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Iva sul noleggio delle imbarcazioni da diporto.

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È aperta sul sito dell’Agenzia delle Entrate una consultazione pubblica sulla bozza di provvedimento in materia di territorialità Iva dei servizi di locazione, noleggio e simili delle imbarcazioni da diporto, in attuazione dell’articolo 1 comma 725 della Legge di Bilancio 2020. Fino a mercoledì 3 giugno gli operatori potranno visionare labozza – pdf e inviare le loro osservazioni e proposte via email all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

L’Agenzia terrà conto dei contributi per la stesura del provvedimento definitivo, in coerenza con il quadro unionale. Lo scopo, infatti, è quello di condividere con gli operatori le scelte affrontate nel provvedimento relative ai diversi profili applicativi, che interessano un comparto di rilievo per il sistema economico del Paese.

I punti del provvedimento – In attuazione all’articolo 1 comma 725 della legge n. 160/2019 (Legge di Bilancio 2020), il provvedimento individua i mezzi e le modalità di prova idonei a dimostrare l’utilizzazione e la fruizione dell’imbarcazione da diporto al di fuori dell’Unione europea. A tal fine, vengono definiti i concetti di imbarcazione da diporto, fornitore, utilizzatore dell’imbarcazione da diporto e di mezzo di prova e viene regolamentato l’obbligo di conservazione della documentazione attestante l’effettivo utilizzo dell’imbarcazione.

Coronavirus, il prof. Giordano: “Differenze genetiche proteggono maggiormente il Sud”

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Sul’argomento coronavirus si susseguono tesi per spiegare ogni fenomeno, compresa la differenza nel contagio tra Nord e Sud Italia. Ora spunta una nuova pista, finora mai ipotizzata da nessuno.
Uno «scudo genetico» potrebbe aver protetto l’Italia del Sud dallo tsunami Sars-CoV-2 che ha travolto le regioni del Nord.
«L’ipotesi è da validare prima di trarre conclusioni certe, ma è già fondata su solide basi scientifiche», spiega all’Adnkronos Salute Antonio Giordano, fondatore e direttore dell’Istituto Sbarro per la ricerca sul cancro e la medicina molecolare di Filadelfia e professore di Anatomia patologica all’università di Siena, fra gli autori di un articolo pubblicato su Frontiers Immunology.
L’idea, in sintesi, è che tra i fattori chiave che hanno contribuito a disegnare in modo tanto netto la mappa dell’epidemia di nuovo coronavirus nel nostro Paese ci sia anche «un’interazione fra Dna e ambiente».
«L’ipotesi è che esista una forma di difesa» stampata nel «codice della vita», «un assetto genetico protettivo» contro gli effetti più gravi del patogeno pandemico, «che dai numeri sembra più diffuso al Sud rispetto al Nord», osserva Giordano.

Macchine raccoglifrutta: come fare la prima verifica periodica

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 Nella fase 1 dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, le attività agricole sono state tra quelle ritenute essenziali per l’approvvigionamento di negozi e supermercati, contribuendo a fornire ai lavoratori e ai cittadini costretti a casa un servizio di prima necessità. È importante, quindi, che gli strumenti di lavoro necessari a questa attività come trattori e altri macchinari siano controllati e manutenuti nel tempo al fine di garantire uno stato di conservazione ottimale e condizioni di efficienza adeguate.

Una guida per la prima visita periodica. Tra gli strumenti adoperati nei campi, le macchine agricole raccoglifrutta, sia pure non esplicitamente menzionate, rientrano tra le attrezzature di lavoro soggette al regime di verifica periodica previsto dall’art. 71 del decreto legislativo 81/08. Successivamente, a regolamentare più organicamente la materia, è intervenuto il decreto ministeriale 11 aprile 2011, che le cita espressamente nella modulistica allegata. A illustrare nel dettaglio le macchine agricole raccoglifrutta, approfondendo le fasi amministrative e tecniche della prima verifica periodica, è ora una recente pubblicazione, curata dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’Inail, che si inserisce in una collana di ricerca sugli apparecchi di sollevamento persone.

