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Trasportounito: “Tir, è emergenza crediti insoluti, un’azienda su due verso il crack”

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Con 1,5 miliardi di crediti insoluti e con controparti che non pagano il trasporto e, con l’emergenza, rinviano ulteriormente nel tempo, il saldo di fatture che avrebbero dovuto essere coperte ben prima dell’esplosione del Coronavirus, almeno metà delle imprese italiane di autotrasporto rischia di chiudere in tempi brevissimi. A denunciarlo è il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo: “Le attuali difficoltà operative in cui si trovano le imprese di autotrasporto non sono nulla – preallerta – in confronto allo tsunami finanziario che si sta per abbattere sul settore messo in ginocchio, come più volte denunciato, dall’assenza di norme relative al pagamento differito delle prestazioni di trasporto su strada e quindi dalla totale assenza di certezze circa il pagamento dei crediti maturati”.

“Mentre in Francia i committenti che non pagano, o pagano in ritardo, i corrispettivi di autotrasporto – sottolinea Longo – sono soggetti a norme penali, troppo spesso in Italia si ordinano i trasporti e poi, con la scusa del DURC, del concordato e, oggi, del Coronavirus, non si pagano le fatture o se ne ritarda sine die il saldo e per l’impresa di autotrasporto ciò ha un solo significato: fallimento”.

“Negli ultimi 20 giorni le nostre imprese hanno ricevuto migliaia di comunicazioni contenenti la richiesta di ulteriore differimento dei tempi di pagamento, anche di fatture già scadute prima dell’emergenza. A questo blackout finanziario si sommano le complicazioni determinate da uffici amministrativi che non operano, attività produttive chiuse o fatte chiudere, da disposizioni normative inceppate o monche, da costi del lavoro che scorrono nell’improduttività totale o parziale, e dall’assoluta imprevedibilità del futuro”.

Con eccezione di circa il 2% delle imprese di autotrasporto, fortemente impegnate oggi nella distribuzione di alimentari e farmaceutici, a corto raggio, la restante parte del settore non sarà in grado di sopportare l’esorbitante carenza di liquidità, e non saranno certo le misure ad oggi individuate a impedire che l’1,5 miliardi di euro di insoluti stimati, affondi almeno la metà dell’attuale generazione d’imprese.

“Se il Paese vuole evitare il collasso, e questa volta non si tratta di allarmismo – conclude Longo – non occorrono soltanto gli strumenti economici idonei a tamponare l’emergenza, ma anche e soprattutto chiare misure normative di tutela nel mercato e per il mercato dell’autotrasporto”.

Per ulteriori informazioni Barbara Gazzale

A Bergamo, Brescia, Lodi, Milano e Piacenza è ancora allarme sui dispositivi di protezione individuale.

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 Alla luce del nuovo decreto del governo con le misure della totale chiusura della maggior parte delle attività relative a tutta la penisola ed alla luce della rapida evoluzione dei contagi da Coronavirus che sta mettendo in difficoltà il sistema sanitario italiano, portando allo stremo il personale addetto e mutuando le prime vittime tra le fila sanitarie, Plusimple (www.plusimple.com), l’innovativa società di sanità digitale, lancia l’allarme sui dispositivi di protezione individuale.

È di avantieri la notizia della scomparsa di Roberto Stella. Aveva 67 anni ed era medico di base a Busto Arsizio. Ricoverato da giorni a Como, le sue condizioni si erano aggravate. Rappresentava la capacità di impegno e sacrificio dei medici di famiglia.

«Gli ultimi decessi in ambito sanitario rappresentano il grido di tutti i colleghi che ancora oggi non vengono dotati di dispositivi di protezione individuale. È la drammatica testimonianza che siamo parte integrante di questo sistema sanitario nazionale oggi in emergenza, ma spesso le aziende sanitarie ancora sembrano non rendersene conto» Claudio Piccarreta tra i fondatori di Plusimple.com.

Questa dichiarazione è l’ennesimo grido d’allarme e crepa che sta venendo alla luce in questi giorni di stress ed emergenza per le istituzioni e il sistema sanitario.

