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Cosenza: al via la tre giorni di eccellenze del territorio

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Due territori distanti geograficamente ma uniti dalla comune volontà si stringere rapporti finalizzati alla promozione ed allo scambio delle proprie risorse.
Così la Provincia di Cosenza e quella del Verbano-Cusio-Ossola che per tre giorni, da Venerdì 14 a Domenica 16 ottobre prossimi, a Cosenza, daranno vita ad una serie di eventi che di fatto intendono avviare un gemellaggio nel nome delle eccellenze, territoriali, paesaggistiche, economico-produttive che le aree esprimono.
Un intento già anticipato nello scorso mese di aprile, quando una delegazione della Provincia di Cosenza guidata dal Vicepresidente Domenico Bevacqua aveva partecipato alla sentita ed importante festa in onore di San Francesco di Paola, promossa dall’associazione Culturale Calabria Club Verbania, città- come del resto l’intero comprensorio provinciale- nella quale risiedono moltissimi cosentini.
Ad aprire l’intensa serie di incontri, un Convegno, fissato per le ore 18,00 di Venerdì 15 ottobre nella Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia, dedicato al tema “ Un territorio, le sue risorse. Le eccellenze nelle Province di Cosenza e del Verbano-Cusio-Ossola”.
A partecipare saranno i presidenti delle due Province , Mario Oliverio e Massimo Nobili; il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto; i presidente del Parco nazionale della Sila, Sonia Ferrari, e del Pollino, Domenico Pappaterra; Francesco Del Boca, Presidente Confartigianato e Consigliere della CCIAA del VCO; Mauro Zumpano, Presidente della CNA di Cosenza; Fausto Sgrò, Presidente della CNA del VCO; Roberto Matragrano,- Presidente della Confartigianato di Cosenza; Luigi Petrone, Presidente dell’Associazione Calabresi di Verbania.
Ancora presenti gli assessori al Turismo e all’Agricoltura della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e la Giunta Provinciale di Cosenza, Sindaci e rappresentanti della cultura, dell’imprenditoria.

A seguire, sabato 15, l’apertura, dalle ore 9,00 sino alle 20,00, in Piazza XI settembre di stands enogastronomici e dell’artigianato della provincia piemontese e quindi la realizzazione, alle ore 10,30, nella Sala degli stemmi del Palazzo della Provincia, di un interessante workshop tra gli operatori economici delle due realtà , con la partecipazione del Parco Nazionale della Sila, Parco Nazionale del Pollino, Camera di Commercio, CNA, Confartigianato, Casartigiani, Distretto Turistico dei Laghi, dei Monti e delle Valli dell’Ossola.
Stands ancora aperti dalle ore 9,00 sino alle ore 19,00 di Domenica 16 ottobre.
“ Siamo lieti di ospitare gli amministratori e gli operatori economici del Verbano-Cusio-Ossola- afferma il Presidente Mario Oliverio- una realtà provinciale d’Italia che esprime una grande ricchezza di risorse, alla quale ci accomuna oltre l’intento di stabilire proficui legami anche la presenza di tanti nostri conterranei. Il programma di questa tre giorni servirà di certo per animare un confronto e, soprattutto, per portare alla più vasta conoscenza le reciproche eccellenze, una solida base di partenza per rapporti di scambio a più livelli. Questa occasione riteniamo inoltre sarà importante per gli attori economici e le forze produttive.”

Puglia, Denatamaro: “La qualità della normazione della P.A. significa chiarezza”

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L’Assessore Marida Dentamaro, Assessore al Sud e Federalismo, è intervenuta a Roma, in rappresentanza della Regione Puglia, al Convegno internazionale, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito a “Qualità della normazione come fattore di competitività e innovazione della pubblica amministrazione”.
Si riporta di seguito la sintesi dell’intervento della Dentamaro:

