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Ministra Bellanova: “Incontro a breve con la filiera lattiero-casearia per azioni strategiche”

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Una filiera di straordinaria importanza del valore di circa 15 miliardi di euro con quasi 3 miliardi di esportazioni, e che rappresenta uno degli assi fondamentali del made in Italy agroalimentare. Ai cui esponenti, pur non essendo fisicamente presente, la Ministra Teresa Bellanova ha voluto inviare il suo saluto oggi a Milano in occasione del Dairy Summit, l’appuntamento dedicato agli stati generali del settore.
Una filiera che testimonia quanto il made in Italy significhi impegno, passione, storia di imprese di produzione, trasformazione, distribuzione, e spesso anche integrazione ben riuscita.
Non a caso il saluto della Ministra ha preso le mosse dalla recente tragedia nell’azienda agricola di Arena Po’ per un pensiero ai familiari “delle quattro persone morte sul lavoro. Una pagina di integrazione riuscita si è trasformata in una tragedia che doveva essere assolutamente evitata. Dobbiamo garantire effettivamente un diritto inalienabile come quello alla sicurezza sul lavoro. Il mio impegno su questo fronte sarà assoluto e credo che per raggiungere il risultato servano investimenti seri sulla formazione e un’alleanza di tutta la filiera”.

“Attendo con interesse”, ha proseguito la Ministra Bellanova, “di ricevere gli impegni della Carta del latte. E anticipo già fin d’ora l’intenzione di convocare a breve la filiera lattiero-casearia al Ministero per un momento di condivisione di obiettivi e azioni operative.
Penso alla necessità di rafforzare i rapporti tra allevatori e trasformatori, anche attraverso lo strumento degli accordi e dei contratti di filiera. Al lavoro da fare sulla catena del valore, anche attraverso il contrasto alle pratiche sleali con l’attuazione della direttiva europea che ha visto come protagonista fondamentale Paolo De Castro, con il quale ho avuto modo di confrontarmi su questo tema. All’opportunità annunciata dal Commissario Hogan di un sistema europeo di trasparenza sui prezzi. Al tema rilevantissimo della tracciabilità e dell’etichettatura d’origine che ha visto il settore lattiero italiano avanguardia nella trasparenza. Più informazioni si danno al consumatore, più si rende forte il rapporto con il produttore e su questa strada dobbiamo fare passi in avanti a livello europeo. Usando l’etichetta per avvicinare i consumatori, fornire loro elementi utili e non distorti come nel caso delle etichette a semaforo”.

Quindi, le urgenze sul fronte internazionale. “Abbiamo bisogno”, ha rimarcato la Ministra Bellanova in conclusione, “di affrontare i mercati consapevoli dei nostri valori e con gli strumenti giusti per difenderli. Dobbiamo battere il falso e la contraffazione. I nostri formaggi sono tra i più imitati al mondo e ogni confezione di Parmesan, mozzarilla o cambozola venduta è un furto di identità all’Italia. E’ necessario aumentare le nostre esportazioni per vedere riconosciuta la qualità delle produzioni autentiche Made in Italy”. E quelle sul piano interno “per affrontare il calo dei consumi con un lavoro di sistema. Investire sull’innovazione, sulla ricerca, sul benessere animale, sulla sostenibilità delle produzioni. E comunicarlo di più e meglio. Chi mi conosce”, ha concluso la Ministra, “sa del mio personale impegno contro le fake news e credo che anche nel settore del latte ci sia bisogno di chiarezza. Momenti come quello odierno aiutano anche in questa direzione”.

Ambiente/ Assarmatori: “Dal Decreto Clima e dall’Inps misure insostenibili per l’industria del mare”

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“Difendere l’ambiente e l’occupazione sono obiettivi in testa alle priorità degli armatori italiani, ma le ricette politiche che si stanno delineando in questi giorni vanno proprio nella direzione contraria”. È quanto sostenuto da Stefano Messina, Presidente di ASSARMATORI, con riferimento sia alla bozza del Decreto Clima circolata nei giorni scorsi, sia a una recente circolare diffusa dall’INPS, che rischia di far lievitare progressivamente il costo del lavoro marittimo sino a livelli insostenibili.

Nel Decreto Clima, come è noto, si propone il taglio lineare del 10% di tutti i sussidi considerati ambientalmente dannosi e tra questi sono stati inseriti alcuni degli aiuti che hanno permesso al cluster marittimo italiano di superare una pesante crisi, rilanciare l’occupazione e tornare ad essere competitivo con la concorrenza internazionale, mentre limitarli ora significherebbe colpire solo le imprese italiane, senza peraltro aiutare l’ambiente, visto che la maggioranza dei traffici nel Paese è operato da imprese che non sarebbero soggette a questa misura.

