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Gorizia/ Denunciato per adescamento su social network

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La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Gorizia, a seguito di una denuncia sporta da una ragazza minorenne residente in quella Provincia ha individuato l’autore di un reato di adescamento avvenuto sul social network Instagram.
All’esito di complesse indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Trieste, gli investigatori della Polizia Postale del Compartimento Friuli Venezia Giulia, hanno infatti deferito alla competente Autorità Giudiziaria un giovane residente in quel capoluogo in quanto riconosciuto autore dell’adescamento, consumato anche mediante l’invio di foto e filmati a contenuto pedopornografico.
Già in sede di denuncia si era ipotizzato che l’adescatore vivesse in questa Regione dal momento che altre minori coetanei della vittima, tutte residenti in zona, sarebbero state contattate dallo stesso soggetto.
L’accurata analisi dei file di log forniti dal social network e i successivi approfondimenti effettuati dagli investigatori della Polizia Postale, hanno permesso di individuare inequivocabilmente l’utenza telefonica e lo smartphone utilizzato nei tentativi di adescamento.
La successiva perquisizione recentemente effettuata al soggetto così individuato, residente proprio a Gorizia, ha permesso di rinvenire in possesso dell’indagato lo smartphone e la relativa SIM utilizzata. L’analisi del dispositivo, effettuata durante le operazioni di perquisizione, ha evidenziato la presenza di numerosi file a contenuto pedopornografico, nascosti in una cartella cifrata e protetta da password e/o impronta digitale. Il materiale è stato sottoposto al vincolo del sequestro ed il reo deferito alla competente autorità giudiziaria per adescamento di minorenni nonché detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
Successivi accertamenti permetteranno di stabilire con certezza se il giovane avesse tentato di adescare anche altre vittime.
In questa fase di emergenza sanitaria è aumentato il tempo che i ragazzi trascorrono sui social network e di conseguenza è particolarmente alta l’attenzione della Polizia Postale nei confronti di fenomeni quali appunto l’adescamento on line e lo scambio di materiale pedopornografico.
L’iperconnessione di questo periodo dei ragazzi in particolare, possono favorire le condotte criminose dei malintenzionati della rete, che tramite i Social Network e le chat, cercano di adescare le loro vittime sotto falsi profili, di conquistare la  loro fiducia e poi di manipolarli sfruttando le debolezze e vulnerabilità tipiche della fase adolescenziale.
È importante quindi educare i giovani internauti ad un utilizzo responsabile della rete e a prestare attenzione a qualsiasi piccolo segnale che potrebbe accendere qualche sospetto. Conoscere ed essere consapevoli dei rischi che si possono incontrare è  sicuramente il metodo migliore per sfruttare tutte le potenzialità della rete, affrontare le insidie e navigare in sicurezza.

Covid-19, nessuna connessione tra il riconoscimento dell’origine professionale del contagio e la responsabilità del datore di lavoro

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Dal riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro non deriva automaticamente una responsabilità del datore di lavoro. Lo precisa l’Inail, in riferimento al dibattito in corso sui profili di responsabilità civile e penale per le infezioni da Covid-19 di cui l’Istituto abbia accertato l’origine professionale. Non si possono confondere, infatti, i criteri applicati dall’Inail per il riconoscimento di un indennizzo a un lavoratore infortunato con quelli totalmente diversi che valgono in sede penale e civile, dove l’eventuale responsabilità del datore di lavoro deve essere rigorosamente accertata attraverso la prova del dolo o della colpa.

L’ammissione alla tutela dell’Istituto non ha alcun rilievo in sede penale e civile. L’ammissione del lavoratore contagiato alle prestazioni assicurative Inail non assume, quindi, alcun rilievo né per sostenere l’accusa in sede penale, dove vale il principio della presunzione di innocenza e dell’onere della prova a carico del pubblico ministero, né in sede civile, perché ai fini del riconoscimento della responsabilità del datore di lavoro è sempre necessario l’accertamento della colpa nella determinazione dell’infortunio, come il mancato rispetto della normativa a tutela della salute e della sicurezza.

Per le tante modalità di contagio e la mutevolezza delle prescrizioni difficile configurare violazioni. La molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare nei luoghi di lavoro, che sono oggetto di continui aggiornamenti da parte delle autorità sulla base dell’andamento epidemiologico, rendono peraltro estremamente difficile configurare la responsabilità civile e penale dei datori di lavoro.

