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Salgono i morti sul lavoro nel 2018, 704 vittime più 4%

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FOTO DI REPERTORIO

Dal rapporto Inail 2018  merge che aumentano ancora i morti sul lavoro, in crescita del 6,1%, . Nel 2018 si sono contati 704 infortuni mortali, con un aumento del 4,5% rispetto al 2017, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “in itinere”, cioè lungo in tragitto casa-lavoro e viceversa, a fronte di 1.218 denunce complessive.

Complessivamente, le denunce di infortunio mortale sono state 1.218 nel corso dell’anno, rispetto al 2017, le denunce di infortunio mortale sono risultati in crescita del 6,1%, infine, le malattie professionali sono state circa 59.500, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente.

Ogni anno, dalle 400 alle 500 denunce di infortunio mortale, non vengono riconosciute come morti sul lavoro dall’INAIL, è evidente che una buona parte erano lavoratori non assicurati all’Inail.

Le denunce di infortunio mortale nei primi quattro mesi del 2019 sono state 303 con un aumento del 5,9% sullo stesso periodo del 2018.

L’Inail sottolinea inoltre che nell’anno sono arrivate 645.000 denunce di infortunio (-0,3%) ma gli incidenti riconosciuti per causa di lavoro sono stati poco più di 409.000, di cui circa il 19% fuori dall’azienda.

Le denunce di malattia professionale sono state circa 59.500 (+2,6% sul 2017). La causa professionale è stata riconosciuta al 37% del totale (il 3% è ancora in istruttoria).

Nel 2018 gli ispettori dell’Inail hanno regolarizzato 41.674 lavoratori, dei quali 3.336 totalmente “in nero”, richiedendo il pagamento di premi non versati dalle aziende per 76 milioni di euro. Complessivamente, sono state accertate retribuzioni imponibili non dichiarate per circa 3,5 miliardi di euro, mentre le aziende controllate sono state 15.828, il 5% in meno rispetto al 2017 e il 24% in meno rispetto al 2016.

La forza dei controlli si sta depauperando, a causa della riduzione della forza disponibile, nel 2018, infatti, l’Istituto ha potuto contare su 284 ispettori, a fronte dei 299 del 2017 e dei 350 del 2016.

L’Istituto di assicurazione ha chiuso con un attivo di 1,8 miliardi di euro, queste risorse dovrebbero essere impiegate per aumentare le prestazioni agli infortunati e per effettuare controlli più rigorosi.

I numeri tristi su infortuni e malattie negli ambienti di lavoro confermano che siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale, occorre sollecitare il rispetto scrupoloso delle regole e delle norme da parte di lavoratori e datori di lavoro.

Non si può continuare a morire con questa facilità impressionante occorrono piani di prevenzione e di controllo, modalità e volontà attuative più efficaci, che possano sfruttare appieno l’innovazione delle tecnologie, occorre puntare ad una maggiore cultura della sicurezza sui posti di lavoro e a  più formazione per i dipendenti, è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’ e dire basta a queste stragi silenziose. Qui il sindacato dovrebbe giocare un ruolo che non sempre gioca.

Alfredo Magnifico

Blockchain: nasce la prima soluzione nel settore della filiera del freddo. Da oggi i surgelati si tracciano con lo smartphone

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Conoscere l’intera storia di una singola confezione di merluzzo surgelatodal momento in cui il pesce viene pescato (con tanto di nome della nave, metodo di pesca e sua posizione) fino alla vendita, passando per stoccaggio e confezionamento, con tracking delle temperature e dati su controlli di qualità e certificazioni. Scoprire tutto sui carciofi surgelati appena acquistati: fornitore, zona di coltivazione, temperatura di conservazione. E poi conoscere le analisi di laboratorio a cui pesce e verdure vengono sottoposti e, perché no, ottenere anche qualche suggerimento di preparazione in cucina. Il tutto comodamente sullo smartphone. È la possibilità offerta dalla più importante azienda italiana della vendita porta a porta di surgelati, Bofrost, che renderà possibile ai clienti tracciare i prodotti in ogni fase della filiera grazie alla Blockchain. È stato il profondo rapporto di fiducia che Bofrost crea con i propri clienti che ha spinto l’azienda ad iniziare a studiare la tecnologia Blockchain come una modalità per poter raccontare e certificare la qualità dei propri prodotti a chi già conosce Bofrost e chi non ancora.

Per il settore frozen food si tratta di una novità assoluta, spiega l’amministratore delegato di Bofrost Italia Gianluca Tesolin: «L’innovazione digitale sta rivoluzionando la filiera agroalimentare e, in questo caso, la parola chiave è Blockchain, la tecnologia che funziona come un “notaio virtuale” per registrare ogni passo della catena produttiva, in maniera inalterabile. Tutti dati che Bofrost rende accessibili, in totale trasparenza: infatti, scansionando il QR code sulla confezione, si potrà vedere la storia del prodotto direttamente sullo smartphone. Così i consumatori potranno fare scelte d’acquisto consapevoli, basate su informazioni verificabili riguardo l’origine, la qualità e la sicurezza dei prodotti».

Per implementare la blockchain sul sistema di tracciatura dei prodotti Bofrost si è affidata a EY, con la sua soluzione OpsChain Traceability.

Commenta Giuseppe Perrone, EY Blockchain Hub Mediterranean Leader: «La soluzione Bofrost, prima nel settore della filiera del freddo, testimonia come la tecnologia EY OpsChain Traceability con token ERC 721 su Blockchain di Ethereum consenta di fornire all’azienda un modo completamente digitale di verificare l’operato dei propri fornitori, valorizzare i controlli di filiera e monitorare l’intero processo dalla materia prima alla consegna del prodotto al cliente finale, assicurandone il più alto rispetto degli standard di trasparenza e garanzia di qualità».

