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CamCom: in 5 mesi 17mila nuove aziende in Italia

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di Noemi Ricci

Nuovi incoraggianti segnali di ripresa arrivano dai dati registrati durante i primi cinque mesi del 2010 dall’anagrafe delle imprese tenuta dalle Camere di Commercio: il bilancio tra nuove aperture e chiusure è stato positivo: +17.235 unità. Si tratta di un +0,28% tra nascite e cessazioni.
In particolare, le imprese neonate sono state 200.652 mentre 183.417 hanno purtroppo chiuso i battenti allo stesso tempo.
A fotografare la realtà imprenditoriale italiana di fronte alla crisi sono stare Unioncamere e Infocamere, che hanno così redatto la rilevazione statistica annuale Movimprese.
Un’inversione di tendenza marcata, rispetto agli ultimi due anni caratterizzati dalla profonda crisi economica, se si considera che le chiusure delle imprese sono diminuite rispetto al 2009 di -10mila unità, mentre le aperture sono in ripresa facendo segnare un buon +4.700.
In più nonostante nel primo trimestre venga segnalato ancora un saldo negativo per oltre 16mila unità, il dato rimane comunque positivo rispetto al biennio precedente, dimezzando di fatto le perdite del 2009 (47,3%). Nello stesso periodo le cancellazioni sono state di -6,6%, mentre le nuove registrazioni sono state del 4%.
Da segnalare i buoni risultati ottenuti dalle società: +0,9%, 11mila in più per le società di capitali, 744 per le altre forme. Le società di persone e le imprese individuali hanno saldi negativi (-2.179 e -26.287 rispettivamente) ma comunque migliori rispetto al 2009 con 3.425 e di 7.603 unità in più rispettivamente.
Situazione ancora in sofferenza per gli artigiani (-0,9%). Praticamente stabili le aperture di fallimenti che fanno registrare uno +0,1 per mille rispetto al I trimestre 2009.

Fonte: http://www.pmi.it/lavoro-e-imprenditoria/news/7256/in-5-mesi-17mila-nuove-aziende-.html

Bonus produttività, sconti fiscali per aziende e dipendenti

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di Alessandro Vinciarelli

L’articolo 53 della manovra correttiva predisposta dal Governo con il decreto legge n. 78/2010 incide sui bonus in busta paga erogati dai datori di lavoro ai propri dipendenti in funzione degli incrementi di produttività, personale ma anche aziendale.

La nuova normativa, infatti, include tutte le somme distribuite in attuazione dei contratti collettivi o accordi correlati al miglioramento di un qualsiasi aspetto legato all’impresa, comprese innovazione, efficienza organizzativa e competitività aziendale.
Gli unici limiti della misura riguardano l’anno di applicabilità – per il momento il solo 2011 – la quantità di denaro retribuito – che non potrà superare i 6.000 euro lordi – e il reddito da lavoro dipendente, che non potrà essere superiore ai 40.000 euro annui.
Nello specifico, come previsto dal comma 1, le somme «saranno assoggettate a imposta sostitutiva IRPEF e delle addizionali regionali e comunali» e beneficeranno di «uno sgravio dei contributi dovuti dal lavoratore e dal datore di lavoro».
L’obiettivo della norma è creare una compartecipazione tra lavoratore e azienda, rendendo il primo più responsabile del proprio operato, in quanto legato sia al fatturato aziendale che alla propria retribuzione.
In ogni caso, si dovranno attendere le disposizioni attuative, soprattutto per quanto riguarda la determinazione del sostegno contributivo, che dovranno avvenire entro il 31 dicembre 2010 dopo la consueta condivisione con le parti sociali.
Fonte: http://www.pmi.it/finanziamenti/news/7255/bonus-produttivita-sconti-fiscali.html

OCSE: cresce disoccupazione in Italia (8,9%)

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di Alessandro Vinciarelli

Sotto il vento di una crisi inarrestabile, l’economia mondiale soffre, e ancor più soffrono i lavoratori, il cui posto in azienda è costantemente a rischio. Secondo i dati OCSE, infatti, sono 3,3 milioni i disoccupati in più rispetto al 2009, per un totale di 46,5 milioni.
Ad aprile 2010, l’Italia ha registrato un drammatico incremento: contro una media in area OCSE dell’8,7%, è salita all’8,9% (+1,5% rispetto a dodici mesi prima).
La piaga della disoccupazione è dovuta principalmente alla necessità per moltissime piccole e medie imprese, il vero tessuto imprenditoriale italiano, di ridurre le spese e quindi in prima battuta i costi legati alle risorse umane.
Peggio di noi, in termini di disoccupazione complessiva, si piazzano la Spagna (19,7%), la Repubblica Slovacca (14,1%), l’Irlanda (13,2%), il Portogallo (10,8%), l’Ungheria (10,4%) e la Francia (10,1%). In altre parole brutti segnali dall’Europa, che in media supera quota 10%.
Meglio i paesi del G7, che ad aprile registrano una disoccupazione pari all’8,4%. Interessanti i dati d’oltreoceano, per di più riferiti al successivo mese di maggio, che evidenziano un tasso di disoccupazione invariato per gli Stati Uniti rispetto al mese di aprile (8,1%) e in leggera flessione (-0,2%) per il Canada (9,7%).
Fonte: http://www.pmi.it/lavoro-e-imprenditoria/news/7254/ocse-cresce-disoccupazione-in-italia.html