Istruzioni unitarie per i controlli. Dopo aver premesso che le istruzioni contenute nel manuale non costituiscono “un riferimento vincolante” quanto un “esempio di armonizzazione su scala nazionale”, nella pubblicazione vengono definite le modalità di svolgimento dei controlli, utili sia ai tecnici abilitati che agli operatori del settore agricolo. Scopo della guida, è quello di fornire, anche alla luce degli ultimi aggiornamenti procedurali, indicazioni uniformi di comportamento alle strutture territoriali dell’Istituto, che il decreto ministeriale individua come soggetto titolare di questo adempimento.

Le attrezzature soggette alle verifiche. La macchina (o carro) raccoglifrutta è una piattaforma di lavoro elevabile, semovente oppure a traino su ruote o cingoli, idonea alla raccolta di frutta e utilizzabile anche per altre operazioni agricole. Per rientrare nel campo di applicazione della prima visita periodica, le piattaforme devono avere un requisito di base: una portata superiore a 350 kg, o una lunghezza superiore a 4 metri, oppure deve trattarsi di piattaforme a più piani di lavoro. Dopo aver delineato i principali riferimenti normativi e la loro evoluzione nel tempo, la guida esamina le caratteristiche tecniche delle macchine raccoglifrutta, propedeutiche all’attività di verifica poiché riferite ai principali dispositivi di sicurezza.

Dal 2019 le richieste di prima verifica esclusivamente online. Trattando poi della fase di verifica, la guida ricorda che a partire dal 27 maggio 2019, la comunicazione di messa in servizio di un’attrezzatura di lavoro, di recente o vecchia immatricolazione, deve essere comunicata all’Inail unicamente attraverso il servizio telematico Civa, che permette la gestione informatizzata della richiesta di prima verifica. Questa, che va fatta trascorso il primo biennio, deve contenere i dati anagrafici e fiscali del datore di lavoro, quelli identificativi e logistici della macchina, unitamente all’indicazione del tecnico abilitato al controllo. Nella prima verifica periodica vanno accertate la configurazione conforme dell’attrezzatura a quella di fabbricazione, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza, l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.

Dalla scheda tecnica al verbale finale, le fasi della verifica. In sintesi, quindi, la procedura prevede la redazione della scheda tecnica di identificazione dell’attrezzatura, la verifica vera e propria e il verbale del collaudo. Nella guida sono riportate le corrette modalità di supervisione e controllo di queste fasi, anche attraverso la riproduzione di note e schede fac-simile. Nel verbale, infine, vanno inserite anche le ispezioni visive e funzionali che completano la prima visita periodica, incluse le prove di funzionamento dell’attrezzatura di lavoro e dei dispositivi di sicurezza.

Coronavirus, Brusaferro: “La seconda ondata in autunno è probabile”

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Il Covid ha rallentato, ma in autunno probabilmente ritornerà con il carico di contagi. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera è stato chiaro sull’argomento.
“Per gli scenari che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio” e “la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo”.
“In autunno, si diffondono le infezioni respiratorie, meno ore di sole e attività all’aperto e più la circolazione aumenta”.
“Il virus è ancora presente e i comportamenti dei singoli sono le misure più efficaci per ridurne la circolazione. Questo è importante perché il numero di persone entrate a contatto con il virus è limitato, anche se varia da regione a regione”. E le “molte persone non entrate in contatto, e dunque suscettibili al virus, sono un serbatoio per la sua diffusione”.

Musica/ Rossana Luttazzi diventa presidente onoraria della Rete dei festival

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Ben 155 mila spettatori al Festival Day de L’Italia in una Stanza con 100 festival presenti organizzato da MEI e Rete dei Festival insieme a OASport e OAPlus.