I clienti Bofrost riceveranno le prime confezioni tracciabili con la Blockchain a partire dall’inizio di luglio. Due i prodotti scelti per dare il via al progetto: Filetti di Merluzzo Nordico e Spicchi di Cuore di Carciofo.

«Pesce e verdure perché rappresentano due categorie fondamentali per Bofrost – spiega Tesolin ( nella foto) –. In particolare, le due referenze scelte sono anche due dei nostri prodotti più apprezzati fra quelli proposti “al naturale”: in un anno vendiamo circa 170mila confezioni di merluzzo da 800 grammi e oltre 250mila confezioni di cuori di carciofo, tra formato standard e mini».

Come funziona – Bofrost Italia ha applicato la soluzione EY OpsChain Traceability, per la tracciatura delle proprie filiere produttive, sfruttando la Blockchain pubblica di Ethereum. Questa permette a ognuno degli attori della filiera di registrare le proprie informazioni, senza alcuna possibilità di alterare i dati dall’esterno. Il tutto poi viene mostrato ai consumatori in modo semplice e immediato: inquadrando con lo smartphone il QR code sulle confezioni, o inserendo il codice sul sito, si arriva sulla pagina web che racconta tutta la storia del prodotto, dalla sua origine ai vari passaggi della catena produttiva, fino al suo arrivo nel piatto.

bofrost* Italia – È la più importante azienda italiana della vendita diretta a domicilio di specialità alimentari surgelate senza nessuna interruzione della catena del freddo. Vi lavorano 2.400 persone in tutta Italia. Le sede centrale si trova a San Vito al Tagliamento (PN). A oggi, sono oltre un milione le famiglie italiane che apprezzano e conoscono i prodotti di bofrost* Italia. La qualità, il gusto e un eccellente servizio rappresentano i fattori di successo di questa azienda. www.bofrost.it

EY – EY è leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, assistenza fiscale e legale, transaction e consulenza. La nostra conoscenza e la qualità dei nostri servizi contribuiscono a costruire la fiducia nei mercati finanziari e nelle economie di tutto il mondo. I nostri professionisti si distinguono per la loro capacità di lavorare insieme per assistere i nostri stakeholder al raggiungimento dei loro obiettivi. Così facendo, svolgiamo un ruolo fondamentale nel costruire un mondo professionale migliore per le nostre persone, i nostri clienti e la comunità in cui operiamo.

“EY” indica l’organizzazione globale di cui fanno parte le Member Firm di Ernst & Young Global Limited, ciascuna delle quali è un’entità legale autonoma. Ernst & Young Global Limited, una “Private Company Limited by Guarantee” di diritto inglese, non presta servizi ai clienti. Per maggiori informazioni sulla nostra organizzazione visita ey.com

Agricoltura, Rota (FAi Cisl): Bilateralità sostegno insostituibile per la formazione

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“L’agricoltura italiana rappresenta un settore virtuoso, diversificato e con punte di indiscutibile eccellenza, come dimostrato anche dalle certificazioni di qualità ottenute, tuttavia è un errore illudersi di andare avanti con rendite di posizione, per questo il monitoraggio delle competenze e il continuo miglioramento dei profili professionali sono diventate esigenze fondamentali per il settore, e grazie alla bilateralità le parti sociali stanno svolgendo un ruolo insostituibile”.

Lo ha detto il segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota concludendo a Roma l’incontro dal titolo “L’evoluzione delle competenze professionali in una agricoltura che cresce e innova”, organizzato dall’Eban, Ente bilaterale agricolo nazionale.“Oggi – ha detto Rota – sono tanti i cambiamenti che impattano sui fabbisogni professionali, dalla Pac alle nuove norme che regolano alcuni comparti, dalle esigenze di internazionalizzazione ai cambiamenti climatici, dall’economia circolare ai consumi orientati alla sostenibilità, alle produzioni bio, alle certificazioni di qualità.

Su tutti questi aspetti l’interfaccia tra bilateralità, mondo accademico e istituzioni è fondamentale. La redazione degli “atlanti del lavoro”, per la certificazione delle competenze e la classificazione dei contratti provinciali e dei profili professionali, portata avanti dal Ministero del Lavoro con le parti sociali, è un lavoro enorme, che ci affida grandi responsabilità per essere tutti interlocutori all’altezza delle sfide che ci attendono. Anche in agricoltura – ha aggiunto – andrebbe riconosciuto il diritto soggettivo alla formazione, come stiamo proponendo per l’industria alimentare, per estendere l’attuale platea di coloro che accedono ai percorsi formativi utilizzando la formazione continua e rendendo il settore più competitivo”.

Parlando di contrattazione, il leader della federazione agroalimentare ambientale della Cisl ha sottolineato l’importanza dei contratti provinciali, che “da tempo si stanno configurando come strumento molto avanzato anche sulle trasformazioni produttive e professionali, che guardano sempre più alla multifunzionalità, un avanzamento avvenuto anche grazie al crescente impegno degli enti bilaterali territoriali”.

Campidoglio: due grandi iniziative per la Festa dei Santi Pietro e Paolo

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In occasione della Festività dei Santi Pietro e Paolo, Patroni di Roma, due grandi iniziative promosse da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali per il prossimo 29 giugno.
Prende il via sabato 29 la bigliettazione congiunta del nuovo ticket “FORUM PASS. Alla scoperta dei Fori” per accedere al percorso unificato dell’area archeologica dal Foro Romano ai Fori Imperiali, realizzato grazie all’intesa siglata dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali e dal Parco archeologico del Colosseo per conto di Roma Capitale e MIBAC.
E per festeggiare i patroni della Capitale, questa prima giornata sarà ad ingresso gratuito, con ingressi dalle 8.30 alle 19.15 per cittadini e turisti.