Mantova/ Plasma iperimmune per guarire i malati di Covid nelle Rsa

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Mantova sceglie la strada del plasma per la cura del coronavirus. La terapia con il plasma iperimmune dei pazienti guariti dal Covid-19 sarà applicata anche sui pazienti anziani colpiti dal virus e ospiti delle Case di Riposo e delle aziende di servizi alla persona del territorio mantovano.
L’attività, presentata questa mattina dall’Asst di Mantova, s’inquadra nell’ambito di un protocollo di cura sperimentale ad hoc autorizzato dal Comitato etico dell’azienda ospedaliera mantovana e da quello di Ats Valpadana.

Calabria/ Operazione “Mala civitas” denunciati boss della malavita che percepivano il reddito di cittadinanza

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Grossa operazione dei baschi verdi in Calabria. Boss e gregari delle principali cosche di ‘ndrangheta calabresi hanno richiesto e riscosso il reddito di cittadinanza. E’ quanto emerso dall’operazione “Mala civitas” condotta dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria che ha portato alla denuncia dei richiedenti e fruitori e anche altri sottoscrittori delle richieste irregolari di sussidi di indigenza.
Tutti sono stati segnalati all’Inps per l’avvio del procedimento di revoca dei benefici ottenuti e il recupero di somme già elargite per circa 516 mila euro.

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Reggio Calabria/ Paziente psichiatrica muore per eccesso di farmaci, arrestati due infermieri

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l'ospedale di Reggio Calabria

Un fatto di cronaca triste ed eclatante su cui sono in corso approfondite indagini.

Da quattro giorni era ricoverata nel reparto di psichiatria del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria quando le è stata somministrata una dose massiccia di psicofarmaci che l’ha uccisa.
È morta così, il 24 febbraio 2018, una donna di 41 anni che soffriva di sindrome bipolare ma che, tuttavia, non mostrava particolari problematiche di salute fisica.
Con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato, la polizia ha arrestato due infermieri del Gom.

Bergamo/ Anziano vive in un capanno danneggiato dall’esondazione di un torrente

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Storie di ordinario disagio e povertà, che meriterebbero maggiore interesse da parte delle istituzioni. Un 63enne bergamasco da almeno otto mesi vive in condizioni di forte disagio, in un’area boschiva dell’hinterland.
Ora non ce la fa più. “Dormo in un capanno in mezzo al bosco e cucino con una bomboletta a gas. Nessuno mi dà una mano, quel che chiedo sono la possibilità di trovare un affitto e soprattutto un lavoro, in modo da non pesare sulle spalle di nessuno”.
Il capanno in cui passa gran parte del tempo ha subito grossi danni in seguito al maltempo degli ultimi giorni e all’esondazione del vicino torrente.
Ora il grido d’allarme e la disperazione, nella speranza che le autorità di assistenza riescano ad intervenire per risolvere la situazione.

Economia/ Pagamenti e scambi di denaro digitali a distanza: strumenti a confronto

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Inviare e ricevere denaro in pochi clic, servendosi magari del proprio smartphone o del tablet. L’emergenza sanitaria ha favorito la diffusione di strumenti di pagamento digitale a distanza come carte conto, Bancomat Pay e app per transazioni peer to peer. Ma le modalità non sono tutte uguali. L’ultimo studio di SOStariffe.it le ha poste a confronto, esaminandone costi, tetti di spesa, ma anche vantaggi e limiti La pandemia, l’obbligo di quarantena a casa e la distanza sociale hanno imposto l’utilizzo di transazioni telematiche a distanza per garantire la sicurezza di tutti. Mai come ora è boom dei pagamenti digitali, ma anche di scambio di denari tra privati: quali sono le modalità più convenienti e flessibili per inviare e ricevere soldi a distanza? L’ultimo osservatorio SOStariffe.it ha posto a confronto vantaggi e limiti di tre strumenti: Bancomat Pay, carte conto e applicazioni per scambiare denaro. Le rilevazioni sono state condotte a maggio 2020, tenendo conto delle principali condizioni rese note su siti e fogli informativi degli istituti di credito, in relazione ai prodotti esaminati.