La Regione Puglia ha avviato un “Progetto Operativo di Assistenza Tecnica per il rafforzamento delle capacità di normazione” (POAT), con la costituzione di un gruppo misto Regione-Dip. Affari Giuridici e Legislativi (DAGL) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per la Regione Puglia partecipano i rappresentanti del Servizio Legislativo della Giunta, del Servizio Affari e Studi giuridici e legislativi del Consiglio regionale, nonché dell’autorità di gestione del Programma Operativo FESR. E’ auspicabile che in prospettiva siano coinvolte ulteriori figure, quali a esempio i tecnici che si occupano della prima predisposizione de testi normativi all’interno delle singole aree o servizi
Il supporto del gruppo è risultato finora utile alla definizione della cornice normativa di riferimento in tema di ‘better regulation’ nel corso dell’esame del disegno di legge regionale recante “Semplificazione e qualità della normazione” (approvato nei giorni scorsi dalla competente Commissione consiliare): la messa a punto ha riguardato il concetto di programmazione normativa, la realizzazione dell’analisi e valutazione dell’impatto della regolamentazione, con il coinvolgimento del nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici e dell’ufficio di statistica.
Tra gli obiettivi specifici, accanto al potenziamento della capacità di normazione, sono stati individuati: il potenziamento della comunicazione trasparente (divulgazione legislativa e normativa), il potenziamento del capitale organizzativo e umano e la diffusione della cultura della better regulation.
Il Progetto Operativo sarà presentato anche al partenariato economico-sociale, in modo anche da valorizzare una buona tradizione che la Puglia può vantare in tema di consultazioni e relazioni con gli stakeholders (portatori di interesse collettivi).
A mio avviso il profilo più importante riguarda la promozione di un reale cambiamento culturale ad ogni livello, la diffusione della consapevolezza che la qualità della normazione non è un valore fine a sé stesso, di ordine puramente tecnico, ma è elemento di trasparenza dell’azione pubblica e di facilitazione nello svolgimento dei rapporti economici, che ha molto a che fare con la legalità prima e poi, di conseguenza, con l’economia.
Qualità della normazione significa chiarezza, ed è intuitivo che quanto più è chiara la regola, tanto più è facile pretenderne e imporne il rispetto (e viceversa, naturalmente); significa dunque eliminazione delle sacche di ambiguità che per l’amministrazione costituiscono altrettanti spazi di discrezionalità indebita e possibile arbitrio, con conseguenti abusi e illegalità, mentre al privato offrono – per così dire – margini di violazione dei canoni di correttezza e buona fede.
Qualità della normazione significa certezza delle regole e dei tempi, snellezza, rapidità ed efficacia delle procedure, facile individuazione dell’interlocutore istituzionale e sua responsabilità; tutti fattori essenziali di attrazione (o, viceversa, di disincentivazione) di investimenti dal territorio e anche dall’esterno.
In una parola, la qualità della normazione diventa fattore di propulsione dell’economia, quindi di competitività e di sviluppo, per di più a costo zero o quasi.
Qualità della normazione è inoltre fonte di risparmio e di eliminazione di costi e sprechi nell’azione pubblica; infatti una cattiva regolazione produce la necessità di interventi successivi, di rifacimenti o aggiustamenti, talvolta rilevanti, ai quali si pone mano allorquando l’implementazione della norma è già in corso; e questo determina inevitabilmente disfunzioni, costi aggiuntivi, impegno di strutture e di risorse, umane e organizzative.
La politica, le istituzioni sono chiamate oggi a misurarsi con l’immane problema di far ripartire la crescita, contando su risorse pubbliche drammaticamente inadeguate, superando una certa diffidenza o insofferenza che si riscontra talvolta rispetto a questi percorsi, ritenuti da alcuni di freno, di rallentamento, quando non di interferenza nelle scelte. Ma sta anche ai tecnici, naturalmente, dimostrare la sensibilità necessaria per riuscire non soltanto a non invadere ambiti riservati, ma anche e soprattutto a rispettare scelte, esigenze e tempi della politica.
Sotto questo aspetto, il punto che mi pare più delicato è quello dell’Agenda normativa, da definire e utilizzare con grande cautela, come strumento al servizio delle scelte politiche,
Il governo della Regione Puglia è pienamente consapevole dell’importanza e della delicatezza del tema, al quale – come ho già detto – ha dedicato una meditata iniziativa legislativa; così come sta riservando la massima attenzione al Progetto Operativo approvato subito prima dell’estate.
Non appena il disegno di legge sarà approvato dal Consiglio regionale, la Giunta adotterà una delibera attuativa, al fine di adottare gli obiettivi generali e operativi del progetto come centrali nel processo di cambiamento in atto nella Regione Puglia.

