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Alimentazione/ Petrini: “Portiamo la nostra filosofia nelle scuole, tutti quanti siano attivisti per scongiurare l’estinzione dell’uomo”

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Rigenerazione. Transizione ecologica. Comunità. Educazione. Sono le quattro parole chiave evocate da Carlo Petrini, il presidente di Slow Food, e che rappresentano la missione a cui il mondo è chiamato fin da subito, la via da percorrere per giungere al traguardo, lo strumento individuato da Slow Food e l’arma con la quale combattere. Dal palco del Teatro della Corte Ivo Chiesa di Genova, che oggi e domani ospita il X Congresso nazionale di Slow Food Italia, Petrini rivendica il lavoro fatto in oltre trent’anni di attività associativa e rilancia, fissando gli obiettivi per il futuro. 

 «C’è un termine, un concetto, che è destinato a ritornare frequentemente nei prossimi tempi. È il verbo rigenerare» ha esordito Petrini. Rigenerazione dei suoli e degli ecosistemi, certo, ma non solo: ad aver bisogno di essere rigenerato è l’approccio alla produzione, alla distribuzione e al consumo alimentare. E, in un certo senso, anche il modo in cui intendiamo la vita di ogni giorno: «Viviamo un periodo di passaggio verso un’altra epoca storica, cioè la transizione ecologica. Forse, in Italia, non abbiamo ancora le idee sufficientemente chiare su che cosa sia – ha aggiunto il presidente di Slow Food -. Io penso che occorra avere chiarezza sul fatto che significhi cambiare un modello che, a partire dalla rivoluzione industriale, ci sta portando verso l’estinzione dell’homo sapiens sapiens».

 Il modello – che non è solo organizzazione sociale, ma anche produzione economica – proposto da Slow Food è quello delle comunità. Negli ultimi quattro anni (cioè dal settimo Congresso internazionale di Slow Food, quello di Chengdu, in Cina, del 2017) sono nate Comunità Slow Food in tutto il mondo, di cui 251 soltanto in Italia. Il nuovo obiettivo, ha spiegato Petrini, dev’essere quello di «aprirci ancora di più, coinvolgendo attivamente chi fa formazione. Non può esserci transizione ecologica senza cultura, per questa ragione dobbiamo far sedere allo stesso tavolo contadini e insegnanti, pastori e professori». 

 A questo lavoro sarà chiamato anche il nuovo Comitato Esecutivo di Slow Food, l’organo politico dell’associazione braidese che viene rinnovato proprio nella due giorni di Congresso Nazionale in corso di svolgimento nel capoluogo genovese. 

 A fare gli onori di casa è stato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che salutando i 250 delegati presenti al Teatro della Corte Ivo Chiesa e i circa 500 collegati in streaming, ha sottolineato come parlare «di crescita, di cultura, di sviluppo, e quindi di lavoro e di occupazione» non possa prescindere dall’importanza di farlo «in modo sostenibile. Stiamo ripartendo e speriamo che sia verso un mondo nuovo e migliore – ha aggiunto Toti -. Lo dobbiamo fare con grande attenzione a quelli che sono i nostri asset principali: la conservazione dell’ambiente, del nostro mare, la valorizzazione della nostra cultura, penso a quella della pesca e quella enogastronomica» che proprio in questi giorni sono al centro del programma di Slow Fish 2021. «Di tutto questo si parla oggi: è bello partire di nuovo da Genova con una delle prima manifestazioni nazionali che si svolgono nel nostro Paese dopo la fase più dura della pandemia. Da Genova c’è chi è partito per mondi nuovi, speriamo che anche qua, oggi, si riesca a fare qualcosa di simile».