Google Maps: un tag per differenziare il proprio business

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di Tullio Matteo Fanti

Google ha lanciato Google Tags, un nuovo servizio pensato per chi fa leva sul crescente utilizzo delle mappe per promuovere la propria attività. Un piccolo marker giallo sulla mappa permette di caratterizzare e distinguere la propria attività, facendo leva anche su offerte aggiuntive quali sconti, foto o coupon.
Google Tag non è un sostituto di Google Places, ma piuttosto una sua integrazione. Il primo passo consiste infatti nell’aprire un account su Google Places al fine di comparire sulle mappe, identificando i propri uffici, la propria sede o le proprie rivendite sul territorio. Il secondo passo è quello propriamente relativo ai Tag, che si rivelano elementi preziosi per identificare, caratterizzare e promuovere la propria attività rispetto ad altre nel medesimo territorio, soprattutto nel caso i potenziali clienti si connettano ad Internet tramite apparecchiature mobili.
I tag altro non sono se non marker gialli attraverso i quali promuovere importanti aspetti del proprio business (con la possibilità di inserire foto, coupon promozionali o altri elementi pubblicitari). Creare il proprio tag è un’operazione tutt’altro che complessa, realizzabile in pochi minuti grazie allo strumento Tag Builder.
Ogni Tag costa 25 dollari al mese, circa un dollaro al giorno, una tariffa flat che si rinnova mensilmente e pensata per garantire una certa continuità di presenza sulle mappe pur permettendo una frequente valutazione dei risultati ottenuti.
Al momento, il servizio è però limitato a poche località negli States, con l’obiettivo di estendersi entro pochi giorni a tutti gli stati degli USA; non sono ancora state rilasciate informazioni in merito alla disponibilità del servizio in altri paesi, tra cui l’Italia.
Fonte: http://www.pmi.it/marketing/news/7260/google-maps-distinguersi-con-un-tag.html

Mondiali in orario d’ufficio? I responsabili aziendali dicono no

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In occasione dei Mondiali di calcio 2010, il portale Ciao.it ha voluto indagare le ricadute in termini di produttività sul lavoro di una categoria di tifosi alquanto particolare: i dipendenti d’ufficio e i responsabili aziendali. Può la passione per il calcio, soprattutto quando viene dell’alto, a vincere un ben noto tabù, ovvero la visione delle partite anche durante l’orario di lavoro?Secondo i risultati della ricerca, condotta tra capi ufficio italiani, tedeschi, francesi, olandesi, svedesi e spagnoli, ciò che prevale è una generale reticenza a concedere ai dipendenti il permesso di guardare le partite durante la giornata lavorativa.

Il veto è stato infatti confermato dal 53% degli intervistati di tutti i paesi coinvolti nella ricerca. Sono i paesi del Sud Europa i più sensibili al tifo per la propria squadra: mentre i datori di lavoro italiani sono divisi a metà, in Spagna il 60% degli intervistati guarderà le partite della nazionale con i propri dipendenti. Severissimi i tedeschi: tre datori di lavoro su quattro sostengono infatti la necessità di non distrarsi durante il lavoro, così come il 64% degli svedesi e il 60% dei francesi. L’Olanda si dimostra invece il paese con i capi più permissivi: ben il 70% permette che i loro dipendenti guardino tranquillamente le partite anche quando sono al lavoro.

In generale, ben il 40% degli Europei è interessato alla Coppa del Mondo. In paesi come l’Italia (49%), la Spagna (66%) e la Germania (41%) il calcio viene preso in modo molto serio e un cittadino su tre guarda comunque le partite durante i mondiali, anche se non particolarmente interessato. La febbre dei mondiali si può osservare anche su Internet: durante i Mondiali di calcio in Sudafrica si è assistito infatti ad un aumento del traffico, tra ricerche su informazioni e news, con dei picchi di 12,1 milioni di visitatori al minuto.
( di Tullio Matteo Fanti da PMI.it)

Aumento dell’età pensionabile

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La manovra 2010 prevede, tra gli altri provvedimenti, l’introduzione delle finestre “mobili” sia per pensioni ordinarie di vecchiaia che per pensioni di anzianità, con un slittamento di dodici mesi per i lavoratori dipendenti e di diciotto mesi per i lavoratori autonomi. Il provvedimento si applica a partire dal gennaio 2011 e sembra “strutturale”, nel senso che dovrebbe essere applicato a tutte le coorti di pensionati a partire da coloro che maturano i diritti nel 2011. In particolare il provvedimento uniforma il pensionamento ordinario di vecchiaia e il pensionamento anticipato per tutti e tre i regimi (retributivo, misto e contributivo).