In aperta contraddizione con i provvedimenti che si vorrebbero varare, lo stesso Ministero dell’Ambiente riconosce che il trasporto marittimo è “la modalità energeticamente più efficiente e con minori costi esterni ambientali” rispetto a tutte le altre, ma ciò non è sufficiente per mettere al sicuro gli aiuti erogati al cluster; genericamente si afferma che per mantenerli dovranno essere raggiunti imprecisati “obiettivi di miglioramento ambientale nella gestione della nave”; quando proprio lo shipping, forse in modo più marcato rispetto a qualsiasi altra modalità di trasporto, ha compiuto incontestabili passi in avanti sul tema compatibilità ambientale ed è attualmente impegnato in uno sforzo enorme che vedrà ridurre di ben 7 volte, in un unico step, la quantità di zolfo contenuto nei combustibili; dal 1 Gennaio 2020, infatti, il massimo tenore di zolfo ammesso nei fuel navali passerà dal 3,5% allo 0,5%. I costi per questo passaggio sono ingentissimi e sono integralmente sostenuti dall’armamento, senza alcun onere per lo Stato.

Ma per l’armamento si profila anche un’altra palese prova di totale non conoscenza dell’economia del mare: l’INPS, con una circolare del 6 settembre 2019 ha modificato la precedente interpretazione del cosiddetto Decreto Dignità, stabilendo che il contributo addizionale NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) che scatta ad ogni rinnovo di un contratto di lavoro a tempo determinato si applica anche al settore marittimo. La misura, pensata per disincentivare le assunzioni a termine a favore di quelle a tempo indeterminato, prevede un aumento dello 0,5% del contributo addizionale, pari all’1,4% della retribuzione, che il datore di lavoro paga a conclusione di un contratto a tempo determinato e che serve a finanziare la NASpI.

Peccato, però, che il lavoro marittimo sia per sua natura temporaneo o stagionale e i marittimi in regime di “continuità di rapporto di lavoro”, ovvero impiegati sempre dallo stesso unico armatore rappresentino una quota minima, mentre la stragrande maggioranza degli addetti è iscritta al cosiddetto “Turno Particolare” o al “Turno Generale”, una speciale lista presso gli uffici di Collocamento della Gente di Mare presso le Capitanerie di Porto, da cui obbligatoriamente gli armatori devono attingere per formare l’equipaggio delle proprie navi. E ogni contratto cessa all’atto dello sbarco del marittimo. Se ad ogni nuova chiamata il contribuito NASpI dovesse aumentare dello 0,5% (non è previsto alcun limite all’incremento) è facile comprendere come, in tempi brevissimi, i costi diventerebbero insostenibili per qualsiasi armatore, con il risultato finale di generare un’enorme sacca di disoccupazione alimentata da migliaia di marittimi senza lavoro, in conseguenza di una crisi strutturale dell’intero comparto, “alla faccia del riconoscimento della sua strategicità per l’economia nazionale”.

“ASSARMATORI – commenta il Presidente Stefano Messina – è convinta che non esista una reale volontà di innescare queste conseguenze, ma è altrettanto certa dell’esistenza di un rischio cogente per misure assunte con troppa leggerezza senza valutare sia gli effetti, sia le condizioni del settore in cui andrebbero a incidere”. A questo fine, anche per spiegare le dinamiche dell’industria del mare, ASSARMATORI è pronta da subito, insieme alle altre Associazioni di categoria e alle forze sociali, a confrontarsi con tutte le Istituzioni interessate per trovare le soluzioni più coerenti ed efficaci per migliorare l’ambiente e sostenere l’occupazione, senza mettere in pericolo il settore marittimo e tutta l’economia nazionale.

Per ulteriori informazioni: Star comunicazione in movimento (Barbara Gazzale)

Concorso di Comieco per giovani cineasti: “Le 7 vite della carta”

