito delle misure restrittive della circolazione delle persone adottate dal Governo per il contenimento del Covid-19, nei porti italiani, dove sono arrivati i prodotti agroalimentari, e nelle segnalazioni di speculazioni e pratiche sleali.
E’ on line sul sito del Mipaaf il report sull’attività dell’Ispettorato antifrode del Ministero dei primi quattro mesi di emergenza Covid-19,  durante i quali la filiera agroalimentare ha continuato a fornire il suo apporto indispensabile ai consumatori e e non si è fermata neanche durante il lockdown, dalla produzione, alla trasformazione, alla vendita, continuando a garantire qualità, sicurezza ed eccellenza.
Oltre un terzo dei controlli sono stati svolti nell’area settentrionale del Paese, in particolare in Lombardia e Veneto, a garanzia delle maggiori e più consistenti produzioni Ig al mondo: il Grana padano, con oltre 5,2 milioni di forme e il “Sistema Prosecco”, con oltre 600 milioni di bottiglie prodotte (dati 2019).
Le irregolarità riscontrate, sono state in linea con gli indici registrati prima dello stato emergenziale, a dimostrazione del fatto che non si è speculato in un momento di particolare difficoltà per tutto il mondo.

“In questi quattro mesi l’agroalimentare italiano ha continuato a garantire sicurezza, trasparenza e qualità dimostrando di essere uno dei settori più strategici durante la pandemia di Covid-19. Gli uomini e le donne dell’Icqrf hanno continuato a vigliare per il bene della collettività e di quanti lavorano con impegno e sacrificio, contro le pratiche sleali e gli atteggiamenti speculativi che danneggiano le filiere sane. Le aziende, gli agricoltori, i braccianti agricoli con enorme senso di responsabilità non si sono mai fermati, neanche quando tutto il Paese era immobile, assicurando a tutti cibo sano e di eccellenza, tra enormi sacrifici e difficoltà”. Cosi la Ministra Teresa Bellanova. “Quando tutto era chiuso, come dimostrano i dati del Report, il settore agroalimentare ha retto. Adesso è nostro dovere scommettere sulla ripartenza e rilanciare tutto il comparto, fatto di tanti uomini e donne che non si sono mai tirati indietro ma hanno continuato a lavorare per consentire all’Italia di mantenere intatte le sue abitudini alimentari”.

Sotto la vigilanza dell’Ispettorato della tutela della qualità e repressione frodi, le filiere nazionali di qualità hanno infatti continuato le loro produzioni, facendo registrare, in questi quattro mesi: 3,3 milioni di cosce di prosciutto marchiate; 8 milioni di vaschette di prosciutto; 3,9 milioni di forme di formaggio marchiate e 13,7 milioni di kg di formaggio grattugiato; circa 2,6 milione di litri di olio DO/IG; circa 26 milioni di Aceto balsamico di Modena; 1,1 milioni di kg di riso, 7,7 milioni di kg di ortofrutta a DO/IG, 6,7 milioni di kg di Pasta.
Nel settore vitivinicolo, nel quadrimestre febbraio-maggio, quindi in piena pandemia, sono stati certificati 5,8 milioni di ettolitri di vino di qualità, l’equivalente di oltre 773 milioni di bottiglie. Il Prosecco, nelle sue tre denominazioni, è stato il vino più certificato: 1,2 milioni di ettolitri, l’equivalente di circa 160 milioni di bottiglie.
Non si è fermata neppure la filiera Bio: dal 1° febbraio 2020, sono entrati nel sistema dell’agricoltura biologica 2.068 nuovi operatori per una superfice pari a 71.921 ettari.
Nel dettaglio, il 66% dell’attività ispettiva è stata svolta nei settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario, ma anche nelle carni, uova,  pasta, riso e, in generale, i prodotti alimentari preconfezionati, tutti alimenti che hanno subito uno sbalzo di consumi durante l’emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda il monitoraggio dei canali eCommerce, che hanno registrato un grosso incremento di accessi nel quadrimestre febbraio – maggio, l’Icqrf ha operato 558 interventi per la rimozione, su Alibaba, Amazon e eBay, di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari.
Sul fronte sanzionatorio, nel periodo febbraio – maggio 2020,  la percentuale maggiore di sanzioni irrogate dall’Icqrf riguarda il settore vitivinicolo (286 provvedimenti emanati, pari ad oltre il 55% del totale), poi quello delle produzioni agroalimentari a denominazione registrata con poco più del 24% del totale (pari a 125 ordinanze), e infine con 51 provvedimenti e circa il 10% del totale, il settore concernente l’etichettatura dei prodotti alimentari