 Un mondo nuovo, quello che ci aspetta, che secondo Slow Food deve fondarsi su due princìpi: la sostenibilità e la tutela della biodiversità. «Non vanno intesi solamente come universo di valori – ha ricordato il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, il cui video di saluti istituzionali è stato proiettato al momento dell’apertura dei lavori – ma come azioni concrete e incisive da attuare lungo tutta la filiera». Occorre tenere a mente, ha aggiunto il ministro Patuanelli dopo aver ricordato il ruolo centrale di Slow Food nel costruire una nuova agricoltura, che i contadini «possono svolgere un ruolo fondamentale nella salvaguardia della terra e nella gestione della biodiversità, essendo una componente chiave dell’economia rurale» e nella produzione di un cibo che dev’essere «espressione del territorio, delle pratiche tradizionali e dell’identità culturale, elementi da cui ripartire per pensare al futuro in chiave collettiva. Fondamentale è la salvaguardia della biodiversità come orientamento a una distribuzione delle risorse rispettosa delle capacità ambientali, in grado di rimettere al centro stretto rapporto tra l’uomo e l’ambiente». 

 Un equilibrio che è tanto prezioso quanto precario, come ha dimostrato la pandemia di Covid-19 che da più di un anno e mezzo ha stravolto le nostre vite. Un periodo difficile ma che, come ha ricordato Paola Bordilli, assessore ai Grandi eventi del Comune di Genova, ci ha consentito di riflettere sul valore del cibo e ci ha ridato consapevolezza di che cosa sia l’alimentazione di qualità, il cibo buono, pulito e giusto. 

 Il saluto e l’eredità del Comitato Esecutivo uscente

 La giornata odierna ha segnato anche l’atto conclusivo del mandato del Comitato Esecutivo eletto nel 2018 nel corso del IX Congresso nazionale di Slow Food Italia, svoltosi a Montecatini Terme. «È sempre stato con spirito di servizio che abbiamo affrontato il nostro mandato, con la consapevolezza di avere una grande responsabilità nel servire Slow Food, le sue idee e i suoi valori che sono anche i nostri valori, servire la sua rete associativa, ogni singolo socio» ha dichiarato Giorgia Canali, intervenendo a nome dell’interno Comitato Esecutivo. «Sappiamo di essere solo all’inizio di questo percorso di allargamento di quella famiglia che è la rete di Slow Food in Italia e che questo percorso sarà tanto più positivo quanto più energia sapremo investire nel coltivare le relazioni tra le diverse anime che compongono la nostra rete» ha proseguito. 

 «La sfida è anche quella della ri-generazione del movimento – ha aggiunto -. Si tratta di prendere coscienza dell’incompiutezza di quel che sappiamo e il bisogno di non smettere mai di formarci e informarci. Formazione e rigenerazione sono concetti che possono alimentarsi l’un l’altro in modo virtuoso». E proprio l’impegno nella formazione è stato uno degli obiettivi prioritari nel programma di mandato degli ultimi anni: «Grazie a un bando del ministero del Lavoro abbiamo dato vita al progetto Slow Food in Azione – ha concluso Canali -, un intenso lavoro di ricerca sui territori che ha portato, tra le altre cose, a catalogare 185 nuovi prodotti italiani sull’Arca del Gusto di Slow Food». 

In totale, in Italia, i prodotti catalogati oggi sono 1077. Un buon proposito per il futuro? Lo suggerisce Carlo Petrini: «Dietro a ognuno di questi c’è una comunità che lavora, che si adopera per la difesa di un prodotto. Dobbiamo darci come obiettivo quello di rendere Presìdi Slow Food tutti i prodotti dell’Arca». 

Coronavirus, 4 adolescenti su 10 hanno concluso il ciclo vaccinale

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.

a) Prosegue a ritmo serrato la campagna di vaccinazione. Oltre il 40% dei cittadini con più di 12 anni ha completato il ciclo vaccinale anti-COVID.

Lo fa sapere il governo;

b) A”ttenzione ad assembramenti in piazza per la finale degli Europei: rischiamo maxi focolai”. La dichiarazione è del sottosegretario alla Salute, Sileri

c) In tutto il mondo i decessi legati al coronavirus dall’inizio della pandemia sono più di 4 milioni, come si evince dai dati della John Hopkins University.