Saranno in tutto cinque gli ingressi dai quali si potrà accedere all’area archeologica unificata con il nuovo unico biglietto “FORUM PASS. Alla scoperta dei Fori”: quattro del Parco Archeologico del Colosseo (largo Corrado Ricci, via Sacra in prossimità dell’arco di Tito, via di San Gregorio, via del Tulliano di fronte al carcere Mamertino) e uno della Sovrintendenza Capitolina (piazza della Madonna di Loreto vicino alla Colonna Traiana).


Inoltre, il Museo di Roma a Palazzo Braschi sarà straordinariamente aperto dalle 19 alle 24 (ultimo ingresso alle 23) con la serata-evento Tutt’altra musica. La marchesa Boccapaduli e il suo Cabinet di storia naturale al Museo di Roma, in collaborazione con la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. La serata inizierà alle 19 con l’eccezionale esposizione al pubblico, al secondo piano, del dipinto di Laurent Pécheux, Ritratto della marchesa Margherita Sparapani Gentili Boccapaduli (1735-1820), emblematica celebrazione del collezionismo e del mecenatismo artistico del Settecento. Il dipinto è stato messo a disposizione dagli AMICI DEI MUSEI DI ROMA cui è pervenuto per lascito testamentario della principessa Laudomia del Drago. Per l’occasione il Duo violinistico della Youth Orchestra (Florian Lekaj, Cezara Georgia Buzila) eseguirà la Sonata in sol maggiore per due violini di Georg Philipp Telemann.

Durante la serata il Museo sarà animato da altre due esibizioni musicali: alle 20 nel Salone d’onore al primo piano, la Youth Orchestra, la Cantoria e i Solisti della Fabbrica YAP del Teatro dell’Opera di Roma, diretti dal Maestro Giuseppe Sabbatini, eseguiranno il Requiem in re minore K 626 di Wolfgang Amadeus Mozart; alle 22 nel Cortile, la Youth Orchestra del Teatro dell’Opera Roma diretta dal Maestro Carlo Donadio eseguirà la Sinfonia Classica Op. 25 di Sergej Prokofiev e Ouverture da concerto op. 26 “Le Ebridi” di Felix Mendelssohn-Bartholdy.

I visitatori potranno accedere alle sale del museo e alle due mostre in corso “Fotografi a Roma. Commissione Roma 2003-2017” e “Roma nella camera oscura. Fotografie della città dall’Ottocento a oggi”, pagando un biglietto pari solo a 1 euro. Per i possessori della MIC card l’ingresso sarà invece totalmente gratuito.

Il dipinto
Come in una istantanea dei nostri giorni, nel 1777 Laurent Pécheux ritrae la marchesa Margherita Sparapani Gentili nel suo Gabinetto di storia naturale. Abbigliata nella raffinata veste à l’anglaise, la nobildonna accenna con una mano alla collezione di farfalle, mentre con l’altra trattiene un tralcio di gelso sul quale si muove un piccolo bruco. Gli arredi in stile egizio e il mobilio con decorazioni desunte da modelli antichi di probabile ideazione piranesiana, le due statue antiche del Sileno Villoso e del Cestiario, la macchina per esperimenti di elettricità e l’altra per creare il vuoto pneumatico, restituiscono un ambiente “museale” nel quale ogni dettaglio parla degli interessi della nobildonna e delinea la sua personalità “intellettuale” di certo inconsueta nel panorama romano femminile di fine Settecento.


Il suo salotto fu tra i più importanti luoghi di incontro di intellettuali italiani e stranieri a Roma nella seconda metà del XVIII secolo: un luogo à la page nel quale la Marchesa svolse una funzione intellettualmente autonoma e tanto rilevante da poterne sostanziare l’esistenza favorendo in prima persona le relazioni e gli scambi culturali tra i suoi ospiti.


Sposata nel 1753 al nobile romano Giuseppe Boccapaduli, visse separata dal marito nel palazzo Gentili di via in Arcione ereditato dallo zio cardinal Antonio Saverio Gentili, contando sulla costante e affettuosa presenza del letterato milanese Alessandro Verri, fratello del noto economista e scrittore illuminista Pietro Verri. Semira Epicense in Arcadia, studiosa di scienze naturali, di fisica sperimentale e di astronomia, viaggiatrice e autrice di un dettagliato manoscritto che raccoglie le sue memorie periegetiche, fu “amatrice delle Belle Arti” – come la definì Giovan Battista Piranesi in una tavola che a lei dedicò nell’opera Vasi, Candelabri, Cippi, Sarcofagi e Tripodi (1778).

Un gusto per le arti autentico e sempre aggiornato, quello della Marchesa, sostenuto da un’attività collezionistica che dalle prime manifestazioni del Rococò e della cultura piranesiana, approdano all’interesse per il neoclassico e, soprattutto, per Antonio Canova. Il rapporto di profonda stima tra la Marchesa e lo scultore iniziato nel salotto e proseguito nello scambio epistolare, accompagnò la nobildonna per tutta la sua esistenza quando alla sua morte, nel 1820, nella sua collezione campeggiava il ritratto in gesso del “Greco Scultore” accanto al proprio autoritratto che si vuole immaginare essere questo del Pécheux.


Area archeologica dei Fori
Ingressi: piazza Santa Maria di Loreto; largo Corrado Ricci; Via di San Gregorio; via del Tulliano.
www.sovraintendenzaroma.it

Museo di Roma
Piazza Navona, 2 – Piazza San Pantaleo, 10
Info: 060608 (tutti i giorni ore 9-19)
www.museodiroma.it

Avviso pubblico Fondo Lire U.N.R.R.A 2019 per interventi socio assistenziali

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Contributi per 1.800.000 euro per l’anno 2019 dal Fondo Lire U.N.R.R.A., gestito dal ministero dell’Interno.