Bancomat Pay: servizio low cost, ma solo per chi ha un conto corrente abbinato

Bancomat Pay è il servizio che, tramite l’app di mobile banking di alcuni istituti di credito, permette di effettuare scambio di denaro e pagamenti nei negozi convenzionati e verso le Pubbliche Amministrazioni che aderiscono al servizio. Il denaro viene prelevato dal proprio conto corrente, oppure dalla propria carta prepagata con IBAN. In media su ogni transazione realizzata con Bancomat Pay si applica una commissione che oscilla tra 0,13 e 0,70 euro. Ogni giorno, in media, si può fare acquisti fino a una soglia massima di 477 euro. Mentre invece il limite mensile medio è di 1346 euro. Superati i quali non sarà più possibile pagare con questo strumento. Il pregio più evidente degli scambi di denaro in questa modalità è l’economicità. Le transazioni infatti, sono spesso gratuite. Alcuni istituti di credito comprendono il servizio nel costo del conto corrente o della carta di debito. Altre banche invece, applicano una commissione per ogni transazione, a prescindere dalle condizioni contrattuali della carta di debito. Altro vantaggio è la comodità, si può ‘spostare’ denaro utilizzando il proprio numero di cellulare abbinato: dunque si invia e riceve da tutti i contatti della propria rubrica. O si aggiunge un nuovo numero al momento per effettuare la transazione. Purtroppo non tutte le banche supportano il servizio. E ciò crea delle disparità nella possibilità di usufruirne. Si tratta di un servizio ancora nuovo e con scarsa diffusione sul territorio: sono circa 2000 i negozi convenzionati in Italia che accettano i pagamenti con Bancomat Pay, anche se restano fuori molte altre attività commerciali. Tuttavia può avvalersi di Bancomat Pay solo il cliente della banca che sia titolare di un conto corrente o una carta con IBAN e ciò costituisce un limite.

Carte conto: veloci e facili da gestire da dispositivi mobili. Ma vincolate al conto corrente

Le carte conto consentono di effettuare operazioni come accredito dello stipendio e bonifici. In genere sono associate a un IBAN. Per gestire i pagamenti però è sempre necessario attivare un conto di corrente con l’istituto che rilascia la carta. Consentono di effettuare transazioni con una commissione media di 0,16 euro. Il limite giornaliero medio di spesa è molto più elevato rispetto al Bancomat Pay: si arriva a 3500 euro al giorno. Mentre, nella maggior parte dei casi, non esiste un tetto mensile ai pagamenti. Il pregio principale di questo strumento è che le transazioni sono quasi sempre gratuite, dunque comprese nel costo del conto corrente abbinato. Inoltre i trasferimenti di denaro avvengono all’istante sul conto corrente associato alla carta e inoltre, la carta e il conto si possono gestire da una sola app. Si tratta tuttavia di una tessera elettronica che crea un forte vincolo rispetto al conto corrente: nei negozi si può pagare solo con la carta abbinata al conto. Inoltre, in molti casi si può beneficiare del trasferimento peer-to-peer soltanto tra utenti dello stesso istituto di credito. Tutti gli altri sono tagliati fuori.

App per lo scambio di denaro: agili ed economiche. Ma lente nel trasferire denaro

Le applicazioni che consentono di scambiare denaro sono utili per evitare la consegna a mano di contanti tra persone distanti, e non solo. Si possono utilizzare ad esempio per piccoli pagamenti tra amici o per dividere il conto in pizzeria (le cosiddette transazioni peer to peer) o ancora per fare una colletta per uno scopo comune. Si tratta di uno strumento estremamente economico e flessibile. Il denaro, con pochi click, si trasferisce da un dispositivo a un altro (in genere tra smartphone o tablet). Il primo pregio da evidenziare è la mancanza di commissioni aggiuntive di qualsiasi tipo. Le transazioni sono del tutto gratuite. Non c’è limite giornaliero, né mensile ai pagamenti. Inoltre, per trasferire le somme non serve avere nessun vincolo con una banca. Non occorre dunque collegare l’applicazione a una carta di credito o ad un conto corrente, anche se è possibile farlo. Purtroppo però resta ancora una modalità di pagamento poco diffusa. I negozi convenzionati sono ancora molto pochi. Inoltre diversi portali di e-commerce non accettano questo tipo di pagamento. Altro difetto: il servizio non è istantaneo. Nel caso ne sia stato abbinato un conto corrente all’app, per il trasferimento di denaro dall’applicazione al conto corrente sono necessari almeno uno o due giorni.

