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Vino/ Il Prosecco DOC entra a Casa Sanremo in occasione della 71^ edizione del Festival

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Uno studio di alcuni anni fa dell’Università di Oxford ha dimostrato che le persone possono ottenere il 15% in più di piacere dai loro vini bevendo e ascoltando contemporaneamente il giusto tipo di musica. Si è difatti scoperto che il cervello, e di conseguenza il gusto, è influenzato dall’ambiente “esterno” sia quando si è intenti a mangiare che sorseggiare una qualsiasi bevanda. Se l’ambiente circostante è piacevole, lo è così anche il gusto. Quindi, se si vuole migliorare il sapore al palato o esaltare alcune caratteristiche gustative del vino, magari di un buon Prosecco DOC, è necessario scegliere con attenzione la propria musica di sottofondo.  E quale migliore occasione del settantunesimo Festival di Sanremo per brindare all’eccellenza della musica italiana! Durante l’attesa kermesse canora, infatti, le bollicine del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC saranno le indiscusse protagoniste di una location unica ed iconica come Casa Sanremo, dal 2008 “la casa” degli addetti ai lavori del Festival della Canzone Italiana. Giornalisti, sponsor, cantanti in gara e ospiti si alterneranno durante le cinque giornate della manifestazione in una vetrina speciale dove il pubblico di settore potrà dialogare con gli altri ospiti del lounge, chiaramente nel rispetto delle normative anti Covid.

Questa edizione sarà caratterizzata da interviste, talk show, presentazioni di libri, premiazioni, cooking-show e tanti altri appuntamenti trasmessi tutti in digitale, mentre il Roof Top di Casa Sanremo ospiterà un vero e proprio viaggio culinario lungo l’Italia. Il tutto sarà poi allietato dalle bollicine del Prosecco DOC quale protagonista del Roof Restaurant in occasione del pranzo, della cena e del cooking show. Prosecco DOC sarà inoltre al centro dell’inaugurazione ufficiale di Casa Sanremo prevista per domenica 28 febbraio!  In una edizione però limitata nelle presenze a causa della pandemia in atto, le bollicine italiane non potevano non marcare la loro presenza digitale all’interno delle puntate web de “L’Italia in vetrina. Viva Sanremo”, format originale di Casa Sanremo dedicato ai territori italiani, per uno spazio di promozione turistico, culturale ed enogastronomico senza precedenti. La presenza del Consorzio del Prosecco DOC a Sanremo sarà altresì raccontata grazie all’innovativo magazine digitale “Tuorlo” (www.tuorlomagazine.it) che si concentrerà su contenuti creati ad hoc per il mondo “food & beverage”, legandoli per l’occasione a settori eterogenei come l’arte, la cultura ed il lifestyle. Il tutto accompagnato da scatti d’autore unici come quelli dell’acclamato fotografo Alessandro Treves.

 «Sanremo è da sempre la casa dei talenti italiani ed il Prosecco DOC, forte del suo claim “Italian Genio”, non poteva che supportarli in un anno particolare come questo – dichiara Luca Giavi, Direttore Generale del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC – L’occasione di essere sponsor di Casa Sanremo ci permette poi di affiancare attivamente tutte quelle attività che avranno luogo durante l’arco della settimana sotto l’hashtag #ripartiamodasanremo con l’obiettivo di supportare il settore della cultura e tutte le maestranze dello spettacolo, per una ripartenza post-Covid che speriamo possa avvenire il prima possibile».

 La Denominazione e il Consorzio

La DOC Prosecco nasce nel 2009 dall’unione dei viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori di 9 Provincie tra le regioni italiane Veneto (Treviso, Belluno, Padova, Venezia e Vicenza) e Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine) per legare indissolubilmente questo vino al suo territorio di origine.

Il Consorzio di Tutela ha lo scopo di garantire la qualità del prodotto (che deve rispettare specifiche regole raccolte nel disciplinare di produzione), tutelare il consumatore, ma anche valorizzare, promuovere e proteggere la denominazione in Italia e nel mondo.

 Produzione ed export

504 milioni sono le bottiglie prodotte nel 2020, e di queste ben il 75% sono vendute all’estero: i 3 mercati che assorbono ca. i 2/3 della quota export sono UK, USA e Germania. Il Prosecco DOC è prodotto nelle tipologie Spumante, Frizzante e Tranquillo. Lo Spumante è il più apprezzato e può essere in versione Brut, Extra Dry e Dry, a seconda del residuo zuccherino.  Da ottobre 2020 è iniziata anche la produzione del Prosecco Doc Rosé Millesimato. Nei primi tre mesi di produzione si contano già 16,8 milioni di bottiglie prodotte da 111 aziende, con una stima della quota destinata all’export più alta rispetto a quella riservata al Prosecco DOC (ca. l’80% dell’intera produzione di Rosé).