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Un minuto per raccontare il concetto di rinascita implicito nel processo di riciclo di carta e cartone: è questa la sfida lanciata da Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica – ai giovani talenti, diplomati e diplomandi, della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti. Sessanta secondi per dare forma, secondo la propria sensibilità e creatività, alle 7 vite della carta e contribuire così a veicolare l’importanza di una corretta raccolta differenziata: il primo passo di un circolo virtuoso che coinvolge tutti, dai singoli cittadini alle amministrazioni comunali. Il linguaggio del cinema entra nel ciclo del riciclo di carta e cartone e il riciclo di carta e cartone va al cinema: i vincitori verranno infatti svelati mercoledì 9 ottobre presso The Space Cinema Odeon nell’ambito della programmazione del Milano Film Festival.
I venti lavori in concorso sono già stati votati da una giuria popolare che in queste settimane ha espresso le proprie preferenzesul sito di Comieco; a questa si aggiunge la valutazione di una giuria tecnica composta da Comieco, dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, da Milano Film Festival e da Carlo A. Sigon, regista e docente della Civica. Poetici, ironici, documentaristici, riflessivi, metaforici, irriverenti: sono numerosi gli approcci e le idee messe in campo dai giovani talenti. A valorizzare i loro lavori contribuiscono le tecniche di ripresa e montaggio: dall’utilizzo della soggettiva e dello stop motion per spingere lo spettatore ad immedesimarsi e ad essere protagonista diretto del processo di riciclo, alla rumoristica realizzata tramite l’uso della carta. Filo conduttore di tutte le opere è la grande versatilità della carta e del cartone, che tornano a nuova vita con forme e scopi sempre diversi.
“Siamo orgogliosi di promuovere e dare visibilità – in occasione del Milano Film Festival – ai giovani talenti della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti che hanno saputo interpretare con grande creatività il concetto di rinascita della carta grazie al ciclo del riciclo”, ha dichiarato Amelio Cecchini, Presidente di Comieco. “Nonostante l’Italia stia raggiungendo ottimi risultati sul fronte della raccolta differenziata di carta e cartone, collocandosi ai primi posti in Europa, il bisogno di informazione sul tema è ancora molto forte. Le opere in gara contribuiscono a veicolare la cultura della sostenibilità, fondamentale per la salvaguardia del nostro pianeta”.
“E’ questa un’iniziativa a cui la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti ha da subito aderito con grande convinzione ed entusiasmo,” aggiunge Laura Zagordi, Direttrice della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti. “È stata infatti l’occasione per nostri diplomandi e diplomati di mettersi alla prova sul tema, attualissimo, della sostenibilità e di misurarsi al contempo col mondo del lavoro, coniugando creatività e professionalità. Una scuola Civica ha il dovere di veicolare messaggi utili alla crescita della sensibilità ambientale dei futuri cittadini del mondo.”
“Milano Film Festival si pone da sempre l’obiettivo di essere un luogo di ricerca e promozione per il cinema internazionale di qualità con un’attenzione specifica verso i registi più giovani. Una piattaforma aperta nel panorama cinematografico internazionale per l’incontro e lo scambio dove gli autori ai loro esordi possono trovare uno spazio di confronto e visibilità.” – afferma Natalia Larovere, Responsabile Marketing Milano Film Festival. “Per questa ragione siamo orgogliosi di poter ospitare la premiazione del Concorso Le 7 vite della carta promosso da Comieco e La Scuola Civica Luchino Visconti che hanno dato la possibilità a chi sta per iniziare una carriera nel cinema di confrontarsi con un tema urgentissimo come la sostenibilità e il riciclo della carta”
Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa Comieco
Andrea Pascale – Tatiana Marchisio

MAT Museo dell’Alto Tavoliere: spettacolo musicale “Historia de un amor” del Sabrina Gasparini Trio

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Venerdì 27 settembre, alle ore 19.15 (inizio ore 19.45), presso l’Auditorium del MAT Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, si svolgerà lo spettacolo musicale “Historia de un amor” del Sabrina Gasparini Trio.
Il concerto, rientrante nella 50ª Stagione Concertistica, è organizzato dell’Associazione Amici della Musica di San Severo, con il patrocinio della Città di San Severo, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo Roma, la Regione Puglia – Assessorato dall’Industria Turistica e Culturale, FSC 2014-2020, Piiil Cultura Puglia e con l’Unione Europea.
Il trio è composto da Sabrina Gasparini alla voce, Gentjan Llukaci al violino e Claudio Ughetti alla fisarmonica.
Sabrina Gasparini è da oltre trent’anni un’apprezzata interprete di musica d’autore nazionale e internazionale, nella quale ha dimostrato la sua anima interpretativa in cui si distingue. Vanta collaborazioni con svariati musicisti, partecipando con Ensemble d’Autore in duo, trio e quartetto alle migliori rassegne musicali.
Gentjan Llukaci, laureato in violino presso l’Accademia di Belle Arti di Tirana con il massimo dei voti, ha svolto in Albania un’intensa attività concertistica, sia come solista che in varie formazioni. Nel 1992 si stabilisce in Italia ed inizia l’attività didattica presso l’Istituto Musicale di Riccione. Vanta numerose collaborazioni e concerti in tutto il mondo.
Claudio Ughetti, fisarmonicista e compositore, da sempre impegnato in spettacoli musicali, letterari e teatrali collaborando con importanti artisti del panorama italiano, come Pierangelo Bertoli. Dal 2008 inizia una importante collaborazione con la vocalist Sabrina Gasparini con cui partecipa ad importanti rassegne musicali in Italia e all’estero.

