A Roma si è registrato l’ennesimo l’incendio di un autobus Atac, precisamente quello della linea 46. Il fatto è accaduto nella galleria Giovanni XXIII, che poi è stata chiusa in entrambe le direzioni . Il rogo, scoppiato per cause da precisare intorno alle 5:30 del mattino del tunnel che collega diversi quartieri di Roma, ha generato una grande coltre di fumo che ha invaso il tunnel rendendolo non accessibile.
L’incendio, che è scoppiato internamente alla Galleria Giovanni XXIII, si è verificato nella direzione di marcia che porta in direzione Pineta Sacchetti e Trionfale.
Sul posto la Polizia locale di Roma Capitale, impegnata a gestire la viabilità, con vari gruppi per gestire la viabilità all’esterno dalla galleria, ed i vigili del fuoco.
Il bus della linea 46 era senza passeggeri e l’autista Atac è rimasto illeso. Sembra che un uomo sia stato trasportato in codice giallo all’ospedale Gemelli di Roma: avrebbe abbandonato la sua auto, per la paura di quanto stava avvenendo nel tunnel, ed avrebbe inalato alcuni fumi. Non sarebbe grave.
In tilt il traffico in quel quadrante di città. FOTO DI REPERTORIO
Roma, Autobus in fiamme, intossicato un uomo
Isola La Maddalena/ Violentata mentre faceva jogging, arrestato un minore straniero
Uno dei reati peggiori: la violenza sessuale. Un 16enne di nazionalità tunisina, ospite di un centro di accoglienza per richiedenti asilo di La Maddalena, è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione col supporto del nucleo operativo radiomobile del reparto territoriale di Olbia.
È accusato di aver aggredito alle spalle e violentato una donna di 40 anni, della Maddalena, che stava facendo jogging in una zona isolata poco fuori dal centro abitato.
Sull’episodio, indagano i carabinieri. foto di repertorio
Un vino,un territorio / Friuli-Ribolla Gialla “Vigne Orsone” Bastianich Winery

Pietro Colagiovanni*
Il territorio: il Friuli, negli ultimi decenni, è probabilmente la regione che ha conseguito uno degli exploit più soprendenti nel settore della produzione vitivincola. Territorio dalla lunga tradizione enoica negli ultimi anni, nonostante la diatriba da cui è uscito perdente sul Tocaj (denominazione che l’Unione Europea ha attribuito all’Ungheria) il Friuli si è affermato con un originale mix di vitigni autoctoni e internazionali, prevalentemente a bacca bianca, che forniscono produzioni di qualità e di buona penetazione sul mercato.Pubblicità
Oggi ci occupiamo proprio di un vino prodotto con un, ormai notissimo, vitigno autoctono friulano: la Ribolla Gialla. Il vino è prodotto a Cividale del Friuli, a 17 chilometri da Udine nell’ambito della Doc Colli Orientali. Si tratta, come dice il nome stesso, della fascia orientale della ex provincia di Udine (il Friuli regione autonoma è stato interessato nel 2014 da una riorganizzazione delle autonomie regionali) vicina ai confini con la Slovenia. Cividale del Friuli (11.000 abitanti) ha una storia antichissima ed è il centro che ha dato il nome a tutta la Regione. Fu fondata, infatti, da Giulio Cesare proprio con il nome Forum Iulii.
La cantina che produce questa ottima Ribolla gialla non è un caso di omonimia. Si tratta proprio dei Bastianich star della cucina in America, la mamma, e notissima star della televisione (Master Chef su tutti) il figlio Joe. Fondata nel 1997 su 40 ettari è il ritorno alla tradizione e al legame con la terra di origine per una famiglia che ha fatto conoscere, con grandissimo successo, al mondo i colori e i sapore della tradizione italiana.
Le vigne della tenuta sono due e queste da cui proviene la Ribolla sono situate proprio sulle colline di Cividale, con la bora a battere i vigneti e a produrre un’aromaticità caratterizzante.
Il vitigno: il vino è prodotto in purezza con Ribolla Gialla. Un vitigno antichissimo coltivato nelle zone di Gorizia e Udine ma anche nelle vicine colline slovene e nelle Isole Ionie. Il vitigno dà origine a vini dal bel colore giallo paglierino, dalla spiccata acidità e da diffuse note floreali.
