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Andria/ Covid, emergenza alimentare: salgono a 2631 i nuclei familiari beneficiari dei buoni spesa

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Verranno distribuiti in queste ore altri buoni spesa a 180 nuclei familiari beneficiari. Sale così a 2631 il numero totale dei nuclei familiari beneficiari della misura di emergenza alimentare, finanziata dal Governo centrale, con risorse per 938.000 euro, cui si sono aggiunti altri fondi regionali. Ai 2631 nuclei sono andati buoni spesa per un valore corrispondente di 1, 013 milioni di euro.

Restano ora da esaminare- spiegano al settore Servizi Sociali – le ultime 700 istanze. Alla data del 24 aprile, termine ultimo per presentare le richieste, erano pervenute 5100 istanze, 1252 delle quali respinte perchè non ammissibili.

Come si ricorderà la distribuzione dei buoni spesa era iniziata il 7 aprile, tra i primissimi comuni della Bat, e da allora è proseguita effettuata dai volontari delle organizzazioni di Protezione Civile.

Area Comunicazione – Ufficio Stampa Il Responsabile dott. Vincenzo Rutigliano

La riflessione/ Le responsabilità dell’azienda in caso di contagio al lavoro

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La circolare Inail sul”Rispetto delle misure di contenimento infortunistica nei casi di contagio da Sars-Cov-2 chiarisce che non esiste alcuna automatica correlazione tra il riconoscimento dell’infortunio e l’accertamento di una responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro. Se un datore di lavoro applica i protocolli di sicurezza e le linee guida governative e regionali non è responsabile dell’eventuale contagio da Covid-19 di un dipendente. II ministro del Lavoro Nunzia Catalfo assicura che il dl Cura Italia (articolo 42 co.2) non aggrava le responsabilità dei datori in caso di contagio, anzi prevede l’esclusione di oneri a carico delle imprese in termini di aumento dei premi assicurativi, e annuncia che è allo studio una norma per chiarire le responsabilità in caso di contagio mentre si sta lavorando. Tra i punti principali della circolare Inail:

  • No correlazione automatica tra riconoscimento infortunio e responsabilità civile e penale del datore di lavoro.
    Il riconoscimento dell’origine professionale del contagio non ha alcuna correlazione con i profili di responsabilità civile e penale del datore di lavoro nel contagio medesimo, ipotizzabile solo in caso di violazione della legge o di obblighi derivanti dalle conoscenze sperimentali o tecniche, che nel caso dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 si possono rinvenire nei protocolli e nelle linee guida governativi e regionali di cui all’articolo 1, comma 14 del dl 16 maggio 2020, n.33.
    L’infezione da Sars-Cov-2, come accade per tutte le infezioni da agenti biologici se contratte in occasione di lavoro, è tutelata dall’Inail quale infortunio sul lavoro e ciò anche nella situazione eccezionale di pandemia causata da un diffuso rischio di contagio in tutta la popolazione.
    Le patologie infettive (sia Covid-19, sia altre ad es.epatite, brucellosi, Aids e tetano) contratte in occasione di lavoro sono da sempre inquadrate e trattate come infortunio sul lavoro poiché la causa virulenta viene equiparata alla causa violenta propria dell’infortunio, anche quando i suoi effetti si manifestino dopo un certo tempo.
    Gli oneri degli eventi infortunistici del contagio non incidono sull’oscillazione del tasso medio per andamento infortunistico, ma sono posti carico della gestione assicurativa nel suo complesso, a tariffa immutata, e quindi non comportano maggiori oneri per le imprese.
    L’Istituto riconosce la tutela assicurativa al lavoratore infortunato nel tragitto casa-lavoro e viceversa, ma al datore di lavoro non viene imputata alcuna conseguenza per l’evento infortunistico.
    La norma del Cura Italia dispone che l’indennità per inabilità temporanea assoluta copra anche il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria (ovviamente sempre che il contagio sia riconducibile all’attività lavorativa), con la conseguente astensione dal lavoro.
    L’attivazione dell’azione di regresso da parte dell’Istituto non può basarsi sul semplice riconoscimento dell’infezione da SarsCov-2. In assenza di una comprovata violazione delle misure di contenimento del rischio di contagio indicate dai provvedimenti governativi e regionali, sarebbe molto arduo ipotizzare e dimostrare la colpa del datore di lavoro.
    Al fine di superare ogni perplessità e conferire piena certezza al quadro giuridico, la ministra comunica che è in fase di valutazione e studio un eventuale provvedimento normativo volto a chiarire che il rispetto integrale delle prescrizioni contenute nei protocolli o nelle linee guida di cui decreto-legge n. 33 del 2020 o nei protocolli o accordi di settore stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative nonché l’adozione e il mantenimento delle misure ivi previste costituiscono presunzione semplice dell’assolvimento dell’obbligo di cui all’art. 2087 del Codice civile ai fini della tutela contro il rischio di contagio da Covid-19.