Per info e prenotazioni: 348.6628775 (Associazione Amici della Musica)

MAT Museo dell’Alto Tavoliere
Piazza san Francesco, 48
San Severo (FG)

Salute/ Slow Food apre nuove prospettive per il futuro del cibo verso Cheese 2021

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Dura solo quattro giorni ma per organizzare le proposte e condividere i contenuti con i produttori che ormai da dodici edizioni concorrono a decretarne il successo, insieme a Slow Food e alla Città di Bra, ci vogliono due anni. Ventiquattro mesi di stagionatura durante i quali prende forma una nuova edizione di Cheese, dettaglio dopo dettaglio: i temi emergono durante l’edizione precedente e dal confronto che Slow Food conduce costantemente con pastori, casari, affinatori, ma anche accademici e tecnici, italiani e stranieri. È quello che trova il pubblico in arrivo a Bra per la quattro giorni internazionale più importante dedicata ai formaggi a latte crudo.
Una manifestazione corale quindi che si costruisce grazie al contributo della rete e che ormai è diventata bene comune degli stessi protagonisti. Ed è a loro che diamo voce in questa giornata finale per tirare le fila di quanto fatto in questa dodicesima edizione, per tracciare la strada dei temi e delle azioni che tutti insieme dobbiamo cominciare a percorrere a partire da domani e che vedremo a Cheese 2021.
Partiamo dalla sfida più grande: accendere i riflettori sulla proposta di naturale secondo Slow Food, che riguarda caci, salumi e pani. Non si tratta di un’idea nostalgica, ma innovativa e strategica per il futuro del cibo, per riconsegnare alla natura ciò che le appartiene, usando tutte le tecnologie che si sono affermate in questi anni, senza però ricorrere a iper-lavorazioni che alterano i processi produttivi.
Naturale è possibile: ce lo hanno detto in questi giorni i casari e gli affinatori che hanno dibattuto le proprie visioni durante gli incontri e hanno risposto alle domande dei moltissimi visitatori, raccontando cosa vuol dire, assaggio alla mano, allevare gli animali al pascolo, produrre formaggi a latte crudo, non ricorrere a fermenti selezionati: «Quando assaggio un formaggio voglio sentire le caratteristiche uniche provenienti da quel singolo caseificio, da quegli animali, da quel pascolo» sostiene Bronwen Percival, direttrice tecnica di Neal’s Yard Dairy, una dei tanti grandi esperti del settore che non perdono mai un’edizione di Cheese. «Oggi tutti possiamo aggiungere fermenti fabbricati a migliaia di chilometri di distanza, che però uccidono i sapori e li rendono tutti uguali. No, grazie, a me non interessano quei formaggi».
Protagonisti d’eccezione dell’edizione 2019 e portatori proprio di questi messaggi sono stati i produttori fermier che hanno animato e reso unica l’area Piccoli&Naturali. «Finalmente è arrivato a Cheese uno spazio tutto per noi» commenta Daniela Saglietti, della Robiola di Roccaverano, Presidio Slow Food, «in cui dare voce a chi trasforma solo il latte dei propri animali e spesso non ha la possibilità e le quantità di prodotto necessarie per partecipare a eventi come questo». E altri produttori fermier sottolineano che «sarebbe importante per noi l’aiuto di Slow Food per ampliare ulteriormente la nostra capacità di distribuzione, rivalutando le botteghe locali e sperimentando nuove prospettive di mercato».
Il dibattito sul naturale, ultima evoluzione della ormai ventennale battaglia sul latte crudo, ha aperto quindi nuove prospettive per il futuro e ambiti da approfondire, grazie anche al contributo dato da ricercatori, studiosi, agronomi, veterinari, nutrizionisti. Pascoli ben curati e brucati dagli erbivori (che per l’appunto dovrebbero nutrirsi di erba e non di insilati) hanno la capacità di immagazzinare più CO2 di un bosco, ed è ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento per fronteggiare la crisi climatica. E poi permettono di conservare il paesaggio; rafforzano la biodiversità della flora e della fauna; rendono le zone montane fruibili e rappresentano una risposta alla crisi della montagna dovuta al suo spopolamento; contribuiscono a generare una proposta turistica in armonia con il territorio; consentono di ricostituire comunità e nuove opportunità di lavoro nelle aree interne.
Per far sì che il pensiero elaborato da Slow Food e diffuso nel mondo grazie a Cheese e alla sua rete si diffonda quanto più possibile, l’Università di Scienze Gastronomiche ha presentato il primo master internazionale annuale in Raw Milk and Cheese, che da gennaio 2021 ospiterà nell’ateneo di Pollenzo decine di studenti da tutto il mondo per imparare l’arte della caseificazione naturale. La proposta del master è stata accolta con entusiasmo dalla rete degli affinatori presenti a Cheese, che saranno tra i partner più attivi dei corsi: «È molto importante per l’avvenire del nostro mestiere e del nostro settore poter trasferire il nostro savoir faire e far acquisire competenze a una generazione a volte incerta sulla propria identità e sul futuro, dando loro la possibilità di realizzarsi in un mestiere. La vita ha un senso quando abbiamo uno scopo e il lavoro è sovente ciò che ci permette di esistere e di vivere» ha commentato Hervé Mons, il più grande affinatore francese, espositore di Cheese fin dalle prime edizioni.
L’idea del naturale e della qualità dei formaggi contagia non solo ambiente, salute ed educazione, ma anche la politica. Con la ricerca Le denominazioni europee tra valori identitari e mercato, Slow Food ha sottoposto a esponenti italiani ed europei un tema delicato e particolarmente urgente: serve riprendere in mano la normativa che regola le denominazioni per rendere il regolamento più rigoroso e garantire un’autentica qualità e identità alle produzioni tradizionali. Tema questo affrontato anche dalla neo eletta Presidente della Commissione europea Von der Leyen e ripreso a Bra nelle parole del vice capo dell’Unità Indicazioni Geografiche della DG Agri, Branka Tome, che intervenendo a Cheese sottolinea come «Slow Food ha avuto il coraggio di esaminare a fondo tutti i 236 disciplinari dei formaggi europei a denominazione di origine, mettendone in evidenza le distorsioni. La prima cosa che faremo adesso sarà creare una identity card per ogni prodotto in modo che sia possibile avere informazioni dettagliate per i consumatori». Il lavoro della Chiocciola ovviamente non si ferma qui: dopo l’analisi dei disciplinari del settore caseario adesso i riflettori sono puntati sui salumi, approfondendo temi come salute dei consumatori, benessere animale e qualità dei prodotti. Insomma, in questi quattro giorni in cui Cheese ha come sempre contagiato tutti con la sua atmosfera di festa, si sono lanciate mille sfide, stretto alleanze e promesse di collaborazione, piantato semi che sicuramente porteranno a lavorare con entusiasmo alla prossima edizione, per un mondo ancora più naturale.
Il successo di Cheese 2019 è il merito del contributo di moltissimi soggetti, dalle istituzioni ai sostenitori, dagli espositori allo staff, dai volontari ai visitatori. Grazie di cuore a tutti!
Appuntamento a Cheese 2021!
Cheese è organizzata con il sostegno di Regione Piemonte, il contributo dell’Unione Europea, di Fondazione CRT e Fondazione CRC e gli Official Partner: Agugiaro&Figna Molini, BBBell, Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e Consorzio della Ricotta di Bufala Campana Dop, CR Bra, Egea, Lurisia, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua.
Ufficio Stampa Cheese Slow Food