Sono stati infatti ben 155 mila gli spettatori che ieri si sono collegati dalle 13  all’1 di notte sulla piattaforma on line www.sport2u.tv  e sulle Pagine Facebook di OASport, OAPlus, MEI, Rete dei Festival e tante altre pagine oltre che sulle tv locali di Roma e Milano e di altre citta’ del Nord e del Sud e sul web di Radio Bruno insieme ad altre radio e tv sul web. Un grandissimo risultato che si somma alla straordinarieta del programma che in 12 ore ha attraversato tutta l’Italia attraverso 100 festival di ogni parte del Paese e di ogni genere musicale facendo capire la grande ricchezza della Rete dei Festival e l’importanza dei festival in Italia per la crescita della musica del futuro. Sull’onda di tale successo -dopo il Festival Day organizzato per  celebrare i 12 anni della Rete dei Festival, il coordinamento della Rete dei Festival ha deciso di chiedere a Rossana Luttazzi, vedova del grande Lelio e organizzatrice del Premio Lelio Luttazzi, che ricorda il grandissimo artista e promotore della nuova musica nel nostro paese, di diventare Presidente Onoraria della Rete dei Festival. La proposta e’ stata fatta da Michele Lionello di Voci per la Liberta’ e Roberto Grossi di Varigotti Festival, insieme al  Portavoce della Rete dei Festival Giordano Sangiorgi e Rossana Luttazzi ha aderito subito con entusiasmo come e’ sua abitudine e costume mettendosi subito a disposizione dei festival che lavorano alla scoperta di nuovi talenti.

A tale proposito ha dichiarato: “Sono davvero onorata di aver ricevuto questo incarico e spero di potervi essere utile insieme alla Fondazione Lelio Luttazzi. Ringrazio Giordano Sangiorgi Portavoce della Rete dei Festival, Michele Lionello di Voci per la Libertà e Roberto Grossi di  Varigotti Festival per aver pensato a me”. Grande soddisfazione per l’accettazione da parte degli oltre 100 festival aderenti alla Rete dei Festival che hanno appena chiuso una importante convenzione con SCF, grazie al lavoro di Giuseppe Marasco,  per una scontistica sui live in questo importante periodo di ripartenza e che si apprestano a chiedere una convenzione anche alla Siae.

 Biografia di Rossana Luttazzi

 Rossana Luttazzi, vedova dell’indimenticato Lelio Luttazzi, il re dello swing italiano, artista poliedrico che, nella sua lunga carriera artistica è stato musicista, attore, direttore d’orchestra, conduttore televisivo, scrittore: un artista a tutto tondo di cui ancora oggi, fa sentire fortissima, la sua mancanza.

Rossana Luttazzi, il cui cognome da nubile è Moretti, nata nel 1951, conobbe Lelio Luttazzi nel 1975. In quel periodo lavorava come redattrice nella redazione  romana del quotidiano Momento Sera. L’incontro con quello che sarebbe stato il suo compagno di vita per 35 anni avvenne per puro caso, grazie alle insistenze di una collega del giornale, organizzatrice di cene e feste che la invitava continuamente  e un sabato sera di tanti anni fa, Rossana alla fine cedette, si decise ad andare a casa della collega: fu lì che incontrò Lelio Luttazzi, che all’epoca aveva già 52 anni.  Lei e quello che da lì a qualche anno sarebbe diventato suo marito cominciarono a frequentarsi, nonostante la forte differenza d’età, come racconterà lei stessa molti anni dopo, destasse nelle persone che avevano intorno forti perplessità. Lei e Lelio andarono quasi subito a vivere insieme e nel 1978 la giovane Rossana in seguito ad un trasloco, scoprì  una scatola con dentro una pellicola cinematografica, dal titolo “L’illazione”, film girato dal maestro, ispirato alla triste vicenda giudiziaria che lo aveva coinvolto pochi anni prima che si rivelò un tremendo errore giudiziario. Quel film sarà poi, per volere di Rossana  e della Fondazione Lelio Luttazzi, presentato e proiettato in anteprima mondiale all’edizione del 2011 del Festival del Cinema di  Roma.