Alfredo Magnifico

Coronavirus/ Fase 2 all’insegna dei rincari. Mattei (Ugcons): “Stop allo sciacallaggio”

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“Le segnalazioni che stiamo ricevendo da molti consumatori ci preoccupano. In molti ci riferiscono di rincari che sfiorano il 50% per alcuni esercizi commerciali”. Paolo Mattei, presidente Ugcons, lancia l’allarme in difesa dei consumatori, che si starebbero trovando, in questi giorni, in situazioni imbarazzanti di fronte a costi esagerati per alcuni servizi o esercizi commerciali.

“La situazione – continua – non è generalizzata e non sarebbe corretto di parlare di categorie più “esose” di altre, ma di certo molte segnalazioni riguardano baristi e parrucchieri, che sembrano avere aumentato deliberatamente i costi in
maniera sensibile. E’ vero che la crisi ha colpito tutti, ma rifarsi sulle tasche dei consumatori è scorretto. Circolano scontrini e fatture con importi lievitati anche per l’acquisto di frutta e verdura in alcuni negozi del Sud, o per le prestazioni dentistiche in alcune zone del Nord Italia”.

Continua Mattei: “Chiediamo alle istituzioni competenti di intervenire a calmierare i prezzi, almeno entro determinati limiti che non comportino l’impoverimento delle tasche dei consumatori. I due mesi di stop sono costati molto a tutti, ma questo è sciacallaggio”.

Vino/ Successo per l’asta di prodotti italiani ad Hong Kong

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L’italia sempre in alta quota nel gradimento dei vini all’estero. La prima asta di fine wine ospitata ad Hong Kong dall’inizio dell’anno, firmata da Gelardini & Romani e Finarte, ha visto ben 752 lotti per un totale di 550.000 euro.
Boom di Sangiovese e Nebbiolo tra i lotti italiani, con 12 bottiglie di Barbaresco Crichet Pajé 2010 di Roagna (8.800 euro), tre magnum di Masseto (5.800 euro), tre bottiglie di Brunello Riserva 1955 Biondi Santi a 4.940 euro (+133% su base d’asta), due magnum di Sassicaia (1985 e 1997) a 4.600 euro, 6 bottiglie di Barolo Ca’ Morisso 2010 di Giuseppe Mascarello, a 3.900 euro, 12 bottiglie di Amarone della Valpolicella di Dal Forno (3.200 euro) e la magnum di Brunello di Montalcino 1983 di Case Basse (Soldera), a 2.250 euro.

Coronavirus/ USA, altri 1.255 decessi nelle ultime 24 ore

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Sono sempre gli USA a far registrare i numeri peggiori sull’epidemia da coronavirus.
Altri 1.255 decessi si sono aggiunti in 24 ore negli Stati Uniti al bilancio delle vittime del coronavirus. Lo fa sapere la Johns Hopkins University. Il dato precedente delle 24 ore era stato di 1.561 morti.
Il totale delle vittime dall’inizio della pandemia sale quindi a 94.661.
I contagi nel Paese più colpito dalla pandemia in termini di numero di vittime sono ora 1.576.542.