Le donne e le nuove finestre:

Si tratta a tutti gli effetti di un aumento dell’età di pensionamento che avrà impatto soprattutto sulle donne. La normativa vigente prevedeva delle finestre di uscita “fisse”, quattro per vecchiaia e due per anzianità, a partire dalla data di maturazione del diritto. Ad esempio, un dipendente privato che avesse maturato il diritto alla vecchiaia nel gennaio 2011 sarebbe uscito nel luglio 2011, mentre ora deve aspettare il febbraio 2012; se avesse maturato il diritto nel febbraio 2011, deve aspettare il marzo 2012 invece del luglio 2011. Lo scorrimento della finestra comporta mesi di attesa aggiuntivi per vecchiaia, per i dipendenti, che variano dai sette ai nove mesi (per gli autonomi dai dieci ai dodici mesi). In media quindi ritardi di sei-sette mesi per i dipendenti, ritardi più lunghi per gli autonomi. Per quel che riguarda l’anzianità, gli effetti sono meno marcati in quanto l’attesa era comunque di circa sei mesi: un dipendente che avesse maturato il diritto tra il gennaio 2011 e il giugno 2011 poteva uscire solo nel gennaio 2012, mentre ora uscirà in uno dei mesi compresi tra il febbraio 2012 e il giugno 2012. L’attesa media è prolungata di circa tre mesi.
I risparmi sono stimati a circa un miliardo di euro per anno (1,2 miliardi di euro), di cui una buona parte è dovuto al posticipo delle pensioni di vecchiaia per i dipendenti privati. Èuna aumento dell’età di pensionamento che avrà impatto soprattutto sulle donne, perché in genere sono loro a uscire dal lavoro con trattamenti di vecchiaia. Infatti, per loro è più difficile aver completato l’anzianità contributiva necessaria a raggiungere i requisiti per anzianità. Da notare che anche coloro che potevano pensionarsi ad età inferiori a quelle della normativa grazie ai famosi 40 anni di contributi saranno ora costretti ad aspettare in media sei-sette mesi o anche un intero anno.

(di Agar Brugiavini da www.lavoce.info)

Moratoria dei debiti delle Pmi, concordata una proroga di 7 mesi

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Slitta al 31 gennaio 2011 il termine per la presentazione delle domande per accedere all’agevolazione. Prolungati i termini per la sospensione dei debiti delle Pmi. Ministero dell’Economia e delle Finanze, Associazione bancaria italiana e le altre rappresentanze d’impresa firmatarie dell’avviso comune sottoscritto ad agosto 2009, hanno concordato di differire di 7 mesi la scadenza per la presentazione delle domande sulla moratoria dei mutui. Le imprese avranno tempo fino al 31 gennaio 2011 per presentare la richiesta di sospensione dei debiti. Saranno ammesse all’agevolazione solo le operazioni che non sono state già oggetto di proroga.

L’Avviso comune, sottoscritto il 3 agosto scorso, prevede 12 mesi di congelamento dei pagamenti della quota capitale delle rate per mutui e leasing e l’allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa, con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili; il termine ultimo per presentare la domanda di moratoria alle banche era fissato al 30 giugno 2010. Con il nuovo accordo, la scadenza per accedere alle agevolazioni slitta al 31 gennaio 2011.

Il monitoraggio periodico dei dati evidenzia che, al 30 aprile scorso, le richieste pervenute sono state circa 185mila (+ 15mila rispetto al 30 marzo), per un debito residuo pari a più di 55 miliardi di euro. In particolare, tenendo conto dei tempi di istruttoria (circa 30 giorni), sono già state accolte fino ad aprile quasi 142mila domande per un ammontare di circa 10 miliardi di euro di mutui e leasing sospesi (+ 500 milioni rispetto a marzo).
( fonte Fisco Oggi)

Definito lo sconto fiscale 2010 per sicurezza, difesa e soccorso

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La detrazione Irpef sul trattamento economico accessorio è riconosciuta direttamente dal sostituto d’imposta
Fatti i conti – secondo le modalità stabilite dal Dpcm del 27 febbraio 2009 – gli appartenenti alle Forze armate, all’Arma dei carabinieri, ai Vigili del fuoco, alla Guardia di finanza, alla Polizia penitenziaria e al Corpo forestale dello Stato, che ne hanno i requisiti, potranno detrarre, nel 2010, fino a 149,50 euro dell’imposta lorda Irpef dovuta per il reddito derivante dal trattamento economico accessorio. A stabilire il tetto, il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 23 aprile, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, 14 giugno, che determina l’ammontare dello sconto fiscale in base ai fondi stanziati e al numero dei beneficiari.