I fondi sono destinati a programmi socio-assistenziali per cittadini italiani in condizioni di marginalità sociale, in particolare per:

  • realizzazione o potenziamento di servizi a favore di minori, persone anziane o con disabilità;
  • recupero di persone con dipendenze da droghe o alcol.

On line nelle pagine dei Bandi di gara e contratti la direttiva del ministro dell’Interno che individua per il 2019 obiettivi generali e programmi prioritari per la gestione del Fondo, e i criteri per l’assegnazione, e l’avviso pubblico per la presentazione dei progetti da finanziare con le risorse stanziate.

I progetti non possono superare l’importo di 130mila euro. Possono essere presentati da enti pubblici o da organismi privati dotati dei requisiti richiesti dall’avviso, e comunque attivi da almeno 5 anni nell’ambito inerente alla proposta progettuale presentata.

Ogni proponente può presentare un solo progetto. Una commissione valterà in base ai criteri indicati nell’avviso pubblico i progetti, sui quali le prefetture territorialmente competenti devono esprimere un parere in merito alla validità della proposta e alla sua rispondenza alle esigenze locali e alle priorità indicate nella direttiva.

Le domande di contributo devono essere presentate esclusivamente on line registrandosi sul portale del fondounrra, muniti di un account di posta elettronica certificata (Pec) e firma digitale rilasciati da soggetti accreditati dall’Agid.

La procedura sarà attiva dalle ore 12 del 18 giugno alle ore 12 del 18 luglio 2019, termine ultimo per presentare le domande.

Tutte le info nell’Avviso e nel Manuale di registrazione on line, oppure scrivendo entro il 10 luglio all’indirizzo di posta elettronica dedicato [email protected].

Ma che ne sai tu di PRIDE? Il sondaggio di StubHub marcia con l’Onda Arcobaleno

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Siamo agli sgoccioli del mese di giugno, che da anni ormai si veste dei colori dell’arcobaleno per celebrare il Pride LGBT. L’entusiasmo questa volta ha contagiato anche StubHub, il più grande marketplace online di biglietti per eventi, al punto da promuovere un sondaggio per scoprire quanto siamo ferrati sulla manifestazione più inclusiva dell’anno, dalla sua storia alla playlist perfetta per la parata, passando per gli eventi che non possono assolutamente mancare nel calendario e gli accessori irrinunciabili per “non essere drag, ma solo queen”.
Tutti parlano di “Pride”, ma che cosa significa davvero? Secondo i dati raccolti, per il 66% è sinonimo di manifestazione contro ogni forma di discriminazione, mentre per il 30% vuol dire essere fieri di ciò che si è. Non sorprende, dunque, che la città eletta come simbolo sia stata proprio New York (35% dei voti) dove nel 1969 i moti di Stonewall hanno dato il via al movimento di liberazione gay. Seguono Londra (20%) e Milano (16%).
La musica, si sa, è una componente irrinunciabile di cortei, parate ed eventi a tinte arcobaleno, e StubHub, che di musica se ne intende, ha svolto un’accurata indagine per creare la playlist perfetta per la Pride Parade: a sorpresa, le ultime ruote del carro (è proprio il caso di dirlo) sono Madonna e Cher, che con le hit mondiali Vogue e Believe hanno guadagnato al massimo il 4% dei voti; YMCA dei Village People si è rivelata l’inno della manifestazione. Ecco la classifica:
· YMCA – Village People (45%)
· Don’t stop me now – Queen (22%)
· Born this way – Lady Gaga (11%)
· I will survive – Gloria Gaynor (7%)
· Vogue – Madonna (4%)
· It’s raining men – The Weather Girls (3,7%)
· Dancing Queen – ABBA (3,7%)
· Believe – Cher (3%)
· Da grande sarai fr***o – Immanuel Casto (1,5%)
· Supermodel (You better work) – RuPaul (0,5%)
Rimanendo in campo musicale, StubHub ha voluto sapere chi meriterebbe la corona di icona LGBT: come prevedibile, a salire sul trono è stato Freddy Mercury (57%), indimenticabile frontman dei Queen, seguito a breve distanza da Lady Gaga (40%) e Sir Elton John (32%). Stupisce anche questa volta l’assenza ai vertici alla classifica di grandi artiste come Madonna, Cher o Dalida, che per decenni hanno rappresentato un punto di riferimento per la comunità LGBT. La scelta dev’essere stata tutt’altro che semplice, chissà che qualcuno non si sia lasciato influenzare dal recente successo cinematografico di “Bohemian Rhapsody” e “Rocketman”, o dalla statuetta che Lady Gaga si è portata a casa per “A star is born” agli ultimi Oscar.

Ed è proprio la camaleontica Lady Gaga l’artista più ambita del Pride Month: il 54% vorrebbe inserire nel calendario della manifestazione almeno un suo concerto! Tra le attività più richieste troviamo, inoltre, una messa in scena dello sfavillante musical Priscilla – La regina del deserto (12%) e una maratona di Sense8, la serie tv delle sorelle Wachowski che al grido di “Amor vincit omnia” ha conquistato i cuori di tutto il mondo e l’8% (guarda caso) dei voti.

E dal momento che è l’amore in ogni sua forma ciò che si sceglie di celebrare in questa speciale occasione, è importante scegliere la compagnia giusta per sfilare accanto ai carri, o cercare di salirci sopra in uno slancio di emotività: il 46% trascinerebbe con sé la vicina di casa bigotta (per aprirle gli occhi, o per togliersela definitivamente dai piedi?), il nonno progressista (17%), a cui non importa chi ami, l’importante è che tu abbia mangiato, o il fidanzato omofobo (16%), metodo un po’ drastico per fargli cambiare idea, e probabilmente infallibile se si sta cercando di farsi lasciare.