Nuova aggressione ad autista bus a Roma

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FOTO DI REPERTORIO

Altra aggressione a un conducente di un autobus a Roma. E’ accaduto ieri sera in via Appia Nuova. Secondo le ricostruzioni della polizia, il conducente del bus si era fermato ed era sceso dal mezzo per controllare se riusciva a passare a causa di un’auto ferma in doppia fila quando l’automobilista che si trovava dietro il bus prima l’ha insultato e poi spintonato, dandosi alla fuga. Il conducente del bus è stato portato in ospedale per accertamenti. Sul posto è intervenuta la polizia.

Padova/ Body builder muore in albergo dopo una competizione

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FOTO DI REPERTORIO

E’ mistero sulla morte di un body builder. Nella mattinata di ieri una donna ha trovato morto nella sua stanza il fidanzato body builder che aveva partecipato a una competizione in Fiera a Padova. E’ stata disposta l’autopsia sul corpo del giovane.
Dai primi rilievi non risulterebbe la presenza di droghe in camera.
Sul posto i carabinieri del Norm di Padova. (foto di repertorio)

Milano/ Donna precipita con la figlia di 2 anni dall’ottavo piano e muore

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FOTO DI REPERTORIO

Una tragedia ha colpito una famiglia nel centro di Milano. Una donna con la sua bambina di due anni è precipitata dall’ottavo piano nella tromba delle scale di un palazzo, in centro nel capoluogo lombardo. La donna è morta mentre la piccola è stata trasportata in ospedale in condizioni gravissime all’ospedale Niguarda di Milano.

L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di ieri. Le indagini sono affidate alla polizia ed è stato informato anche il pm di turno: si stanno ricostruendo la fasi della tragedia che potrebbe essere attribuita a un incidente o a un gesto volontario della donna, che avrebbe lasciato un messaggio d’addio sui social. (foto di repertorio)

Alimentare/ Rota (Fai Cisl): miope tassare le merendine, si apra tavolo con i sindacati

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Rota, Segretario nazionale Fai Cisl