Nel 1979 lei e il maestro decidono di sposarsi: la cerimonia, con rito civile ha luogo a Cerveteri. Rossana e Lelio restano insieme fino all’8 luglio del 2010, quando il maestro si spegne tra le sue braccia, nella loro casa di Trieste, dove erano tornati due anni prima. “Ho perso un marito, un figlio, un amante, il mio amico migliore. Non esistono aggettivi per descrivere il mio dolore. L’unica cosa che, almeno un po’ mi rasserena è sapere che l’ho accompagnato fino alla fine con amore. Io ero il suo angelo custode, ma lui era il mio”,  dirà Rossana Luttazzi, parlando del marito, due giorni dopo la sua scomparsa: parole profonde che descrivono appieno il fortissimo legame che li ha uniti. A pochi mesi dalla morte del marito, Rossana Luttazzi dà vita alla Fondazione Lelio Luttazzi, con lo scopo di mantenere vivo il ricordo di un artista che ha fatto la storia della cultura del nostro Paese. Tra le diverse iniziative che la fondazione, per volere di Rossana Luttazzi, ha intrapreso, si ricorda l’opera di catalogazione di tutta la produzione artistica di Lelio Luttazzi, la creazione dello spazio permanente a Trieste dello “Studio Luttazzi” presso la Biblioteca Statale Stelio Crise e la creazione di un Premio Lelio Luttazzi: un concorso per giovani pianisti jazz al quale il MEI e il Circuito della Rete dei Festival hanno sempre dato il loro sostegno.

Contatti: Portavoce Rete dei Festival Giordano Sangiorgi

Decreto Rilancio: EcoSismaBonus e Geotermia, geologi soddisfatti

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“Esprimiamo soddisfazione per le previsioni nel Decreto Rilancio delle nuove misure per l’EcoSismaBonus e, in particolare, per l’inserimento della geotermia tra le energie verdi finanziabili. Quella delle energie rinnovabili è una delle sfide importanti che il Paese sta affrontando e lo sarà ancora di più nel futuro e nella transizione dalle energie fossili a quelle verdi, tra le quali proprio la geotermia giocherà un ruolo chiave”. È il commento del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Peduto, dopo la videoconferenza su “Edilizia, efficienza energetica, autoproduzione e autoconsumo collettivo” che si è svolta sulla piattaforma Webex insieme ai senatori Gianni Pietro Girotto, Presidente 10° Commissione permanente Industria, Commercio e Turismo e Mauro Coltorti, Presidente 8° Commissione permanente Lavori Pubblici e Infrastrutture ed altri parlamentari. “La geotermia è il futuro delle energie rinnovabili perché offre enormi potenzialità ancora non sfruttate – spiega Peduto – a differenza dell’eolico e del fotovoltaico, che ormai sono prossimi alla saturazione. Inoltre, nonostante siamo indietro nello sfruttamento dell’energia geotermica rispetto ad altri Paesi europei, già oggi il contributo al miglioramento dell’ambiente è significativo: basti pensare che grazie all’energia geotermica per la bassa entalpia, utilizzata nel nostro Paese, le emissioni di CO2 evitate ammontano a oltre 4 milioni tonnellate l’anno”.