Scuola/: Domani la pubblicazione delle graduatorie provvisorie ATA III fascia

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Importante notizia per il mondo della scuola. Come previsto dalla nota ministeriale nota n. 1797 del 10 giugno, domani 8 luglio saranno pubblicate le graduatorie provvisorie del personale ATA di III fascia.

Avverso l’esclusione o nullità, nonché avverso le graduatorie, è ammesso reclamo al dirigente della istituzione scolastica che gestisce la domanda di inserimento, se prodotto entro 10 giorni dalla pubblicazione della graduatoria provvisoria.

Nel medesimo termine si può produrre richiesta di correzione di errori materiali.

Ostuni/ Non trova le chiavi di casa e rompe una finestra, ma muore dissanguato

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Una storia assurda e dolorosa ed una tragedia consumatasi all’improvviso.
Aveva perso le chiavi e non sapeva come rientrare in casa. Ci ha provato rompendo una vetrata, ma nello sferrare il pugno contro la finestra, si è provocato un profondo taglio all’avambraccio ed è morto dissanguato nel giro di pochi minuti.
Il drammatico incidente è successo nelle campagne di Ostuni, in provincia di Brindisi, dove un 54enne, viveva da solo. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, ad allertare i soccorsi è stata una vicina di casa che, però, non ha potuto fare molto.
Giunti sul posto, sono stati gli operatori del 118 e la polizia a trovare il corpo dell’uomo già deceduto in una pozza di sangue.

foto di repertorio

Bandi&concorsi/IPAB Valdagno: bando di concorso per 17 OSS

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Numerose opportunità di lavoro in Veneto grazie al concorso dell’IPAB Centro servizi sociali Villa Serena del Comune di Valdagno, in provincia di Vicenza, per operatori socio sanitari (OSS).

La selezione pubblica prevede infatti la copertura di 17 posti di lavoro a tempo indeterminato e pieno – categoria B, posizione economica B1 – da distribuire presso due strutture per anziani.

Il termine entro cui presentare la propria candidatura è fissato al 25 Luglio 2021.

Requisiti:

I candidati al concorso per OSS dell’IPAB di Valdagno dovranno possedere i requisiti di seguito riassunti:

cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea o di altre categorie indicate nel bando, con relativi requisiti ivi specificati;

idoneità fisica;

attestato di qualifica professionale di operatore socio sanitario (conseguito a
seguito del superamento del corso di formazione di durata annuale) o titolo equipollente;

godimento dei diritti civili e politici e, pertanto, inclusione nell’elettorato politico attivo;

assenza provvedimenti di destituzione, dispensa o licenziamento e non essere stati dichiarati decaduti da un pubblico impiego per persistente insufficiente rendimento o a seguito di procedimento disciplinare o per avere prodotto documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile;

aver assolto gli obblighi di leva militare (solo per i candidati di sesso maschile nati entro il
31/12/1985);

assenza di condanne penali e procedimenti penali in corso che impediscano, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, la costituzione del rapporto di impiego con la pubblica amministrazione o che siano ritenute ostative, da parte dell’amministrazione, all’instaurarsi del rapporto di impiego, in relazione alla gravità del reato e alla sua rilevanza rispetto al posto da ricoprire.

Si segnala, inoltre, che sul concorso operano le seguenti riserve a favore dei volontari delle Forze Armate:

n. 14 posti presso l’ente CSS Villa Serena di Valdagno;

n. 3 posti per l’IPAB Casa Tassoni di Cornedo Vicentino

BANDO

Coronavirus/ Nove britannici su 10 hanno gli anticorpi

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus
a) Un dato certamente significativo.
L’Istituto di statistica britannico (ONS) calcola che il 90% della popolazione del Regno Unito abbia gli anticorpi contro il coronavirus;
b) “In due mesi e mezzo i ricoveri in ospedale per COVID-19 sono scesi del 95%”.

Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza
c) Secondo l’OCSE nel mondo sono stati persi a causa della pandemia 114 milioni di posti di lavoro.

foto di repertorio

Sardegna, turista muore sulla spiaggia

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Una vacanza finita in tragedia. E’ accaduto in Sardegna dove un giovane turista lombardo di 34 anni è morto mentre era in spiaggia a Cala Sabina, nei pressi di Golfo Aranci, in provincia di Sassari. S è improvvisamente accasciato mentre era al mare, stroncato da un malore, probabilmente un ictus: immediatamente sono intervenuti diversi bagnanti, tra i quali alcune infermiere libere dal servizio, che hanno tentato di prestare i primi soccorsi.

Successivamente sono poi arrivati gli uomini della Guardia Costiera, i medici del 118 che hanno tentato in tutti i modi di rianimare il giovane. È intervenuto anche l’elisoccorso dall’ospedale di Olbia, ma non c’è stato nulla da fare.

foto di repertorio

Andria/ Progetto rifugio per cani, il plauso del presidente E.N.P.A.

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FOTO DI REPERTORIO Photocredit: © Bharathi Kannan

Dal Comune di Andria riceviamo e pubblichiamo

Di seguito il testo della nota trasmessa nei giorni scorsi da Carla Rocchi, presidente Nazionale dell’ E.N.P.A. Onlus (Ente Nazionale Protezione Animali), all’Assessore Colasuonno: “Le scrivo dopo ave letto la felice notizia che la vostra Giunta comunale ha approvato il progetto per la realizzazione di un rifugio da 200 unità per i cani randagi.

Ci rassicura vedere la vostra attenzione sul triste problema del randagismo che è alta e consideriamo positivissima l’apertura di un rifugio in un territorio non facile.

Investendo in strutture come i rifugi – conclude la presidente Rocchi – voi fate quello che ogni amministratore dovrebbe fare, e cioè, promuovere la convivenza fra umani e animali a beneficio di entrambi, per il presente e costruire una cultura davvero solidale, di umanità e rispetto per tutti gli esseri, per il futuro”.

Ufficio Stampa

Coronavirus/ Sale la curva del contagio, ma diminuisce quella dei decessi in un giorno

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Torna a salire la curva del contagio da Coronavirus in Italia, leggendo il bollettino del Ministero della Salute.
I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 1.010 su 177.977 tamponi (ieri erano stati 907 su 192.424 tamponi). È la prima volta che torniamo oltre i mille casi dallo scorso 19 giugno. Sono 14 i morti di oggi (ieri erano stati 24).
Con 1.735 dimessi e guariti in più gli attualmente positivi sono 41.840, ( -739).
Il tasso di positività è oggi è allo 0,57% (ieri era allo 0,47%). Il totale delle vittime da coronavirus nel nostro Paese dall’inizio della pandemia sale a 127.718.

Ambiente, l’appello di Slow Fish: “ Salviamo i mari dalla plastica: il governo italiano intervenga con urgenza”