 Il Territorio

Il termine Prosecco DOC richiama il territorio di produzione di un vino straordinario le cui origini si fanno risalire alla piccola località vicino Trieste che reca questo nome. Spaziando su 24.450 ettari di vigneti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, il Prosecco sta vivendo oggi una stagione di successi tale da condizionare i flussi turistici di consumatori che una volta innamoratisi del prodotto, partono alla scoperta del bellissimo territorio che lo origina.

www.prosecco.wine/it

Economia/ Senza turisti stranieri, l’estate all’Italia costa 11,2 miliardi

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FOTO DI REPERTORIO

La Coldiretti in base ai dati della Banca d’Italia, in riferimento all’importanza del via libera al certificato vaccinale europeo annunciato dal presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, lancia un grido d’allarme per l’estate; svanite le aspettative per Pasqua e per il turismo invernale, un’estate senza stranieri in vacanza in Italia, costa 11,2 miliardi al sistema turistico nazionale per le mancate spese in; alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Un deficit dovuto alle mancate spese nel periodo da giugno a settembre dei turisti stranieri che non vengono compensate dalla presenza degli italiani. L’Italia è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 23,3 milioni di viaggiatori stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Italia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio.
Si tratta un vuoto costato al sistema turistico nazionale ben 11,2 miliardi di euro per le mancate spese degli stranieri nel periodo giugno-settembre che, purtroppo, non vengono compensate dalla svolta vacanziera patriottica degli italiani. I turisti provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna o Cina hanno un’ elevata capacità di spesa,e adesso sono quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione. Le città d’arte, storiche mete del turismo estero, sono le più in sofferenza, in difficoltà anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti nelle campagne.
La drastica riduzione dell’attività pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta il principale canale di commercializzazione per fatturato, ad essere stati più colpiti sono i prodotti di alta gamma dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi, si stima che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino, nell’ultimo anno,non siano mai arrivati sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go senza la possibilità di programmare gli acquisti anche per prodotti fortemente deperibili. Numeri dietro i quali ci sono decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori. Nell’attività di ristorazione sono coinvolti circa 360mila tra bar, mense, ristoranti e agriturismi nella Penisola ma le difficoltà si trasferiscono a cascata sulle 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro.
Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale.

Alfredo Magnifico

️Coronavirus, il ministro britannico: “ Il vaccino riduce i ricoveri dell’80%”

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FOTO DI REPERTORIO

Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.️

a) Buone notizie sul fronte dei vaccini.

“Una singola dose del vaccino di AstraZeneca o Pfizer-BioNTech ha ridotto finora la possibilità di ricovero di oltre l’80%”.

Lo riferisce il ministro della Salute britannico;

b) Dal 3 marzo tutta la provincia di Como e oltre cinquanta Comuni lombardi diventano zona arancione scuro per effetto dell’ordinanza del governatore lombardo Fontana;

c) Nell’ultima settimana il numero di casi di COVID-19 a livello globale è aumentato per la prima volta da sette settimane, riferisce l’OMS.

Eventi/ “WOMEN 2027” fa sold-out

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 Innovazione green, reskill e upskill, welfare, tecnologia e nuove opportunità per le imprenditrici e le imprese italiane, grazie alla Programmazione Europea 2021-2027 e al crowdfunding: questi i focus principali di WOMEN 2027 #2 – seconda edizione dell’atteso evento sull’imprenditoria femminile -, organizzato da “Donne Si Fa Storia” in collaborazione con le Unioni camerali di Lombardia, Veneto, Piemonte e Unioncamere Nazionale, quest’anno in versione digitale. L’evento ha coinvolto oltre 100 imprenditrici italiane, le Europarlamentari Eleonora Evi (Gruppo Verdi Europei), Alessandra Moretti (Gruppo Alleanza Progressisti, Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo), Isabella Tovaglieri (Gruppo Identità e Democrazia), e l’Onorevole Giuseppina Versace (Camera Deputati),  facendo subito registrare il sold-out. 

Due le giornate di lavoro, il 25 e 26 febbraio, nelle quali le partecipanti hanno potuto dialogare e confrontarsi sui bisogni e le prospettive delle imprese a conduzione femminile in un momento di crisi, aggravata dal Covid. Protagonista delle giornate l’imprenditoria femminile, sempre più attenta al connubio innovazione-business e alle possibilità future offerte dai nuovi strumenti per il fundraising. WOMEN 2027 #2 ha costituito un’importante occasione per le imprenditrici per fare networking e confrontarsi sul proprio ruolo, sui nuovi modelli di business sempre più necessari, sulle opportunità che offrirà nei prossimi mesi il contesto europeo.

La seconda edizione di “WOMEN 2027” si è aperta con i numeri raccolti da Unioncamere durante la XII edizione del “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, il road show virtuale organizzato da Unioncamere insieme alle Camere di commercio e ai Comitati per l’imprenditoria femminile italiani. Le imprenditrici fondatrici di “THE W PLACE”, consorzio di imprese, hanno presentato questo importante output della prima edizione di “WOMEN 2027” (novembre 2019 al Parlamento Europeo a BXL) quale esempio della capacità propulsiva, della connessione di idee e della capacità di agire concretamente che un tale evento può far scaturire. THE W PLACE mette al centro contaminazione di saperi, nuova cultura e cura d’impresa, oltre all’impatto sociale, cardini di rilancio per una nuova tipologia di business pensata per generare innovazione a partire dal valore delle persone.