Coronavirus, Inps: “I dati della Protezione Civile sui decessi sono poco attendibili”

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Sono “poco attendibili” i dati della Protezione Civile sui decessi da Covid-19. A dirlo è l’Inps in un rapporto nel quale stima che sono circa 47.000 in più, rispetto alla media, le morti registrate in Italia fra marzo e aprile 2020: “la quantificazione dei decessi per Covid-19 condotta utilizzando il numero di pazienti deceduti positivi fornito su base giornaliera dal Dipartimento della Protezione Civile – si legge – è considerata, ormai, poco attendibile in quanto influenzata non solo dalla modalità di classificazione della causa di morte, ma anche dall’esecuzione di un test di positività al virus”.

La stima dell’Inps è in linea con quella elaborata dall’Istat con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e della quale si attende a breve l’aggiornamento relativo al 30 aprile.
Giudizi simili arrivano anche da altre fonti.
“Chi lavora in questi ambiti aveva capito che c’era una sottostima”, osserva la demografa Graziella Caselli, dell’Università Sapienza di Roma: “sappiamo che i decessi diagnosticati con il tampone non possono essere la totalità dei decessi per Covid-19, considerando le persone morte in casa e quelle che sono morte nelle Rsa e alle quali non è stato fatto il tampone”.

Coronavirus, Lombardia in controtendenza: aumentano i contagiati

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Milano- FOTO DI REPERTORIO

Ci sono regioni a cui potrebbe essere negato, o spostato nel tempo, l’accesso alla ‘fase 3’ agli inizi di giugno. L’orientamento governativo è di considerare la fase del contagio regione per regione.
La Lombardia è l’unica regione d’Italia a far segnare un aumento degli attualmente positivi al coronavirus: l’incremento rispetto a ieri è di 44 pazienti. Nella Regione c’è anche poco meno del 50% dei contagiati totali dell’ultimo rapporto della Protezione Civile mentre oltre il 50% delle vittime nelle ultime 24 ore si registra tra Lombardia e Piemonte
Sono otto le regioni che non fanno registrare vittime: Molise, Basilicata, Calabria, Valle d’Aosta, Umbria, Sicilia, Puglia e Trentino Alto Adige. In Calabria e nella provincia autonoma di Bolzano, infine, non si registrano nuovi contagiati.
Il Veneto ha raggiunto oggi lo zero contagi, in netto anticipo rispetto alle previsioni.

Sicurezza, il Lisipo chiede il riconoscimento di stipendi adeguati al rischio che i poliziotti quotidianamente corrono

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Riceviamo e pubblichiamo

“Signor Capo della Polizia, Signor Ministro, è indiscusso che nei decorsi anni la Polizia di Stato, pur chiamata ad onorare il delicato compito di assicurare a tutti Sicurezza ed Ordine Pubblico con standard qualitativi sempre superiori, non ha avuto di pari passo corrispondente attenzione dalle compagini politiche alternatesi al Governo del Paese Italia e, la maggior parte dei rappresentanti politici, sembra non ami le persone che indossano la nostra divisa. A dimostrarlo sono i fatti, non chiacchiere: non sarà certamente sfuggito Loro, per i trascorsi anni nella Polizia di Stato, che prima dell’ultima contrattazione, ad esempio, gli stipendi dei Poliziotti sono stati bloccati per 10 anni e, ciò nonostante, l’aumento accordato a chi assicura il civile svolgimento della vita civile alla Nazione, è stato di poche decine di euro. Tale mancanza di rispetto si perpetua anche adesso, nel momento in cui questo LI.SI.PO. “Libero Sindacato di Polizia” si fa portavoce con la presente.

Seppure si riconosca giusta la priorità delle preoccupazioni del Governo alla gestione dell’emergenza sanitaria connessa al Covid-19, con rispetto a tutte le categorie di lavoratori che sono rimasti senza soldi e a tutta la crisi economica dovuta anche al fatto che molti piccoli imprenditori non potranno riavviare le loro attività, come la gran parte dei lavoratori autonomi, si ritiene però non possa prendersi a pretesto la situazione per far slittare ulteriormente il tavolo contrattuale della nostra categoria, scaduto nel 2019.