Berlusconi alla Camera

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Oggi Berlusconi interverra’ alla Camera per ribadire come la maggioranza abbia i numeri per andare avanti. Numeri che dovranno essere confermati dal voto di fiducia di venerdi’ prossimo e che consentiranno all’esecutivo di varare, partendo questa volta dal Senato, dopo la bocciatura a Montecitorio, un nuovo provvedimento sull’assestamento di bilancio. La Giunta del regolamento, infatti, ha stabilito con un voto a maggioranza che, con la bocciatura dell’articolo 1, la Camera non possa andare avanti con l’esame del rendiconto di bilancio dello Stato.

Decisione rafforzata dalle parole di Gianfranco Fini in aula. L’articolo 1, ha dichiarato il presidente della Camera, “rivela un contenuto deliberativo autonomo e sostanziale”, quindi la sua bocciatura “comporta la reiezione dell’intero provvedimento”. Il timing della giornata di oggi prevede un Consiglio dei Ministri alle 9 che affronterà la legge di stabilita’ 2012 ma non l’atteso decreto-sviluppo, rimandato a data da destinarsi. Alle 11 il presidente del Consiglio comincera’ a leggere le comunicazioni, nell’aula presidiata solo dalla maggioranza.

Banche: ABI, dai covered bond una riserva di liquidità per alimentare gli impieghi

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Nonostante la crisi il mercato resta un canale aperto per i principali gruppi bancari italiani: nei primi otto mesi dell’anno emissioni a quota 21 miliardi. Appuntamento si è tenuto a Milano il 10 e l’11 ottobre con il convegno “Securitisation and Covered Bonds 2011”, occasione di incontro fra tutti gli operatori del settore per fare il punto sul comparto e analizzarne le prospettive.

I covered bond reggono l’urto della crisi finanziaria e restano un canale aperto per i principali gruppi bancari italiani. Il mercato delle obbligazioni bancarie garantite (Obg) rappresenta un canale di raccolta stabile per gli istituti, che tra gennaio e agosto 2011 hanno emesso titoli per circa 21 miliardi, pur dovendo offrire rendimenti mediamente più alti rispetto al passato, contribuendo a garantire un significativo afflusso di finanziamenti verso il settore privato. Dal mercato dei covered bond viene dunque un segnale positivo per l’economia italiana, come rilevato in occasione del convegno “Securitisation and Covered Bonds 2011”, organizzato dall’Associazione Bancaria Italiana in collaborazione con l’Association for financial markets in Europe (Afme) a Milano.

Tra i temi chiave affrontati nel corso dell’evento – cui hanno partecipato istituzioni italiane ed europee, banche commerciali, player internazionali, studi legali, service provider e società di revisione e consulenza – gli scenari e le tendenze nel mercato italiano e internazionale delle cartolarizzazioni e dei covered bond, le riforme legali e regolamentari e come queste ultime stiano cambiando le dinamiche interne al mercato dei capitali e le iniziative del mercato in tema di trasparenza per ripristinare la fiducia degli investitori. Negli ultimi anni l’ABI ha riposto grande interesse nei covered bond, mercato nuovo per l’Italia ma inserito in un contesto europeo già maturo e competitivo, valida opzione complementare rispetto alle cartolarizzazioni nell’ambito delle strategie per reperire liquidità. Peraltro il mercato della cartolarizzazione evidenzia ancora difficoltà nella ripresa, sebbene le statistiche degli ultimi due anni mostrino un timido ritorno delle emissioni internazionali collocate presso investitori.