Interessanti i casi di impresa raccolti da tutta Italia quali campioni rappresentativi di resistenza e innovazione in risposta al Covid e alle grandi sfide del nostro presente (cambiamento climatico, efficientamento energetico, sostenibilità, ecc) da settori e territori diversi: Elisa Tarasco (Azienda Agricola Essenza Monviso, Piemonte), con la sua azienda agricola di montagna dedita alle coltivazioni di erbe officinali, e pensata per mantenere viva la diversità delle specie ed il rispetto per la crescita spontanee di molte specie; Roberta Gili (ITALIA CARGO, Lazio) esempio di come la flessibilità e la visione possano aprire nuovi mercati: ecco quindi l’azienda, esperta di trasporti di opere d’arte, applicare la propria conoscenza, strumenti e capacità al trasporto di prodotti farmaceutici a temperatura controllata; Rosalucia Tramontano (CALIMERO Cooperativa Sociale, Lombardia) che in tempo di Covid rileva la necessità di tutelare i lavoratori e allo stesso tempo di offrire un servizio efficace ed innovativo a tutti i clienti già presenti, così come a quelli nuovi. Il personale si forma sull’utilizzo di strumenti per ottenere interventi anti Covid più efficiente rispetto alle semplici attività di pulizia e l’azienda inserisce tra i suoi servizi, quello che prima del COVID innovazione non sembrava, la domiciliarità per le persone anziane; Adriana Santanocito (Ohoskin srl, Sicilia) che propone l’alternativa vegana e made in Italy alla pelle di lusso creata da cactus e arance, perfetta per la moda, l’automotive e l’arredamento. Al contrario dell’industria conciaria, Ohoskin non uccide animali e non distrugge ecosistemi; Giorgia Chiodi Latini (New Food Srl, Piemonte) azienda che segue e potenzia le filiere corte ad alto valore, from farm to fork, attivando un felice e proficuo dialogo tra agricoltori e chef e una proposta 100% vegetale ricca, sana, gustosa e buona per tutti; Marta Bonaconsa (Nanomnia Srl, Veneto) con un agritech rispettoso della natura, con completa assenza di residui di microplastiche.

Dalla Sicilia arriva anche Florinda Saieva, Direttrice del “Farm Cultural Park” e artefice del progetto “Prime Minister”, un’autentica scuola di politica per bambine e ragazze che vogliono intraprendere un percorso di formazione per diventare le giovani leader di domani. Un’idea “semplice” che nel tempo si è però ampiamente sviluppata sul territorio italiano e che costituisce una prospettiva promettente per la professionalità e le pari opportunità di chi farà politica domani.

La seconda giornata di lavori è dedicata ai tavoli tecnici con focus sulla progettazione europea ed il crowdfunding per le MPMI, anche al femminile. Lo spiega puntualmente Emanuela Zilio (Project Manager e Curatrice di Donne Si Fa Storia): “nel nostro presente ci aspettano grandi responsabilità: saper fare squadra per superare le molte paure che si presentano, capire cosa significa fare innovazione nelle nostre imprese, sapere ascoltare e vedere una nuova cura e cultura d’impresa, aprire la porta alla contaminazione dei saperi verso la creazione di nuove figure professionali, ricominciare a ragionare sulle cose, a porsi domande e non solo a cercare risposte preconfezionate. L’Europa metterà a disposizione grandi capitali, starà a noi agire con alta professionalità, serietà, coerenza ed energia positiva per farli diventare valore per le imprese e impatto proficuo nei territori”

I temi trattati spaziano dal Nuovo Quadro Finanziario pluriennale 2021-2027 al fondo straordinario NextGenerationEU, da temi chiave quali la rigenerazione urbana partecipata, gli strumenti finanziari per gestire le grandi sfide aziendali legate ad energia e ambiente (Andrea Grigoletto, Direttore Tecnico Fondazione Fenice), l’altissimo potenziale – ancora tutto inespresso in Italia – del business culturale (Alessandra Proto, Head of OECD Trento Centre for Local Development, Lucia Giuliani, Direttore Accademia Abadir e Federico De Giuli, Responsabile Ricerca e Sviluppo Abadir). 