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 Il 3 luglio, sarebbe dovuta entrare in vigore la direttiva Ue sulla plastica monouso, ma l’Italia è in ritardo e il rischio è quello di creare ancora più confusione  Il programma completo di Slow Fish, a Genova fino al 4 luglio, è su www.slowfish.it «Da domani, 3 luglio 2021, i mari che lambiscono le coste europee saranno più protetti dall’inquinamento di 10 prodotti in plastica monouso, le spiagge saranno più pulite e i prodotti ittici che portiamo sulle nostre tavole più sani e sicuri». È questa la notizia che avremmo voluto lanciare oggi, dopo dieci edizioni di Slow Fish – la manifestazione in corso a Genova fino a domenica 4, organizzata da Slow Food e Regione Liguria – che dal 2004 sensibilizza il pubblico sulle problematiche degli ecosistemi acquatici e accende i riflettori sulle iniziative virtuose delle comunità della piccola pesca artigianale che si adoperano per risolverle.  Non abbiamo cominciato e siamo già in ritardo E invece la notizia che diamo non è questa, per tre motivi che non fanno altro che generare ancora più confusione.  Domani sarebbe dovuta entrare in vigore in tutti i Paesi dell’Ue la direttiva sulle plastiche monouso (la Sup – Single Use Plastic) adottata nel 2019 con l’obiettivo di ridurne l’impatto sull’ambiente. Se guardiamo al panorama dei vari stati, la direttiva prevede che quanto già prodotto vada in esaurimento (e chissà per quanti anni ne avremo ancora).  Se però guardiamo nello specifico a ciò che accade in Italia, ci tocca constatare che al momento esiste solamente una bozza di decreto legge di recepimento, che non è nemmeno stata messa in calendario del Consiglio dei Ministri.  Inoltre sono già in atto trattative tra gli stati membri e la Commissione europea per attenuare gli effetti della direttiva sul comparto industriale, fortissimo soprattutto in Italia e Spagna. Tra i nodi da sciogliere anche la questione dei prodotti usa e getta in bioplastica, considerata dalla direttiva europea alla stessa stregua delle plastiche tradizionali, nonostante le bioplastiche utilizzate per piatti e bicchieri, ad esempio, siano biodegradabili e compostabili. «Al momento la confusione regna sovrana» evidenzia Andrea Di Stefano di Novamont, a Slow Fish per raccontare alcuni dei progetti che vedono protagoniste comunità della pesca in Puglia e Campania. «Purtroppo la direttiva è nata all’insegna della fretta e della scarsa attenzione all’innovazione. Il target principale nel monouso dovrebbe essere quello della riduzione del consumo, indipendentemente dal materiale. L’auspicio è che l’Italia, forte del miglior sistema europeo di raccolta differenziata dei rifiuti alimentari, e di tutti quelli assimilabili perchè compostabili, scelga di abbinare a obiettivi ambiziosi di riduzione, prodotti compostabili rigorosamente certificati. Si tratta di un obiettivo importante anche per tutelare il consumatore da quei manufatti che, pur non rientrando nell’elenco della direttiva Sup, possono essere privi di certificazioni che ne garantiscano sia la sicurezza alimentare sia la compostabilità industriale nel fine vita». Il Mediterraneo: un mare di plastica I 10 prodotti sotto i riflettori della direttiva sono quelli più diffusi sulle spiagge europee: bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce e mescolatori per bevande, palloncini e aste, contenitori per alimenti, tazze e contenitori per bevande, mozziconi di sigaretta, sacchetti di plastica, pacchetti e involucri, salviette umidificate e articoli sanitari.  Più dell’80% dei rifiuti marini è costituito da prodotti plastici e di questi solo una piccolissima percentuale è visibile lungo le nostre spiagge. Secondo lo studio The Mediterranean: Mare plasticum dell’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN), questo pericolo è particolarmente grave nelle acque del Mar Mediterraneo. Qui la plastica totale accumulata è stimata nell’ordine di grandezza di 1.178.000 tonnellate, anche se dati precisi non ci sono, visto che la maggior parte delle ricerche svolte finora si è concentrata principalmente sulla plastica accumulata sulla superficie del mare, che costituisce meno dello 0,1% della quantità totale. Secondo il rapporto i primi tre Paesi che contribuiscono alla dispersione di plastica sono EgittoItalia e Turchia.