Attualmente i volumi delle obbligazioni bancarie garantite emesse rendono l’Italia ancora distante dai livelli raggiunti della maggior parte dei principali Paesi europei. Va tuttavia ricordato che il completamento della legislazione secondaria nel 2007 è coinciso con l’inizio della crisi finanziaria e il mercato ha avuto qualche problema nella partenza. Solo dall’estate del 2009 il comparto ha finalmente cominciato a ripartire. Nel corso del 2010 nove gruppi bancari italiani hanno emesso obbligazioni bancarie garantite per circa 15 miliardi. Ad oggi, nel solo periodo gennaio-agosto 2011 le emissioni sono state pari a 21 miliardi, facendo registrare un incremento rispetto all’ammontare complessivo di tutto il 2010. A fronte di risultati importanti verso un pieno sviluppo del mercato delle obbligazioni bancarie garantite, l’auspicio dell’industria bancaria italiana è che tali volumi crescano ancora con l’obiettivo di sfruttare compiutamente il potenziale del mercato domestico, che è stimabile in oltre 200 miliardi.

Alta velocità: rilevate irregolarità al termine dell’indagine dell’Autorità

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FOTO DI REPERTORIO

Conclusa l’indagine sugli interventi ferroviari Alta Velocità/Alta Capacità. L’Autorità vigilerà sulla effettiva messa in gara del 60% dei lavori per il completamento dell’“asse orizzontale” Genova – Milano – Padova – Venezia e sulla destinazione dei ribassi di offerta.

Con deliberazione n. 80 del 14/09/2011 l’AVCP – l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici – ha concluso l’indagine sugli interventi relativi al Sistema Ferroviario Alta Velocità/Alta Capacità.

L’AVCP, nonostante le controdeduzioni dei soggetti interessati, ha confermato sostanzialmente le censure formulate con la deliberazione n. 1/2010, circa la violazione sistemica e sistematica dei principi di libera concorrenza, non discriminazione, economicità ed efficacia nella realizzazione dei richiamati interventi.

In particolare, l’Autorità ha rilevato il mancato rispetto del principio di economicità nella realizzazione del c.d. “asse verticale” relativo alle tratte Roma – Napoli, Milano – Bologna, e Torino – Milano, sub tratta Torino – Novara, non essendo stata effettuata alcuna verifica di mercato circa la congruità finanziaria delle opere medesime. Ciò, sia in sede di affidamento iniziale, sia nella successiva fase esecutiva, dove era stato previsto, per convenzione, a carico del general contractor l’obbligo, disatteso, di affidare a terzi, con procedura ad evidenza pubblica, il 40% dell’importo delle opere.

Inoltre, riguardo gli interventi del cd. “asse orizzontale” (Genova – Milano, Padova – Venezia) l’Avcp ha preso atto che, a seguito delle osservazioni rilevate nella citata deliberazione n. 1/2010, in riferimento alla specifica tratta Treviglio – Brescia, nell’atto integrativo recentemente stipulato è stata prevista una clausola che obbliga il general contractor ad affidare con procedura ad evidenza pubblica il il 60% dell’importo complessivo dei lavori civili e di armamento. Ciò, anche in ottemperanza all’impegno assunto dal Governo italiano in sede comunitaria.

L’Autorità verificherà l’attuazione tempestiva ed efficace di tale clausola ed il rispetto della stessa anche per i restanti interventi dell’ “asse orizzontale”, nonché la consistenza e la destinazione, nel pubblico interesse, di eventuali risparmi derivanti dalla messa in gara delle opere.

Deliberazione n. 80 del 14 settembre 2011

Verbano Cusio Ossola, Nobili: “La nostra è una crisi complessa”

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Il Presidente della Provincia di Verbano Cusio Ossola Massimo Nobili, unitamente alla Giunta Provinciale, prende atto con soddisfazione dell’approvazione della delibera assunta dalla Giunta Regionale in data odierna con la quale viene richiesta al Ministero delle Attività Produttive il riconoscimento della “crisi complessa” per il territorio del Verbano Cusio Ossola

L’amministrazione Provinciale esprime un ringraziamento al Presidente Roberto Cota e all’Assessore Massimo Giordano sempre vicini a questo territorio e soprattutto al Presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo che si è attivato per sostenere l’approvazione di questo importante documento, con i consiglieri regionali del territorio

