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Biotecnologie: Mse alla VI Call Transanzionale. Stanziati 5 mln per i progetti

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Il Ministero dello Sviluppo Economico mette a disposizione 5 milioni di euro, a valere sul FIT-Fondo per l’Innovazione Tecnologica, per promuovere progetti transnazionali di innovazione industriale in tutti i campi applicativi delle biotecnologie. Il bando è rivolto alle piccole e medie imprese e sostiene progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale realizzati in
collaborazione con PMI di altri Paesi europei. Il bando nasce dal coordinamento tra diversi Paesi europei nell’ambito dell’iniziativa EUROTRANS-BIO (ETB) promossa dalla Commissione Europea ed è aperto dal 1° ottobre 2010 al 1° febbraio 2011.
Le PMI Italiane potranno presentare i loro progetti solo successivamente alla data della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di apertura del bando. ETB è un’iniziativa che si propone di sostenere la crescita delle PMI nel campo delle biotecnologie; a tale scopo, nella consapevolezza che la competitività in questo settore si gioca su scala almeno continentale, lancia bandi congiunti per la selezione ed il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo su scala transnazionale. L’Italia partecipa dal 2006 all’iniziativa con il Ministero dello Sviluppo Economico e l’ex IPI– Istituto per la Promozione Industriale.

Contribuenti.it: italiani più vessati dalla burocrazia fiscale

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“Ogni anno in Italia vengono emanate 62.500 nuove norme tributarie” E’ questo il calcolo effettuato da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani, un dato “che fa balzare l’Italia al primo posto in Europa nella classifica della burocrazia fiscale”.
KRLS è arrivato a questo risultato contando per difetto tutte le norme tributarie, circolari ministeriali, risoluzioni e direttive emesse ogni anno in Italia.
“E’ impossibile per una impresa straniera impiantare stabilimenti nel bel Paese e pianificare le imposte”, afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani “Il fisco italiano cambia le regole del gioco più volte nel corso dello stesso esercizio finanziario mettendo in seria difficoltà coloro che vogliono adempiere agli obblighi fiscali”.
“Dalla elaborazione dei dati – osserva Carlomagno – emerge che la normativa fiscale in Italia nell’ultimo anno è cresciuta più del doppio rispetto agli altri paesi europei”.
Per riportare l’Italia in Europa, serve – secondo l’Associazione Contribuenti Italiani – una vera riforma fiscale italiana che deve passare attraverso la semplificazione del fisco con la reintroduzione del concordato preventivo fiscale, già sperimentato in Italia nel biennio 2003/4, che ha dato ottimi frutti, l’esonero dall’emissione dello scontrino fiscale, della tenuta della contabilità e la delega ai Commercialisti dei poteri di accertamento, attraverso la certificazione tributaria, per tutte le imprese già soggette agli studi di settore.
”L’inefficienza della amministrazione finanziaria, l’applicazione spesso cervellotica di leggi, circolari e regolamenti vari – conclude Carlomagno – richiede una svolta epocale. Serve una seria riforma fiscale incentrata sulla tax compliance, come avviene da tempo nei principali paesi europei ed un rapporto piu’ equo tra fisco e contribuente”.
FONTE: Contribuenti.it

Auto blu: i risultati definitivi del censimento e i contenuti del disegno di legge per la loro riduzione

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Un specifico allegato alla Relazione al Parlamento sullo stato della Pubblica Amministrazione – che il ministro Renato Brunetta ha consegnato oggi ai presidenti di Camera e Senato e che è consultabile sul sito sito – illustra i motivi e i risultati del monitoraggio sul parco auto in dotazione alle PA. Si è voluto infatti “individuare delle misure efficaci per razionalizzare e ridurre la spesa perché è netta la sensazione, nell’opinione pubblica e non solo, che nonostante tutte le misure assunte (o annunciate) nell’ultimo ventennio, i risultati ottenuti siano molto scarsi. Questa convinzione è stata sicuramente accentuata dalla circostanza che non esistendo dati aggiornati e attendibili in materia le cosiddette ‘auto blu’ sono state considerate un ingiusto privilegio assegnato alla ‘politica’ che pesa in maniera significativa sui bilanci delle pubbliche amministrazioni. Negli ultimi anni sono stati diffusi attraverso organi di stampa e siti web dati sul parco autovetture di servizio – senza che ne fossero chiarite le fonti – che lo davano in progressiva crescita, fino a superare le 600mila unità, con costi di conseguenza elevatissimi. E’ vero che le autovetture di servizio rappresentano una spesa flessibile in quanto rispondono a esigenze che possono essere sia ridimensionate che soddisfatte con modalità diverse. Ma per definire un piano di risparmi più accurato e finalizzato di quelli delineati in passato, e di cui soprattutto sia possibile monitorare la realizzazione, è necessario conoscere natura e dimensioni del fenomeno”.