Dieci le imprenditrici selezionate per presentare i propri progetti e con la possibilità di candidarsi in risposta ad una call europea o presentare una campagna di crowdfunding: Elena Pagani (Ellisse Srl, Lombardia) con la proposta di una colonnina sanificante per mani ad acqua ozonizzata; Marianna Benetti (VEIL ENERGY Srl, Bolzano) con un contenitore innovativo dedicato anche al trasporto di vaccini che necessitano di temperature molto al di sotto dello zero, con automezzi tradizionali non refrigerati; Valentina Garonzi (Diamante Srl, Veneto) con il suo lavoro di ricerca su strumenti diagnostici e terapeutici naturali e l’obiettivo di rivoluzionare il mondo della medicina tradizionale attraverso le biotecnologie, rendendola sostenibile, scalabile ed accessibile; Laura Cantarella e Angela Nasso (Biblioteca Vivente delle Alpi, Piemonte), con una Biblioteca di nuova concezione, ispirata alle Human Library nate in Nord Europa, progetto pilota replicabile e implementabile che si sta sviluppando a partire da un piccolo comune montano, attraverso un processo aperto e inclusivo, una costellazione di comunità, saperi, relazioni e scambi; Paola Bommarito (Mare Memoria Viva, Sicilia) con MAREA, il nuovo spazio, realizzato all’interno della sede dell’ecomuseo, progettato per ospitare meeting, conferenze, laboratori e workshop di artisti; Barbara Amerio (Permare srl, Liguria) che propone whale watching and nature vessel, un’imbarcazione con lo scafo predisposto a partire dalle specifiche delle biologhe marine per avvistamenti di specie protette nel Santuario dei cetacei; Maria Rosaria Plutino (ATHENA Green Solutions Srl, Sicilia) con l’idea imprenditoriale – già brevettata – ArgiNaRe e i prodotti derivati ARGINARE@Textiles, @Sponge, @Foam (tessuti, spugne, schiume polimeriche come superficie di supporto per la matrice ibrida polimerica a base di argille naturali); Tiziana Monterisi (Ricehouse Srl Società Benefit, Piemonte) che affronta il problema degli edifici, responsabili del 36% delle emissioni di CO2, tramite l’utilizzo di sottoprodotti della lavorazione risicola e sviluppa materiali da costruzione altamente performanti dal punto di vista energetico e 100 % naturali; Sara Santori (Conceria Nuvolari Srl, Marche) con un progetto sul recupero degli scarti di pelle per la realizzazione di un nuovo materiale da utilizzare per la realizzazione di prodotti in settori diversi dalla moda; Claudia Simona Radulescu (Escape Room Evolution, Veneto) con l’idea di offrire una users-experience di tipo ludico utilizzando una piccola scatola contenente degli enigmi o misteri da risolvere che sono legati alla storia e al patrimonio culturale delle città.

La due giorni di lavori si è conclusa con un momento di riflessione comune volto a sollecitare nei presenti l’attenzione rispetto al momento di avvio della nuova Programmazione Europea e dell’attivazione, al più tardi a inizio maggio 2021, delle call relative al fondo straordinario NextGenerationEU

Uno slancio innovativo verso il futuro, quello al centro di “WOMEN 2027”, che viene ben riassunto dalle parole del Segretario Generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli: «La componente femminile dell’impresa, già molto forte e importante nella nostra economia, oltre che portatrice di valori di straordinaria attualità come quelli della sostenibilità, sta pagando molto il passaggio storico che stiamo oggi vivendo. I provvedimenti inseriti nella Legge di Bilancio, e quelli che potranno essere previsti dal PNRR, disegnano però nuove opportunità di impresa per le donne. Un percorso, quello della crescita delle imprese “al femminile”, per il quale le Camere di Commercio continueranno a offrire il proprio supporto grazie al fondamentale contributo della ormai storica rete dei Comitati per l’imprenditorialità femminile sparsi su tutto il territorio italiano».

“WOMEN 2027 #3” tornerà protagonista a inizio novembre 2021, nuovamente in presenza, al Parlamento Europeo a BXL. 

Coronavirus/ Save the Children: “ In tutto il mondo, in 12 mesi, bambini e adolescenti hanno perso più di un terzo del loro anno scolastico”

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A un anno dall’inizio della pandemia di COVID-19, bambini e adolescenti di tutto il mondo hanno perso in media 74 giorni di istruzione ciascuno, più di un terzo dell’anno scolastico medio globale di 190 giorni. È quanto emerge dai dati diffusi oggi da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, in occasione dell’anniversario della pandemia di Covid 19.  A livello globale, si stima che 112 miliardi di giorni di istruzione[1] siano stati persi complessivamente e che siano stati i bambini più poveri del mondo a essere colpiti in modo sproporzionato. Una nuova analisi, condotta a livello internazionale dall’Organizzazione sui dati di 194 Paesi e diverse regioni, mostra che i minori in America Latina, nei Caraibi e nell’Asia meridionale hanno perso quasi il triplo dell’istruzione dei coetanei dell’Europa occidentale.

“Quasi un anno dopo la dichiarazione ufficiale della pandemia globale, centinaia di milioni di bambini e adolescenti rimangono fuori dalla scuola. La più grande emergenza educativa della storia ha ampliato il divario tra i Paesi e all’interno dei Paesi stessi, come quello tra le famiglie più ricche e quelle più povere, tra i bambini che abitano nelle aree urbane e quelle rurali, tra i rifugiati o sfollati e le popolazioni ospitanti, tra i minori con disabilità e quelli senza. È necessario agire in modo strutturato e globale, per garantire che non siano i più piccoli a pagare il prezzo di questa pandemia”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.