Occorrerà ora aprire un tavolo di confronto con il Ministero delle Attività Produttive per addivenire alla sottoscrizione di un accordo di programma che permetterà di finanziare il piano strategico elaborato dalla cabina di regia, voluta dall’Amministrazione Provinciale, che permetterà di sostenere iniziative impenditoriali per rilanciare lo sviluppo del Verbano Cusio Ossola

In questo periodo poter investire risorse per contrastare la crisi che ha coinvolto il nostro territorio è una priorità.
Il riconoscimento di crisi complessa con i sui benefici economici e legislativi unitamente al piano occupazione e al piano competitività della Regione Piemonte con il distretto dell’energia che questa Amministrazione sta realizzando, mi auguro possano essere una concreta risposta per una ripresa economica del Verbano Cusio Ossola soprattutto per rispondere alla grave crisi occupazionale che stiamo patendo – dichiara il presidente della Provincia Massimo Nobili.

Consumatori: Sony si offre per controllare i suoi aparecchi TV LCD che “fumano”.

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Un componente difettoso potrebbe aver causato tale inconveniente su alcuni modelli Bravia con conseguente surriscaldamento. La società allerta i possessori delle TV difettose che in caso di questi segnali di scollegare il cavo di alimentazione e smettere di usare l’apparecchio immediatamente.

Sony ha comunicato di fornire sicurezza gratuita controllando molti dei suoi modelli TV dopo un numero di modelli che hanno iniziato a “ fumare “.

La società informa gli acquirenti che un componente utilizzato in otto diverse versioni del suoi televisori Bravia può essere difettoso e potrebbe, in rari casi, surriscaldarsi.

Sony comunica che chiunque fosse interessato potrebbe richiedere l’intervento di un tecnico che verrebbe in casa gratuitamente a ispezionare la loro TV.

I modelli interessati che Giovanni D’Agata, Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riporta, sono tutti i monitor LCD, venduti in Europa dal giugno 2007.

Essi sono: KDL-40 doppie 3400, KDL-40 doppie 3500, KDL-40 doppie 3550, KDL-40 doppie 3660.

KDL-40V3000, KDL-40W3000, KDL-40 X 3000, KDL-40 X 3500.

1,6 milioni televisori sono stati venduti in tutto il mondo; 630.000 di loro in Europa.

Le relazioni tecniche di surriscaldamento finora sono tutte provenienti dal Giappone.

L’azienda avverte gli acquirenti che le televisioni non sono a rischio mentre gli apparecchi TV sono spenti.

La società dichiara di essere a conoscenza di eventuali rumori insoliti, odori o fumo proveniente da loro Bravia.

La Sony inoltre allerta i possessori delle TV difettose che in caso di quei segnali di scollegare il cavo di alimentazione e smettere di usare l’apparecchio immediatamente.

Dettagli su come trovare il numero del modello dell’apparecchio sono stati pubblicati sul sito web dell’azienda.

Brevetti+ e Disegni+: dallo Sviluppo economico 45,5 milioni di euro

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Il ministero dello sviluppo economico, nell’ambito del Pacchetto Innovazione, ha promosso due bandi di finanziamento a favore di micro, piccole e medie imprese al fine di incentivare il ricorso alla registrazione di nuovi brevetti, disegni e modelli industriali e favorirne la loro valorizzazione economica.
Le due iniziative, Brevetti+ e Disegni+, per le quali sarà possibile presentare domanda a partire dal prossimo 2 novembre, dispongono di un finanziamento complessivo di oltre 45 milioni di euro, erogato secondo la procedura a sportello fino ad esaurimento dei fondi.

Disegni+

Ente gestore: Fondazione Valore Italia

Beneficiari

Le micro, piccole e medie imprese, aventi sede legale e operativa in Italia, che abbiano depositato domanda di registrazione di un modello/disegno industriale a partire dal 1 gennaio 2011 (sottomisura premi) o abbiano dato luogo ad un progetto di sfruttamento economico del disegno/modello, mediante la prototipazione e l’entrata in produzione del nuovo prodotto e/o mediante la commercializzazione del titolo, come nel caso della vendita della licenza (sottomisura incentivi).