Che sia a sventolare nel cielo, dipinta sul corpo o sulle calze del Sindaco, la bandiera arcobaleno è stata eletta accessorio irrinunciabile della Pride Parade, mettendo d’accordo quasi l’80% degli intervistati. Una menzione d’onore per il boa di piume, che secondo il 13% fa sempre tanto moda.

Infine, StubHub ha chiesto di identificare una parola d’ordine per l’Onda Pride: vince in maniera schiacciante “ADORO” (46%), seguita da un coro più contenuto di “Ma è stupendo” (19%) e da chi, posseduto per un attimo dallo spirito di MYSS KETA, ha risposto “PAZZESKA” (15%).

Abbattere muri e barriere tra le persone è il vero spirito del Pride Month, uno spirito che StubHub promuove attraverso i propri valori aziendali di diversity&inclusion, che condivide con tutto il gruppo eBay di cui è parte. Da sempre la piattaforma mette in contatto i fan di tutto il mondo, spingendoli a non lasciarsi fermare dai confini, di qualunque tipo essi siano, per seguire le proprie passioni e il proprio cuore, e permette loro di marciare fianco a fianco sotto un’unica bandiera: quella del divertimento!

StubHub
La missione di StubHub è semplice: aiutare i fan a divertirsi. Li mettiamo in contatto con le loro squadre del cuore, i loro spettacoli e artisti preferiti, e presentiamo loro quelli che lo diventeranno. StubHub, infatti, è il più grande sito di compravendita di biglietti e permette di comprare e vendere ticket per migliaia di eventi, in ogni momento e in ogni parte del mondo.
I nostri partner nel mondo includono più di 130 esponenti in Turkish Airlines Euroleague Final Four , MLB, NFL, NBA, Philadelphia 76ers Matchroom Boxing, Everton FC, Northampton Saints, Xolos de Tijuana, Sónar Festival, Bilbao BBK Live, Residente e la stella del K-pop XIA.
StubHub è il Fan best friend: fornisce un’esperienza totale end-to-end in tutto il mondo, e protezione a 360 gradi grazie alla sua Fan Protect Guarantee™.
È parte del gruppo eBay (NASDAQ: EBAY).
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Cheese 2019: e che Naturale sia!

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A Cheese 2019 mettiamo in scena la nostra idea di un futuro possibile, fatta di pascoli, di benessere animale, di biodiversità e tutela del territorio». Così Silvia de Paulis, esponente del Comitato esecutivo di Slow Food Italia, presenta la XII edizione della manifestazione.

Dopo le battaglie contro l’utilizzo del latte in polvere, quest’anno Cheese 2019 – il cui programma è stato presentato oggi ed è disponibile sul sito dell’evento – ha deciso di alzare l’asticella: il tema della manifestazione, Naturale è possibile, costituisce idealmente una tappa del percorso che, partendo dalla battaglia a favore del latte crudo, approda ai formaggi naturali.

“Ovvero quelli a latte crudo prodotti senza fermenti selezionati o con fermenti autoprodotti, che esaltano la biodiversità che rende unica ogni forma. Vogliamo così riconsegnare ogni prodotto alla propria storia e al proprio territorio, che siano formaggi, ma anche salumi e pani a cui dedichiamo una fetta di mercato e molti momenti di approfondimento», conclude Silvia de Paulis. Dietro un formaggio naturale non ci sono solo latte, caglio e sale, c’è un intero mondo fatto di biodiversità, di animali alimentati a erba e fieno, di casari che si prendono cura dell’ambiente in cui vivono. «Fondamentale è infatti partire dal tipo di alimentazione degli animali.
Nei formaggi da erba ritroviamo la ricchezza della biodiversità dei pascoli di cui gli animali si sono nutriti: solo nelle Alpi occidentali ci sono 90 tipi diversi di pascolo. Ritroviamo la cura con cui i casari si sono occupati dei loro capi e l’attenzione con cui ogni giorno tutelano l’ambiente in cui vivono. Tutto questo si trasforma in formaggi di grande qualità dalla complessità organolettica notevole», spiega Andrea Cavallero, già professore di Alpicoltura al dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. «Fino a 20 anni fa era normale che gli animali erbivori si cibassero di erba, mentre oggi sembra una grande novità da reintrodurre. Non dimentichiamoci che un pascolo ben curato, frutto di una corretta gestione, è un importante elemento di valorizzazione dell’unicità delle Alpi e dell’Appennino settentrionale e una risposta all’abbandono. Inoltre, il sistema del pascolo ha notevoli benefici ambientali in termini di conservazione del paesaggio, di contrasto al rischio idrogeologico, di mantenimento della biodiversità di flora e fauna ma anche in termini di assorbimento della CO2 presente in atmosfera, contribuendo quindi a contrastare il cambiamento climatico», conclude Cavallero.

Spesso sulle etichette dei formaggi, che riportano come ingredienti latte, caglio e sale, non si mettono in dovuto rilievo le caratteristiche nutrizionali. Ad approfondire questo tema Andrea Pezzana, FF Struttura Complessa Nutrizione Clinica ASL Città di Torino: «Il formaggio è uno di quegli alimenti che ci aiutano a capire come la natura faccia molto da sola, ma sembra che noi ce ne siamo dimenticati e spesso ci intromettiamo aggiungendo elementi inutili o addirittura dannosi».

Partiamo quindi da un concetto apparentemente banale quanto fondamentale: ciò che è buono per gli animali lo è anche per la salute di chi si nutre del cibo che da essi deriva. Ecco perché è così importante sapere come sono state allevate vacche, pecore e capre, nel caso dei formaggi. «Un cibo davvero buono e sostenibile parte proprio dall’attenzione a un’alimentazione sana per gli animali, che ha riscontri positivi anche sulla salute dell’uomo» dichiara Pezzana. «Nel caso dei formaggi, alimento per cui comunque è consigliabile un consumo programmato e non quotidiano, allora la qualità fa davvero la differenza per godere appieno di vantaggi nutrizionali e organolettici.