Il vino: Vigne Orsone (2018) è un vino che non fa legno, è vinificato in acciaio con sei mesi di affinamento sui lieviti con operazioni di batonnage (rimescolamento) settimanali. Il colore è di un giallo paglierino leggiadro, al naso prevolgano le note fruttate e floreali, con una buona mineralità di supporto. Al sorso è un vino equilibrato, con freschezza prevalente, una freschezza limpida e gradevole, tale da rendere il prodotto piacevole, elegante e di ottima beva. Da consumare giovane è perfetto con antipasti di mare, con frutti di mare ed anche con sushi.
Valutazione: 3,75/5
Prezzo medio: 15 euro
Rapporto qualità/prezzo: favorevole
* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais
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Economia/ E’ iniziato “l’halving” dei bitcoin
Novità per i bitcoin: ieri si è avuto il cosiddetto ‘halving (cioè il dimezzamento).
Negli anni passati i due precedenti halving del Bitcoin sono avvenuti ogni 210.000 blocchi, per cui quello di ieri ha preso il via una volta raggiunta quota 630.000.
Ma cosa è successo e quali conseguenze avrà l’halving sul prezzo della criptovaluta?
Con questa operazione, la ricompensa riconosciuta ai miner è stata dimezzata ed è così passata da 12,5 BTC a quota 6,25 BTC.
Fino a questo momento, secondo i dati di Cryptonomist, hanno fatto irruzione sul mercato circa 1.800 BTC al giorno mentre dopo l’operazione ieri avvenuta questo dato cadrà a quota 900.
Ciò potrebbe portare, casomai non subito, a un apprezzamento della quotazione, soprattutto se accompagnata da un aumento della domanda.
Londra/ Aggredita a colpi di tosse, muore di Covid
Un fatto orribile che grida vendetta. Aggredita a sputi e colpi di tosse da un uomo infettato dal Covid-19: è l’incredibile episodio che ha segnato tragicamente in Gran Bretagna la vita di una 47enne, addetta ai biglietti a Victoria Station, grande stazione ferroviaria di Londra.
Nel giro di pochi giorni si era ammalata; poi ha cominciato ad accusare gravi problemi respiratori ed è stata ricoverata al Barnet Hospital in terapia intensiva.
Ma non è bastato: è morta il 5 aprile.
Coronavirus e rifiuti elettronici: cinque mosse per gestirli correttamente in casa. Il vademecum di Ecolight
Ripartire dall’impegno di ciascuno per l’ambiente. Non solamente per non vanificare gli sforzi fatti durante la quarantena, ma anche per non perdere la strada fatta nel recupero dei rifiuti elettronici. È un appello a dare valore alle settimane passate in casa quello che Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, delle pile e degli accumulatori esausti, rivolge ai cittadini proponendo un semplice vademecum.
«La quarantena per molti ha significato fare pulizie e piccoli lavori domestici», osserva il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. «Nel sistemare un cassetto o svuotare uno scatolone in cantina, spesso sono emerse vecchie apparecchiature elettroniche. Telefonini, frullatori, telecomandi e caricabatterie di ogni genere che erano stati messi “da parte” in attesa di essere portati all’ecocentro, ma che poi sono finiti dimenticati. Parliamo di apparecchiature che appartengono prevalentemente al raggruppamento R4 dei RAEE. Sono rifiuti difficili da intercettare, solamente uno su cinque viene raccolto e gestito correttamente: alcuni seguono canali paralleli non autorizzati di gestione, altri rimangono banalmente “nascosti” in casa; ma sono oggetti che possono dare una grande mano alla causa dell’economia circolare. Se opportunamente trattati, sono riciclabili fino al oltre il 95% del loro peso. Questa piccola “miniera” che spesso viene dimenticata può dare così un contributo importante alla causa ambientale».
Da un piccolo elettrodomestico oppure da un telecomando è possibile ricavare prevalentemente plastica e metalli che possono essere re-immessi nella filiera produttiva come materie prime seconde. Inoltre, «gli R4 sono i RAEE che hanno visto una maggior crescita nel 2019: i quantitativi gestiti a livello nazionale sono aumentati del 15% rispetto all’anno precedente», ricorda il direttore generale di Ecolight. «Uno sforzo decisamente importante che richiede in questa fase 2 di non essere vanificato; anzi, rafforzato con un piccolo impegno da parte di tutti».
Ecolight ha stilato un vademecum per una gestione domestica dei piccoli RAEE, per prepararsi così ad una ripartenza rispettosa dell’ambiente dopo le settimane trascorse in casa.