Il Decreto Rilancio ha dato il via in Italia al nuovo superbonus per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici (ecobonus) e di miglioramento sismico (sisma bonus). Tra gli interventi che potranno accedere all’ecobonus potenziato al 110%, sostenuti a carico del contribuente dall’1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, c’è la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con quelli a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi e geotermici, anche abbinati sistemi fotovoltaici o di microgenerazione. Con l’inserimento della geotermia a bassa entalpia nel Decreto Rilancio, il Governo mostra il primo vero segnale di attenzione e valorizzazione della fonte geotermica. “Era un segnale che gli operatori della geotermia attendevano da anni per lo sfruttamento di una fonte rinnovabile utilizzabile nella gran parte del nostro Paese con un ottimo rapporto fra costi e ricavi, ma spesso penalizzata da pregiudizi e scarsa conoscenza, oltre che da un quadro normativo disomogeneo fra le varie regioni e, soprattutto, non ancora uniformato a livello nazionale” commenta Tommaso Mascetti, Coordinatore della Commissione Geotermia del CNG. “Da anni il Consiglio Nazionale dei Geologi ha lavorato insieme alla Commissione Geotermia e alla Piattaforma geotermica del CNG, affinché venisse data la giusta importanza a questa fonte di energia pulita che si rinnova nel terreno con zero emissioni di anidride carbonica. L’inclusione degli impianti geotermici all’interno del maxi bonus del 110 % per la casa – continua il geologo – deve costituire il primo significativo tassello di un programma di valorizzazione da aggiungere ad una autentica disciplina legislativa del settore. L’auspicio da parte nostra è che, pur nella difficile contingenza del momento, il Governo possa accelerare l’iter di approvazione del Decreto Legislativo “posa sonde”, giunto nel maggio dello scorso anno ad una formulazione definitiva per uniformare in legge lo sfruttamento di una fonte rinnovabile di primario interesse per il nostro Paese”.

 “Nel Dl Rilancio l’ecobonus per efficientamento energetico ed il sisma bonus sono stati portati al 110% permettendo interventi a costo zero per i cittadini dichiara Francesco Violo, Segretario CNG che aggiunge: “Si tratta di interventi che potrebbero mettere in efficienza più di un milione di condomìni nei quali vivono oltre 20 milioni di cittadini che potrebbero avere grossi risparmi dimezzando il costo delle bollette elettriche”. Nel Dl n. 34/2020 l’articolo 119 prevede la detrazione fiscale al 110% anche per il miglioramento sismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti. “Tutti gli interventi di adozione di misure antisismiche vedono la partecipazione diretta dei geologi con le proprie competenze tecniche” afferma Violo che conclude: “Lo strumento del sisma bonus consentirà di rilanciare l’economia e di mettere in sicurezza il grande e vulnerabile patrimonio edilizio privato italiano. Queste iniziative devono far parte di un nuovo e più ampio modello di sviluppo, basato su un piano straordinario di interventi utili e sostenibili, senza spreco di suolo, superando le rigidità strutturali di un sistema che ha impedito, fino adesso, un adeguato sviluppo degli investimenti pubblici e privati”.

Domenico ANGELONE – Responsabile Comunicazione del Consiglio Nazionale dei Geologi

Coronavirus, la spesa per ricoveri ha superato il miliardo di euro

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La pandemia ha danneggiato la salute e creato dolore e morti, ma anche danni economici rilevanti. Oltre un miliardo di euro di spesa per i ricoveri Covid-19 in Italia. Il dato emerge dal nono Instant Report Altems, l’Alta scuola di economia e management dei servizi sanitari dell’Università Cattolica, campus di Roma.
Per le terapie intensive il costo totale a livello nazionale ammonterebbe a 250 milioni di euro. Dal rapporto emerge inoltre, una contrazione considerevole dei ricoveri ordinari, 860mila in meno, con possibili ripercussioni future sulla salute dei pazienti e sulla spesa sanitaria.

Vino/ Ristoranti con le cantine piene, per svuotarle ipotesi di vendita diretta

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Oltre la crisi, lo stoccaggio delle bottiglie. I ristoratori adesso devono infatti fare i conti con cantine piene di bottiglie, e con la difficoltà di garantire la giusta rotazione, per fare spazio alle prossime annate e per mettere in carta vini bianchi e bollicine. Un ostacolo non da poco, anche economico: le cantine piene sono capitali fermi. Che, però, si possono sbloccare.
Le bottiglie di maggior pregio, ad esempio, hanno nelle aste un canale preferenziale, specie in questo momento.
Ma non è l’unica soluzione; si pensa anche alla vendita diretta, che soprattutto all’estero si è rivelata un ottimo strumento.