Roma/ Estorsioni e riciclaggio, nove arresti compreso un ex-senatore

Una notizia che farà certamente rumore.

C’è anche l’ex senatore Sergio De Gregorio tra gli arrestati nell’operazione della Squadra mobile di Roma su un presunto giro di estorsioni e riciclaggio. Lo si apprende da fonti di polizia.

Sono nove le misure cautelari eseguite nell’ambito dell’operazione scattata stamattina.
L’ex parlamentare dell’Idv poi transitato nelle file del Pdl aveva partecipato alla cosiddetta “operazione libertà”, come venne chiamato il passaggio di deputati e senatori dal centrosinistra al centrodestra, voluto da Silvio Berlusconi, per far cadere il governo Prodi.

FOTO DI REPERTORIO

App Immuni: disponibile sugli store Apple e Google

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È scaricabile in tutta Italia l’app Immuni, disponibile gratuitamente negli store di Apple e Google. Si tratta di un innovativo supporto tecnologico che si affianca alle iniziative già messe in campo dal Governo per limitare la diffusione del virus Covid-19. E’ stato sviluppato nel rispetto della normativa italiana e di quella europea sulla tutela della privacy.

Dotarsi da adesso dell’app permetterà di risalire ai contatti che possono aver esposto una persona al rischio di contagio. I servizi sanitari regionali potranno gradualmente attivare gli avvisi dell’app. A cominciare saranno da lunedì 8 giugno le Regioni Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia.

Tutte le informazioni utili sul funzionamento del sistema sono disponibili sul sito immuni.italia.it.​ Si sottolinea che l’applicazione non è direttamente scaricabile via email o SMS. 

Immuni serve agli utenti di telefoni cellulari per ricevere notifica di eventuali esposizioni al Coronavirus. Nell’intero sistema dell’app non sono presenti né saranno registrati nominativi e altri elementi che possano ricondurre all’identità della persona positiva o di chi abbia avuto contatti con lei, bensì codici alfanumerici. L’impiego dell’applicazione, volontario, ha lo scopo di aumentare la sicurezza nella fase di ripresa delle attività. 

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro della Salute, Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Regioni, Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 e le società pubbliche Sogei e PagoPa. Base di lavoro per la realizzazione dell’app, il codice messo gratuitamente a disposizione dello Stato da parte della società Bending Spoons. Il sistema è stato sviluppato anche grazie a un’approfondita interlocuzione con il Garante per la protezione dei dati personali e riservando massima attenzione alla privacy.

Gli utenti di cellulari che decidono di scaricare l’applicazione contribuiscono a tutelare sé stessi e le persone che incontrano. Se sono entrati in contatto con soggetti successivamente risultati positivi al tampone, verranno avvisati con una notifica dell’app. Ciò consentirà loro di rivolgersi tempestivamente al medico di medicina generale per ricevere le indicazioni sui passi da compiere.                                   

Quando le strutture sanitarie e le Asl riscontrano un nuovo caso positivo, dietro consenso del soggetto stesso gli operatori sanitari inseriscono un codice nel sistema. A questo punto il sistema invia la notifica agli utenti con i quali il caso positivo è stato a stretto contatto.

La pandemia si sconfigge soprattutto con i comportamenti individuali, lavandosi le mani, mantenendo le distanze di sicurezza e indossando la mascherina. A queste buone prassi comportamentali si aggiunge adesso l’App Immuni: un aiuto tecnologico per tenere lontano il Covid-19 da noi e dalle persone che amiamo.