Alla rilevazione (effettuata tra il 15 maggio e il 6 settembre 2010) sono state quindi invitate a partecipare 9.227 le amministrazioni centrali e locali. Di queste hanno risposto in 5.570 (1.190 delle quali non hanno auto registrate al PRA) ovvero il 55% del totale, che diventa oltre il 71% se si escludono i Comuni inferiori ai 30.000 abitanti.
Secondo i dati raccolti ed elaborati da FormezPA, il parco auto delle Pubbliche Amministrazioni risulta composto da circa 86.000 autovetture (escluse quelle con targhe speciali e/o dedicate a finalità di sicurezza e vigilanza). Di queste, 5.000 sono “blu blu” (di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali); 10.000 “blu” (di servizio con autista a disposizione di dirigenti apicali) e circa 71.000 “grigie” (senza autista, a disposizione degli uffici per attività strettamente operative).
Nella Pubblica Amministrazione centrale (Ministeri, Agenzie, Università, Enti Pubblici) sono presenti circa 3.000 auto “blu blu”, 5.500 auto “blu” e un numero molto limitato di auto “grigie” (1.500). Nelle Amministrazioni regionali e locali si concentra, al contrario, la quasi totalità delle auto “grigie” (oltre 70.000), circa 2.00 auto “blu blu” e 4.000 auto “blu”. Le autovetture risultano in larga misura di proprietà: 81% per le Amministrazioni locali e 57% per le Amministrazioni centrali.
Dal monitoraggio emerge che la spesa media annuale onnicomprensiva (consumi, ammortamento, stazionamento e personale) è di circa 138.000 euro per ogni auto “blu blu”, di 79.800 euro per ogni auto “blu” e di 16.100 euro per ogni auto “grigia”. La spesa totale dell’intero parco autovetture risulta quindi pari a 1 miliardo di euro. Il personale impiegato nella gestione e manutenzione del parco autovetture è in larga parte interno alle Amministrazioni centrali e locali (rispettivamente il 96% e il 94%, per un totale di circa 20.000 addetti). Il personale impegnato nella guida è stimato in 2,02 addetti per le auto “blu blu” e 1,2 per le auto “blu” (circa 25.000 autisti). Il costo complessivo di tutto il personale addetto al parco autovetture è di circa 2 miliardi di euro. A questi costi è da aggiungere almeno 1 miliardo di euro per le autovetture dedicate ai servizi speciali e di vigilanza urbani nei quali sono impegnate altre 12.000 unità.

Nell’allegato alla Relazione al Parlamento si annuncia che il Ministro Brunetta ha predisposto un disegno di legge “finalizzato a disciplinare l’utilizzo delle autovetture di servizio da parte delle pubbliche amministrazioni al fine di favorire la razionalizzazione dell’utilizzo delle stesse autovetture, la riduzione del loro numero, il contenimento dei costi e il miglioramento complessivo del servizio anche attraverso l’adozione di modalità innovative di gestione”.
Le aree sulle quali interviene il disegno di legge sono: la verifica e riduzione dei soggetti legittimati all’uso di autovetture di servizio; la revisione del Regio Decreto del 1927, cancellando la possibilità che le amministrazioni civili siano esentate dall’obbligo di iscrizione al PRA delle proprie autovetture (tale esenzione va limitata e regolamentata anche per le amministrazioni militari); l’estensione delle limitazioni per l’acquisizione delle autovetture a quelle di cilindrata superiore a 1400 cc.; la conferma, con alcune ulteriori restrizioni, dei limiti di utilizzo delle autovetture di servizio di uso esclusivo e non; l’istituzione per le amministrazioni centrali (in collaborazione con ACI) del registro inventariale telematico delle auto in proprietà, leasing o locazione e noleggio a lunga scadenza (superiore ai tre mesi), con l’obbligo di registrazione per tutte le amministrazioni entro tre mesi; la previsione dell’obbligo di tenuta per ciascuna amministrazione di un registro per l’utilizzo di taxi o noleggio breve con conducente, sotto la responsabilità e la firma di un direttore generale; la diffusione di convenzioni Consip con società di tassisti o di trasporto con conducente nonché con le case automobilistiche per locazione con costi prefissati per chilometri; la diffusione di modelli di car sharing senza e con autista (soprattutto nelle aree metropolitane), al servizio di più Pubbliche Amministrazioni operanti nella stessa area; la diffusione con accordi Consip di strumenti, apparecchiature e software per la identificazione in tempo reale del conducente abilitato per ogni autovettura, delle persone trasportate, del chilometraggio percorso, del tempo in cui l’auto è stata in moto e del consumo di carburante; l’adozione da parte della PA di un piano triennale di riduzione della spesa con l’obiettivo che entro il 2014 non superi del 60% quella sostenuta nel 2009.