- Innanzitutto, raccogliere tutti i rifiuti elettronici in un unico contenitore. Nella scatola potranno essere messi: joystick, frullatori, tostapane, chiavette usb, telefonini e tablet con i loro caricabatterie e auricolari, router con gli alimentatori, casse bluetooth, ventilatori.
- Le lampadine a risparmio energetico, quelle a led e i neon non più funzionanti sono anche loro dei RAEE: occorre raccoglierle però in un’altra scatola.
- Togliere – quando possibile – la batteria dai dispositivi destinati alla discarica. L’operazione che può essere facile per i telecomandi che funzionano con delle normali stilo, può risultare più complessa per separare gli smartphone dal loro accumulatore.
- Le batterie così raccolte dovranno essere poste in un contenitore apposito, possibilmente in plastica o in metallo per evitare che eventuali sostanze inquinanti possano andare disperse.
- Conferire il tutto all’ecocentro comunale. Nella fase 2 i Comuni stanno riaprendo le piazzole ecologiche dove poter portare questo genere di rifiuti. Conferire negli appositi contenitori i RAEE appartenenti al raggruppamento R4, ovvero l’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici; mettere nell’apposito contenitori quelli appartenenti al raggruppamento R5 (le sorgenti luminose); conferire le batterie e gli accumulatori in un terzo contenitore. Per informazioni sugli orari di apertura dell’ecocentro e sulle modalità di accesso, consultare il sito internet del proprio comune di residenza.
«L’impegno di ciascuno può contribuire ad una ripartenza corretta», conclude Dezio. «La strada di uscita dall’emergenza che stiamo vivendo passa necessariamente dall’economia circolare: gli sforzi fatti negli ultimi anni in chiave ecologica non possono essere vanificati da una rincorsa economica che non tiene conto dell’ambiente. I primi a dare l’esempio sono i cittadini, differenziando e conferendo correttamente i loro rifiuti elettronici».Ecolight – Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight raccoglie quasi 1.900 aziende ed opera in una logica di contenimento dei costi e rispetto per l’ambiente. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. www.ecolight.it
Altro che fase 2, Boom al banco dei pegni,la crisi Covid spinge i prestiti a +30%
Affide, leader europeo e italiano del settore pegni, ha registrato a livello nazionale,un incremento confrontato con il periodo antecedente il lockdown, delle operazioni pari al +30%, tra rinnovi delle polizze e nuovi clienti.
Secondo le stime di Assopegno, in Italia usano in media questo servizio tra le 270.000 e le 300.000 persone ogni anno, per un giro d’affari complessivo di circa 800 milioni di euro, secondo quanto dichiarato da Affide. Il 95% dei beni dati in pegno viene riscattato, mentre il 5% finisce all’asta.
La crisi, la disperazione, l’incertezza del futuro spesso fanno fare i conti con il proprio passato,tanti ricordi vanno in fumo per provare a vivere dignitosamente il presente.
Ed è in questi momenti, che tante famiglie hanno dovuto aprire le proprie casseforti, o scatole gelosamente conservate, per fare l’inventario di cosa vendere o meno; l’orologio del nonno, gli orecchini dell’amata mamma o un regalo di battesimo, tutto può fare la differenza in questo momento di povertà.
L’altra faccia della medaglia della crisi, via i ricordi per qualche centinaia di euro, se tutto va bene, per sopravvivere una settimana e buttare via anni e anni di vita, di ricordi, tante persone ricorrono ai compraoro o al banco di pegni per cercare di vendere i propri preziosi, spesso svalutati.
Tra i motivi principali per cui le persone lo sceglierebbero: l’esigenza di affrontare spese inattese o impreviste (64%), pagare rette scolastiche (28), esaudire un desiderio (23), ristrutturare o pagare l’anticipo di una casa (17) ma anche dare il via a una nuova attività (15), sono soprattutto donne over 50.
Il Paese sta vivendo un momento molto delicato. La crisi economica scatenata dall’emergenza coronavirus impoverisce sempre più le famiglie italiane.
E in tanti sono costretti a rivolgersi al banco dei pegni, anche perché dal governo in moltissimi casi non è ancora arrivato neanche un euro.