Premi/incentivi

La misura è articolata in due linee di intervento:

Premi per il deposito di nuovi modelli e disegni industriali ai fini della registrazione
– nazionale: € 1000
– comunitaria: € 1000
internazionale:
– in un paese extra UE: € 1.500
– da due fino a cinque paesi extra UE: premio complessivo € 3.000
– in più di cinque paesi extra UE: premio complessivo € 4.000
– bonus addizionale per la domanda depositata negli Stati Uniti d’America: euro 1.500
– bonus addizionale per la domanda di registrazione depositata in Cina: euro 1.500
I premi sono cumulabili. Sono altresì cumulabili i premi concessi per il deposito fino a tre differenti modelli/disegni industriali, singoli o multipli, purché appartenenti a tre differenti classi così come individuate dall’Accordo di Locarno. 5.
Incentivi per lo sfruttamento economico dei modelli/disegni industriale
Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto capitale alla realizzazione del progetto, in misura massima pari all’80% delle spese ammissibili e comunque nei limiti degli importi massimi indicati in relazione alle diverse fasi progettuali attivate:
– fase B.1 – area progettazione e ingegnerizzazione: l’importo massimo dell’agevolazione è di € 10.000
– fase B.2 – area produzione: l’importo massimo dell’agevolazione è di € 60.000
– fase B.3 – area commercializzazione: l’importo massimo dell’agevolazione è di € 10.000

Modalità di accesso ai contributi

Le domande dovranno essere inviate per via elettronica, a partire dal 2 novembre prossimo, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito www.incentividesign.it.

Brevetti+

Ente gestore: Invitalia

Beneficiari

Micro, piccole e medie imprese, con sede legale ed operativa in Italia

Premi/incentivi

La misura è articolata in due linee di intervento:

1. “Premi” per la brevettazione
Per imprese che abbiano avviato, a far data dal 01 gennaio 2011, almeno un procedimento e che abbiano conseguito i risultati previsti per le relative fasi di procedimento brevettuale successivamente al 3 agosto 2011 ed entro la data di presentazione della domanda di:
– deposito di una o più domande di brevetto nazionale all’UIBM: €1500
– estensione di una o più domande di brevetto nazionale all’EPO (European Patent Office): €3000
– estensione di una o più domande di brevetto nazionale al WIPO (World Intellectual Property Organization): €4000
– Estensione della domanda a Paesi aderenti al PCT (bonus
addizionale): da 3 a 5 paesi €3000, oltre i 5 paesi €6000
– Estensione della domanda (bonus addizionale per ciascun
paese): in Cina e India €1500, in USA, Brasile e Russia €1000
Ogni impresa può cumulare al max 30mila euro di premi unitari per un max di 5 domande per tipologia di premio.

2. Incentivi per la valorizzazione economica dei brevetti
Per imprese titolari di uno o più brevetti che abbiano depositato una o più domande nazionali o internazionali e siano in possesso di una opzione o di un accordo preliminare di acquisto o di acquisizione in licenza di uno o più brevetti, con un soggetto anche estero che ne detiene la titolarità, è prevista la concessione di un’agevolazione in conto capitale nell’ambito del de minimis del valore massimo di € 70.000. Tale agevolazione non può essere superiore all’80% dei costi ammissibili. L’agevolazione non è cumulabile con altri incentivi pubblici concessi a titolo di aiuti di stato aventi ad oggetto le stesse spese.

Modalità di accesso ai contributi

La richiesta di accesso alle agevolazioni avviene, a partire dal 2 novembre prossimo, tramite la compilazione di un form (per i premi) o di un progetto (per gli incentivi) on line sul portale di Invitalia, al termine della quale viene rilasciato un protocollo elettronico. La stampa deve essere inviata entro 15 giorni per i premi, 30 per gli incentivi, dall’assegnazione del protocollo elettronico a mezzo di raccomandata postale con avviso di ricevimento a

Invitalia, Via Pietro Boccanelli, 30
00138 Roma
Ufficio Brevetti+

o tramite PEC all’indirizzo brevettiplus@pec.invitalia.it.