Più avanti si può leggere che “se la riduzione del numero di auto produrrà un esubero di personale con qualifica di autista, sarà necessario anche definire un piano per reinserire nelle Amministrazioni di competenza, in ruoli operativi al servizio dei cittadini, gli addetti liberati dalla diminuzione del parco auto. Si stima che l’adozione delle misure previste nell’annunciato disegno di legge possa portare, entro il 2014, un risparmio medio di oltre 200.000 euro per Amministrazione”.

Istat: vendite al dettaglio ferme al palo

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Le vendite al dettaglio ad agosto sono rimaste invariate rispetto a luglio mentre sono leggermente aumentate, +0,3% (dato grezzo) rispetto ad agosto 2009. Lo ha comunicato l’Istat aggiungendo che sull’andamento delle vendite ha pesato il calo dei beni alimentari con un -0,5% congiunturale e un -0,8% tendenziale. I prodotti non alimentari, invece, hanno segnato +0,2% sul mese e +0,9% su anno.
In otto mesi le vendite al dettaglio, secondo i dati Istat, sono rimaste invariate: nella grande distribuzione hanno registrato un +0,7%, nelle imprese operanti su piccole superfici c’è stato un calo dello 0,4%. Secondo la tipologia di esercizio della grande distribuzione, ad agosto, nelle imprese a prevalenza alimentare ci sono stati cali tendenziali generalizzati, mentre negli esercizi a prevalenza non alimentare le vendite sono risultate in aumento. Nelle imprese fino a 5 addetti il calo è stato dello 0,4% tendenziale, in quelle da 6 a 49 addetti c’è stato un aumento dello 0,8%, mentre in quelle con almeno 50 addetti l’incremento è stato dello 0,6%.
Per quanto riguarda l’ analisi secondo la tipologia di prodotti non alimentari: farmaci +2% su anno, abbigliamento +0,5%, scarpe e cuoio +2,7%, mobili e arredamento +3,1%, elettrodomestici, radio e tv -2,7%, telefonia e informatica +0,2%, foto ottica e pellicole +5,9%, generi casalinghi +0,3%, utensili per la casa e ferramenta +0,1%, profumi e cura della persona -1%, cartoleria libri e giornali +0,8%, strumenti musicali -1,6%, giochi e sport +1,3%, gioielli e orologi +0,9%.

Condizioni medie di fornitura gas 3° trimestre 2010

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L’Autorità per l’energia elettrica e il gas rende noto che sono disponibili i moduli per la comunicazione dei dati relativi al terzo trimestre 2010 (luglio-settembre). In base alle disposizioni sopra richiamate, tali dati devono essere trasmessi entro il 15 novembre 2010. Dall’1 gennaio 2010 gli esercenti la vendita del gas naturale devono comunicare le condizioni medie di fornitura praticate ai clienti finali, secondo le disposizioni dell’articolo 19 del Testo Integrato Vendita Gas (TIVG) di cui alla deliberazione ARG/gas 64/09, come modificato con la deliberazione ARG/gas 209/09. Dette disposizioni prevedono che i dati vengano trasmessi telematicamente. Pertanto comunicazioni effettuate con altre modalità non produrranno effetti. Sono tenuti alla comunicazione tutti gli esercenti in possesso dell’autorizzazione allo svolgimento dell’attività di vendita ai clienti finali nel trimestre. Per accedere al sistema di rilevazione è necessario essere accreditati presso l’Anagrafica Operatori ed aver indicato l’attività suddetta. Gli esercenti che, pur disponendo dell’autorizzazione, non hanno fatturato vendite ai clienti finali nel trimestre, devono procedere all’invio dei moduli senza compilarli, secondo le istruzioni riportate nel manuale della rilevazione (versione 15 luglio 2010), a cui si rinvia per tutte le informazioni di dettaglio. Per eventuali informazioni e supporto tecnico sulla raccolta dati e sull’Anagrafica Operatori, è possibile contattare il numero verde: 800.707.337 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. E’ inoltre disponibile l’indirizzo di posta elettronica: infoanagrafica@autorita.energia.it. Per chiarimenti sui contenuti della raccolta (es. interpretazione voci da compilare) rispetto ai quali la consultazione del manuale non risulti sufficiente, eventuali richieste dovranno essere inviate all’indirizzo di posta elettronica: mercati@autorita.energia.it, specificando nell’oggetto “Condizioni gas – (codice MSE) – (società)” e indicando nome, cognome, telefono diretto, ragione sociale e codice Autorità.