Capire cosa c’è dietro ognuno di questi formaggi ci permette di apprezzarne le caratteristiche sensoriali e dietetico-nutrizionali, ma anche il percorso produttivo sicuramente più favorevole alla tutela dei territori e di cui il consumatore va informato.La composizione del latte è influenzata da ciò che l’animale ha mangiato e da come ha vissuto: se quindi gli animali sono nutriti principalmente a erba, fieno o, in assenza dei primi due, granaglie intere germinabili, ritroveremo, nei formaggi, un migliore bilanciamento tra acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega 6. Quindi naturale in questo caso significa avere un occhio al passato e uno al futuro per riuscire a godere di cibi sani per comunità sane e ambienti sani», conclude Pezzana. 

Alla presentazione ha portato il suo saluto Alberto Cirio, neo presidente della Regione Piemonte, che ha ricordato come da albese abbia sempre vissuto Cheese con molto affetto, un evento che ha meritato questa fama mondiale e permesso a tutto il Piemonte di crescere e farsi conoscere. Nell’edizione 2019 la Regione Piemonte è protagonista con lo spazio Terre Alte, montagne e colline che indicano una via possibile per una agricoltura viva e sostenibile, capace di produrre reddito e speranza, per un turismo nuovo e capace di rispetto e desideroso di autentica conoscenza. Tramite le storie di quei giovani che decidono di tornare si raccontano i pascoli d’alta quota ricchi di biodiversità, alcune tradizioni casearie tra le più antiche d’Europa, i vigneti eroici su paesaggi terrazzati di incomparabile bellezza, i mestieri antichi che rinascono in forme nuove: insomma, la rinascita di luoghi davvero unici e di inestimabile valore. «Come neo sindaco di Bra, voglio ringraziare tutti gli amministratori che mi hanno preceduto e tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato con il Comune di Bra e con Slow Food per far si che oggi, ventidue anni dopo la prima volta, presentiamo una nuova edizione di un evento unico che porta un pezzo di mondo a Bra e la città di Bra nel mondo – ha aggiunto Gianni Fogliato, sindaco della Città di Bra, organizzatrice dell’evento con Slow Food -. Cheese trasforma per quattro giorni Bra in una simbolica capitale della filiera lattiero-casearia locale e globale coniugando in modo peculiare aspetti ludici, gastronomici, di piacere e di festa con temi culturali, sociali, politici ed economici di stringente attualità su scala internazionale». Tra le grandi novità di questa edizione, la nuova area dedicata ai produttori fermierpiccole, a volte piccolissime aziende agricole che trasformano solo il latte dei propri animali, praticano prevalentemente il pascolo e producono formaggi senza fermenti selezionati o con fermenti autoprodotti. Inediti sono anche i due appuntamenti di formazione sulle tecniche di produzione dei formaggi naturali e dei fermenti autoprodotti rivolti agli espositori della manifestazione, sia italiani che internazionali, in programma nell’anteprima di giovedì 19 settembre.

Cheese 2019 amplia la finestra sulle produzioni eccellenti di salumi senza nitriti e nitrati e di pani a lievitazione naturale, destinando loro una piccola fetta del mercato. Troviamo i caci naturali in degustazione nella Gran sala dei Formaggi, mentre l’Enoteca, tra le 600 etichette proposte dai sommelier Fisar, annovera anche una selezione delle migliori Triple A, che raggruppa produttori biologici e biodinamici di tutto il mondo. Sui formaggi, salumi e pani naturali e sul loro contraltare industriale sono incentrate tre Conferenze in programma. Mentre a Slow Food è assegnato il ruolo educativo principale, sempre a partire dal piacere di conoscere attraverso il cibo, con il percorso per L’erba che vorrei, dedicato alle famiglie in visita e agli studenti delle scuole. Ma le novità non finiscono qui. Debutta a Cheese la Fucina Pizza Pane e Pasticceria, uno spazio didattico gastronomico sulle connessioni tra lievitazioni e latticini, realizzato in collaborazione con Agugiaro&Figna Molini, con 12 appuntamenti principalmente al femminile in un ambito, quello dell’arte bianca, storicamente maschile. Passiamo poi al grande Mercato italiano e internazionale con oltre 300 espositori e alla Via degli affinatori che sempre di più riconoscono in Cheese l’evento in cui non solo incontrarsi e fare rete, ma anche affari. Tra l’altro, proprio dal dialogo con questa rete internazionale di affinatori, nella scorsa edizione è nata l’idea di creare un Master dedicato ai formaggi a latte crudo all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che sarà presentato ufficialmente proprio a Cheese. 

Come sempre a Cheese non mancano le Cucine di strada e i Food truck, la Piazza della Birra e i Chioschi regionali, la Piazza del Gelato e la Casa Libera del Burro…Insomma, tutto quello che è necessario per stare insieme all’insegna del cibo buono, pulito e giusto! L’edizione 2019 di Cheese è possibile grazie all’impegno di aziende che credono nei valori e negli obiettivi della manifestazione, tra cui citiamo gli Official Partner Agugiaro&Figna Molini, BBBell, CR Bra, Egea, Lurisia, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua. 