“Tassare bibite e merendine, come ipotizzato da alcuni esponenti del Governo in questi giorni, per fare cassa, è inutile e sbagliato, si punti piuttosto sull’educazione alimentare”.
Lo afferma in una nota il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, che aggiunge:
“È certamente importante elevare la cultura del cibo e l’educazione alimentare, anche con la diretta collaborazione delle imprese, così come siamo d’accordo per l’incremento dei prodotti e di sistemi di produzione sempre più sostenibili, però la sostenibilità oltre che ambientale è anche sociale ed economica, dunque introdurre balzelli che rischiano di minacciare il lavoro e l’andamento di settori che creano buona occupazione non è una soluzione appropriata. Del resto, già in altri paesi, come Francia e Danimarca, si è provato in passato ad introdurre tasse di questo tipo, e gli effetti sono stati diversi da quelli sperati, non c’è stato alcun vero cambio nei consumi alimentari e si è arrivati a dover rivedere o abolire queste misure. Occorre anche aggiungere che sia l’industria alimentare italiana che la nostra agricoltura sono tra le più avanzate quanto all’adozione di politiche green, e stanno già realizzando in molti casi prodotti sempre più sani, confezionati con packaging sempre più leggeri e completamente riciclabili. Dunque è importante che la politica accompagni le nostre imprese verso un ruolo da protagoniste dentro una vera svolta ecologica, anziché pensare a tassazioni su singoli prodotti”.
“Semmai – conclude Rota – occorre ragionare su una revisione globale dei sistemi di tassazione che contrastino maggiormente produzioni, consumi e azioni ad alto utilizzo di carbonio, e certamente i prodotti alimentari e le bevande non sono tra questi. Vanno sostenute maggiormente le filiere etiche e la consapevolezza dei consumatori. Ed è importante che su tutto questo si apra un tavolo con le parti sociali: il sindacato è pronto ad azioni di responsabilità e a dare il proprio contributo per una vera svolta green della nostra economia. Se si pensa di tassare alcuni prodotti per ricavare risorse per aumentare gli stipendi degli insegnanti, siamo di fronte ad un modo vecchio e miope di gestire la cosa pubblica: pagare dignitosamente chi in Italia educa e insegna è sacrosanto, ma non crediamo che le risorse non possano essere trovate nel complesso della prossima manovra di bilancio”.

AIFA ritira tutti i farmaci a base di ranitidina per rischio cancro tra questi anche il Buscopan: i medicinali da evitare

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L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti di medicinali contenenti il principio attivo ranitidina prodotto presso l’officina farmaceutica SARACA LABORATORIES LTD – India.

Il motivo è la presenza, in alcuni di questi lotti, di un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) appartenente alla classe delle nitrosammine, già rilevata nel 2018 in una classe di farmaci anti-ipertensivi (sartani).

In questi casi le autorità sanitarie operano secondo il principio di precauzione, che prevede di ridurre al minimo i rischi per il paziente, limitando l’esposizione alla sostanza potenzialmente dannosa.

A scopo precauzionale, l’AIFA ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da SARACA LABORATORIES LTD, in attesa che vengano analizzati.

Provvedimenti analoghi sono stati assunti o sono in corso di adozione negli altri Paesi dell’Unione Europea e in diversi paesi extraeuropei. L’AIFA sta lavorando insieme all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e alle altre agenzie europee per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive.

La ranitidina (antagonista dei recettori H2 dell’istamina) è un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida. È commercializzata in Italia sia come medicinale soggetto a prescrizione medica, sia come medicinale di automedicazione, in forma di compresse, sciroppi o soluzioni iniettabili per uso endovenoso.

Sono disponibili in commercio altri medicinali con le stesse indicazioni terapeutiche, pertanto i pazienti che assumono medicinali a base di ranitidina devono rivolgersi al proprio medico per discutere la possibilità di una terapia alternativa.

La NDMA è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base di studi condotti su animali. È presente in alcuni alimenti e nelle forniture di acqua, ma non ci si attende che possa causare danni quando ingerita in quantità molto basse.

Informazioni agli operatori sanitari         

  • La presenza di un’impurezza classificata come probabilmente cancerogena per l’uomo è stata riscontrata in alcuni lotti di medicinali a base di ranitidina.
  • L’impurezza è la N-nitrosodimetilamina (NDMA), ed è stata riscontrata nel principio attivo ranitidina prodotto dall’officina SARACA LABORATORIES LTD, ma al momento si stanno effettuando delle analisi per verificare la presenza di NDMA anche nella ranitidina prodotta da altri siti.
  • Per i pazienti trattati con i medicinali a base di ranitidina la terapia può essere sostituita con un trattamento alternativo autorizzato per le stesse indicazioni.

Informazioni ai cittadini

  • Se sei in trattamento con un medicinale a base di ranitidina che ti è stato prescritto dal tuo medico, non sospendere il trattamento, ma consulta il medico il prima possibile. Potrai concordare con lui un trattamento alternativo (un altro medicinale diverso da ranitidina, indicato nel trattamento delle condizioni in cui lo stomaco produce quantità eccessiva di acido).
  • Se sei in trattamento con un medicinale di automedicazione a base di ranitidina, consulta il tuo medico o il tuo farmacista che ti potranno consigliare un farmaco alternativo.
  • NDMA è una sostanza chimica organica che si genera come sottoprodotto di numerosi processi industriali. È inoltre presente a livelli molto bassi nelle forniture d’acqua e in alcuni alimenti, in particolare quelli cotti, affumicati o stagionati. Non sono attesi danni, quando ingerita in quantità molto basse.
  • Non si attende un rischio acuto per il paziente che abbia già assunto medicinali contenenti ranitidina.