L’agevolazione, introdotta in via sperimentale dall’articolo 4, comma 3, del Dl n. 185/2008 per il 2009, è stata confermata anche per l’anno in corso con l’articolo 2, comma 156, della Finanziaria 2010. Rimane immutata la soglia massima di 35mila euro di reddito totale per accedere al beneficio, l’anno di riferimento è il 2009. Invariata anche la cifra stanziata allo scopo: disponibili, per il 2010, 60 milioni di euro. Aumentato rispetto al 2009, invece, l’importo ammesso in riduzione: 149,50 euro contro i 134 dello scorso anno. Il decreto pubblicato ieri in Gazzetta calcola, appunto, il quantum da scalare, visto che, quest’anno, potranno usufruire del trattamento agevolativo 400.557 unità.
I più numerosi sono i Carabinieri (84.277), seguiti da Polizia di Stato (83.578), Guardia di finanza (48.336), Vigili del fuoco (37.534), Polizia penitenziaria (36.696) e dagli appartenenti al Corpo forestale dello Stato (7.136).

La diminuzione è applicata direttamente dal sostituto di imposta, in un’unica soluzione, nel limite dell’imposta lorda calcolata sul trattamento economico accessorio corrisposto e, per l’eventuale importo residuo, in occasione delle successive erogazioni effettuate nell’anno al medesimo titolo.

( Anna Maria Badiali da Fisco Oggi)

Auto blu, contribuenti.it: prorogati al 30 giugno i termini del censimento

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Prorogati dal 15 giugno al 30 giugno i termini per la P.A. per compilazione on line del questionario conoscitivo sull’utilizzo della flotta di rappresentanza e delle auto di servizio nelle pubbliche amministrazioni previsto dalla direttiva n. 6 del 2010 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica.
La direttiva, che si inquadra nell’ambito delle iniziative volte a favorire la trasparenza dell’attività amministrativa, ha voluto richiamare l’attenzione delle pubbliche amministrazioni sulle modalità di gestione e utilizzo delle autovetture in dotazione alle P.A., con l’intento di conoscere il reale impatto economico e funzionale del servizio, al fine di elaborare idonei strumenti di razionalizzazione e abbattimento della spesa.
Il monitoraggio delle autovetture in dotazione alle P.A., curata da Formez PA, ha l’obiettivo di fornire una fotografia dell’intero parco auto in uso alle pubbliche amministrazioni negli ultimi due anni (2008 e 2009) e in particolare di rilevare:
o il numero di “auto blu” utilizzate, assegnate in uso esclusivo e non esclusivo;
o il numero e la qualifica degli assegnatari delle “auto blu”;
o il numero delle auto di servizio a disposizione per le esigenze degli uffici;
o il costo complessivo delle autovetture e la loro percorrenza chilometrica.
Oltre al modulo on line da compilare sul sito www.formez.it occorrerà inoltrare una certificazione della spesa complessiva sostenuta per le autovetture tramite pec all’indirizzo e-mail autoblu@pec.formez.it.
“Ringraziamo il ministro Brunetta per l’avvio del censimento istituzionale – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – Chiediamo alla P.A. ed in particolare allo Stato, Regioni, Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, Enti pubblici, Enti pubblici non economici, Societa’ misto pubblico-private e Societa’ per azioni a totale partecipazione pubblico di partecipare con solerzia ed impegno a questa lodevole iniziativa che e’ fondamentale per quantificare le auto blu, cosi’ da poter prendere gli eventuali provvedimenti per ridurle”.
L’Associazione Contribuenti Italiani ringrazia tutti i parlamentari che hanno presentato interrogazioni e tutti i mass media che si sono occupati del caso e resta in attesa della pubblicazione dei risultati del censimento per una ampia campagna di sensibilizzazione.

Fonte: www.contribuenti.it

Manovra: Tremonti, alle Regioni finora è stato dato

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“Fino ad ora alle Regioni è stato dato, se si fermano per un giro non è che succede…”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, parlando alla Festa nazionale della Cisl, il 13 giugno,aggiungendo che “entro autunno, speriamo prima, ci sarà il patto tra le Regioni” in cui “si dividono tra loro l’entità del patto, riconoscendo vizi e virtù. Speriamo più le virtù dei vizi”, ha aggiunto.
Fonte: www.regioni.it