Fisco, 3 italiani su 4 non congrui al redditomentro. In seiu mesi cresce l’evasione del 9,2%

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Tre contribuenti su quattro non risultano congrui al redditometro, cioè non rispetterebbero quanto richiesto dall’Amministrazione finanziaria in termini di reddito imponibile e conseguentemente di tasse da versare all’erario. Applicando il metodo di accertamento sintetico denominato “redditometro”, che ricostruisce il reddito attraverso i consumi ed il tenore di vita, solo 1 italiano su 4 risulterebbe in linea con le pretese del fisco.
Lo sostiene Contribuenti.it che con Lo Sportello del Contribuente monitora costantemente l’evasione fiscale in Italia, Secondo i dati elaborati da Contribuenti.it, per l’anno d’imposta 2008 i non congrui erano il 74,6% e si stima che alla fine del 2010 arriveranno all’ 83,3%.
Nei primi 9 mesi del 2010 l’evasione fiscale in Italia è cresciuta del 9,2%, confermandosi al primo posto in Europa. In termini di imposte sottratte all’erario siamo nell’ordine dei 156 miliardi di euro l’anno.
Nella speciale classifica degli evasori, l’Italia è seguita da Romania (42,3% del reddito imponibile non dichiarato), da Bulgaria (39,8%), Estonia (38,3%), Slovacchia (35,4%). In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
A livello territoriale l’evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Sud (24,5%), dal Centro (23,2%) e dal Nord Est (22,9%).
Cinque sono le aree di evasione fiscale analizzate da Lo Sportello del Contribuente: l’economia sommersa, l’economia criminale, l’evasione delle società di capitali, l’evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.
“Per combattere l’evasione fiscale bisogna ridurre le attuali aliquote fiscali di almeno 5 punti, migliorare la qualità dei servizi pubblici offerti eliminando gli sprechi di denaro pubblico e riformare il fisco sulla tax compliance – afferma Vittorio Carlomagno Presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – L’evasione fiscale è diventato lo sport più praticato dagli italiani al punto che anche i morti evadono il fisco tumulandosi da soli. Serve archiviare al più presto e per sempre la stagione degli scudi fiscali e dei condoni che hanno arricchito i grandi evasori, incentivando il personale dell’amministrazione finanziaria con premi specifici ogni qual volta riescono a recuperare imponibile sottratto al fisco da parte delle grandi imprese.

FONTE: CONTRIBUENTI.IT

Rimborso Irap con prova dei contribuenti

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Nel ricorso contro il diniego del rimborso dell’Irap richiesto dal contribuente non è l’amministrazione a dover provare la sussistenza dell’autonoma organizzazione, ma il contribuente a dover provarne l’insussistenza A chiarire le regole inmateria di riparto dell’onere della prova nei giudizi che riguardano il presupposto per l’assoggettamento all’Irap è la Cassazione conia sentenza n.21578 deposita-tail 21 ottobre 2010. Un agente di commercio ha proposto ricorso avverso il diniego dell’Amministrazione finanziaria per la richiesta di rimborso per l’Irap versata per gli anni 1999, 2000, 200L La Commissione tributaria provinciale prima, e la Commissione tributaria regionale dopo, hanno riconosciuto il diritto al rimborso. In particolare, i giudici di appello hanno ritenuto che per l’assoggettamento o meno all’impostaè necessaria un’analisi in concreto della situazione strutturale e organizzativa Nel caso di specie, per la Ctr, l’ufficio non era stato in grado di provare che il contribuente aveva dipendenti o collaboratori o che, in relazione agli anni relativiallarichiestadirimborso, ave-vausato beni strumentali di rilevante valore. Avverso tale pronuncia l’agenzia delle Entrate haproposto ricorso in Cassazione lamentando, tra gli altri motivi, laviolazione dell’articolo 2697, Codice civile per avere il giudice d’appello affermato che nell’ipotesi di ricorso-avverso il diniego di un’istanza di rimborso graverebbe sull’ufficio finanziario l’onere di provare la sussistenza dell’autonoma organizzazione. La Cassazione ha accolto proprio questo motivo, ritenendo che la decisione della Ctr non era conforme all’orientamento dellagiurisprudenza dilegittimitàsecondo cui l’esercizio dell’attività di agente di commercio è escluso dall’applicazione dell’imposta soltanto qualora si tratti di attività autonomamente organizzata. Il requisito dell’autonoma organizzazione, il cui accertamento spetta al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se. congrua-mente motivato, ricorre quando il contribuente: a) non sia il responsabile dell’organizzazione o risulti, ad esempio, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità e interesse; b) impieghi beni strumentali che non vadano oltre il minimo indispensabile per l’esercizio IL PERCORSO La dimostrazione della mancanza dell’autonoma organizzazione spetta al ricorrente dell’attività, oppure non si avvalga di lavoro altrui non occasionale. Per la giurisprudenza di legittimità, infine, costituisce onere del contribuente, che chiede il rimborso dell’imposta secondo lui non dovuta, dare la prova dell’assenza delle sopra indicate condizioni. Secondo lasentenza in esame, detto onere probatorio, incombe – allo stesso modo – sul contribuente nel giudizio di impugnazione dell’istanza di rimborso. Per questo motivo i Supremi giudici hanno cassato la sentenza rinviando ad altra sezione della Ctr, che questa volta dovrà procedere a un nuovo esame della contròversia, Iniformandosi,però, ai principi ap pena espressi .
COVI www.itsole24ore.com/norme Iltesto della decisione.