Di seguito l’elenco dei farmaci vietati:

– RANITIDINA AUROBINDO ITALIA 150 mg cpr riv – codice AIC n. 045309022 — lotto n. NCSA18003-

A scad. 28/02/2020 e lotto n. NCSA18011-A scad. 30/09/2020;

– RANITIDINA AUROBINDO ITALIA 300 mg cpr riv – codice AIC n. 045309073 — lotto n. NCSB18002-

B scad. 28/02/2020, lotto n. NCSB18003-A scad. 28/02/2020 e lotto n. NCSB19006-B scad.

31/01/2021;

della ditta AUROBINDO PHARMA (ITALIA) S.r.l. sita in Varese, Via San Giuseppe 102.

– ZANTAC 150 mg compresse – codice AIC n. 024448021 – lotti in allegato;

– ZANTAC 300 mg compresse – codice AIC n. 024448058 – lotti in allegato;

– ZANTAC fiale 50 mg/5 ml soluzione iniettabile – codice AIC n. 024448033 – lotti in allegato;

– ZANTAC 150 mg compresse effervescenti – codice AIC n. 024448072 – lotti in allegato;

della ditta GLAXOSMITHKLINE S.p.A. sita in Verona Via Fleming 2.

– RANIDIL sciroppo – codice AIC n. 024447068 – lotto n. 18M001 scad. 11/2020 e lotto n. 19F001

scad. 06/2021;

della ditta A. MENARINI Industrie Farmaceutiche Riunite S.r.l. sita in Firenze Via Sette Santi 3.

– RANITIDINA MYLAN GENERICS 150 mg cpr riv – codice AIC n. 035302138 – lotti in allegato;

– RANITIDINA MYLAN GENERICS 300 mg cpr riv – codice AIC n. 035302330 – lotti in allegato;

della ditta MYLAN S.p.A. sita in Milano, Viale dell’Innovazione 3.

– RANITIDINA RATIOPHARM 150 mg 20 cpr riv – codice AIC n. 038186021 – lotti in allegato;

– RANITIDINA RATIOPHARM 150 mg 30 cpr riv – codice AIC n. 038186045 – lotti in allegato;

– RANITIDINA RATIOPHARM 300 mg 20 cpr riv – codice AIC n. 038186110 – lotti in allegato;

– RANITIDINA RATIOPHARM 300 mg 30 cpr riv – codice AIC n. 038186134 – lotti in allegato;

della ditta RATIOPHARM ITALIA S.r.l. sita in Assago (MI), Centro Direzionale Milanofiori – Strada 1- Palazzo F10.

RANITIDINA HEXAL 300 mg 20 cpr riv – codice AIC n. 035331053 – lotti in allegato;

– RANITIDINA HEXAL 150 mg 20 cpr riv – codice AIC n. 035331014 – lotti in allegato;

della ditta SANDOZ S.p.A. sita in Origgio (VA), Largo Umberto Boccioni 1.

– RANITIDINA ALMUS 150 mg 20 compresse – codice AIC n. 035701010 — lotti in allegato;

– RANITIDINA ALMUS 300 mg 20 compresse – codice AIC n. 035701034 — lotti in allegato;

della ditta ALMUS S.r.l. sita in Genova, Via Cesarea, 11/10.

– RANITIDINA DOC GENERICI 75 mg 10 cpr riv film – codice AIC n. 034471045 — lotti in

allegato;

– RANITIDINA DOC GENERICI 150 mg 20 cpr riv film – codice AIC n. 034471019 — lotti in

allegato;

– RANITIDINA DOC GENERICI 300 mg 20 cpr riv film – codice AIC n. 034471021 — lotti in

allegato;

della ditta DOC GENERICI S.r.l. sita in Milano, Via F. Turati 40.

– RANITIDINA DOC GENERICI 75 mg 10 cpr riv film – codice AIC n. 034471045 — lotti in

allegato;

– RANITIDINA DOC GENERICI 150 mg 20 cpr riv film – codice AIC n. 034471019 — lotti in

allegato;

– RANITIDINA DOC GENERICI 300 mg 20 cpr riv film – codice AIC n. 034471021 — lotti in

allegato;

della ditta DOC GENERICI S.r.l. sita in Milano, Via F. Turati 40.

– RANIBEN 150 mg cpr – codice AIC n. 025241050 – lotti in allegato;

– RANIBEN 300 mg cpr – codice AIC n. 025241086 – lotti in allegato;

della ditta F.I.R.M.A. S.p.A. sita in Firenze, Via di Scandicci.

– ZANTAC 150 mg compresse – codice AIC n. 024448021 – lotti in allegato;

– ZANTAC fiale 50 mg/5 ml soluzione iniettabile – codice AIC n. 024448033 – lotti in allegato;

– ZANTAC 150 mg compresse effervescenti – codice AIC n. 024448072 – lotti in allegato;

– ZANTAC 150 mg/10 ml sciroppo – codice AIC n. 024448060 – lotti in allegato;

della ditta GLAXOSMITHKLINE S.p.A. sita in Verona Via Fleming 2.