Europa/ Vietina (Forza Italia): “I Fondi europei siano usati per il rilancio e occupazione”

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“L’Europa dà il via ad un piano di ricostruzione che immette risorse in quantità senza precedenti. Per il nostro Paese si parla di 172 miliardi di euro, più di tutti gli altri e, probabilmente, più di quanto atteso dal nostro stesso Governo. Ora tocca al sistema-Paese sfruttare al meglio queste risorse dimostrando che l’incapacità di gestire in maniera efficace i fondi europei che ha caratterizzato diverse regioni, è un retaggio del passato. Così come dovremo fare in modo che questi eurobond, perché di questo si tratta nonostante l’altisonante nome di ‘Next Generation UE’, non finiscano perduti in iniziative che odorano di assistenzialismo ma siano il cardine di una vera ripresa strutturale che permetta all’Italia di avviarsi in un percorso di rilancio e di crescita futura. I pilastri affinché questo accada sono al vertice dell’agenda che Forza Italia va ripetendo fin dall’inizio della pandemia: sbloccare subito 100 miliardi di opere pubbliche già stanziati e iscritti a bilancio, liquidare immediatamente i 50 miliardi di debito  che Stato e Pubbliche amministrazioni hanno nei confronti delle imprese, immettendo così capitali sani nel sistema, dare vita a politiche per l’occupazione mirate superando le politiche emergenziali del lavoro a distanza e avviando nuovi modelli organizzativi tanto nella Pubblica Amministrazione quanto nelle imprese. E ancora, investire nelle imprese che innovano e che fanno ricerca: il nostro Paese può e deve tornare leader in questi settori, anche grazie a nuove infrastrutture materiali, che favoriscano la logistica e i trasporti, e immateriali, a partire dalle reti di telecomunicazioni che mai come in questa pandemia si sono rivelate fondamentali quanto, spesso, inadeguate. Penso alle zone più lontane dai grandi centri, a partire da quelle montane: l’Appennino Romagnolo è costellato da Comuni in cui la banda larga è ancora un miraggio lontano e che, più di altri, hanno subito i dannosi effetti del blocco delle attività combinata con l’inacessibilità a reti adeguate a supportare lo smart working. Infine, fondi adeguati dovranno essere destinati sia a rivedere il sistema dell’assistenza per gli anziani sia per ripensare la nostra sanità, investendo su persone, formazione e strutture. La Romagna, pur reggendo l’urto dell’emergenza con grande competenza, grazie allo sforzo di medici, infermieri e operatori sanitari, ha diverse situazioni che richiedono attenzione: penso al nuovo ospedale di Cesena, ad esempio, o al necessario potenziamento delle strutture di Forlì e di Faenza”.

Così Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia e sindaco di Tredozio (FC). 

Coronavirus, Si apre un nuovo focolaio in Corea del Sud

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Il Paese teme una seconda ondata epidemica. La Corea del Sud ha reintrodotto le misure di blocco nell’area metropolitana di Seul, che ospita metà della popolazione del Paese, dopo il nuovo picco di infezioni registrato ieri. Musei, parchi e gallerie d’arte saranno chiusi di nuovo da domani per due settimane e le aziende sono state esortate a reintrodurre il lavoro flessibile. Ai residenti è stato anche consigliato di evitare incontri sociali o di andare in luoghi affollati, tra cui ristoranti e bar.
e restrizioni erano state revocate in tutto il Paese il 6 maggio, dopo che l’epidemia sembrava sotto controllo. Ma ieri la scoperta di un nuovo focolaio in un enorme magazzino di stoccaggio merci a Bucheon, non lontano da Seul, con almeno 36 casi dei 49 nuovi registrati nelle ultime 24 ore.