Come orientarsi tra i vari strumenti

Per scoprire le caratteristiche dei vari strumenti è sempre bene leggere con molta attenzione le condizioni. Prendersi del tempo per guardare con cura tutte le clausole. Inoltre, per orientarci tra le carte le offerte dalle varie banche, e rintracciare la soluzione più convenienti rispetto alle nostre esigenze, possiamo consultare il comparatore di SOStariffe.it https://www.sostariffe.it/confronto-carte/. Inoltre, grazie all’app SOStariffe.it per dispositivi mobili, scaricabile gratis da iOS e Android store, è possibile confrontarne le condizioni in pochi clic: https://www.sostariffe.it/app/

Per maggiori informazioni: Alessandro Voci

Vino/ Merano WineFestival 2020: gli eventi reali sono ancora possibili

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Merano WineFestival, back to the roots: The WineHunter Helmuth Köcher affronta con coraggio e organizzazione il COVID-19 e conferma le date della 29^ edizione in programma dal 6 al 10 novembre 2020 senza stravolgere il format tradizionale, tornando alle origini a quel lontano 1992 dove si è scritta la storia dell’evento food&wine più glamour al mondo.
 Helmuth Köcher presenta un’edizione straordinaria e conferma che gli eventi dal vivo sono ancora possibili se organizzati nel dettaglio. Il format resta tradizionale nel rispetto della salute e della sicurezza dei produttori e dei visitatori anche con nuovi contenuti digitali, ma nel rispetto della tradizione della manifestazione simbolo indiscusso di eccellenza ed eleganza. Pertanto, il tema dell’edizione 2020 è dedicato alle origini e intitolato “Merano WineFestival, back to the roots”.
 Merano (BZ), 19 maggio 2020 – Da Merano arriva un segnale positivo per tutti e in particolare per i produttori, gli operatori del settore e il pubblico dei wine lovers. A darlo Helmuth Köcher durante la conferenza stampa di presentazione di Merano WineFestival, alla quale sono intervenuti anche Alessandro Regoli, direttore di Winenews.it e Daniela Zadra, direttrice dell’Azienda di Soggiorno di Merano. Confermata la 29^ edizione dell’evento, in programma dal 6 al 10 novembre a Merano. La manifestazione 2020 punta a dare fisicamente maggiore spazio a produttori e visitatori nel rispetto delle regole di distanziamento e di igiene attualmente in vigore, ma anche a una diversa organizzazione dei tempi che vedrà l’inserimento di una turnazione su due fasce orarie, la prima dalle 9,00 alle 13,30 e la seconda dalle 14,30 alle 19.
NORME SANITARIE E ORGANIZZAZIONE
Un’accurata suddivisione degli spazi e un’attenta gestione dei flussi dei visitatori, ma anche il rispetto delle norme sanitarie che prevedono la misurazione della temperatura, l’uso di mascherina e disinfettanti e la registrazione all’ingresso della manifestazione. Sono queste alcune delle nuove modalità di svolgimento di Merano WineFestival. Ad esse si aggiunge la necessità di presentare un test Covid-19 risultato negativo nei quattro giorni precedenti la propria presenza alla manifestazione da parte di tutti i produttori e del personale operante all’evento, così da garantire al pubblico un ambiente sicuro. E poi la presenza di un ambulatorio medico e la possibilità di posizionare un Sanitary Gate all’ingresso per la sanificazione. Oltre alle novità legate all’emergenza, il patron conferma il programma e garantisce che il prezzo del biglietto non subirà alcun aumento nonostante gli investimenti in programma a garanzia della sicurezza sanitaria.
 PROGRAMMA 6-10 NOVEMBRE 2020
Come ogni anno confermata Naturae et Purae – bio&dynamica sezione dedicata alle produzioni sostenibili, ai vini naturali, biologici, biodinamici, orange e PIWI che si svolge però in quattro giornate, con una turnazione dei produttori e due fasce orarie di visita. Novità anche nel cuore della manifestazione, Wine – The Official Selection negli spazi del Kurhaus che vedrà la partecipazione di 122 produttori tra nazionali e internazionali nelle giornate del 6 e 7 novembre e altrettanti in quelle del’8 e 9. Viene meno il collegamento tra gli spazi del Kurhaus e quelli della GourmetArena dove Foods Spirits Beer – The Official Selection vedrà la medesima suddivisione dei produttori nelle giornate e una turnazione di 100 produttori per volta. Cambia anche The WineHunter Area che, oltre alla presenza sul podio del Kursaal esce dagli spazi consueti della manifestazione e si trasferisce nelle lounge degli hotel meranesi; sarà creata anche una lounge digitale che permetta ai visitatori di interagire con i produttori presenti in quest’area. Confermato anche Catwalk Champagne il 10 novembre con orario 10,00-15,00; le bollicine più famose al mondo tornano in compagnia di eleganti composizioni culinarie.