Cresce il numero di medici infetti e in quarantena:  centinaia di medici attualmente in isolamento, con la conseguenza di avere oggi oltre 500 mila cittadini senza medico in tutta Italia.

Spesso nel nostro Paese si è soliti restare inermi o parlare per poi scoprire che le soluzioni ci sono e sono in casa, ma noi eravamo intenti a guardare altrove.

Plusimple, una giovane società innovativa di sanità digitale, pluripremiata per l’innovazione, oggi supporta professionisti di reparti ospedalieri, medici di famiglia, specialisti e centri sanitari pubblici e privati a continuare le cure e la comunicazione a distanza, evitando di assediare reparti e sale d’attesa, esponendo il personale sanitario ed i pazienti a rischi di contagio.

Plusimple è un filo tecnologico che connette in sanità, la prima a connettere la sanità privata e pubblica intorno allo stesso paziente. Tramite piattaforma e app, si consente la comunicazione tra reparto o con il paziente e il medico, con community certificate, generando un network sanitario istantaneo e senza limiti geografici o di accesso.

Attraverso la community di Plusimple.com –che già ad oggi conta più di 600 medici e 11 mila pazienti– si concretizza la connessione dei medici con colleghi e pazienti, per assicurare le cure e l’assistenza sanitaria.

Questa emergenza ha generato forti alterazioni nell’erogazione dell’assistenza sanitaria ma al contempo ha fatto venire fuori grandi limiti nei mezzi del personale sanitario.

È il caso di pazienti che affollano gli ambienti per controlli, come pazienti trapiantati o pazienti in terapia oncologica, che magari vivono il dramma di doversi salvare da un male cercando di evitare il contagio, insomma un percorso all’Indiana Jones.

I medici in Plusimple intervistati in videoconferenza proprio con la piattaforma dichiarano: «seppure vi sia un leggero rallentamento, il numero totale dei decessi segue ancora la crescita esponenziale dei giorni scorsi. Gli effetti delle misure governative di isolamento sociale non sappiamo con esattezza quando saranno veramente visibili, ma sono necessarie quando il numero di casi noti è difficile da controllare».

Nella provincia cinese di Hubei si sono adottate misure di isolamento sociale quando erano 444 ma in realtà -a conti fatti- gli infetti erano 12 mila.

Le autorità non sanno quando un cittadino ha iniziato ad avere i sintomi, lo sa soltanto quando va dal medico e gli viene diagnosticato. Pertanto vi è un ritardo, una latenza nella diagnosi rispetto ai provvedimenti che può su larga scala e ogni giorno essere fortemente impattante.


Nelle statistiche mondiali vediamo come i casi della Corea del Sud sono esplosi, ma vi siete chiesti perché non lo siano stati quelli di Giappone, Taiwan, Singapore, Tailandia o Hong Kong? Tutti sono stati colpiti dalla SARS nel 2003 e tutti hanno imparato da quell’esperienza. Hanno imparato quanto virale e letale potrebbe essere il Coronavirus e quindi sapevano di doverlo prendere sul serio. Ecco perché tutti i loro grafici, nonostante inizino a crescere molto prima, non sembrano ancora esponenziali.

Le provincie italiane maggiormente affette sono Bergamo, Brescia, Lodi, Milano e Piacenza. In queste provincie i casi di infetti stanno crescendo ancora. I dati per l’Italia intera sembrerebbero mostrare un rallentamento generale, ma si deve tener presente che questo dato dipende fortemente da quanti tamponi vengono fatti, più infetti ci saranno e più difficile censirli tutti.

Le rimanenti provincie italiane seguono un andamento simile al dato nazionale, ma il caso su cui porre attenzione è la provincia di Lodi. Si comporta un po’ come Hubei in Cina.

La provincia di Lodi è quella in cui è stata istituita la prima zona rossa  e questo dato ci fa capire come isolando adesso si potranno vedere lievi miglioramenti nell’arco di 15 giorni, periodo di incubazione del virus.

Non possiamo attenderci dati migliori e più puntuali in questa fase dato che la cabina di regia è, giustamente, occupata nel fronteggiare l’emergenza sanitaria.