Il premier Conte si scusa per i ritardi nell’erogazione dei fondi ai cittadini e alle imprese (l’ex “decreto aprile” slitta di continuo perché la maggioranza è spaccata sulle misure economiche), non solo ottenere un prestito in banca di questi tempi è una “mission impossible”,ma anche avere l’anticipo di Cassa Integrazione ,nonostante il tanto decantato accordo governo ,sindacato,Abi-Poste sembra più difficile che uscire dal famoso labirinto.
Ecco quindi che salgono del 30% le richieste di credito al banco dei pegni, l’effetto serrata generale imposta dal governo per contenere i contagi.
In tutta Italia, i cittadini fanno lunghe file per impegnare gioielli di famiglia, oro e beni di valore in modo da assicurarsi un po’ di contanti,in attesa di trascorrere questa nottata profonda e riemergere per vedere l’aurora.
Alfredo Magnifico
Cronaca nazionale/ Bimba di tre anni morta annegata in una piscina
Una notizia terribile, difficile anche da commentare. Una bambina di 3 anni, scomparsa oggi pomeriggio nella montagna di Capodacqua di Foligno è stata trovata morta.
É annegata in una piscina di un agriturismo.
La piccola è stata trovata morta oggi pomeriggio non lontano dalla sua abitazione. Secondo le prime informazioni potrebbe essersi trattato di un incidente.
Sembra che la piccola fosse uscita di casa nel primo pomeriggio, pare che poco prima stesse giocando insieme ai suoi cani, rimasti a vegliarla.
La zona è stata sorvolata da un elicottero dei vigili del fuoco, sul posto sono arrivati i carabinieri e il 118. FOTO DI REPERTORIO
Coronavirus, si alleggerisce il peso sugli ospedali
Sono dati ‘stabili’ quelli forniti dal Servizio Nazionale della Protezione civile, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus in Italia. Ad oggi il totale delle persone che hanno contratto il virus è 221.216, compresi guariti e deceduti, con un incremento rispetto a ieri di 1.402 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 81.266, con una decrescita di 1.222 assistiti rispetto a ieri.
Tra gli attualmente positivi 952 sono in cura presso le terapie intensive (- 47), 12.865 persone sono ricoverate con sintomi (- 674), 67.449 sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 172 e portano il totale a 30.911. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 109.039, con un incremento di (+ 2.452).
CCNL alimentare, accordo tra Fai-Flai-Uila E Unionfood, Assobirra e Ancit
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno sottoscritto in data 5 maggio, su proposta di Unionfood, Assobirra e Ancit, associazioni aderenti a Federalimentare, un accordo collettivo nazionale che definisce una prima tranche di aumento economico e la data per la riapertura delle trattative per il rinnovo del Ccnl dell’industria alimentare. Il via alla sottoscrizione dell’accordo è stato dato, nella serata di ieri, dalla assemblea della delegazione trattante di Fai-Flai-Uila, alla quale hanno partecipato in video collegamento 180 delegati.
Nelle premesse, l’accordo riconosce lo straordinario ruolo svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore durante l’emergenza Covid-19, il senso di responsabilità e l’impegno da loro profuso per garantire che sulle tavole degli italiani non mancassero i prodotti della filiera; ribadisce il valore delle relazioni sindacali grazie alle quali è stato possibile gestire nelle aziende del settore le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria; conferma la centralità del Contratto collettivo nazionale di lavoro.
Nel merito, l’accordo fissa, per il prossimo 14 maggio, un primo incontro con le tre associazioni per proseguire le trattative di rinnovo del Ccnl industria alimentare, interrotte il 21 febbraio; prevede una prima tranche di incremento salariale, a decorrere dal 1° dicembre 2019 e per tutto il 2020, pari a 21,43 euro (a parametro 137), con pagamento degli arretrati scaglionati in tre tranche, tra maggio e agosto.
In ragione dell’accordo raggiunto e in attesa di un’adesione più ampia degli altri settori associati a Federalimentare, Fai-Flai-Uila hanno deciso di revocare le azioni di lotta, proclamate a partire dal 9 maggio: tali misure (blocco di straordinari e flessibilità) verranno messe in atto, a partire dal 13 maggio, solo nelle aziende che non avranno, nel frattempo aderito all’accordo.
Fai, Flai e Uila rimangono convinte della necessità di riprendere un confronto negoziale che porti al rinnovo del Ccnl industria alimentare per l’intero quadriennio di vigenza e continueranno ad impegnarsi per raggiungere questo obiettivo.