GUIDA THE WINEHUNTER AWARD E NOVITA’ MWF 2020
Passando alle novità, la prima è dedicata alla guida The WineHunter Award: il premio ufficiale di Merano WineFestival diventa quest’anno un prezioso volume cartaceo. A questa si aggiungono novità digitali come l’e-commerce The WineHunter in collaborazione con Gruppo Volta su cui poter acquistare i prodotti premiati da The WineHunter e una piattaforma digitale sviluppata in collaborazione con Milano Wine Week per lo svolgimento delle Masterclasses. Cambia anche il Gala Event del 5 novembre che al Teatro Puccini vedrà la proiezione del teaser di Wine Odyseey, il film in cui in anteprima del progetto film Wine Odyseey, la storia del vino dalle origini al futuro. E poi ancora iniziative come Book your own sommelier in diretta audio e video con degustazione per chi segue l’evento da casa e gli showcooking in loco e digitali.
 SIDE EVENTS
Numerosi i Side Events come Catwalk Bollicine organizzato insieme a Milano Wine Week nei negozi di Merano, Gourmet Tour Merano e d’intorni nei ristoranti che presentano in carta i vini della guida The WineHunter Award, la presentazione di Georgia: the Origin of Wine e il Symposium dedicato alla PAC, Politica Agricola Comune e ancora, il programma di The WineHunter Hotel Safari e di WineHunter Merano&Innovation. Infine, Merano WineFestival 2020 sarà integrato con una piattaforma in fase di elaborazione per garantire maggiore visibilità e uno spazio di incontro digitale per produttori e visitatori con l’eventuale ipotesi del Festival Digitale al 100% e la completa digitalizzazione della manifestazione in caso di ritorno al lockdown.
 Si ricorda l’appuntamento con il Live Talk organizzato da Helmuth Köcher per presentare pubblicamente, in diretta live sul sito meranowinefestival.com/mwf2020-backtotheroots, la 29^ edizione di “Merano WineFestival back to the roots” giovedì 21 maggio alle ore 17,00. Nel salotto virtuale di The WineHunter intervengono importanti ospiti moderati da Costantino Gabardi per discutere di lotta al COVID-19 ed eventi. Presenti Teresa Bellanova ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Levan Davitashvili Ministry of Environmental Protection and Agriculture of Georgia, Paolo De Castro vice presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale UE, Tommaso De Simone vice presidente Unioncamere Nazionale e presidente Camera di Commercio di Caserta, Luigi Moio presidente OIV, Paul Rösch Sindaco Comune di Merano, Dante Stefano Del Vecchio giornalista e comunicatore del vino, Gennaro Esposito chef 2 stelle Michelin, Federico Gordini presidente di Milano Wine Week, Franco Pepe miglior pizzaiolo al mondo, Guido Invernizzi comunicatore del vino, Marco Cappelletti ideatore dell’e-commerce di The WineHunter, Maurizio Gigola regista di Wine Odysee, Daniela Zadra direttrice dell’azienda di soggiorno di Merano, Riccardo Cicolini presidente Forteam WH&Innovation.

www.smstudiopr.it/it/news/dettagli/the-winehunter-helmuth-koecher-presenta-le-novita-della-29-edizione-di-merano-winefestival.html


 

Ufficio Stampa & PR: Stefania Mafalda- Federica Da Col 


Coronavirus, il 15 giugno riaprono i centri estivi

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Prosegue il piano di graduale ritorno alla normalità previsto nella ‘fase 2’ di contenimento dell’epidemia da coronavirus. Dopo l’ok del Comitato Tecnico Scientifico e con uno stanziamento di 185 milioni, i centri estivi possono partire, dando un aiuto ai tanti genitori tornati al lavoro con la Fase 2.