di Falcone Francesco – Iorio Antonio

Fonte: Il Sole 24 Ore

Consiglio dei Ministri: chiusi i lavori. Al centro del dibattito Ue e ambiente

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Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 10,05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi, Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta. Il Sottosegretario Bertolaso, appositamente invitato, ha svolto una relazione sull’emergenza dei rifiuti in Campania, sulla quale sono intervenuti i Ministri: Prestigiacomo, Maroni, La Russa, Rotondi, Carfagna, Frattini, Ronchi, Brambilla, Gelmini, Alfano, Brunetta. Conclusa la discussione in Consiglio, l’esame della questione è proseguito in una riunione con gli enti locali.
Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi:
– un disegno di legge che, prendendo atto dell’esigenza di adeguare le procedure di esecuzione degli obblighi comunitari, riordina la disciplina che regola le fasi ascendente e discendente del diritto dell’Unione europea, alla luce della diversa impostazione che il Trattato di Lisbona ha conferito al sistema di integrazione. Questi i capisaldi dell’intervento innovativo: semplificate e riorganizzate le norme concernenti la formazione della posizione italiana nel negoziato diretto all’adozione degli atti dell’Unione; integrati i meccanismi di coinvolgimento delle Camere nel processo decisionale europeo, con l’introduzione di norme sul controllo di sussidiarietà e sulla partecipazione alle procedure di revisione semplificata del diritto dell’Unione; riformato lo strumento della legge comunitaria, al fine di accelerare il recepimento delle direttive; semplificati i meccanismi di attuazione degli atti delegati e di esecuzione. Il disegno di legge prevede poi norme più adeguate ad una gestione accelerata delle procedure d’infrazione ed introduce, per la prima volta, disposizioni organiche in materia di aiuti di Stato. Sul testo è stato acquisito il parere della Conferenza unificata;
su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo:
– un disegno di legge volto a sostenere lo sviluppo degli spazi verdi nelle città. Il Governo interviene su un aspetto della gestione del territorio idoneo a perseguire gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni inquinanti, oltre che a rafforzare il patrimonio arboreo, con immediati effetti positivi sull’assetto idrogeologico del territorio; per altro verso si dà vita ad un meccanismo di sensibilizzazione sociale e di divulgazione del ruolo delle aree verdi nei centri urbani, in un’ottica di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Il disegno di legge ha ricevuto il parere favorevole della Conferenza unificata;
su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi:
– uno schema di regolamento che determina i criteri in base ai quali può essere riconosciuta una forma organizzativa speciale alle Fondazioni lirico-sinfoniche: ruolo peculiare e rilevanza nel contesto internazionale, capacità produttiva eccezionale, ricavi propri e significativo apporto finanziario da parte di soggetti privati. Lo schema verrà trasmesso alla Conferenza unificata ed al Consiglio di Stato per i rispettivi pareri;
su proposta del Ministro degli affari esteri, Franco Frattini:
– un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione del Protocollo di modifica al Protocollo sulle disposizioni transitorie allegato al Trattato sull’Unione europea, al Trattato sul funzionamento dell’Unione europea ed al Trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica. Il disegno di legge delega altresì il Governo a disporre quanto necessario in merito all’assegnazione all’Italia di un seggio aggiuntivo del Parlamento europeo. Il Trattato di Lisbona, infatti, ha introdotto nuove disposizioni per la definizione della composizione del Parlamento, secondo parametri che più adeguatamente consentono la rappresentatività dei cittadini. L’Italia passa dunque da 72 a 73 rappresentanti nel Parlamento europeo;
su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, e del Ministro dell’interno, Roberto Maroni:
– un decreto legislativo per l’attuazione della direttiva 2008/51, che integra la disciplina in vigore in materia di controllo sull’acquisizione e detenzione di armi e mira a conciliare le esigenze della libera circolazione delle armi nel mercato interno con quelle di garanzia della sicurezza dei cittadini. Tra le novità l’obbligo per i venditori della tenuta di un registro elettronico delle operazioni giornaliere; sono previste altresì particolari disposizioni di sicurezza, come l’obbligo di comunicazione nei confronti di familiari maggiorenni. Sul testo sono stati acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari;
su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, e del Ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani:
– un decreto legislativo, sul quale sono stati acquisiti i pareri prescritti, per l’attuazione della direttiva europea 2008/63, in materia di concorrenza dei mercati relativi alle apparecchiature terminali di comunicazione, finalizzato ad esigere dagli operatori economici una qualificazione tecnica per l’allacciamento, l’installazione e la manutenzione di apparecchiature terminali, accertata in base a criteri oggettivi non discriminatori e pubblici; previste sanzioni in caso di inosservanza;