L’analisi su alcuni capoluoghi evidenzia un’Italia a diverse velocità

Anche in Italia Save the Children, ad un anno dal primo lockdown generale, ha analizzato i dati rispetto alla frequenza in presenza degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado. Senza voler essere esaustiva, l’analisi ha preso in considerazione 8 capoluoghi di provincia. Con l’obiettivo non di fare una classifica di merito, ma fotografare la situazione ad oggi, anche in vista di nuovi possibili provvedimenti di chiusura delle scuole, a fronte dell’aggravarsi della situazione sanitaria.  Dall’analisi condotta emerge come gli studenti si siano trovati a frequentare i loro istituti scolastici anche per molto meno della metà dei giorni teoricamente previsti[2]. Nel corrente anno scolastico, da settembre 2020 a fine febbraio 2021, i bambini delle scuole dell’infanzia a Bari, per esempio, hanno potuto frequentare di persona 48 giorni sui 107 previsti, contro i loro coetanei di Milano che sono stati in aula tutti i 112 giorni in calendario. Gli studenti delle scuole medie a Napoli sono andati a scuola 42 giorni su 97 mentre quelli di Roma sono stati in presenza per tutti i 108 giorni previsti. Per quanto riguarda le scuole superiori, i ragazzi e le ragazze di Reggio Calabria hanno potuto partecipare di persona alle lezioni in aula per 35,5 giorni contro i 97 del calendario, i loro coetanei di Firenze sono andati a scuola 75,1 giorni su 106.

La tabella con i dati sui giorni di scuola in presenza rispetto a quelli previsti dal calendario per le città di Milano, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Torino, Palermo e Firenze è disponibile al link: https://we.tl/t-XqnUhRVaHL . La pandemia che lo scorso anno ha costretto gli studenti a interrompere bruscamente la loro presenza a scuola tre mesi prima della conclusione dell’anno scolastico, ha duramente segnato anche nel 2020/21 la loro possibilità di frequentare le aule scolastiche. I dati evidenziano forti differenze fra le città, legate all’andamento del rischio di contagio così come alle differenti scelte amministrative. I numeri rilevati si riferiscono alle giornate scolastiche vissute in presenza, evidenziando quei territori dove gli studenti hanno fruito di periodi più lunghi di didattica a distanza, con le difficoltà che questo ha comportato in termini di accessibilità e per la perdita di opportunità relazionali dirette tra pari e con i docenti.

“Sappiamo bene quanto le diseguaglianze territoriali abbiano condizionato in Italia, già prima della pandemia, la povertà educativa dei bambini, delle bambine e dei ragazzi – ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children – a causa di gravi divari nella offerta di servizi per la prima infanzia, tempo pieno, mense, servizi educativi extrascolastici.  Ora anche il numero di giorni in cui le scuole, dall’infanzia alle superiori, hanno garantito l’apertura nel corso della seconda ondata Covid mostra una fotografia dell’Italia fortemente diseguale, e rivela come proprio alcune tra le regioni particolarmente colpite dalla dispersione scolastica già prima della pandemia siano quelle in cui si è assicurato il minor tempo scuola in presenza per i bambini e i ragazzi. Il rischio è dunque quello di un ulteriore ampliamento delle diseguaglianze educative”.

“Questi dati non possono lasciare indifferenti. Anche alla luce dei nuovi sviluppi della pandemia – ha proseguito Raffaela Milano – occorre mettere la scuola concretamente al primo posto, facendo ogni possibile sforzo per assicurare la prevenzione e la tutela della salute per gli studenti ed il personale scolastico e mantenere le scuole aperte in sicurezza, ricorrendo alla didattica a distanza solo nei casi di acclarata impossibilità di proseguire le lezioni in aula. Allo stesso tempo, è necessario predisporre programmi e risorse che sin da subito e nel medio e lungo periodo – compreso il periodo estivo – consentano ai bambini e ai ragazzi dei contesti più deprivati che hanno subìto più a lungo periodo la lontananza dalla scuola e le maggiori difficoltà nella didattica a distanza di poter superare questo gap di apprendimento e di socialità. La scuola non può essere lasciata da sola di fronte a questa sfida, ed è essenziale il coinvolgimento di tutte le risorse civiche e associative dei territori, con lo sviluppo dei patti educativi di comunità. Nel momento in cui tutte le categorie del Paese denunciano, comprensibilmente, la perdita di fatturato economico del proprio settore, occorre prestare attenzione ad una perdita meno visibile nell’immediato, ma estremamente grave per il futuro di intere generazioni”.