Assegnata l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica agli ‘eroi del Covid’

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Assegnate onorificenze a quelli che sono stati già definiti ‘eroi del Covid’.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto insignire dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus.
In un comunicato del Quirinale si legge che: “I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali”.

Amianto, dall’Inail due fact sheet sulla sicurezza dei lavoratori e la ricerca dei materiali contaminati

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Ricerca e innovazione tecnologica finalizzate alla tutela del lavoratore e degli ambienti di vita: è questo il filo rosso che unisce le attività promosse dall’Inail nella complessa gestione della tematica amianto, alle quali sono dedicate le due schede informative realizzate dal Dipartimento innovazioni tecnologiche (Dit) disponibili sul portale istituzionale. La prima fa un focus sulle misure di sicurezza per i lavoratori e per gli ambienti da adottare durante gli interventi di riqualificazione dei siti contaminati. La seconda, invece, illustra le nuove modalità̀ di riconoscimento e caratterizzazione di materiali contenenti amianto (mca) mediante l’impiego di tecnologie innovative non invasive e non distruttive, sviluppate nell’ambito del Bando di ricerca in collaborazione dell’Inail (Bric ID 58 – Programma speciale amianto).
 
In Italia contaminati 11 siti di interesse nazionale. Durante gli interventi di riqualificazione dei siti contaminati è necessario adottare specifiche misure di prevenzione e protezione, per garantire la minima dispersione di fibre di amianto nell’ambiente. Sui 41 siti da bonificare di interesse nazionale (sin) identificati in Italia dal Ministero dell’Ambiente, 11 sono principalmente contaminati da amianto, mentre in altri cinque esiste una contaminazione secondaria, accertata e quantificata, che riguarda una porzione significativa del perimetro. Inoltre, sono stati rilevati più di 12mila siti di interesse regionale (sir) e altri di competenza comunale (sic). Fino al 1992, anno in cui sono stati banditi sia l’estrazione sia l’impiego del minerale, l’Italia è stata tra i maggiori produttori mondiali di amianto e mca.
 
Le misure di prevenzione. L’intera area da bonificare deve essere delimitata su tutti i lati del perimetro con una recinzione idonea, per impedire l’accesso agli estranei. Possono entrare, infatti, soltanto gli operai addetti alle lavorazioni e gli enti preposti al controllo. Tra le misure di prevenzione indicate nella fact sheet, oltre alla cartellonistica obbligatoria, che riguarda, tra le altre cose, l’adozione dei dispositivi di protezione individuale (dpi) e il pericolo di inalazione di fibre pericolose, si consiglia di installare, all’ingresso all’area di lavoro, un’unità di decontaminazione personale (udp) costituita almeno da quattro locali. Nel caso di interventi su aree vaste, devono essere previste due udp, una all’ingresso del sito e una in prossimità dell’area in lavorazione.
 
Le misure di protezione. Le misure di protezione comprendono i dispositivi di protezione collettiva (dpc) e i dpi. Nel caso dell’amianto, i dpc come le reti anticaduta e le linee vita, risultano una soluzione efficace durante i lavori di bonifica delle coperture in cemento amianto, per la riduzione del rischio di caduta dall’alto per sfondamento delle lastre. Nelle aree di bonifica, tutti coloro che accedono al cantiere devono sempre essere dotati di dispositivi di protezione individuale idonei. Il datore di lavoro deve quindi porre massima attenzione nella scelta della tipologia, delle misure e delle quantità dei dpi da fornire ai lavoratori, e prima di scegliere deve effettuare una specifica valutazione del rischio, realizzata anche sulla base dell’analisi delle mansioni degli operatori.
 
La ricerca si concentra su dispositivi ad alta tecnologia. Con il Piano di attività di ricerca 2019- 2021, l’Inail ha avviato progetti per lo sviluppo di nuovi dpi dotati di visori in realtà̀ aumentata, di metodiche analitiche innovative, sia da laboratorio che da remoto, e di prototipi strumentali ad alta tecnologia per il supporto degli operatori. Attraverso borse di studio e dottorati di ricerca, l’Istituto ha investito anche sulla formazione di personale qualificato. Tra le altre attività realizzate, l’informazione e la formazione rivolte alla cittadinanza e agli operatori del settore, i sopralluoghi ispettivi, le campagne di monitoraggio ambientale e più di 400 consulenze tecnico-scientifiche per le Pubbliche amministrazioni.
 