«Nel momento di emergenza che stiamo vivendo è indispensabile assicurare le cure ma anche limitare i contagi» sostengono i medici della piattaforma. E proprio grazie a Plusimple.com il rapporto con il proprio medico o reparto ospedaliero avviene in remoto ed assicura così la rapidità nella comunicazione e l’affidabilità delle informazioni, svuotando le sale d’aspetto. Immaginate ad un ambulatorio online dove il medico ha a disposizione uno spazio dedicato, sicuro, il cui contenuto può essere coordinato con altri colleghi, specialisti o reparti per avere una comunicazione e informazioni chiare e condivise.

Il tema del GPDR e della riservatezza dei dati è uno dei più importanti e principali e Plusimple è stato progettato come privacy «by design». La discussione è aperta a livello europeo da anni e nonostante vi siano delle soluzioni che permettono di collegarsi da remoto con i pazienti il loro limite è la promiscuità di utilizzo -pensate a whatsapp o ad altre app come zoom- e soprattutto il fatto che i dati viaggiano su server extraeuropei.

«In un mondo dove i dati hanno lo stesso valore dell’oro, proteggere quelli dei pazienti e dei cittadini è stata la nostra preoccupazione da subito. Migliorare le cure partendo dalla comunicazione, guadagnando tempo per il paziente e il medico» puntualizzano i medici della piattaforma.

Immaginate il vostro medico bombardato di messaggi di pazienti all’interno della stessa app dove parla di calcetto, di cene o con la propria famiglia. Oggi, in questo momento così particolare di emergenza si ha bisogno di strumenti professionali, facili ed ordinati soprattutto per la comunicazione e la gestione dei casi.

«Una innovazione deve essere semplice e a disposizione di tutti, senza installazioni o strumentazioni costose» assicura Claudio Piccarreta tra i fondatori di Plusimple.com.

SupportoCoronaVirus.it si rivela così uno strumento utile e veloce per mantenere aggiornato il proprio screening. Usare Plusimple serve poi a garantire il continuum assistenziale in maniera agile, riducendo il rischio di contagi e di contaminazioni e consentendo di ottimizzare il coordinamento tra le parti coinvolte nei processi di cura.

«Plusimple significa più semplice perché crediamo che una sanità con meno passaggi e meno ostacoli sia più valore per tutti» sostengono Francesco Pinto, CTO, e Giorgio Mottironi, responsabile commerciale della società che è già stata classificata dall’EIT Health -agenzia innovativa dell’Unione Europea- tra le 15 società di sanità digitali più promettenti d’Europa.

Coronavirus, 62013 positivi, 8165 deceduti e 10361 guariti

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Ancora numeri preoccupanti sul fronte del contagio da coronavirus con la curva che purtroppo è tornata a salire. Lo rende noto la Protezione Civile che parla di 4492 nuovi casi positivi ( in totale 62013), con 662 deceduti, che portano il totale a 8165, e 999 guariti (in totale 10361).
Intanto continua la collaborazione con al Germania che prenderà in carico altri 7 pazienti.
Nel mondo i contagi sono arrivati a 450mila e preoccupa la Spagna, dove i casi sono aumentati di 10.000 persone e i morti sono circa 4000.

Scuola/ l’esame di Stato cambierà

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Scuola, l’esame di Stato sarà modificato. In Aula al Senato l’informativa urgente del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sull’impatto dell’emergenza coronavirus sulla scuola ha prodotto le prime propsote di soluzione.
“Un esame serio che tenga conto dello sviluppo reale degli apprendimenti” e che sia diretta conseguenza di un approccio di valorizzazione; primo passaggio la composizione delle commissioni d’esame per la scuola secondaria di II grado.
L’orientamento ministeriale è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti; dall’altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame.