su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, e del Ministro della salute, Ferruccio Fazio:
– un decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2008/71, che detta prescrizioni in materia di identificazione, registrazione, scambio ed importazione di suini; sul testo sono stati acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni;
su proposta del Ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, e del Ministro dell’economia e delle finanze, Giulio Tremonti:
– uno schema di decreto legislativo per l’attuazione della direttiva 2009/111 in materia di enti creditizi collegati ad organismi centrali, fondi propri, grandi fidi e meccanismi di vigilanza e gestione delle crisi;
– uno schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2008/48 relativa ai contratti di credito ai consumatori; il provvedimento apporta tra l’altro modifiche al testo unico bancario con riferimento alla disciplina che regola i soggetti che operano nel settore finanziario, gli agenti in attività finanziaria ed i mediatori creditizi.
Sui due schemi saranno acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari.
Il Consiglio ha poi approvato tre regolamenti per il riordino di enti; si tratta dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, dell’Istituto agronomico per l’Oltremare e dell’Accademia nazionale dei Lincei. Il riordino è operato in base a quanto disposto dalla norma cosiddetta “taglia–enti”, che ha provveduto all’eliminazione di numerosi organismi, imponendo a quelli mantenuti in vita razionalizzazione e contenimento delle spese.
Il Consiglio ha inoltre approvato quattro decreti legislativi, predisposti dalle apposite Commissioni paritetiche, che recano altrettante norme di attuazione degli Statuti speciali delle Regioni Trentino- Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente in materia di: sanità penitenziaria e trasferimento di beni immobili e di impianti (Friuli); sanità penitenziaria e tutela delle popolazioni ladina, mochena e cimbra della Provincia di Trento (Trentino).
Su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e del Ministro dell’economia e delle finanze, il Consiglio ha autorizzato il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ad assumere 170 dirigenti scolastici, 10.000 unità di personale docente ed educativo e 6500 di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario.
Il Sottosegretario Letta ha illustrato al Consiglio le linee d’indirizzo delle attività spaziali italiane, evidenziando il ruolo d’impulso e di coordinamento della Presidenza del Consiglio in questo settore, al fine di perseguire una presenza istituzionale sempre più efficace e capace di concretizzare le indispensabili sinergie che consentano al sistema Paese di operare nello specifico settore, anche in contesti internazionali, con efficacia e con ruoli di assoluto primo piano sui temi afferenti le comunicazioni, la navigazione e l’osservazione della Terra essenziali per assicurare ai cittadini servizi affidabili e di vitale importanza per la sicurezza, la difesa e l’ambiente, l’accesso allo spazio e la sua sorveglianza e la ricerca. Il Presidente Berlusconi ed il Consiglio hanno condiviso gli indirizzi.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, ha illustrato al Consiglio una relazione sui problemi connessi al regime delle quote-latte. E’ stato dichiarato lo stato d’emergenza nella provincia di Campobasso per le avversità atmosferiche eccezionali del 24 luglio scorso. Al fine di consentire il completamento degli interventi di protezione civile in atto, il Consiglio ha inoltre prorogato gli stati d’emergenza già dichiarati per i medesimi motivi nelle province di Messina e di Cagliari.
A norma dell’articolo 14 quater, comma 3, della legge n. 241 del 1990, il Consiglio ha preso atto del superamento del dissenso espresso in conferenza di servizi ai fini della realizzazione dei seguenti progetti:
– impianto fotovoltaico “Serra agricola fotovoltaica”, Comune di Albareto (Parma)
– sistemazione dell’area antistante l’eco-albergo Porciano, Comune di Ferentino (Frosinone)
– impianto fotovoltaico nel comune di Valfabbrica (Perugia), località Coccorano.
Sono stati invece condivisi i dissensi espressi in sede di conferenza di servizi in merito alla realizzazione del parco eolico in località “Passo San Marco”, comuni di Albaredo e Bema (Sondrio), con conseguente conclusione negativa del procedimento.
Infine il Consiglio ha deliberato;
– su proposta del Ministro dell’interno, Roberto Maroni, la nomina a dirigente generale di pubblica sicurezza del dirigente superiore della Polizia di Stato dottor Giuseppe PADULANO;
– su proposta del Ministro della difesa, Ignazio La Russa, la conferma del generale di squadra aerea Piergiorgio CRUCIOLI a Presidente dell’Opera nazionale per i figli degli aviatori (ONFA).
Il Consiglio ha altresì esaminato talune leggi regionali, ai sensi dell’art. 127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 11.45.