Il riconoscimento mediante analisi d’immagine iperspettrale. La seconda pubblicazione illustra le nuove modalità di riconoscimento e caratterizzazione di materiali contenenti amianto sviluppate nell’ambito del bando Bric. In particolare, è stata realizzata la mappatura 2D delle superfici dei materiali mediante analisi in microfluorescenza a raggi X (micro-Xrf) e imaging iperspettrale (hsi). Sono state analizzate diverse tipologie di materiali, caratterizzati da matrici di natura differente (cementizie, resinoidi, cellulosiche, etc.) e dalla presenza di varie tipologie di minerali di amianto (crisotilo, crocidolite, amosite, tremolite, antofillite, actinolite). I campioni esaminati sono stati prelevati da cantieri di bonifica in diverse regioni.

Campania, nasce l’orchestra sinfonica a distanza

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Nasce “l’Italia c’è” un messaggio d’amore che i ragazzi hanno voluto rivolgere all’Italia, tutta! Nelle settimane scorse avevamo lanciato un invito alle scuole statali ad indirizzo musicale della Campania ed in tante hanno aderito. Abbiamo messo insieme ben 11 scuole campane, una platea scolastica di circa 15.000 studenti ed è nata un Orchestra Sinfonica a distanza formata da ben 100 elementi. Tutti insieme hanno suonato l’Inno Nazionale in onore del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella e della Festa della Repubblica Italiana. Tutti i ragazzi delle scuole hanno dato vita ad un video davvero bello. Sulle note di Novaro, le immagini delle Forze Armate, dei militari che hanno dimostrato amore per la nostra Italia anche in questi giorni drammatici, poi l’Orchestra formata da ben 100 ragazzi delle nostre scuole. Tutti insieme da 100 postazioni diverse hanno suonato con il cuore l’Inno Nazionale italiano. Subito dopo con un arcobaleno, una studentessa di Prima Media ha rivolto un video – messaggio al Capo dello Stato condiviso da tutta la platea scolastica delle scuole aderenti all’iniziativa, al termine le Frecce Tricolori sull’Altare della Patria e i nomi di tutte le scuole partecipanti a “L’Italia c’è”. Ogni scuola ha messo a disposizione le proprie competenze, ogni scuola è intervenuta con gli strumenti musicali, materia dei propri indirizzi musicali. E’ nata così un’orchestra sinfonica a distanza con 100 giovani musicisti che nel video suonano insieme ma a distanza e tutti insieme l’Inno Nazionale. Al termine una studentessa legge la lettera di saluto al Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella ed all’Italia tutta. La scuola autorizza i media, la stampa alla pubblicazione del video, oggi 2 Giugno in occasione della Festa della Repubblica”. Lo ha dichiarato Ernesto Piccolo, Preside della Scuola Media Statale, San Giovanni Bosco – Summa Villa di Somma Vesuviana, nel napoletano.
Ben 100 giovani musicisti di 12 scuole campane danno vita ad un’Orchestra Sinfonica a distanza e suonano l’Inno Nazionale in omaggio al Capo dello Stato ed in onore della Repubblica Italiana. Capofila dell’iniziativa la Scuola Media Statale “San Giovanni Bosco – Summa Villa” di Somma Vesuviana.
Hanno aderito: la Scuola Media “Marechiaro” di Napoli, la “Domenico Cimarosa” di Posillipo, la “Tommaso Anardi” di Scafati (SA), l’ “Amerigo Vespucci” di Monte di Procida, la “Volino Croce Arcoleo” di Napoli, la “Pier delle Vigne di Capua” di Capua (CE), la “Capasso – Mazzini” di Frattamaggiore (NA), la “Marconi – Torricelli” di Casandrino (NA), la “Francesco D’Assisi – Nicola Amore” di Sant’Anastasia (NA), la “Gaetano Caporale” di Acerra (NA). Ben 100 giovani musicisti, tutti insieme!