L’igiene familiare e pulizia della casa ai tempi del #iorestoacasa

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  • La prima regola d’oro per prevenire la diffusione del virus è sempre lavare le mani correttamente, ovvero utilizzando il sapone e per una durata non inferiore ai 40 – 60 secondi, e di non toccare occhi, naso e bocca, vie di accesso preferenziali al virus COVID-19
  • Per rispondere ai tanti dubbi in fatto di igiene e pulizia in casa, Rentokil Initial Italia ha stilato l’elenco delle buone pratiche e delle cose da evitare in casa in questo momento di permanenza prolungata tra le mura domestiche

In tempi di coronavirus, le raccomandazioni sull’igiene personale sono diventate un mantra che accompagna le nostre giornate e osservare scrupolosamente le indicazioni del Ministero della Salute è di fondamentale importanza per cercare di prevenire e limitare la trasmissione del virus e quindi la diffusione del contagio.

La regola d’oro, la più importante, è quella di lavare correttamente e frequentemente le mani – utilizzando il sapone per una durata non inferiore ai 40-60 secondi, e un igienizzante mani in grado di abbattere i batteri – e di non toccare occhi, naso e bocca, vie di accesso preferenziali per il COVID-19.

Oltre a questo, è però importante prestare attenzione all’igiene degli spazi che condividiamo, specialmente in un periodo di prolungata permanenza a casa come quello che stiamo vivendo, ma anche di molti oggetti e superfici che vengono utilizzati da più persone.

“In generale, le infezioni si diffondono per l’80% attraverso il contatto delle mani ed è per questa ragione che, in questo preciso momento storico, diventa cruciale fare molta attenzione alla corretta procedura di igiene” – commenta Luca Peretti, Quality, Safety, Health & Environment Manager di Rentokil Initial Italia“Negli ambienti in cui convivono più persone, sono molti gli spazi comuni e gli oggetti a disposizione di tutti, dalla macchina del caffè alle maniglie delle porte, passando per i telefoni e il telecomando della TV. Secondo i nostri studi, le mani contaminate possono trasferire i batteri fino a 5 superfici differenti e contagiare fino a 14 altre persone attraverso il solo tocco. Inoltre, in condizioni ‘normali’ sono oltre 30 milioni i batteri per centimetro quadrato con i quali possiamo venire a contatto, senza rendersi conto di come questo possa portare alla contaminazione incrociata di tutti gli oggetti e le persone con cui si interagisce”.

Secondo Rentokil Initialazienda leader mondiale in disinfestazione e in servizi per l’igiene, un ambiente sano non si crea con una semplice detersione per eliminare lo sporco – perché in questo modo si ottiene solamente un buon livello di igiene – bensì necessita di una vera prevenzione e di un controllo costante per la completa eliminazione dei microrganismi patogeni. Quali precauzioni e accorgimenti sono allora necessari? Rentokil Initial ha stilato la lista del ‘cosa fare e cosa evitare’ in questo momento.

Economia \ l’on. Castelli: “Sostegno a Conte, portiamo avanti una visione di Europa”

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Laura Castelli

“Abbiamo due strade, scegliere se continuare a lavorare per un’Europa dei popoli dove si possa vincere tutti insieme, oppure far prevalere gli egoismi di parte e in questo caso far perdere tutti. Probabilmente spazzando via anche il sogno europeo.

In questi giorni dobbiamo far sentire tutto il nostro sostegno al Presidente Conte, per l’instancabile impegno quotidiano nell’affrontare una situazione senza precedenti, ma soprattutto per quello che sta facendo a livello internazionale. Sono giorni molto importanti, per l’Italia, per l’Europa e per il mondo intero. Come Italia, assieme ad altri otto Paesi, stiamo portando avanti una visione di Europa, che ieri qualche altro Paese ha provato ad ostacolare. E’ la stessa visione che oggi emerge dalle parole della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Nessuno può gestire questa crisi da solo ed in questa crisi è solo aiutandoci gli uni con gli altri che possiamo aiutare noi stessi”.