Per maggior informazioni

Mail:contactcenteruibm@sviluppoeconomico.gov.it
Call Center al numero +39 06-4705-5800 dalle ore 9:00 alle ore 17:00 escluso il sabato e i festivi;

Ocse, amministrazioni fiscali e banche verso una compilance basata sulla trasparenza

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Rappresentanti delle amministrazioni fiscali, del settore bancario e dell’OCSE si sono riuniti a Roma il 10 e 11 ottobre in occasione della conferenza “Developing the enhanced relationship in the banking sector”, per un confronto sul possibile sviluppo di un dialogo avanzato tra amministrazioni fiscali e settore bancario.
Nel corso degli interventi, i vari partecipanti hanno concordato sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra amministrazioni finanziarie e settore bancario, sulla base di importanti esperienze già adottate da alcuni Stati OCSE.
Il seminario ha, inoltre, affrontato e analizzato il ruolo delle banche nell’odierno contesto economico, l’impatto sui profili fiscali di recenti cambiamenti nelle normative di vigilanza e la concreta esperienza dei vari soggetti interessati da programmi di “enhanced relationship”. Il seminario ha, poi, affrontato questioni tecniche, aventi diretto impatto sulla fiscalità delle banche, quali quelle relative alle perdite fiscali e l’attribuzione degli utili alle stabili organizzazioni di banche estere.L’Agenzia delle Entrate italiana, l’ABI e l’AIBE hanno convenuto sulla necessità di realizzare un codice di condotta per le banche italiane analogo al modello recentemente approvato dal Forum on Tax Administration OCSE.
Il seminario è stato aperto dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, il quale ha sottolineato l’importanza che “l’azione del Fisco si muova con grande equilibrio per incidere con tolleranza zero nei confronti dei fenomeni cosiddetti di pianificazione fiscale aggressiva, ma con grande senso di responsabilità in relazione a quei fenomeni che tali non sono, cercando di dare sempre maggiore certezza ai contribuenti”.
Nel segnalare l’importanza di condividere idee ed esperienze, Jeffrey Owens, direttore del Centre for Tax Policy and Administration dell’Ocse, ha dichiarato che “I programmi di compliance cooperativa hanno ricadute positive sia sui governi, sia sui contribuenti, poiché riducono il numero dei controlli, a favore di un incremento di trasparenza, con un positivo impatto sulla cultura della compliance e, naturalmente, sul gettito: in sintesi, una situazione in cui tutti hanno da guadagnare”.
Dal punto di vista dell’ABI e dell’AIBE, nel loro ruolo di associazioni di categoria, il Presidente Rosa ha sottolineato l’importanza della costruzione di un rapporto diverso che veda le banche come “parti di un rapporto costruttivo e non come controparti dell’amministrazione finanziaria”.Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana, ha enfatizzato l’importanza di introdurre un Codice di Condotta in Italia e sottolineato l’intenzione dell’ABI di lavorare congiuntamente con l’Agenzia delle Entrate per questo scopo. Il Codice consentirà di pervenire a un equilibrio tra l’obiettivo di ridurre gli spazi per la pianificazione fiscale aggressiva e la necessità di ottenere certezza e stabilità nell’interpretazione delle norme fiscali.Il Seminario è stato organizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana, l’Associazione Italiana Banche Estere e il Centre for Tax Policy and Administration dell’OCSE.