BONISOLI: RIORGANIZZAZIONE MIBAC PER RAZIONALIZZARE SPESA E EVITARE SPRECHI

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Il decreto di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, approvato in Consiglio dei Ministri, è stato inviato, come da prassi, alla Corte Conti”: lo dice il Ministro Alberto Bonisoli. “Vi sono alcuni elementi di novità. Maggiore attenzione ai territori, la cancellazione di inutili sovrapposizioni attraverso l’eliminazione di duplicati e funzioni doppie per una migliore azione amministrativa, ottimizzazione ed razionalizzazione della spesa, superando i confini amministrativi e legando tra di loro situazioni e siti secondo una logica tematica. 
Per quanto riguarda i prestiti e gli scambi con l’estero di opere d’arte “le novità introdotte rispondono ad una esigenza di certezza del diritto e uniformità delle procedure”. Infatti “si è deciso di armonizzare le relazioni internazionali evitando comportamenti opportunistici che, invece, l’attuale normativa, al contrario, consentiva”.
Infine si è deciso di rafforzare la capacità di spesa del Ministero, creando una direzione che si occuperà esclusivamente di contratti per regolamentare l’attuale caos delle stazioni appaltanti. “Per la prima volta nella storia del Mibac, il processo che ha portato alla rielaborazione di questo decreto – ha concluso Bonisoli – ha avuto un percorso partecipato e concertato, cominciato mesi fa. Prima della stesura definitiva sono stati riuniti e ascoltati sindacati, dirigenti, associazioni, terzo settore il cui parere è stato tenuto in ampia considerazione e con cui è stata definita una precisa road map che si è chiusa con la firma del presidente del Consiglio dei Ministri”. 

ESTAR Toscana: due bandi per 18 amministrativi

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L’Ente di Supporto Tecnico-Amministrativo Regionale della Toscana, con sede a Firenze, ha indetto due procedure selettive per 18 risorse con il ruolo di Assistente Amministrativo e Collaboratore Amministrativo Professionale.I bandi di concorso scadono in data 11 luglio.


Le 18 unità di personale, da assumere a tempo indeterminato, saranno inserite nei seguenti ruoli professionali:
n.9 Assistenti Amministrativi, in categoria C;
n.9 Collaboratori Amministrativi Professionali, in categoria D.
Le risorse lavoreranno per l’Azienda Usl Toscana Centro, l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, l’Azienda Usl Toscana Sud Est, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese, ISPRO ed ESTAR.

REQUISITI
I candidati ai concorsi per l’assunzione di amministrativi di ESTAR Toscana devono essere in possesso dei seguenti requisiti generici:
– cittadinanza italiana o cittadinanza di uno dei Paesi dell’UE o cittadinanza di uno dei Paesi contemplati nei bandi;
– idoneità fisica all’impiego;
– non essere in condizioni di trattamento pensionistico tali da impedire l’accesso al pubblico impiego e non aver superato l’età prevista dall’ordinamento vigente per il collocamento a riposo d’ufficio;
– non essere stati esclusi dall’elettorato attivo;
– non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione o licenziati a decorrere dall’entrata in vigore del primo contratto collettivo.
Inoltre, è necessario che i partecipanti al concorso siano in possesso di uno dei titoli di studio sotto indicati, in relazione alla posizione da ricoprire:
ASSISTENTE AMMINISTRATIVO
Diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
COLLABORATORE AMMINISTRATIVO PROFESSIONALE
– Laurea di I livello in Scienze dei Servizi Giuridici o in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione o Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale o Scienze Economiche o Scienze Politiche e Relazioni Internazionali;
– Diploma di Laurea vecchio ordinamento o Laurea Specialistica o Laurea Magistrale in Giurisprudenza o Scienze Politiche o Economia e Commercio.

BANDO di Assistente Amministrativo (cat.C)

BANDO di Collaboratore Amministrativo Professionale (cat.D)

Banco Farmaceutico e Difesa Italiana: inviati 148mila medicinali in 7 teatri di crisi

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Banco Farmaceutico e la DifesaItaliana, rappresentata dal ComandoOperativo di verticeInterforze (COI) e dall’OrdinariatoMilitare, hanno sostenuto, con 148.176 confezioni di medicinali24strutture socio-sanitarie che curano 1.359.000 persone. In 19 anni, Banco Farmaceutico ha donato 11,6 milioni di confezioni di farmaci, pari a un valore di oltre 93,2 milioni di euro.



Tra maggio 2018 e giugno 2019, sono partite dall’Italia 148.176 confezioni di medicinali, pari a un valore di 1.766.525 euro e a 16.588 kg di merce movimentata. I farmaci sono stati donati a 24 strutture assistenziali-sanitarie di 7 Paesi: Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti e Somalia. Le strutture, complessivamente, curano oltre 1.359.000 persone povere che i farmaci donati contribuiranno ad aiutare. L’operazione è il frutto di un accordo tra Banco FarmaceuticoComando Operativo di vertice Interforze e Ordinariato Militare firmato il 10 maggio 2018.

È quanto emerso giovedì 27 giugno, alla presentazione dei risultati dell’accordo svoltasi nella Chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli (RM) sede dell’Ordinariato. Hanno partecipato il Generale di Divisione Aerea e Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Nicola Lanza de Cristoforis, l’Ordinario per l’Italia mons. Santo Marcianò, il direttore generale di Assogenerici Michele Uda e il presidente di Banco Farmaceutico Sergio Daniotti.

La collaborazione è nata per rispondere alle esigenze delle popolazioni in stato di povertà che vivono nei Paesi in cui le Forze Armate Italiane sono presenti per garantire pace e sicurezza. 

I farmaci sono raccolti, in Italia, da Banco Farmaceutico, attraverso la collaborazione con 12 aziende farmaceutiche: Accord Healthcare Italia SrlAlfasigma S.p.ADesma Healthcare S.p.a, Doc Generici S.r.l, Dompè Farmaceutici S.p.A, EG S.p.AIbsa Farmaceutici Italia SrlItalfarmaco S.p.A.Mylan ITALIA S.r.l.,Polifarma S.p.A. Roche S.p.A., Salf S.p.A. Laboratorio Farmacologico.