Il nostro punto di vista è chiaro, netto. Con le politiche che stiamo mettendo in atto, anche per il contenimento del virus, pensiamo agli italiani e pensiamo al resto del mondo. Anche per questo dobbiamo mettere in campo tutte le risorse necessarie, a partire dagli European recovery bond, per proteggere i cittadini e la comunità, ma soprattutto per consentire al Paese e all’Europa di ripartire velocemente quando tutto questo sarà terminato. Se non cambiamo insieme le regole, i Paesi europei che oggi sono maggiormente colpiti dal Coronavirus rischiano, tra qualche anno di continuare in un percorso di crisi. Non si può pensare che in pochi mesi si ritorna ai vincoli stringenti, o al Patto di stabilità. La “ricostruzione” sarà lunga ed onerosa. Dobbiamo decidere tutti assieme anche i tempi di queste sospensioni, nell’attesa di riscrivere proprio le regole economiche dell’Europa”.

Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli

Coronavirus: Codacons chiede alla Regioni di requisire posti letto in terapia intensiva presso le cliniche private

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A fronte dell’aggravarsi dell’emergenza coronavirus in Italia il Codacons ha inviato una diffida a tutte le Regioni affinché adottino misure eccezionali per incrementare i posti letto in terapia intensiva da destinare alla cura dei pazienti affetti da Covid-19.
Mentre infatti aumenta in modo vertiginoso il numero dei contagiati, negli ospedali pubblici del nord Italia i reparti di rianimazione sono oramai al collasso e a breve non potranno più assicurare le cure in terapia intensiva per mancanza di posti letto disponibili – spiega il Codacons – Per tale motivo inviamo oggi una diffida alle Regioni affinché, come previsto dalla legge, requisiscano con urgenza posti letto in terapia intensiva e subintensiva presso tutte le cliniche sanitarie private presenti sul territorio, da destinare alla cura dei pazienti contagiati da coronavirus delle regioni d’Italia i cui ospedali hanno raggiunto il livello di saturazione.
Nella diffida il Codacons indica anche un elenco di strutture private presenti nelle varie regioni e che, in base ad una ricerca condotta dall’associazione, dispongono di reparti di terapia intensiva e subintensiva. Reparti che ora – chiede il Codacons – dovranno essere sottoposti a requisizione cautelativa urgente allo scopo di garantire le necessarie cure ai malati di coronavirus.
Di seguito l’elenco di alcune cliniche private di tutte le regioni individuate dal Codacons:

LAZIO:
clinica ars medica spa
villa mafalda
fondazione sanità e ricerca
clinica paideia
villa tiberia hospital
istituto clinico casalpalocco gruppo villa maria
ospedale san carlo nancy gruppo villa maria
santa rita da cascia hospital gruppo villa maria
salvator mundi international hospital
ncl – neurological centre of latium – istituto di neuroscienze
clinica annunziatella
casa di cura citta’ di roma
clinica ars biomedica
clinica fabia mater
clinica quisisana
casa di cura nuova itor
casa di cura pio xi
clinica di villa margherita
clinica villa stuart
clinica villa pia
european hospital
mater dei
ospedale policlinico gemelli
ospedale cristo re Virginia Bracelli S.p.A.
ospedale san padre pio da pietralcina
Villa Beatania
rome american hospital s.r.l.
CLINICA S. ANTONIO SRL
VILLA SERENA DI MARTINO E LOMBARDI SRL
S. ANNA S.r.l.
S. TERESA di Miacci & C. s.r.l.
RSA VILLA DEGLI ULIVI
ICOT GIOMI S.P.A.
r.s.a. giovanni XXIII spa

MOLISE:
INM IRCCS NEUROMED

BASILICATA:
GEMELLI MOLISE S.P.A. DI CAMPOBASSO

LOMBARDIA:
POL. SAN PIETRO IST. OSPED. BERGAMASCHI
POL. S. MARCO IST. OSP. BERGAMASCHI SRL
HUMANITAS CASTELLI
CLINICHE GAVAZZENI SPA
ISTITUTI OSPEDALIERI BRESCIANI S.P.A.
CASA DI CURA SANT’ANNA
ISTITUTO CLINICO S. ROCCO S.p.A.
ISTITUTO CLINICO VILLA APRICA SPA
OSPEDALE MORIGGIA PELASCINI
POLICLINICO DI MONZA SPA
IGEA SPA
ISTITUTO CLINICO CITTA’ STUDI SPA
ISTITUTO CLINICO SANT’AMBROGIO
IRCCS OSPEDALE SAN RAFFAELE
IRCCS POLICLINICO SAN DONATO SPA
MULTIMEDICA S.P.A.
HUMANITAS OSPEDALE MILANO
OSPEDALE DEL CIRCOLO DI RHO’
OSPEDALE GUIDO SALVINIDI GARBAGNATE MILANESE
IRCCS ISTITUTO ORTOPEDICO GALEAZZI
OSPEDALE SAN PELLEGRINO SRL
CITTA’ DI PAVIA IST.CLIN.PAVIA VIGEVANO