Il contesto di riferimento

La condivisione di informazioni tra le amministrazioni fiscali e le imprese è di fondamentale importanza. Un certo numero di rapporti recentemente pubblicati dall’OCSE contengono raccomandazioni, sia per l’amministrazione fiscale sia per le banche, finalizzate a costruire una relazione più stretta e cooperativa. Queste raccomandazioni suggeriscono che le amministrazioni fiscali, il settore bancario e il legislatore devono lavorare in modo costruttivo al fine di acquisire una comprensione condivisa del contesto commerciale e dei collegamenti tra i sistemi fiscali e segnalazioni di vigilanza.
Sulla scia dello “Study into the Role of Tax Intermediaries” del 2008 dell’OCSE, il rapporto del 2009, “Building Transparent Tax Compliance by Banks” esamina la natura del sistema bancario, le complesse operazioni di finanziamento strutturato sviluppate dalle banche e le modalità con le quali tali operazioni sono utilizzate dalle stesse banche e dai loro clienti. Il Rapporto analizza anche i processi di governance interna che le banche utilizzano per gestire il rischio fiscale, la prevenzione, l’individuazione e le strategie di risposta attuate dalle diverse amministrazioni fiscali nel rispondere alle sfide che le banche pongono. Il report contiene una serie di raccomandazioni per le amministrazioni fiscali e individua le migliori pratiche per le banche.
Tra le altre cose, il Rapporto raccomanda alle amministrazioni fiscali di migliorare le capacità del personale e la loro comprensione dei mercati finanziari e bancari, di provvedere a fornire certezza alle banche, di migliorare la valutazione dei rischi e di attuare una compliance fiscale trasparente. Il Rapporto ha anche individuato una serie di raccomandazioni per le banche, come il fatto che le decisioni del dipartimento fiscale delle banche in merito a una operazione non dovrebbero essere ignorate, ma necessitano di essere considerate a livello di CEO, di un maggiore grado di trasparenza, considerando i benefici che una relazione rafforzata con le amministrazioni finanziarie può apportare se i rischi fiscali sono considerati nel processo di governance.
L’OCSE ha pubblicato altri due ulteriori rapporti sul settore bancario nel 2010: “Framework for a Voluntary Code of Conduct for Revenue Bodies and Banks”,che illustra le motivazioni che sono alla base dell’adozione di un codice di condotta volontario, e il Rapporto “Addressing Tax Risks Involving Bank Losses”che offre una panoramica del trattamento tributario delle perdite fiscali delle banche, descrive i rischi fiscali che sorgono in relazione a queste perdite e delinea il modo in cui possono essere ridotti.

Aliquota Iva al 21%: dalle Entrate le istruzioni per l’uso

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Più tempo agli operatori economici per regolarizzare le fatture erroneamente emesse con la vecchia aliquota e imposizione al 20% se le fatture sono state emesse anticipatamente o gli acconti sono stati pagati entro il 16 settembre 2011.

Sono questi due dei principali chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 45/E di oggi che dà ulteriori indicazioni sull’applicazione della nuova aliquota Iva al 21%, prevista dal Dl 138 del 2011, ed entrata in vigore il 17 settembre.

Più tempo per correggere gli errori – Per venire incont ro alle esigenze degli operatori economici con particolari complessità tecniche o gestionali, l’Agenzia concede più tempo per regolarizzare le fatture eventualmente emesse e i corrispettivi annotati in modo non corretto effettuando la variazione in aumento.

Pertanto, i contribuenti che effettuano le liquidazioni periodiche con cadenza mensile possono regolarizzare le fatture emesse entro il mese di novembre fino al 27 dicembre e quelle emesse nel mese di dicembre fino al 16 marzo.

Invece, i contribuenti con liquidazione Iva trimestrale possono correggere le fatture emesse entro il mese di settembre fino al 27 dicembre e quelle emesse nel quarto trimestre entro il 16 marzo.

Aliquota al 20% per fatture anticipate e acconti – La circolare chiarisce che nel caso in cui sia stata emessa fattura o sia stato pagato in tutto o in parte il corrispettivo prima che si realizzassero i presupposti per l’imposizione, l’operazione si considera effettuata alla data di emissione della fattura o del pagamento.

In questo caso l’aumento dell’Iva non si applica agli acconti pagati entro il 16 settembre, che hanno scontato l’aliquota del 20%, mentre per le fatture a saldo emesse successivamente ed eventuali altri acconti è necessario applicare la nuova aliquota del 21%. Allo stesso modo, se entro il 16 settembre è stata emessa una fattura anticipata, questa sconta l’aliquota del 20% anche se il bene è stato consegnato o il servizio è stato pagato successivamente a tale data.

Commercio al minuto, vale solo il metodo matematico – Con l’introduzione della nuova aliquota il metodo matematico per la determinazione dell’imposta da versare diventa l’unico applicabile per i commercianti al minuto. In pratica l’imponibile si determina dividendo l’importo complessivo dei corrispettivi per alcuni valori (121 per le operazioni che scontano l’Iva del 21%).

Il testo completo della circolare è disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate – www.agenziaentrate.gov.it – all’interno della sezione “Normativa e prassi”.