Lo studio stima una dispersione di plastica annuale media di 229.000 tonnellate: al 94% si tratta di macroplastiche e al 6% di microplastiche. Mentre le prime sono visibili a occhio nudo e costituiscono la base per le famose isole di plastica galleggianti, queste ultime sono le più insidiose, costituendo un prodotto sintetico – spesso scambiato per cibo dai pesci e dai microrganismi acquatici – sempre disponibile che, attraverso lo zooplancton, risale lungo la catena trofica fino ad arrivare sulle nostre tavole.  Microplastiche e metalli pesanti: amici per la pelle Ma c’è di più: un recentissimo studio a cura di Stefania Squadrone e del team di ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta diretto da Angelo Ferrari (maggio 2021, Environmental Science and Pollution Research), analizza – tra i primi a livello mondiale – la presenza di metalli pesanti assorbiti dalle microplastiche. Grazie ai prelievi effettuati in due aree tra Toscana e Liguria, lo studio rileva come le microplastiche vadano a braccetto con i famigerati metalli pesanti. E così alluminio, ferro, nichel, zinco, cadmio, mercurio, piombo e arsenico, giusto per citare i più diffusi, vanno a braccetto con poliestere, polietilene e altri derivati plastici, costituendo un ulteriore veicolo di contaminazione da metalli pesanti per la catena trofica. «Gli effetti delle microplastiche sugli organismi viventi, tra cui l’uomo, sono tuttora oggetto di studi approfonditi» sottolinea Maria Cesarina Abete, responsabile S.C. Controllo Chimico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Ma alle plastiche, come detto, si aggiungono i rischi dovuti «all’assunzione di metalli pesanti, di cui le microplastiche sono dei veri e propri hotspot».
È il caso, prosegue Abete, dello «zooplancton, come piccoli crostacei, salpe e meduse che a loro volta vengono mangiati da esemplari sempre più grandi in un processo di biomagnificazione, che arriva fino a noi. Senza voler fare allarmismo, perché i controlli sul cibo, e in particolare sui prodotti ittici, sono serrati, dobbiamo far capire che ci vuole un freno deciso al consumo di prodotti in plastica». Slow Fish: impariamo l’abc del mare con giochi e arte È proprio questo il punto su cui Slow Fish da sempre insiste: innescare un cambiamento nelle abitudini di produzione e consumo del cibo e negli stili di vita di tutti noi. Lo facciamo con il percorso Fish‘n’Tips, realizzato da Unione Europea, dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) e dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca dell’Ue (Feamp) e ospitato in piazza Caricamento, al Porto Antico di Genova, dove gli esperti di Slow Food parlano di biodiversità marina, scelte alimentari e cambiamenti climatici, ma non solo… «Non vogliamo demonizzare la plastica, però si deve affrontare il problema della sua gestione a monte, in tutti i sensi. Da un lato le aziende devono essere stimolate verso la riduzione degli imballaggi, come facciamo noi di Slow Food da anni con i nostri Presìdi; dall’altro continueremo a sensibilizzare il pubblico delle manifestazioni, i nostri soci, attivisti e tutti coloro che ci seguono, a non consumare prodotti usa e getta di qualsiasi materiale essi siano ma di indirizzarsi verso il riutilizzo dei materiali. Infine, una corretta gestione di tutti i rifiuti a terra eviterebbe di ritrovarsi con un mare di immondizia e con la necessità di attuare urgentemente una direttiva come quella sui prodotti plastici monouso.
Esortiamo quindi il governo ad agire sul fronte di questa direttiva e su altri al più presto: troverà in Slow Food un alleato» dichiara Massimo Bernacchini del Comitato esecutivo di Slow Food Italia. Arte come strumento di denuncia A Slow Fish anche l’arte contemporanea scende in campo per farci riflettere sull’urgenza di affrontare l’inquinamento dei mari di tutto il mondo, letteralmente “portando a galla” un problema di assoluta attualità e non lasciandolo nascosto nei fondali del mare.  L’artista statunitense Christian Holstad (1972, Anaheim – California), grazie a FPT Industrial, main parter di Slow Fish, ripropone la sua opera Consider yourself as a guest (Cornucopia), presentata nel 2019 alla Biennale d’Arte di Venezia e ad Artissima a Torino. La grande cornucopia, simbolo antico di fortuna e di abbondanza, è infatti realizzata interamente con rifiuti plastici. L’artista, la cui ricerca si distingue per una particolare attenzione ai temi del consumo e dei suoi effetti sul mondo, ribalta la metafora di questa immagine iconica che acquisisce così un inedito senso negativo di “eccesso”.  «Un mio vicino di casa aveva appeso alla porta un cartello con scritto ‘Considerati un ospite’» racconta Christian Holstad spiegando il titolo della sua opera.