La data fissata è quella del 15 giugno, ma sui tempi l’ultima parola spetterà alle Regioni, che se pronte possono anticiparne l’apertura, oppure in caso di eventuali contagi territoriali, possono posticiparla.
Il Veneto, come annunciato dal presidente Luca Zaia, già dalla prossima settimana potrebbe aprire i suoi centri estivi, organizzati anche dalla Diocesi, da fattorie didattiche e scuole paritarie.

Un vino,un territorio/ Veneto- Valpolicella Classico Viviani

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Pietro Colagiovanni*

Il territorio: siamo in Veneto, in una delle zone più importanti per la produzione vinicola italiana. Siamo infatti nel cuore della Valpolicella, patria di uno dei vini italiani più famosi al mondo, l’Amarone. Il vino di questa settiamana viene prodotto a Mazzano di Negrar, frazione del Comune di Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona. Comune di circa 17.000 abitanti si estende nella parte più orientale della Valpolicella. Abitato sin dall’antichità, ha vestigia dell’epoca romana. Dopo la fine della dominazione scaligera passò ai Visconti e poi entrò a far parte del territorio della Serenissima, di cui restano numerose ville patrizie.

La sua vocazione alla viticoltura è antica, sin dai tempi dei romani ed oggi con il successo mondiale dell’Amarone questo territorio (la Valpolicella) ha conosciuto una grande riscoperta ed intensi flussi turistici legati proprio alla produzione vitivincola. La cantina Viviani coltiva 10 ettari di terreno in collina a 350-400 metri d’altezza. Guidata da Claudio si è nel tempo indirizzata ad una produzione di qualità (80.000 bottiglie l’anno), che privilegia le tecniche colturali in vigna piuttosto che l’utilizzo di prodotti di sintesi.

L’azienda, un punto di riferimento dell’intera Valpolicella, ha puntato decisamente sull’agricoltura ecocompatibile. La sua produzione è la sintesi della Valpolicella e spazia su tutti i nomi che hanno dato visibilità mondiale alla sua produzione: Amarone, ovviamente, ma anche Valpolicella Ripasso, Valpolicella Classico e Recioto della Valpolicella.

Il vitigno: questo prodotto giovane e di pronta beva è realizzato con un blend tra i più classici della Valpolicella. Il 70% è Corvina, vitigno a bacca nera che è la base per la produzione di tutti i prodotti della Valpolicella, Amarone incluso. E’ coltivato nel veronese ma anche nella vicina Lombardia, nella zona del Garda. Raramente utilizzato in purezza produce vini dal colore rubino con intese note di frutta rossa, amarene soprattutto e di fiori come la viola. Il restante 30% è Rondinella, vitigno a bacca rossa ritenuto autoctono del veronese. Anch’esso è coltivato anche nella vicina zona del Garda lombarda. E’un vitigno che dà un ottima e stabile produzione, con una forte carica zuccherina, tanto da essere il vitigno migliore per la produzione del passito dolce, il Recioto della Valpolicella. Il nome deriva dal colore molto scuro della bacca, tale da ricordare il piumaggio delle rondini.

Il vino: parliamo di un vino giovane (2018), la prima linea della produzione della cantina. Fermenta in acciaio in modo spontaneo grazie a lieviti indigeni e lì affina per alcuni mesi. Completa il suo percorso con due mesi di ulteriore affinamento in vetro, dopo l’imbottigliamento. E’un Valpolicella Classico, perchè prodotto in uno dei 5 comuni con la tradizione più antica nella produzione del Valpolicella. Il colore è un rosso rubino vivace e allegro. Al naso ha sapori croccanti ed equilibrati, di frutta rossa, quella di bosco in particolare, con qualche leggera tonalità di erba aromatica. Al sorso è leggero e scorrevole. E’ fresco ma è ben equilibrato da una trama gentile di tannini. Beverino e piacevole è ideale per pranzi della tradizione casalinga, soprattutto primi con sughi al pomodoro con verdure o pesce . Una bottiglia soprendente, elegantemente semplice, con un prezzo di grande convenienza. Assolutamente consigliabile

Valutazione: 3,5/5

Prezzo medio: 7 euro

Rapporto qualità/prezzo: molto favorevole

* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais

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