“L’Italia c’è” è la sintesi di quanto abbiamo vissuto in questi mesi noi tutti : insegnanti, studenti, infermieri, medici, operatori sanitari, militari, Forze dell’Ordine, cittadini, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori. Siamo tutti parte dello Stato, siamo tutti parte dell’Italia. Pietro Calamandrei diceva: “Non si ha vera democrazia la’ dove l’accesso all’istruzione non è garantito in misura pari per tutti”. Svettano le frecce tricolori sull’Altare della Patria, il rombo dei motori degli aerei si mescola al fumo denso e iridescente. Gli occhi al cielo, il cuore in gola, SIAMO ITALIANI!!!Sventola l’ibrido dei colori – ha continuato Piccolo – e da lontano pare di ascoltare Michele Novaro mentre compone sul cembalo le prime note sui versi di Mameli. Ogni 2 giugno celebriamo un rito che ha una sacralità laica di uno straordinario valore. La nostra Costituzione è ammirata, studiata e copiata in ogni angolo del mondo da qualsiasi Paese che intraprende il difficile ma esaltante cammino verso la democrazia. Siamo tutti figli della Costituzione italiana, la legge fondamentale della nostra Patria. La Costituzione assicura a noi tutti le libertà fondamentali e i diritti universalmente riconosciuti. È una grande madre che abbraccia i suoi figli. I nostri alunni hanno suonato il Canto degli italiani e il silenzio militare. Un video che è possibile vedere oggi, 2 Giugno e che con il cuore inviamo al Presidente della Repubblica. Un modo per essere uniti da Nord a Sud, condividendo gli stessi valori di Patria e le stesse speranze in un futuro dai colori iridescenti dell’arcobaleno. Dal profondo del nostro cuore, in un momento in cui siamo obbligati alla distanza, abbiamo voluto far sentire invece la nostra vicinanza alla Repubblica, all’Italia tutta, al Presidente Mattarella”.
Ed i ragazzi hanno anche scritto al Capo dello Stato con un videomessaggio che ha la voce ed il volto di Sofia, studentessa di Prima Media. La lettera al Capo dello Stato letta da Sofia studentessa di Prima Media:
“E’ a Lei che noi studenti sentiamo dal profondo del cuore di rivolgerci per esprimere la nostra gratitudine e il nostro orgoglio di rappresentarci. In queste settimane di lockdown, dovute alla pandemia che ha investito il mondo intero, insieme ai nostri genitori, ai nostri professori – hanno scritto gli studenti campani nel video – messaggio al Capo dello Stato, con voce e volto di Sofia, studentessa della Prima Media della San Giovanni Bosco – Summa Villa di Somma Vesuviana – abbiamo potuto dedicare tanto tempo a importanti riflessioni: in primis il valore della solidarietà. Si è sempre sensibili alle pene condivise; soprattutto abbiamo sentito il grande orgoglio di essere cittadini italiani, magistralmente guidati da Lei. In video-lezione i nostri insegnanti, ci hanno spiegato l’importanza dell’articolo 32 della Costituzione italiana. Esso afferma la superiorità della tutela della salute rispetto a tutti gli altri articoli. In particolare, l’articolo recita che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Illustrissimo Presidente Mattarella, abbiamo capito che le restrizioni alle singole libertà imposte dal Governo in questo periodo, sono state necessarie a causa dell’emergenza sanitaria dichiarata dalle autorità italiane, ufficializzata dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità. Una situazione, quindi, eccezionale che nel rispetto della Costituzione, legittima le restrizioni alle libertà fondamentali. Il diritto prioritario in nome del quale vengono sacrificati temporaneamente gli altri, è il diritto alla salute e a dircelo è, appunto, l’articolo 32. Allora mi son chiesta: cosa sarebbe accaduto se le autorità non fossero intervenute con queste limitazioni? Si sarebbe sacrificata la salute e, dunque, la vita della comunità e nessuna libertà sarebbe più stata tutelabile. E allora GRAZIE PRESIDENTE. Grazie per averci tutelati. Grazie per averci fatto sentire la Sua presenza sempre in questo periodo per noi difficile da capire e da superare. Siamo fieri di essere italiani!”.
Giuseppe Ragosta – giornalista