Un quadro confermato dal vissuto e dalle emozioni provate nell’anno trascorso dalle ragazze e ragazzi beneficiari del progetto Fuoriclasse di Save the Children per il contrasto della dispersione scolastica, raccolte in un significativo video diffuso oggi dall’Organizzazione. Diversi studi internazionali hanno rilevato la gravità della perdita di apprendimento causata dalla chiusura delle scuole e il rischio concreto, in assenza di interventi mirati, di una perdita secca di 0,6 anni di scuola e di un aumento fino al 25% della quota di bambini della scuola secondaria inferiore al di sotto del livello minimo competenze.   Le perdite sono maggiori tra gli studenti provenienti da famiglie meno istruite, a conferma delle preoccupazioni per l’iniquità dell’impatto della pandemia sui bambini e sulle famiglie[3]. L’Ocse e la Banca Mondiale hanno stimato gli effetti economici di questa perdita di apprendimento, valutando che l’impatto economico condurrà a una contrazione del PIL dei Paesi in media dell’1,5% nel resto del secolo[4]. E’ necessario poter disporre quanto prima anche in Italia di un quadro dettagliato e preciso relativo alla perdita di apprendimento, con un sistema di monitoraggio che consenta di rilevare le assenze prolungate, dalla didattica in presenza e a distanza, per avere dati certi sull’impatto educativo che l’emergenza in corso sta provocando nel Paese e agire tempestivamente per raggiungere gli studenti più in difficoltà, con un intervento precoce che preveda un piano individualizzato per il supporto e il recupero degli apprendimenti.

 L’analisi internazionale e i rischi connessi al mancato accesso all’educazione

La chiusura delle scuole è iniziata nel febbraio 2020, l’11 marzo è stata dichiarata la pandemia, spingendo il 91% degli studenti del mondo ad abbandonare le aule nel mezzo dell’anno scolastico[5].

A livello globale, la differenza nei giorni di istruzione persi dai bambini e ragazzi che vivono nelle diverse aree geografiche diventa drammaticamente chiara: in America Latina, nei Caraibi e in Asia meridionale, i minori hanno trascorso 110 giorni senza alcuna istruzione, in Medio Oriente 80 giorni, nell’Africa subsahariana 69, nell’Asia orientale e nel Pacifico 47, in Europa e nell’Asia centrale 45 giorni, in Europa occidentale 38. Oltre alla perdita di apprendimento, bambini e adolescenti che non vanno a scuola sono esposti a un rischio maggiore di lavoro minorile, matrimoni precoci e altre forme di abuso e hanno maggiori probabilità di essere intrappolati in un ciclo di povertà per le generazioni a venire. Si stima che la pandemia globale spingerà altri 2,5 milioni di ragazze al matrimonio precoce[6] entro il 2025. Ci sono state enormi discrepanze nell’accesso all’apprendimento anche nelle nazioni più ricche durante la pandemia. Gli studenti negli Stati Uniti, ad esempio, sono più disconnessi da Internet rispetto agli studenti di altri Paesi ad alto reddito, il che probabilmente ha influito sul loro accesso all’apprendimento remoto. Solo due Paesi dell’UE hanno livelli di accesso a Internet inferiori rispetto agli Stati Uniti: Bulgaria e Romania. All’inizio della pandemia, oltre 15 milioni di studenti, dall’asilo alle superiori delle scuole pubbliche statunitensi, non avevano Internet adeguato per l’apprendimento a distanza a casa[7]. Anche altri Paesi più ricchi hanno lottato per fornire uguali alternative online per l’apprendimento scolastico. In Norvegia, mentre quasi tutti i giovani tra i 9 ei 18 anni hanno accesso a uno smartphone, il 30 per cento non ha accesso a un PC a casa. Nei Paesi Bassi, un bambino su cinque non ha un PC o un tablet per l’apprendimento da remoto.

“È necessario che a livello globale i governi e i donatori agiscano immediatamente per prevenire un impatto irreversibile sulla vita di milioni di bambini che potrebbero non tornare più a scuola. È necessario garantire che tutti i minori non solo possano tornare a scuola in modo sicuro e inclusivo, ma anche che siano riconosciute loro tutte le risorse necessarie per sostenerli nel rientro a scuola, sia per un recupero degli apprendimenti sia per consentire loro la ripresa della socialità che è fondamentale per la loro età. Con l’introduzione dei vaccini, c’è la speranza che si possa vincere la battaglia contro il virus, se tutti i paesi potranno accedervi. Ma perderemo la guerra contro la pandemia se non garantiremo che i bambini e gli adolescenti abbiano un’educazione, accesso ai servizi sanitari, ad una alimentazione adeguata e siano protetti.” conclude Daniela Fatarella.