PUGLIA:
SANTA MARIA SpA
ANTHEA HOSPITAL S.R.L.
Villa Lucia Hospital
Mater Dei Hospital
CITTA’ DI LECCE HOSPITAL GVM CARE
VILLA VERDE
Villa Bianca – Casa di Cura
Casa di Cura Bernardini

PIEMONTE:
CASA DI CURA VILLA SERENA – S.P.A.
VILLA PAPA GIOVANNI XXIII
HUMANITAS CELLINI
CLINICA EPOREDIESE
MARIA PIA HOSPITAL SRL
CLINICA Sedes Sapientiae srl
Clinica Santa Caterina da Siena

TRENTINO ALTO ADIGE:
Casa Di Cura Villa Sant’Anna S.R.L.
CASA DI CURA VILLA BIANCA VILLA BIANCA
SAN CAMILLO OSPEDALE EQUIPARATO

FRIULI VENEZIA GIULIA:
Casa di Cura Salus Trieste
Presidio Ospedaliero di San Daniele e Tolmezzo
Presidio Ospedaliero di San Vito al Tagliamento e Spilimbergo
Presidio Ospedaliero Santa Maria della Misericordia di Udine
I.R.C.C.S. Centro di Riferimento Oncologico di Aviano

SARDEGNA:
Policlinico Sassarese S.p.A. Casa di Cura Privata
“MATER OLBIA HOSPITAL”

VENETO:
MADONNA DELLA SALUTE SRL
GIOVANNI XXIII
POLICLINICO SAN MARCO S.p.A.
SILENO E ANNA RIZZOLA SPA
DOTT. PEDERZOLI SPA
CASA DI CURA ERETENIA SPA
VILLA BERICA S.P.A.

ABRUZZO:
VILLA SERENA dr.L.Petruzzi srl
PRESIDIO OSPED. VILLA LETIZIA SRL
Casa di Cura Privata Di Lorenzo
Casa di Cura Pierangeli
Casa di Cura Privata Spatocco

LIGURIA:
VILLA MONTALLEGRO S.P.A.
ICLAS – IST. CLINICO LIGURE ALTA SPEC.
VILLA SERENA S.P.A.
ISCC Istituto Cardiovascolare di Camogli
ICLAS – Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità terapia intensiva
Ente ospedaliero Ospedali Galliera
Ospedale Evangelico Internazionale
ArsMedica
I.S.T. – San Martino

EMILIA ROMAGNA:
CLINICA PRIVATA VILLALBA
VILLA TORRI HOSPITAL SRL
Malatesta Novello
Maria Cecilia Hospital S.P.A.
OSP. PRIV. ACCR. SALUS S.r.l.
OSP. PRIV. ACCR. SOL ET SALUS S.P.A.
SAN PIER DAMIANO HOSPITAL
SALUS HOSPITAL S.r.l.
Hesperia Hospital
Villa Pineta
Villa Erbosa
Casa di Cura Privata Piacenza s.p.a. – terapia semintensiva

CAMPANIA:
Casa di Cura San Michele s.r.l.
PINETA GRANDE S.P.A.
CLINICA MEDITERRANEA S.P.A.
VILLA DEI FIORI S.R.L.
VILLA DEI FIORI S.R.L.
A. R. TRUSSO s.r.l.
Clinica Montevergine
Casa di Cura SANTA RITA Spa – Terapia Subintensiva
CLINICA ATHENA – terapia subintensiva
Clinica Sanatrix