Il COI, tramite i vettori pre-pianificati della Difesa, trasporta i medicinali nei teatri di crisi laddove il personale delle cellule CIMIC nelle missioni internazionali, insieme ai cappellani militari dell’Ordinariato, li distribuisce ai soggetti individuati che si prendono cura della popolazione locale (istituzioni, enti, amministrazioni pubbliche e private) a cui destinarli. Di seguito, i Paesi e le strutture che hanno beneficiato delle donazioni:

Afghanistan: tra il 14/11/2018 e l’11/04/2019, nell’ambito della missione Nato Resolute Support, sono state consegnate 18.664 confezioni di farmaci, pari a un valore di 115.747 euro e a 779 kg movimentati. Ne hanno beneficiato gli assistiti dell’Ospedale Regionale di Herat.



Tra maggio 2018 e giugno 2019, sono partite dall’Italia 148.176 confezioni di medicinali, pari a un valore di 1.766.525 euro e a 16.588 kg di merce movimentata. I farmaci sono stati donati a 24 strutture assistenziali-sanitarie di 7 Paesi: Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti e Somalia. Le strutture, complessivamente, curano oltre 1.359.000 persone povere che i farmaci donati contribuiranno ad aiutare. L’operazione è il frutto di un accordo tra Banco FarmaceuticoComando Operativo di vertice Interforze e Ordinariato Militare firmato il 10 maggio 2018.

È quanto emerso giovedì 27 giugno, alla presentazione dei risultati dell’accordo svoltasi nella Chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli (RM) sede dell’Ordinariato. Hanno partecipato il Generale di Divisione Aerea e Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Nicola Lanza de Cristoforis, l’Ordinario per l’Italia mons. Santo Marcianò, il direttore generale di Assogenerici Michele Uda e il presidente di Banco Farmaceutico Sergio Daniotti.

La collaborazione è nata per rispondere alle esigenze delle popolazioni in stato di povertà che vivono nei Paesi in cui le Forze Armate Italiane sono presenti per garantire pace e sicurezza. 

I farmaci sono raccolti, in Italia, da Banco Farmaceutico, attraverso la collaborazione con 12 aziende farmaceutiche: Accord Healthcare Italia SrlAlfasigma S.p.ADesma Healthcare S.p.a, Doc Generici S.r.l, Dompè Farmaceutici S.p.A, EG S.p.AIbsa Farmaceutici Italia SrlItalfarmaco S.p.A.Mylan ITALIA S.r.l.,Polifarma S.p.A. Roche S.p.A., Salf S.p.A. Laboratorio Farmacologico.

Il COI, tramite i vettori pre-pianificati della Difesa, trasporta i medicinali nei teatri di crisi laddove il personale delle cellule CIMIC nelle missioni internazionali, insieme ai cappellani militari dell’Ordinariato, li distribuisce ai soggetti individuati che si prendono cura della popolazione locale (istituzioni, enti, amministrazioni pubbliche e private) a cui destinarli. Di seguito, i Paesi e le strutture che hanno beneficiato delle donazioni:

Afghanistan: tra il 14/11/2018 e l’11/04/2019, nell’ambito della missione Nato Resolute Support, sono state consegnate 18.664 confezioni di farmaci, pari a un valore di 115.747 euro e a 779 kg movimentati. Ne hanno beneficiato gli assistiti dell’Ospedale Regionale di Herat.



Tra maggio 2018 e giugno 2019, sono partite dall’Italia 148.176 confezioni di medicinali, pari a un valore di 1.766.525 euro e a 16.588 kg di merce movimentata. I farmaci sono stati donati a 24 strutture assistenziali-sanitarie di 7 Paesi: Afghanistan, Libano, Niger, Libia, Kosovo, Gibuti e Somalia. Le strutture, complessivamente, curano oltre 1.359.000 persone povere che i farmaci donati contribuiranno ad aiutare. L’operazione è il frutto di un accordo tra Banco FarmaceuticoComando Operativo di vertice Interforze e Ordinariato Militare firmato il 10 maggio 2018.

È quanto emerso giovedì 27 giugno, alla presentazione dei risultati dell’accordo svoltasi nella Chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli (RM) sede dell’Ordinariato. Hanno partecipato il Generale di Divisione Aerea e Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Nicola Lanza de Cristoforis, l’Ordinario per l’Italia mons. Santo Marcianò, il direttore generale di Assogenerici Michele Uda e il presidente di Banco Farmaceutico Sergio Daniotti.

La collaborazione è nata per rispondere alle esigenze delle popolazioni in stato di povertà che vivono nei Paesi in cui le Forze Armate Italiane sono presenti per garantire pace e sicurezza. 

I farmaci sono raccolti, in Italia, da Banco Farmaceutico, attraverso la collaborazione con 12 aziende farmaceutiche: Accord Healthcare Italia SrlAlfasigma S.p.ADesma Healthcare S.p.a, Doc Generici S.r.l, Dompè Farmaceutici S.p.A, EG S.p.AIbsa Farmaceutici Italia SrlItalfarmaco S.p.A.Mylan ITALIA S.r.l.,Polifarma S.p.A. Roche S.p.A., Salf S.p.A. Laboratorio Farmacologico.

Il COI, tramite i vettori pre-pianificati della Difesa, trasporta i medicinali nei teatri di crisi laddove il personale delle cellule CIMIC nelle missioni internazionali, insieme ai cappellani militari dell’Ordinariato, li distribuisce ai soggetti individuati che si prendono cura della popolazione locale (istituzioni, enti, amministrazioni pubbliche e private) a cui destinarli. Di seguito, i Paesi e le strutture che hanno beneficiato delle donazioni:

Afghanistan: tra il 14/11/2018 e l’11/04/2019, nell’ambito della missione Nato Resolute Support, sono state consegnate 18.664 confezioni di farmaci, pari a un valore di 115.747 euro e a 779 kg movimentati. Ne hanno beneficiato gli assistiti dell’Ospedale Regionale di Herat.