 La risposta di Save the Children alla pandemia

In risposta all’epidemia di COVID-19 e all’impatto sull’istruzione, Save the Children fornisce materiali per l’apprendimento a distanza, come libri e kit per l’apprendimento a casa, lavorando a stretto contatto con i governi e gli insegnanti per fornire lezioni e supporto tramite radio, televisione, telefono, social media e app di messaggistica. L’Organizzazione si sta pure assicurando che bambini e adolescenti siano al sicuro a casa e non perdano i pasti o i kit per l’igiene mestruale che normalmente ricevono a scuola. Inoltre, fornisce una guida ai genitori e ad altri operatori sanitari per garantire che abbiano le giuste informazioni su come sostenere l’apprendimento e il benessere dei propri figli a casa. Save the Children sta anche collaborando con le autorità educative per aiutare a pianificare il ritorno sicuro a scuola, lavorando con e per conto dei bambini per garantire che i responsabili delle decisioni siano consapevoli delle loro preoccupazioni. In Italia, sin dall’inizio della crisi Save the Children ha rimodulato e potenziato le attività sul territorio per rimanere al fianco di bambine, bambini e adolescenti e delle loro famiglie, intercettando e rispondendo, in rete con associazioni partner territoriali, a vecchi e nuovi bisogni emersi nel corso della pandemia, con interventi di sostegno materiale alle famiglie, distribuzione di tablet e connessioni, sostegno alle scuole e sostegno educativo e psicosociale per bambine, bambini e adolescenti. Nei primi sei mesi dall’avvio del programma (giugno-dicembre 2020) sono state raggiunte e sostenute oltre 66 mila persone, tra bambini, bambine, famiglie e docenti in tutta Italia. Dall’inizio dell’emergenza ad oggi, tramite le due iniziative “Non da Soli” e “Riscriviamo il Futuro” sono stati raggiunti oltre 141 mila bambini, bambine, famiglie e docenti.

 Le voci dei bambini e degli adolescenti

Santiago, 13 anni, frequenta una scuola per minori con ipoacusie profonde sostenuta da Save the Children in Venezuela. La scuola è chiusa dall’inizio della pandemia. Ha detto: “Ciò che mi fa sentire triste, preoccupato e spaventato è il non poter tornare tra i banchi, perché mi piace la scuola. La gente mi capisce lì. Quando non posso andare in aula, piango e voglio solo dormire. Quello che vorrei dire ai bambini nel mondo che si sentono tristi, spaventati o preoccupati è che sono miei amici. E che non sono soli”.

Jonathan *, 15 anni, è un attivista per i diritti dei bambini di Save the Children in un campo profughi in Uganda, come molti minori ha perso la scuola nell’ultimo anno. È preoccupato per i suoi amici che, con la chiusura, hanno abbandonato definitivamente la scuola e che ha visto finire a lavorare e, nel caso delle ragazze, incinte o costrette a matrimoni precoci. Ha detto: “Mi sento male quando gli altri bambini non vanno a scuola. Perché senza istruzione nessuno può avere successo. Se non si va a scuola, tutto sarà difficile, si rimarrà per sempre analfabeti”.

Il link del video con le testimonianze delle ragazze e dei ragazzi è disponibile a questo link:

https://vimeo.com/518151932/cc00644e31.

Save the Children Italia Onlus

Smart working, scade l’8 marzo il termine per iscriversi al corso di alta formazione Sapienza-Inail

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 Sono aperte fino all’8 marzo prossimo le iscrizioni al corso di alta formazione (Caf) di Sapienza Università di Roma dedicato allo smart working, che prevede ventotto ore di didattica frontale (in presenza e a distanza) e 4 crediti formativi universitari. Il corso fa parte del secondo modulo del master biennale di II livello sulla gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro, promosso dall’ateneo romano e dall’Inail per formare figure specializzate in grado di prevenire e gestire il rischio fin dalla progettazione dei processi, grazie a competenze in linea con i profondi cambiamenti legati all’innovazione tecnologica.
 
Nuove forme di life-work balance per i lavoratori. Proposto dal Dipartimento di Diritto ed economia delle attività produttive della facoltà di Economia, il corso, in partenza il 20 marzo, intende fornire ai partecipanti le competenze giuridiche, manageriali ed economiche necessarie a sviluppare nuovi modelli di organizzazione del lavoro in grado di promuovere forme più avanzate di life-work balance (bilanciamento equilibrato tra carriera e vita privata) per i lavoratori. Previste anche testimonianze aziendali.
 
Lo smart working nella Pubblica amministrazione. Durante le lezioni sarà analizzato il quadro normativo nazionale, con particolare riferimento al consenso al lavoro da remoto, al potere direttivo e di controllo del datore di lavoro, al tempo di lavoro e al diritto di disconnessione, alla privacy del lavoratore, alla retribuzione e alla premialità, agli obblighi di sicurezza, alla tutela dei lavoratori fragili, al recesso dal lavoro da remoto. Tra i temi affrontati, particolare attenzione sarà dedicata allo smart working nel pubblico impiego e alle prime esperienze contrattuali emerse durante l’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
 
Gli altri insegnamenti inseriti nel piano formativo. Il secondo modulo del master prevede in tutto 11 corsi di alta formazione, ai quali, oltre agli studenti già coinvolti nelle attività didattiche, possono partecipare tutti i laureati di primo e secondo livello, i laureati magistrali e i laureati di vecchio ordinamento. I corsi si svolgeranno tra marzo 2021 e marzo 2022, affrontando diversi temi, tra i quali i rischi psicosociali nel cambiamento del mondo del lavoro, l’uso delle nanotecnologie e delle tecnologie abilitanti, la gestione del rischio elettrico, elettromagnetico e biomeccanico e i metodi statistici per la ricerca e la pratica biomedica.
 