SICILIA:
G.B. MORGAGNI S.R.L. PRESIDIO CATANIA
HUMANITAS CENTRO CATANESE DI ONCOLOGIA
C.O.T. SpA
G.B. MORGAGNI S.R.L. CENTRO CUORE PEDARA
IST. ORT. VILLA SALUS I. GALATIOTO SRL
MARIA ELEONORA HOSPITAL S.R.L.
VILLA AZZURRA GESIN S.R.L.
ISTITUTO ONCOLOGICO DEL MEDITERRANEO
CASA DI CURA MONS. GIOSUÈ CALACIURA
Clinica Gretter – Istituto Clinico Vidimura srl – Terapia Semintensiva
Casa di cura Musumeci Gecas – Gruppo samed
La Maddalena S.p.A. La Maddalena S.p.A.
Dipartimento Oncologico di 3° Livello

UMBRIA:
CASA DI CURA VILLA AURORA
CASA DI CURA PORTA SOLE
CENTRO MEDICO SPOLETO

CALABRIA:
VILLA DEL SOLE SRL
SCARNATI S.R.L.
CASCINI SRL
AMERICAN CENTER PLASTIC SURGERY SRL
MARRELLI HOSPITAL MARRELLI HEALTH SRL

MARCHE:
VILLA IGEA LABOR SPA
VILLA SAN MARCO SRL
VILLA DEI PINI

TOSCANA:
MARIA TERESA HOSPITAL
VILLA DELLE TERME SPA GRUPPO KORIAN
MARIA BEATRICE HOSPITAL srl
CENTRO CHIRURGICO TOSCANO SRL
S. GIUSEPPE HOSPITAL ASSISI PROJECT SPA
SANTA RITA HOSPITAL srl
FONDAZIONE F. TURATI
SAN PAOLO SPA
SAN CAMILLO S.R.L.

VALLE D’AOSTA:
IST. CLINICO VALLE D’AOSTA ISAV SPA

(L’elenco potrebbe essere non completo)

Coronavirus, Borrelli negativo al tampone

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Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli è risultato negativo al tampone per il coronavirus.
Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile sottolineando che Borrelli “che attualmente continua ad accusare un lieve stato influenzale” continuerà a lavorare da casa rimanendo in costante contatto con il comitato operativo e l’unità di crisi.

Andria/ Coronavirus, i contatti in modalità agile del Settore III del Comune

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Dal Comune di Andria riceviamo e pubblichiamo
In ottemperanza alle prescrizioni imposte dai DPCM 8, 9, 11 e 22 marzo 2020 e dal D.L.18/2020, contenente le direttive finalizzate al contenimento della diffusione del contagio dal virus covid-19, nonché a seguito della disposta chiusura all’accesso al pubblico degli uffici, il Dirigente, i tecnici e i dipendenti amministrativi del SETTORE III sono stati autorizzati a svolgere attività lavorativa in modalità agile.
Pertanto, nel periodo di emergenza sanitaria, fino a nuova comunicazione, gli utenti tutti potranno comunicare con i Servizi del Settore utilizzando le seguenti mail istituzionali: 

Per i Servizi Lavori Pubblici e Tutela Paesaggistica
[email protected]

Coronavirus, per i nuovi farmaci dovranno passare due anni

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FOTO DI REPERTORIO

E’ ancora lunga la strada che porterà ad un nuovo farmaco specifico per combattere il Covid-19; intanto si utilizzeranno quelli in uso, che in alcuni casi stanno dando anche risultati positivi. E’ la tesi del dott.Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in un’intervista a Radio Capital
“Per il farmaco almeno 2 anni, ci sono risultati promettenti dagli anticorpi monoclonali”afferma.
“Il processo di scoperta e validazione di un farmaco è lungo, almeno di un paio d’anni. Pensiamo al nuovo monoclonale scoperto dagli olandesi di cui si parlava la settimana scorsa: loro non inizieranno la sperimentazione sull’uomo prima di un anno e i dati definitivi non ci saranno prima di 24-28 mesi”
Anticorpi su cui, sottolinea Magrini, “abbiamo già approvato quattro studi. Ieri sono stati approvati altri due studi, altri due sono in valutazione oggi”.

(foto di repertorio)