– RANIBLOC 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 025490018 — lotti in

allegato;

– RANIBLOC 300 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 025490057 — lotti in

allegato;

della ditta IBN Savio Srl sita a Pomezia (Roma) via del Mare, 36.

– ULCEX 150 mg cpr – codice AIC n. 025084017 – lotti in allegato;

– ULCEX 300 mg cpr – codice AIC n. 025084056 – lotti in allegato;

della ditta Laboratori Guidotti S.p.A. sita in Pisa, Via Livornese, 897.

– RANIDIL 75 mg cpr – codice AIC n. 024447169 – lotti in allegato;

– RANIDIL 150 mg cpr – codice AIC n. 024447029 – lotti in allegato;

– RANIDIL 300 mg cpr – codice AIC n. 024447056 – lotti in allegato;

– RANIDIL 150 mg cpr eff – codice AIC n. 024447070 – lotti in allegato;

– RANIDIL 300 mg cpr eff – codice AIC n. 024447094 – lotti in allegato;

– RANIDIL fiale – codice AIC n. 024447031 – lotti in allegato;

– RANIDIL sciroppo – codice AIC n. 024447068 – lotti in allegato;

della ditta A. MENARINI Industrie Farmaceutiche Riunite S.r.l. sita in Firenze, Via Sette Santi.

– RANITIDINA ABC 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035505015 — lotti

in allegato;

della ditta ABC FARMACEUTICI SpA sita a Torino Corso Vittorio Emanuele II 72.

– RANITIDINA ALTER 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035702012 — lotti

in allegato;

della ditta LABORATORI ALTER S.r.l. sita in Milano VIA LOMELLINA 39.

RANITIDINA ANGENERICO 50 mg/5m1 soluzione iniettabile, 10 fiale 5m1 codice AIC n

035752082 lotto 1902R SCAD. 02/2021, della ditta Aristo Pharma GmbH sita in Germania e

concessionario per la vendita Aristo Pharma Italy SrI sita in Rozzano (MI), Strada 6 Palazzo n.3

MILANOFIORI.

– RANITIDINA AUROBINDO 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 036605020

— lotti : N. 751900 SCAD. 10/2020 e N. 751901 SCAD. 10/2020

della ditta AUROBINDO PHARMA (ITALIA) S.r.l. sita in Varese, Via San Giuseppe 102.

– ZANTAC 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIP n. 038486027 — lotti : E97V —

L38J — H94J — KY8B — LH35 — 9E8P;

della ditta BB FARMA Srl. sita a SAMARATE (VA) Viale EUROPA 160.

– RANITIDINA PENSA 300 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035334034 —

lotti in allegato;

della ditta PENSA PHARMA SpA sita in Milano Via Ippolito Rosellini 12.

– RANITIDINA PENSA 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035334022 —

lotti in allegato;

– RANITIDINA PENSA 300 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035334034 —

lotti in allegato;

della ditta PENSA PHARMA SpA sita in Milano Via Ippolito Rosellini 12.

RANITIDINA SALF 50 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO – codice AIC

n. 041519012 – lotti in allegato;

della ditta SALF S.p.A. sita CENATE SOTTO (BG) Via MARCONI 2.

– RANITIDINA HEXAL 50 mg/5 ml 10 fiale – codice AIC n. 035331089 – lotti in allegato;

della ditta SANDOZ S.p.A. sita in Origgio (VA), Largo Umberto Boccioni 1.

RANITIDINA SALF 50 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO – codice AIC

n. 041519012 – lotti in allegato;

della ditta SALF S.p.A. sita CENATE SOTTO (BG) Via MARCONI 2.

RANITIDINA HEXAL 50 mg/5 ml 10 fiale – codice AIC n. 035331089 – lotti in allegato;

della ditta SANDOZ S.p.A. sita in Origgio (VA), Largo Umberto Boccioni 1.

– BUSCOPAN ANTIACIDO 75 MG COMPRESSE EFFERVESCENTI – codice AIC n. 039279017 lotti in allegato;

della ditta SANOFI SpA sita a Milano Viale L. Bodio 37/b.

– RANITIDINA TECNIGEN 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035503010

– lotto PA0060A SCAD. 01/2022 e lotto OF0626A SCAD. 05/2021;

– RANITIDINA TECNIGEN 300 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035503034

– lotto PA0061A SCAD. 01/2022 e lotto OF0625A SCAD. 05/2021;

della ditta TECNIGEN S.r.l. sita in Ciniselo Balsamo (Mi) Via Galileo Galilei 40.

– RANITIDINA ZENTIVA 150 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035335025 –

lotti in allegato;

– RANITIDINA ZENTIVA 300 mg 20 compresse rivestite con film – codice AIC n. 035335037 –

lotti in allegato;

della ditta ZENTIVA Srl. sita a Milano Viale L. Bodio 37/b.

Il Nucleo Carabinieri per la Tutela della Salute AIFA è stato incaricato a voler procedere con gli adempimenti necessari per la verifica del divieto di utilizzo.