Alitalia: INPS, erogazione indennità integrativa ai lavoratori

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L’Inps ha considerato con molta attenzione la situazione di prolungata emergenza
economica e le particolari condizioni del settore del trasporto aereo, in particolare di
Alitalia. l’Istituto, d’intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha valutato
opportuno continuare ad erogare le indennità integrative al personale di Alitalia, sulla
base delle retribuzioni dichiarate dall’azienda per la mensilità di novembre 2020 (prima
mensilità del nuovo intervento deliberato dal Fondo di solidarietà del Trasporto aereo),
in attesa che siano completati gli approfondimenti in atto con l’azienda stessa.

PA digitale, nasce la prima rete nazionale basata sulla tecnologia blockchain

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Realizzare la prima infrastruttura italiana basata sulla blockchain, la tecnologia che sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi per la gestione e l’aggiornamento, in modo univoco e sicuro, di un registro contenente dati e informazioni. È questo l’obiettivo del progetto Ibsi (Italian blockchain service infrastructure), promosso dall’Inail insieme ad Agenzia per l’Italia digitale (Agid), Cimea, Csi Piemonte, Enea, Infratel Italia, Inps, Politecnico di Milano, Poste italiane, Rse, Gse, Sogei e Università di Cagliari, allo scopo di erogare servizi di interesse pubblico in linea con i principi di protezione, integrità, interoperabilità e condivisione delle informazioni.

Tra gli obiettivi lo studio su caratteristiche e potenzialità. Il progetto si propone di promuovere la digitalizzazione del Paese e di realizzare attività di ricerca e sviluppo sulle caratteristiche distintive della tecnologia blockchain, per approfondirne le potenzialità, come ad esempio gestire i certificati pubblici in modo completamente digitale, tracciare la filiera del made in Italy, sviluppare modelli energeticamente sostenibili e rinnovabili e, più in generale, contribuire alla lotta al cambiamento climatico.  

Il miglioramento del rapporto con l’utenza nel segno del “Once only principle”. La sperimentazione riguarderà, in particolare, la progettazione e lo sviluppo di un ecosistema digitale basato su tecnologie di tipo Registri Distribuiti (Dlt), in linea con la Strategia europea che sta realizzando, con il contributo italiano, un’infrastruttura analoga nell’ambito della European Blockchain Partnership. È inoltre prevista la realizzazione, mediante ricorso alla simulazione dei dati, di applicazioni e utilizzi che possano contribuire a migliorare il rapporto con gli utenti dei servizi e, nel caso della pubblica amministrazione, a incrementare la semplificazione, la trasparenza, la sicurezza e l’efficacia delle interlocuzioni e dei servizi resi, nel rispetto del “Once only principle”, il principio che consente a cittadini e imprese di fornire dati “una sola volta” quando interagiscono con gli enti della PA. Nell’ambito del progetto Ibsi saranno oggetto di sperimentazione prototipi e progetti pilota per l’erogazione a cittadini e imprese di servizi su tematiche di interesse nazionale, che prevedano anche l’interazione transfrontaliera.

Insieme a IoT e intelligenza artificiale è uno dei temi all’attenzione del governo. Il tema della blockchain, insieme a quello dell’intelligenza artificiale e dell’Internet delle cose (IoT), ovvero l’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, è all’ordine del giorno nell’agenda del governo. La realizzazione di un’infrastruttura nazionale di blockchain è, quindi, essenziale per attuare una propositiva presenza italiana, in sinergia con l’analoga infrastruttura tecnologica europea.

Lutto/ E’ morto il dj Claudio Coccoluto

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Lutto nel mondo della musica. È morto Claudio Coccoluto, 59 anni, uno dei più importanti dj d’Europa, conosciuto a livello mondiale. Protagonista in consolle da oltre quarant’anni. L’artista, originario di Gaeta, in provincia di Latina, si è spento nella sua casa di Cassino. Da un anno combatteva contro una grave malattia.

Proprio nella giornata di ieri il Comune di Cassino aveva annunciato l’idea di dedicargli un murale.

Lecce/ Scooter travolge un’anziana, morta sul colpo

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FOTO DI REPERTORIO

Ancora un incidente stradale mortale sulle strade pugliesi. Una donna di 75 anni è morta sul colpo, dopo essere stata investita da uno scooter. È accaduto a Lecce.
Sul posto sono giunti immediatamente i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’anziana.
Le indagini della Polizia Locale accerteranno l’esatta dinamica dell’incidente, avvenuto in pieno giorno.

foto di repertorio