«Per anni, ogni giorno, ho visto quella frase che è diventata per me come un mantra inconsapevole. Essere ospite non significa poter fare ciò che si vuole: quando andiamo a casa di qualcuno mica la distruggiamo. Invece è esattamente quello che stiamo facendo a casa nostra. Siamo ospiti terribili sul nostro stesso pianeta», racconta Christian Holstad. «La nostra dipendenza dalla plastica non è sostenibile. I suoi effetti si stanno espandendo nei nostri continenti e nelle nostre acque. Consider yourself as a guest (Cornucopia) è una riflessione sull’impatto che abbiamo sul pianeta e sul nostro ruolo di consumatori che alimentano questa crescente massa di plastica. Non mi interessa più discutere su cosa sia meglio o peggio, buono o cattivo, giusto o sbagliato: l’unica analisi che mi interessa è cosa sia sostenibile o meno. E il modo in cui stiamo vivendo non è sostenibile, quindi non può continuare».  La mitilicoltura: quando le cozze allungano la vita dei mari L’allevamento di mitili – cozze e vongole – è una produzione ittica assolutamente sostenibile, se poi le retine non sono realizzate in polipropilene ma in Mater-Bi allora si risolve anche il problema della dispersione accidentale di questo materiale plastico nei fondali marini. A Slow Fish presentiamo alcuni bellissimi progetti sperimentali di economia circolare che hanno il doppio vantaggio di mitigare la dispersione della plastica nei mari e di reinserire materiale organico all’interno dei cicli naturali attraverso il compost.   Proprio nel mese di luglio in Campania partirà il progetto #CozzaPlasticFree con 20 mitilicoltori che semineranno il prodotto in fase sperimentale in retine di Mater-Bi. Il progetto vede insieme Coldiretti Impresa Pesca Campania, Università Federico II – Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Novamont SpA e Legambiente Campania. Lo studio, che terminerà a dicembre 2022 e che, se darà buoni risultati, entrerà a regime dal 2023 in tutto il litorale campano, mira a verificare la tenuta dei retini alle correnti e alla salinità delle acque e, grazie al Dipartimento di Veterinaria, verificherà le caratteristiche del prodotto a contatto con Mater-Bi, rispetto a quello a contatto con materiali plastici.
Le retine recuperate, inoltre, saranno utilizzate per la produzione di compost da usare in agricoltura: il Mater-Bi, infatti, in quanto materiale organico non è un “rifiuto speciale non pericoloso” e quindi non è soggetto alle procedure di smaltimento, con relativi costi.   Più avanti nel processo sperimentale è il progetto della cozza tarantina, avviato già lo scorso anno che vede insieme i mitilicoltori tarantini, Slow Food Puglia, Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Comune di Taranto e Novamont. Le retine utilizzate dai 22 mitilicoltori coinvolti sono giunti alla fase di fine vita e sono attualmente impiegate per la produzione di compost. Questa fase di sperimentazione sarà il punto di partenza per la stesura del disciplinare del Presidio Slow Food della cozza di Taranto che sarà lanciato entro il 2021.   Anche la Cooperativa dei mitilicoltori de La Spezia, in Liguria, ha avviato una sperimentazione in collaborazione con Enea per l’utilizzo di un polimero biodegradabile al posto della plastica con risultati apprezzabili. Campania, Puglia e Liguria sono tre regioni che presentano questi e altri progetti a Slow Fish, a Genova fino a domenica 4 luglio. Il programma completo è su www.slowfish.it. Slow Fish 2021 è organizzata da Slow Food e Regione Liguria con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Comune di Genova e con il sostegno della  Camera di Commercio di Genova. L’evento è reso possibile grazie a tante aziende che hanno voluto sostenere l’evento e con esso la ripartenza economica e turistica e una rinnovata socialità: i main partner BBBell, FPT Industrial, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy (QBA), Reale Mutua e UniCredit; gli InKind partner Bormioli Rocco, Bormioli Luigi, BSD Liebherr e S.Bernardo; i Green partner PoolPack, Amiu, E-bike Liguria e Ricrea.
Ufficio Stampa Slow Fish