Ior, Riesame: “Il Vaticano non ha chiarito ancora l’identità dei soggetti titolari dei conti”

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“Pur richiesto dall’interlocutore bancario, l’istituto vaticano non ha comunicato per chi (per sè o per eventuali terzi, di cui comunicare le generalità) intendesse eseguire le due operazioni, nè natura e scopo delle stesse. È dunque documentalmente dimostrata la violazione degli obblighi penalmente sanzionati dalle norme” antiriciclaggio. È quanto sostiene, nelle motivazioni, depositate oggi, il tribunale del riesame di Roma che due giorni fa ha confermato il sequestro di 23 milioni di euro dello Ior. La vicenda è quella delle due operazioni di trasferimento di somme da un conto aperto pressp il Credito Artigiano alla tedesca J.P. Morgan Frankfurt (20 milioni) e alla Banca del Fucino (tre milioni) che vede indagati il presidente dell’istituto di credito della Santa Sede, Ettore Gotti Tedeschi, ed il direttore Paolo Cipriani. “Correttamente il pm – si legge nelle motivazioni, scritte in tre pagine – ha infatti osservato che ‘sino ad oggi lo Ior non ha ancora fornito al suo naturale interlocutore, cioè al Credito Artigiano, le suddette indicazioni con le impegnative modalità previste dalla normativa. Nè possono certo considerarsi equipollenti e sostitutive, a sanare l’iniziale omissione, le spiegazioni addotte dalla difesa circa ragioni, modalità e scopi dell’operazione”. Nel ricorso al tribunale del Riesame, presieduto da Claudio Carini, i difensori di Gotti Tedeschi e Cipriani avevano sollecitato la revoca del sequestro preventivo sostenendo che le operazioni sospette finite al vaglio del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Stefano Rocco Fava non costituiscono bonifici a favore di terzi, ma “operazioni di girofondi o giroconti” per ragioni di cassa. Nelle stesse motivazioni i giudici sottolineano che lo Ior, in base alle note di Bankitalia del 18 gennaio e del 9 settembre 2010, deve considerarsi a tutti gli effetti “una banca estera extracomunitaria, appartenente ad ordinamento non incluso nella lista dei paesi extracomunitari con ‘regime antiriciclaggio equivalentè agli standard vigenti negli Stati dell’Unione Europea (la cosiddetta White list); ciò comporta la necessità per lo Ior di uniformarsi ai criteri di trasparenza e ‘tracciabilita’ delle operazioni con banche italiane”.