Roma/ incendio al deposito Atac, in fiamme sette bus

E’ una sorta di maledizione quella che colpisce il sistema di trasporti romano. Fiamme nel deposito Atac di Magliana di via Candoni. Ieri sera un incendio ha coinvolto sette autobus presenti all’interno della rimessa. Quattro di questi sarebbero andati distrutti, altri tre pesantemente danneggiati: si tratterebbe, dalle informazioni raccolte, di mezzi non in servizio e destinati alla rottamazione.
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco che hanno concentrato sul posto diverse squadre che in pochi minuti hanno circoscritto l’incendio, per poi domarlo. Non risultano feriti.

Un vino,un territorio/ Piemonte-Roero Arneis di Emanuele Rolfo

Pietro Colagiovanni*

Il territorio: il Piemonte è una delle regioni nobili della viticoltura italiana. Insieme alla Toscana produce i vini rossi che sono diventati l’orgoglio italiano nel mondo. Dal Piemonte arriva il Barolo, il Barbaresco, la Barbera: in pratica l’eccellenza vinicola italiana. Ma il Piemonte è anche una terra di grandi bianchi, a volte poco conosciuti ma di alto lievllo qualitativo e spesso prodotti da vitigni autoctoni della regione. E’ il caso del vino di questa settimana, il Roero Arneis, una Docg incastonata nel cuneese, sulla sinistra del fiume Tanaro, a stretto contatto i territori monstre del vino italiano, in primis l’adiacente Barolo. La denominazione Roero produce due vini, uno bianco con l’autoctono Arneis e uno rosso a base di Nebbiolo, il grande vitigno a bacca rossa piemontese (quello del Barolo, tra gli altri). L’azienda agricola Ca’ di Cairè di Emanuele Rolfo si trova nel cuore del Roero a Montà, un paesino di quasi 5000 abitanti. La zona del Roero prende il nome dalla famiglia omonima, una delle più importanti casate astigiane che ha dominato queste terre per diversi secoli a partire dal periodo medievale. Ed anche Montà ha una vestigia di questa casata, il castello che si trova nella parte più alta del paese, costruito nel XIII secolo dai Roero. L’azienda Rolfo nasce nel 1979 ed è alla seconda generazione con Emanuele enologo, figlio dei fondatori Francesco e Amalia anche se le origini risolagono al nonno Giovanni, agricoltore e viticoltore.

Il vitigno: il vitigno è, in purezza, l’Arneis. Si tratta come detto di un vitigno a bacca bianca tipico e originario di questa zona del Piemonte. E’coltivato anche in Sardegna e ci sono alcune sperimentazioni nel nuovo mondo, in California, Nuova Zelanda e Australia. Nella seconda metà del secolo scorso questo vitigno, piuttosto delicato (è molto sensibile alle muffe) stava quasi per scomparire per poi conoscere una grande rinascita negli ultimi due decenni tanto da essere ormai conosciuto come il Barolo bianco. Il vino prodotto dall’Arneis ha note floreali e di frutta bianca, con una caratteristica chiusura dal sapore di mandorla amara.

Il vino: il Roero Arneis 2017 di Emanuele Rolfo dopo la fermentazione matura in vasca d’acciaio. E’ un vino di buona struttura (13,5% gradi alcolici) che può resistere in bottiglia anche per qualche anno. Il colore è un bel giallo paglierino, compatto e cristallino. Al naso, secondo le caratteristiche classiche dell’Arneis, prevalgono i profumi di frutta bianca, in particolare di pera e quelli floreali. Al sorso esprime una gradevole acidità ed una piacevole bevibilità, con una nota sapida interessante. Si tratta di un vino intelligente, specie se osservato con la metrica del rapporto qualità prezzo. Con un costo assai contenuto si ottiene una bottiglia di qualità, ideale per accompagnare antipasti di pesce, carni bianche e risotti.

Valutazione: 3,5/5

Prezzo medio: 7 euro

Rapporto qualità/prezzo: molto favorevole

* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais

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