Si rappresenta, altresì, che a parere del LI.SI.PO., l’indennità di vacanza contrattuale sia alquanto esigua e si fa cortese istanza alle Signorie Loro di voler favorirne l’aumento almeno al doppio. Tra le mancate accortezze dell’attuale organo esecutivo si rappresenta che il bonus una tantum di 100 € per i colleghi che hanno lavorato nel mese di Marzo 2020, il cui pagamento era previsto sulla busta paga di Aprile 2020, giusto Decreto legge n.°18 del 17 Marzo 2020, convertito il 24 Aprile 2020 in legge n. 27, ad oggi, non è stato ancora accreditato.

Non sia polemica, ma tema di confronto, si fa ancora notare che benché il bonus previsto di mille euro promesso agli infermieri impegnati contro il Covid-19 non sia anch’esso stato pagato, sulla base della nuova promessa del Governo ai Sindacati di categoria di riconoscere loro la somma di duemila euro lordi (circa 1500 euro netti), si ritiene da parte di questo Sindacato che il rischio corso dagli Operatori di Polizia non sia di molto inferiore a quello corso da medici ed infermieri. Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, il LI.SI.PO. auspica che Codeste Autorità, quali rappresentanti di vertice della Polizia di Stato, vogliano avanzare nelle opportune sedi istituzionali la richiesta di rivalutare l’offerta in rialzo e, quantomeno, di onorare quella che altrimenti risuonerebbe solo come becera propaganda politica e ulteriore beffa in danno delle Forze dell’Ordine, che potrebbe alimentare dissenso nei confronti dell’attuale Esecutivo.

Con l’occasione, si porgono cordiali saluti”.

La Segreteria Nazionale Li.Si.Po.

Televisione/ “La Rinascita d’Italia – I Veri Sapori e Mestieri d’Italia”, il nuovo format aziendale su Canale Italia

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“La Rinascita d’Italia – I Veri Sapori e Mestieri d’Italia”, è un format studiato per rilanciare le piccole medie e grandi imprese che hanno fatto grande l’Italia, che in questo critico momento, hanno bisogno di visibilità per il rilancio dei propri prodotti del Made in Italy e le nostre terre, che dobbiamo difendere, soprattutto in un momento storico come questo che stiamo vivendo ,vista la crisi che sta investendo tutti i settori, e sicuramente il modo migliore per incoraggiare e favorire l’economia del nostro paese ritornando alle origini.
Il punto di forza del format è quello di mantenere in vita tutto ciò che custodisce la nostra storia dai piccoli artigiani e alle piccole imprese, rivivremo storie di discendenza e tradizioni, valorizzeremo il nostro territorio, i prodotti e le relative eccellenze Made in Italy, che contraddistinguono le varie Aziende l’una dall’altra.
Da qui che dobbiamo ripartire, sostenendoci uniti, per la rinascita del Made In Italy , le aziende interessate alla promozione, avranno a disposizione, previo appuntamento, una troupe professionale con relativo drone e uno spazio , da concordare direttamente con l’Azienda.
E’ prevista la messa in onda da luglio 2020, la mattina dalle ore 12.00 alle 13.00 del sabato o domenica su Canale Italia.
Grandi Eventi

Tecnologia/ Facebook Shops nuove strade per lo shopping sui social

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I social sempre più presenti nell’economia reale. Si chiamano Facebook Shops e sembrano un modo per trasformare la piattaforma in un luogo in cui gli iscritti possano anche fare shopping. Assomigliano a delle vetrine a disposizione di chi ha una pagina aziendale. Il venditore, infatti, può scegliere i prodotti da inserire nel proprio catalogo e personalizzare l’aspetto visivo del proprio Shop Facebook con immagine di copertina e colori che richiamino l’identità visiva del proprio marchio.
Lo Shop è raggiungibile direttamente dalla pagina aziendale o dal profilo Instagram a essa collegato. Gli utenti possono a loro volta sfogliare il catalogo, salvare i prodotti a cui sono interessati per un secondo momento, sfruttare i servizi di messaggistica istantanea per contattare direttamente l’azienda. però, la pecca:
Al momento, infatti per completare l’ordine bisogna passare dal sito aziendale, salvo che l’azienda in questione non abbia già attivato il pagamento in-app.