Fonte: Ansa

Ministro Romani: 110milioni di euro per i settori del piano incentivi

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Le risorse residue del piano governativo di incentivi, varato in aprile per sostenere i consumi nei settori previsti, sono state rimesse in circolo liberando così circa 110 milioni di euro. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, infatti, ha firmato il decreto con cui sono riassegnati i fondi ancora disponibili per il sostegno della domanda finalizzata ad obiettivi di efficienza energetica, eco compatibilità e di miglioramento della sicurezza sul lavoro. La rimodulazione è stata fatta sulla base delle informazioni sullo stato delle prenotazioni dei contributi per i 10 settori incentivati fornito da Poste Italiane Spa, che gestisce le procedure amministrative, il call center e il sistema informatico dell’operazione. Contestualmente è stata anche avviata la procedura di pagamento dei contributi spettanti ai rivenditori.
Il Ministro Romani ha sottolineato che «la misura di sostegno ai consumi si è dimostrata un successo: ben quattro dei dieci settori economici interessati agli incentivi hanno esaurito le risorse originariamente loro destinate già a poche settimane dall’avvio del provvedimento». In particolare, ha precisato il Ministro dello Sviluppo Economico, «ad oggi risultano concessi oltre 925.000 contributi, per un totale di 189 milioni di euro di risorse erogate, sui 300 milioni di euro originariamente messi a disposizione. Con questa rimodulazione intendiamo consentire da parte dei consumatori il pieno ed ottimale utilizzo delle risorse residue, in questo momento pari a 110 milioni di euro, e di massimizzare i risultati che il Governo si era posto con il Decreto (L. 40 del 25 marzo scorso) a favore del sistema delle imprese, ossia il sostegno della domanda di mercato per la ripresa economica, di cui fortemente tuttora si avverte l’esigenza in un contesto di perdurante stagnazione» ha concluso Romani. A tal fine, è stato deciso di effettuare un’unica variazione compensativa tra tutti i settori che consentirà di far confluire tutte le risorse ancora non prenotate in una disponibilità comune ai settori stessi. Il fondo unico così costituito sarà reso
disponibile per le prenotazioni dei rivenditori e consumatori a partire dal 3 novembre prossimo.
Fino a tale data, i settori incentivati che ancora presentano una disponibilità di risorse rispetto alla dotazione iniziale, potranno continuare a prenotare i contributi secondo le modalità già in vigore. Il nuovo decreto conferma sia i requisiti e le modalità di erogazione dei contributi relative a ciascuno dei settori incentivati, come dettagliate dal decreto del 26 marzo 2010 [art. 2, comma 1, lettere da a) a s) ed art. 3], che le modalità e le ragioni di eventuale revoca dei contributi in quella sede indicate [art. 5].
In un momento di difficile congiuntura economica, la misura governativa ha dato un forte sostegno ad importanti settori del nostro Made in Italy. In particolare, c’è stato il sostegno statale a favore di settori a forte presenza di imprese italiane, come la nautica, che ha permesso l’acquisto di 155 stampi industriali per scafi da diporto, per quasi 20 milioni di euro, e di oltre 1.300 motori fuoribordo. Come pure il sussidio alla produzione di macchine agricole e per il movimento terra che, seppur con numeri inferiori in termini di contributi erogati (quasi 4.300), hanno visto il veloce esaurirsi delle risorse loro destinate. Anche nel settore degli elettrodomestici ad alta efficienza energetica, gli incentivi hanno dato uno stimolo alla domanda: con il sostegno pubblico di oltre 35 milioni di euro sono state acquistate a condizioni agevolate, oltre 50 mila cucine a gas, quasi 90 mila forni elettrici, oltre 176 mila lavastoviglie, più di 105 mila piani di cottura. Cui si sono aggiunte oltre 78.200 cucine componibili, con uno specifico contributo statale di più
di 54 milioni di euro.
Con lo sblocco della disponibilità di cassa delle risorse da parte del Ministero dell’Economia e Finanze, il Ministero dello Sviluppo Economico, tramite Poste Italiane SpA, ha contestualmente dato il via alla procedura di saldo dei contributi spettanti a rivenditori (e agli acquirenti per i soli immobili ad alta efficienza energetica), in relazione alle pratiche di incentivo inviate nei mesi di operatività della misura. A questo proposito sono oltre 755.000 le pratiche già controllate nella loro correttezza formale, per un totale di oltre 128 milioni di euro di contributi di cui a breve verrà avviato il pagamento. Le restanti 172.000 richieste di incentivo fino ad oggi presentate risultano ancora da perfezionare e/o validare nella loro parte documentale, per un importo totale di 61 milioni di euro di contributi prenotati. Per consentire a Poste Italiane i necessari adeguamenti alla nuova modalità di gestione della misura, nonché per testare le funzionalità del nuovo sistema unico di prenotazione degli incentivi, martedì 2 novembre il sito web dedicato http://incentivi2010.sviluppoeconomico.gov.it non sarà operativo per le fasi di autenticazione e prenotazione di nuovi incentivi, ma solo per le attività di consultazione ed informazione a rivenditori e consumatori.